Fino al al 7 gennaio 2022 è aperta la mostra “L’immagine del Duomo di Siena: 1223 – 1944”. L’esposizione temporanea, promossa dall’Opera della Metropolitana con la partecipazione dell’Arcidiocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino e la collaborazione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto, Arezzo e di Opera Laboratori, ripercorre le trasformazioni subite negli anni, all’interno e all’esterno, dal Tempio dedicato alla Vergine. La mostra, che si suddivide in nove sezioni e prende in esame l’esterno della Cattedrale, le processioni, l’interno del Duomo, la Libreria Piccolomini, la Confessione, Il Battistero e la Scalinata di San Giovanni, le piazze e i palazzi intorno al Duomo, i restauri, le guide e i libri sul Duomo di Siena, presenta, attraverso vedute, l’evoluzione della Cattedrale tracciando un itinerario umano e spirituale, un cammino di passione, di esaltazioni, ma anche di dolori e momenti di autentica disperazione; un percorso che inizia da lontano, ma che conduce in maniera diretta all’oggi che stiamo vivendo.
Come dimostra il Libro dei censi e memoriale delle offese del 1223 con il podestà Bernardo di Orlando Rossi da Parma, già in epoca comunale il Duomo era l’edificio più rilevante della città. Ed è proprio da questa miniatura, la più antica testimonianza esposta, che inizia il percorso di visita: una cospicua selezione di più di cinquanta opere finalizzata a rivelare come dal Duecento alla metà del secolo scorso la Cattedrale sia stata osservata, interpretata e proposta da versatili pittori, disegnatori, incisori e valenti fotografi.
Le immagini che concludono l’itinerario sono due foto con gli ufficiali francesi che, nel luglio 1944, liberarono Siena dall’occupazione nazifascista segnando così la fine della seconda guerra mondiale, almeno in questa parte della Toscana.
“Si tratta di una raccolta di immagini – dichiara Guido Pratesi, Rettore dell’Opera della Metropolitana – che consente di seguire la storia del Duomo con opere in buona parte inedite e di far vedere, oltre alle diverse tecniche artistiche, anche come la Cattedrale senese si sia modificata nel corso dei secoli”.
Nel catalogo, edito da Sillabe, hanno particolare rilievo due fotografie che, come osserva il Rettore Pratesi, “…mostrano i lavori di messa in sicurezza delle opere d’arte a cui partecipò un giovane Enzo Carli”.
La mostra, a cura di Alessandro Leoncini e Chiara Nencini, rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 7 gennaio e farà parte del percorso del Complesso Monumentale del Duomo di Siena insieme alla Cattedrale, alla Libreria Piccolomini, al Museo dell’Opera, al Panorama dal Facciatone, al Battistero e, appunto, alla ‘Cripta’ e straordinariamente alla sala di Palazzo Arcivescovile.
Fabrizio Del Bimbo
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