mercoledì 27 dicembre 2023

Il Comune di Tel Aviv-Yafo campione ambientale nel CDP Index


La città israeliana ha scalato la classifica di CDP, l’importante indice internazionale relativo alle prestazioni di aziende e organizzazioni nell’ambito dell’impatto climatico




Il Comune di Tel Aviv-Yafo è stato informato di aver ricevuto il grado avanzato A- nella classifica di CDP (www.cdp.net/en) - la più grande piattaforma internazionale per la misurazione, la gestione e il reporting dei dati ambientali di aziende e città - un significativo passo avanti che attesta l’impegno messo in campo dalla città israeliana, anche in relazione alla sua posizione nel ranking, superiore alla media globale di tutte le città segnalate.


La municipalità di Tel Aviv-Yafo ha presentato la sua relazione a CDP su base volontaria per un decennio e, dopo l'adesione nel 2018 a C40 Cities, una rete internazionale di città impegnate a ridurre gli effetti della crisi climatica e le emissioni di gas serra, la relazione è diventato obbligatoria.


Osservandola in dettaglio, è interessante sottolineare che include la rendicontazione dei dati di consumo e sulle performance relative alle emissioni di carbonio, al consumo energetico e alla gestione del deflusso delle acque, oltre alla presentazione di un piano climatico completo che comprende l'adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione delle emissioni di gas serra, con l’obiettivo di rispettare obiettivi predefiniti.


Il sindaco di Tel Aviv-Yafo, Ron Huldai ha commentato: "La crisi climatica rimane un elemento prioritario – anche in questo momento difficile per la nostra nazione - e se non agiamo oggi, la capacità di resilienza della nostra società sarà sempre più problematica per le generazioni future. Pensare alla sostenibilità, all'energia verde, alla gestione dei deflussi e alla valutazione dei cambiamenti climatici fa parte del DNA della municipalità di Tel Aviv-Yafo, e la significativa ascesa nella classifica nell'indice CDP lo dimostra. La città di Tel Aviv-Yafo è una delle città leader al mondo nella politica di protezione del clima e siamo membri della rete C40 Cities insieme a una rosa di altre città leader nel mondo, che lavorano unite su questo tema. Non si tratta di parole, ma di azioni e continueremo a promuovere e ad attuare il piano climatico urbano, a formulare nuovi piani e ad ampliare le aree verdi della città, per garantire a noi, ai nostri figli e ai nostri nipoti la possibilità di continuare a goderci la vita nella nostra città e in Israele nel suo complesso".

Gli sforzi della municipalità che includono la valutazione del rischio climatico, l'attuazione del piano d'azione per prepararsi al cambiamento climatico in un'ampia cooperazione comunale, così come le azioni per ridurre le emissioni di gas serra, mettono la città di Tel Aviv-Yafo in evidenza sulla mappa internazionale.


 


Un indice che aiuta le città e l’ambiente


È importante notare che, in questo senso, la rendicontazione al CDP svolge un ruolo pivotale nella promozione della sostenibilità e della responsabilità aziendale.


Analizzandone diversi aspetti, si rileva che la sua importanza per il Comune si riflette concretamente in diversi ambiti chiave:

- Trasparenza e responsabilità: la rendicontazione al CDP favorisce la trasparenza fornendo agli stakeholder, compresi gli investitori, i clienti e il pubblico, una visione chiara delle prestazioni ambientali del Comune e di tutte le aziende aderenti in ambito climatico. In questo modo si responsabilizza la comunità urbana per ridurre l'impronta di carbonio e la si incoraggia ad adottare misure significative per migliorare le prestazioni e ridurre le emissioni.


- Gestione dei rischi: il rapporto aiuta il Comune a identificare e valutare i rischi e le opportunità legati al clima. I rischi possono essere fisici (ad esempio, eventi meteorologici estremi) e associati alla transizione verso un futuro senza emissioni di carbonio (ad esempio, cambiamenti politici e di pianificazione legati all'azione per il clima). Comprendere e gestire questi rischi è essenziale per la resilienza urbana a lungo termine.


- Fiducia degli investitori: gli investitori prendono sempre più in considerazione i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) quando prendono decisioni di investimento nella città. La rendicontazione al CDP dimostra l'impegno della municipalità nell'affrontare i rischi legati al clima e può migliorare la fiducia degli investitori negli asset e nelle aziende che operano al suo interno.


