mercoledì 27 dicembre 2023

Il Comune di Tel Aviv-Yafo campione ambientale nel CDP Index


La città israeliana ha scalato la classifica di CDP, l’importante indice internazionale relativo alle prestazioni di aziende e organizzazioni nell’ambito dell’impatto climatico




Il Comune di Tel Aviv-Yafo è stato informato di aver ricevuto il grado avanzato A- nella classifica di CDP (www.cdp.net/en) - la più grande piattaforma internazionale per la misurazione, la gestione e il reporting dei dati ambientali di aziende e città - un significativo passo avanti che attesta l’impegno messo in campo dalla città israeliana, anche in relazione alla sua posizione nel ranking, superiore alla media globale di tutte le città segnalate.


La municipalità di Tel Aviv-Yafo ha presentato la sua relazione a CDP su base volontaria per un decennio e, dopo l'adesione nel 2018 a C40 Cities, una rete internazionale di città impegnate a ridurre gli effetti della crisi climatica e le emissioni di gas serra, la relazione è diventato obbligatoria.


Osservandola in dettaglio, è interessante sottolineare che include la rendicontazione dei dati di consumo e sulle performance relative alle emissioni di carbonio, al consumo energetico e alla gestione del deflusso delle acque, oltre alla presentazione di un piano climatico completo che comprende l'adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione delle emissioni di gas serra, con l’obiettivo di rispettare obiettivi predefiniti.


Il sindaco di Tel Aviv-Yafo, Ron Huldai ha commentato: "La crisi climatica rimane un elemento prioritario – anche in questo momento difficile per la nostra nazione - e se non agiamo oggi, la capacità di resilienza della nostra società sarà sempre più problematica per le generazioni future. Pensare alla sostenibilità, all'energia verde, alla gestione dei deflussi e alla valutazione dei cambiamenti climatici fa parte del DNA della municipalità di Tel Aviv-Yafo, e la significativa ascesa nella classifica nell'indice CDP lo dimostra. La città di Tel Aviv-Yafo è una delle città leader al mondo nella politica di protezione del clima e siamo membri della rete C40 Cities insieme a una rosa di altre città leader nel mondo, che lavorano unite su questo tema. Non si tratta di parole, ma di azioni e continueremo a promuovere e ad attuare il piano climatico urbano, a formulare nuovi piani e ad ampliare le aree verdi della città, per garantire a noi, ai nostri figli e ai nostri nipoti la possibilità di continuare a goderci la vita nella nostra città e in Israele nel suo complesso".

Gli sforzi della municipalità che includono la valutazione del rischio climatico, l'attuazione del piano d'azione per prepararsi al cambiamento climatico in un'ampia cooperazione comunale, così come le azioni per ridurre le emissioni di gas serra, mettono la città di Tel Aviv-Yafo in evidenza sulla mappa internazionale.


 


Un indice che aiuta le città e l’ambiente


È importante notare che, in questo senso, la rendicontazione al CDP svolge un ruolo pivotale nella promozione della sostenibilità e della responsabilità aziendale.


Analizzandone diversi aspetti, si rileva che la sua importanza per il Comune si riflette concretamente in diversi ambiti chiave:

- Trasparenza e responsabilità: la rendicontazione al CDP favorisce la trasparenza fornendo agli stakeholder, compresi gli investitori, i clienti e il pubblico, una visione chiara delle prestazioni ambientali del Comune e di tutte le aziende aderenti in ambito climatico. In questo modo si responsabilizza la comunità urbana per ridurre l'impronta di carbonio e la si incoraggia ad adottare misure significative per migliorare le prestazioni e ridurre le emissioni.


- Gestione dei rischi: il rapporto aiuta il Comune a identificare e valutare i rischi e le opportunità legati al clima. I rischi possono essere fisici (ad esempio, eventi meteorologici estremi) e associati alla transizione verso un futuro senza emissioni di carbonio (ad esempio, cambiamenti politici e di pianificazione legati all'azione per il clima). Comprendere e gestire questi rischi è essenziale per la resilienza urbana a lungo termine.


- Fiducia degli investitori: gli investitori prendono sempre più in considerazione i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) quando prendono decisioni di investimento nella città. La rendicontazione al CDP dimostra l'impegno della municipalità nell'affrontare i rischi legati al clima e può migliorare la fiducia degli investitori negli asset e nelle aziende che operano al suo interno.


Un piano ambizioso che punta alla riduzione del 50% delle emissioni di gas serra entro il 2030 e alla riduzione totale entro il 2050.


Il primo salto nel punteggio della municipalità di Tel Aviv-Yafo nell'indice CDP è avvenuto nel 2020, dopo la pubblicazione del piano d'azioni per prepararsi al cambiamento climatico. Questo programma è stato il primo del suo genere in Israele ed è stato sviluppato dopo aver mappato le principali minacce che la città deve affrontare in relazione al clima, concentrandosi su due obiettivi chiave: il raffreddamento della città e la gestione delle acque. I canali di azione includono una serie di soluzioni incentrate sulla natura, come la piantumazione di alberi, quale parte di un obiettivo urbano di 100.000 alberi entro il 2030, e il miglioramento della percolazione naturale in città con l'aggiunta di bacini di ritenzione del deflusso. Il rapporto di quest'anno includeva un riferimento a tutte le azioni intraprese e l'alto punteggio ricevuto indica una buona implementazione del piano e il raggiungimento degli obiettivi. Va, inoltre, sottolineato che questo è il primo anno in cui il Comune ha rendicontato anche le azioni finalizzate alla riduzione delle emissioni di gas serra.