Un piano ambizioso che punta alla riduzione del 50% delle emissioni di gas serra entro il 2030 e alla riduzione totale entro il 2050.


Il primo salto nel punteggio della municipalità di Tel Aviv-Yafo nell'indice CDP è avvenuto nel 2020, dopo la pubblicazione del piano d'azioni per prepararsi al cambiamento climatico. Questo programma è stato il primo del suo genere in Israele ed è stato sviluppato dopo aver mappato le principali minacce che la città deve affrontare in relazione al clima, concentrandosi su due obiettivi chiave: il raffreddamento della città e la gestione delle acque. I canali di azione includono una serie di soluzioni incentrate sulla natura, come la piantumazione di alberi, quale parte di un obiettivo urbano di 100.000 alberi entro il 2030, e il miglioramento della percolazione naturale in città con l'aggiunta di bacini di ritenzione del deflusso. Il rapporto di quest'anno includeva un riferimento a tutte le azioni intraprese e l'alto punteggio ricevuto indica una buona implementazione del piano e il raggiungimento degli obiettivi. Va, inoltre, sottolineato che questo è il primo anno in cui il Comune ha rendicontato anche le azioni finalizzate alla riduzione delle emissioni di gas serra.


Il piano sarà presto reso pubblico e fa riferimento a tre settori principali: energia, rifiuti e trasporti, con obiettivi misurabili di riduzione delle emissioni. Gli obiettivi fissati nel programma sono ambiziosi e in linea con le principali città del mondo e fanno riferimento a una riduzione del 50% delle emissioni di gas serra entro il 2030 e a emissioni zero entro il 2050.


L'alto punteggio ricevuto dalla municipalità di Tel Aviv-Yafo pone al centro dell’attenzione l’approccio programmatico, nonché lo stanziamento di ingenti risorse sia in termini di analisi e comprensione dei rischi, con la definizione di obiettivi ambiziosi a lungo termine, sia in termini di programmi di azioni applicabili nei diversi settori e ambiti d'intervento.


*(CDP) - Carbon Disclosure Project è un'organizzazione globale senza scopo di lucro che incoraggia le aziende, le città, i Paesi e le regioni a rendere noto il loro impatto ambientale, comprese le emissioni di carbonio e le strategie per affrontare il cambiamento climatico. CDP fornisce una piattaforma per confrontare le prestazioni ambientali con quelle di altre realtà di tutto il mondo, incoraggiandole attraverso il processo di rendicontazione e confronto delle prestazioni a fissare obiettivi ambiziosi, ad adottare le migliori pratiche e a migliorare continuamente le proprie iniziative di sostenibilità.


TEL AVIV GLOBAL


Tel Aviv Global & Tourism è un'azienda che fa capo all'Ufficio del Sindaco della Municipalità di Tel Aviv-Yafo, impegnata a facilitare il salto di qualità globale compiuto dalla città di Tel Aviv-Yafo per favorire la crescita economica e turistica.


Tel Aviv Yarkon Park crediti Dana Friedlander IMOT


💙  #VisitIsrael #StandwithIsrael


Fabrizio Del Bimbo 

lunedì 25 dicembre 2023

Turismo/ Le proposte di Costa Crociere per il 2025



Si è conclusa prima di Natale una delle ultime crociere della Costa Firenze  prima del suo passaggio alla Carnival. L'itinerario ha toccato le isole Canarie e Madeira e ha visto la presenza di oltre 3.800 ospiti. Tutto il viaggio si è svolto senza particolari difficoltà e sicuramente molti dei passeggeri, forti della bella esperienza vissuta, staranno pensando di pianificare una nuova crociera per le loro prossime vacanze. Ecco le opportunità offerte da 

 Costa Crociere che guarda avanti e  ha già deciso i suoi itinerari per la stagione 2025. 

Nel 2025 tre navi saranno dedicate al Mediterraneo occidentale, per crociere di una settimana che toccheranno alcune delle più belle destinazioni in Italia, Francia e Spagna, tra arte, cultura, tradizioni locali: le gemelle di ultima generazione Costa Smeralda e Costa Toscana, insieme a Costa Pacifica. Costa Smeralda partirà da Genova tutti venerdì, dal 4 aprile, per visitare Marsiglia, Barcellona, Cagliari, Napoli e Civitavecchia/Roma. Dal 5 aprile Costa Toscana sarà invece a Savona, prima il sabato e poi, da fine maggio, la domenica, per un itinerario che farà tappa a Marsiglia, Barcellona, Palma di Maiorca, Palermo, Civitavecchia/Roma. Nel corso della stagione estiva, al posto di Palma ci sarà Ibiza, una delle isole più belle e vivaci del Mediterraneo. Dal 10 maggio a Savona ci sarà anche Costa Pacifica, ogni sabato, per andare alla scoperta di Tolone, una nuova destinazione che entra stabilmente nella programmazione di Costa, Valencia, Palma di Maiorca, Olbia e Civitavecchia/Roma. In autunno l’itinerario prevede Napoli al posto di Olbia.


La programmazione estiva di Costa Pacifica sarà arricchita, inoltre, da due speciali crociere di due settimane che, partendo sempre da Savona, il 21 giugno e 30 agosto, permetteranno di scoprire il Mediterraneo da oriente a occidente in un’unica vacanza: prima Tolone, Valencia e Palma; poi le isole greche di Cefalonia, Mykonos, Santorini, Creta; e infine la Sicilia, con Palermo, la Sardegna, con Olbia, e Civitavecchia/Roma.


Costa Deliziosa proporrà una scelta di due diversi itinerari di una settimana nel Mediterraneo orientale, con partenze da Marghera/Venezia e Bari, oppure, in autunno, da Trieste e Bari. Il primo è un itinerario dedicato ai colori dell’Adriatico, che visiterà la Grecia, con Corfù, la magnifica isola di Zante, altra novità della programmazione di Costa, e Katakolon/Olimpia, oltre a Drubrovnik/Ragusa e Spalato in Croazia. In alcune partenze, Kotor/Cattaro in Montenegro sostituirà Zante. Il secondo itinerario porterà invece alla scoperta delle isole greche di Santorini e Mykonos, e di Katakolon/Olimpia.


Nel corso dell’estate 2025, Costa Fascinosa proporrà un itinerario di una settimana che navigherà tra Sicilia, Puglia, Grecia e Malta, visitando Catania, Taranto, le isole greche di Mykonos e Santorini, e La Valletta.


Da giugno a settembre Costa Fortuna confermerà l’itinerario di una settimana che prevede tappe esclusivamente in Grecia e Turchia. Partirà ogni venerdì da Atene, alla scoperta di Istanbul e delle splendide isole greche di Mykonos, Creta, Rodi e Santorini. La formula proposta è quella del pacchetto “volo+crociera”, disponibile da tutti i principali Paesi europei, compresa l’Italia.


In Nord Europa, durante l’estate, navigheranno due navi, Costa Favolosa e Costa Diadema, per crociere che porteranno a scoprire paesaggi spettacolari da un punto di vista unico. Costa Diadema offrirà crociere di una settimana da Kiel, dirette a Copenaghen e nei fiordi norvegesi. Costa Favolosa proporrà sei diversi itinerari, da Amburgo, che visiteranno Groenlandia, Islanda, Capo Nord, Inghilterra e Norvegia, isole Spitzbergen, un grande ritorno nella programmazione Costa, e la Scozia.


Per chi ha solo pochi giorni a disposizione, in primavera e autunno Costa proporrà le minicrociere nel Mediterraneo occidentale, di 3 e 4 giorni, con Costa Favolosa, Costa Pacifica, Costa Fascinosa, Costa Fortuna e Costa Diadema.


Per chi ha più tempo disponibile per godersi una vacanza Costa ci sono le Costa Voyages, crociere pensate per vivere in maniera unica gli itinerari lunghi. In primavera, con Costa Fortuna, e in autunno, con Costa Fascinosa, si andrà alla scoperta di Lisbona, oppure del Marocco, con crociere di 10 e 11 giorni.  Da non perdere, sempre in primavera e autunno, le crociere di due settimane di Costa Diadema in Turchia; di Costa Fascinosa in Grecia; di Costa Diadema e Costa Fascinosa in Israele ed Egitto, e di Costa Fortuna oltre le Colonne d’Ercole, nelle isole Canarie o nelle isole Azzorre.


L’edizione 2026 del Giro del Mondo, con Costa Deliziosa, circumnavigherà il globo navigando verso ovest. In oltre 4 mesi di viaggio visiterà Canarie, Barbados, Colombia, Ecuador, Perù Cile, isola di Pasqua, Polinesia, Australia, Papua Nuova Guinea, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Vietnam, Singapore, Malesia, Sri Lanka, India, Oman, Giordania, Egitto e Grecia.   La prima partenza dall’Italia sarà il 21 novembre 2025, da Trieste.


 Nicoletta Curradi

Fabrizio Del Bimbo 


mercoledì 13 dicembre 2023

Le proposte di Alexandre Bonnet per le feste

mercoledì 6 dicembre 2023

XXII Congresso SIMIT a Firenze

 Sono ripartite le strategie per gli screening dell’HCV nella regione, ma fino a metà novembre su nella coorte dei nati ’69-’89 sono stati eseguiti solo 12mila test. Il lavoro nel carcere di Sollicciano per far emergere il sommerso di HIV ed Epatite C





“In Toscana dovrebbero essere oltre 800mila le persone da sottoporre allo screening per HCV e solo in 12mila vi si sono sottoposti. Ampliando le coorti d’età coinvolte ed estendendolo al 2024 potremo rilevare l’1% di HCV positivi probabilmente presenti nella popolazione” sottolinea Danilo Tacconi, copresidente Congresso SIMIT


 


Si rinnova l’impegno della Regione Toscana nella lotta all’Epatite C e all’HIV. Per l’Epatite C ripartono le iniziative per favorire l’emersione del sommerso, ma l’appello della comunità scientifica è di allargare gli screening alle fasce più fragili, in particolare anziani e pazienti a rischio, utilizzando i fondi già disponibili e pronti, con l'auspicio che possano essere estesi sino alla fine del 2024. Un altro canale fondamentale è quello dell’intervento sulle popolazioni speciali. A questo proposito, nel XXII Congresso della Società italiana di Malattie Infettive - SIMIT in corso a Firenze è stata presentata una survey sulla casa circondariale di Sollicciano, dove si è osservato, al momento, un aumento del numero di persone con Hiv seguite nel 2023.


REGIONE TOSCANA ATTIVA SUGLI SCREENING, MA RESTA MOLTO DA FARE – Grazie ai nuovi farmaci antivirali ad azione diretta, che consentono di eradicare l’HCV definitivamente, senza effetti collaterali e in poche settimane, è possibile eliminare l’Epatite C dal nostro Paese entro il 2030 come prospettato dall’OMS, ma occorre favorire l’emersione del sommerso. La Toscana è una delle regioni cui sono partiti i programmi di screening dell’Epatite C per le coorti di pazienti nati tra il 1969 e il 1989, oltre che per popolazioni speciali come detenuti e tossicodipendenti. La Regione ha elaborato una proposta su tre punti: organizzare un sistema di offerta attiva per gli screening; consolidare il sistema di linkage-to-care per la presa in carico dei soggetti con HCV attivo; informatizzare i dati provenienti dall’attività di screening con l’utilizzo della piattaforma “#insalute” già attiva sul territorio regionale.


“La Toscana ha iniziato molto bene l’impiego dei trattamenti antivirali dal 2015, trattando circa 18mila casi, ma questo nuovo programma volto a far emergere il sommerso con screening gratuiti è partito solo dal 4 settembre presso le Aziende Usl e le Associazioni di volontariato e i numeri non sono ancora soddisfacenti – sottolinea Danilo Tacconi, Responsabile Area Dipartimentale Malattie Infettive Azienda Usl Toscana sud est – Affinché questo programma di screening dia risultati, occorre che vi partecipi la maggior parte della popolazione. Ampliando le coorti d’età coinvolte ed estendendolo al 2024 potremo ottenere dei risultati che metteranno in evidenza l’1% di HCV positivi che probabilmente sono presenti nella popolazione generale. In Toscana dovrebbero essere oltre 800mila le persone da sottoporre a screening e solo in 12mila vi si sono sottoposti. Serve pertanto una maggiore sensibilizzazione della popolazione e il supporto dei Medici di Medicina Generale”.


IL RUOLO DEL MMG NELLA LOTTA ALL’HCV E GLI STRUMENTI DI SIMG - “In questo quadro in cui numerose regioni sono partite con i programmi di screening finanziati dal Ministero e rallentati a più riprese dal Covid, il ruolo del medico di famiglia diventa ancora più importante per analizzare le coorti a maggiore rischio – sottolinea Alessandro Rossi, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – Il ruolo dei Medici di Medicina Generale deve essere pertanto implementato. La SIMG è impegnata in un’operazione di supporto offrendo a tutta la rete dei medici di famiglia sistemi informatici, corsi di formazione, alert nelle cartelle cliniche a cui siamo al lavoro da tempo e che in questa fase costituiranno un punto di riferimento per agevolare questo compito”.


IL LAVORO NEL CARCERE DI SOLLICCIANO: EFFICACI GLI SCREENING PER HCV, AUMENTA IL NUMERO DI DETENUTI SEGUITI PER HIV – Tra le popolazioni speciali su cui si incentrano i test per l’Epatite C e per l’HIV vi sono i detenuti. In carcere, infatti, lo screening è fondamentale, in quanto questo luogo è concentratore di malattie infettive, nonché fonte di opportunità perché permette di coinvolgere persone non facilmente raggiungibili sul territorio. Le malattie infettive in carcere sono la seconda classe di patologie subito dopo quelle psichiatriche. Le più frequenti sono HCV, HBV, HIV e tubercolosi. Secondo il Report ARS Toscana del 2017 (il più recente, visti i limiti che il Covid ha provocato sulle successive indagini) le malattie infettive e parassitarie nella regione caratterizzando il 16,2% della popolazione carceraria. Da questo quadro è partito il lavoro presso la Casa Circondariale di Solliciano.


“Il progetto di microeliminazione ha previsto l’effettuazione di oltre 150 trattamenti totali per l’Epatite C dal 2016, di cui 55 dal 2020, ottenendo una significativa riduzione della circolazione del virus – sottolinea la dott.ssa Elena Salomoni, Ospedale Santa Maria Annunziata, Firenze – Infatti, nei detenuti che erano risultati negativi allo screening HCV di ingresso e che sono stati ritestati grazie alla delibera regionale, non si è osservata nessuna nuova infezione durante il periodo detentivo. Negli ultimi 5 anni a fronte di una consistente riduzione del numero dei detenuti (dovuta alla lotta al sovraffollamento richiesta dal covid), non si è abbassata la percentuale di detenuti HIV presenti: negli anni 2019-2022 era rimasta intorno al 3-4%, mentre nel 2023 si è registrato un aumento della percentuale dei pazienti HIV, pari al 6.6%. Per queste persone difficili da trattare il carcere è anche opportunità di cura: il 10% delle persone che vivono con HIV di Sollicciano, infatti, ha avuto la prima diagnosi proprio in detenzione e probabilmente non avrebbe mai fatto il test. Dei pazienti rilevati con HIV, il 93.4% è stato messo in terapia, con ottimo impatto sulla carica virale. Pertanto la presenza dell’infettivologo in carcere si rivela fondamentale per la presa in carico di una popolazione che poi rientrerà in comunità. Il carcere rappresenta anche una grande opportunità di screening per l'infezione tubercolare latente, ovvero per l'identificazione di quelle persone che sono entrate in contatto con il batterio della tubercolosi e hanno l'indicazione a iniziare un trattamento che evita la progressione verso la malattia attiva. La popolazione carceraria ha caratteristicamente un'elevata prevalenza di infezione tubercolare latente, per questo nel carcere di Sollicciano lo screening è proposto in maniera sistematica a tutti i nuovi giunti in istituto. Pur nella difficoltà di mantenere la continuità di cura a causa delle possibili improvvise scarcerazioni, abbiamo osservato che dei pazienti che hanno iniziano il trattamento una buona percentuale riesce a completarlo all'interno dell'istituto”.


GLI APPUNTAMENTI ONLINE E IN PRESENZA A FIRENZE – I temi della lotta ad HIV e HCV sono stati al centro di recenti iniziative in presenza e online organizzate dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG e della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT. Dopo la tavola rotonda online congiunta delle due società, il tema è stato ripreso in occasione del 40° Congresso SIMG e nel XXII Congresso SIMIT, entrambi a Firenze. Presidenti del Congresso SIMIT sono il Prof. Alessandro Bartoloni, Professore Ordinario Malattie Infettive, la hoUniversità Firenze; Massimo Antonio Di Pietro, direttore della struttura operativa complessa Malattie infettive 1 dell'Ausl Toscana centro; il Prof. Marco Falcone, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Università Pisa; Danilo Tacconi, Responsabile Area Dipartimentale Malattie Infettive Azienda Usl Toscana sud est.


Fabrizio Del Bimbo 

Al via MIDA 2024. Tante le novità

L'88esima Mostra Internazionale dell’Artigianato si svolge alla Fortezza da Basso dal 25 aprile al 1° maggio Presentata il 22 aprile all...