Il piano sarà presto reso pubblico e fa riferimento a tre settori principali: energia, rifiuti e trasporti, con obiettivi misurabili di riduzione delle emissioni. Gli obiettivi fissati nel programma sono ambiziosi e in linea con le principali città del mondo e fanno riferimento a una riduzione del 50% delle emissioni di gas serra entro il 2030 e a emissioni zero entro il 2050.


L'alto punteggio ricevuto dalla municipalità di Tel Aviv-Yafo pone al centro dell’attenzione l’approccio programmatico, nonché lo stanziamento di ingenti risorse sia in termini di analisi e comprensione dei rischi, con la definizione di obiettivi ambiziosi a lungo termine, sia in termini di programmi di azioni applicabili nei diversi settori e ambiti d'intervento.


*(CDP) - Carbon Disclosure Project è un'organizzazione globale senza scopo di lucro che incoraggia le aziende, le città, i Paesi e le regioni a rendere noto il loro impatto ambientale, comprese le emissioni di carbonio e le strategie per affrontare il cambiamento climatico. CDP fornisce una piattaforma per confrontare le prestazioni ambientali con quelle di altre realtà di tutto il mondo, incoraggiandole attraverso il processo di rendicontazione e confronto delle prestazioni a fissare obiettivi ambiziosi, ad adottare le migliori pratiche e a migliorare continuamente le proprie iniziative di sostenibilità.


TEL AVIV GLOBAL


Tel Aviv Global & Tourism è un'azienda che fa capo all'Ufficio del Sindaco della Municipalità di Tel Aviv-Yafo, impegnata a facilitare il salto di qualità globale compiuto dalla città di Tel Aviv-Yafo per favorire la crescita economica e turistica.


Tel Aviv Yarkon Park crediti Dana Friedlander IMOT


💙  #VisitIsrael #StandwithIsrael


Fabrizio Del Bimbo 

lunedì 25 dicembre 2023

Turismo/ Le proposte di Costa Crociere per il 2025



Si è conclusa prima di Natale una delle ultime crociere della Costa Firenze  prima del suo passaggio alla Carnival. L'itinerario ha toccato le isole Canarie e Madeira e ha visto la presenza di oltre 3.800 ospiti. Tutto il viaggio si è svolto senza particolari difficoltà e sicuramente molti dei passeggeri, forti della bella esperienza vissuta, staranno pensando di pianificare una nuova crociera per le loro prossime vacanze. Ecco le opportunità offerte da 

 Costa Crociere che guarda avanti e  ha già deciso i suoi itinerari per la stagione 2025. 

Nel 2025 tre navi saranno dedicate al Mediterraneo occidentale, per crociere di una settimana che toccheranno alcune delle più belle destinazioni in Italia, Francia e Spagna, tra arte, cultura, tradizioni locali: le gemelle di ultima generazione Costa Smeralda e Costa Toscana, insieme a Costa Pacifica. Costa Smeralda partirà da Genova tutti venerdì, dal 4 aprile, per visitare Marsiglia, Barcellona, Cagliari, Napoli e Civitavecchia/Roma. Dal 5 aprile Costa Toscana sarà invece a Savona, prima il sabato e poi, da fine maggio, la domenica, per un itinerario che farà tappa a Marsiglia, Barcellona, Palma di Maiorca, Palermo, Civitavecchia/Roma. Nel corso della stagione estiva, al posto di Palma ci sarà Ibiza, una delle isole più belle e vivaci del Mediterraneo. Dal 10 maggio a Savona ci sarà anche Costa Pacifica, ogni sabato, per andare alla scoperta di Tolone, una nuova destinazione che entra stabilmente nella programmazione di Costa, Valencia, Palma di Maiorca, Olbia e Civitavecchia/Roma. In autunno l’itinerario prevede Napoli al posto di Olbia.


La programmazione estiva di Costa Pacifica sarà arricchita, inoltre, da due speciali crociere di due settimane che, partendo sempre da Savona, il 21 giugno e 30 agosto, permetteranno di scoprire il Mediterraneo da oriente a occidente in un’unica vacanza: prima Tolone, Valencia e Palma; poi le isole greche di Cefalonia, Mykonos, Santorini, Creta; e infine la Sicilia, con Palermo, la Sardegna, con Olbia, e Civitavecchia/Roma.


Costa Deliziosa proporrà una scelta di due diversi itinerari di una settimana nel Mediterraneo orientale, con partenze da Marghera/Venezia e Bari, oppure, in autunno, da Trieste e Bari. Il primo è un itinerario dedicato ai colori dell’Adriatico, che visiterà la Grecia, con Corfù, la magnifica isola di Zante, altra novità della programmazione di Costa, e Katakolon/Olimpia, oltre a Drubrovnik/Ragusa e Spalato in Croazia. In alcune partenze, Kotor/Cattaro in Montenegro sostituirà Zante. Il secondo itinerario porterà invece alla scoperta delle isole greche di Santorini e Mykonos, e di Katakolon/Olimpia.


Nel corso dell’estate 2025, Costa Fascinosa proporrà un itinerario di una settimana che navigherà tra Sicilia, Puglia, Grecia e Malta, visitando Catania, Taranto, le isole greche di Mykonos e Santorini, e La Valletta.


Da giugno a settembre Costa Fortuna confermerà l’itinerario di una settimana che prevede tappe esclusivamente in Grecia e Turchia. Partirà ogni venerdì da Atene, alla scoperta di Istanbul e delle splendide isole greche di Mykonos, Creta, Rodi e Santorini. La formula proposta è quella del pacchetto “volo+crociera”, disponibile da tutti i principali Paesi europei, compresa l’Italia.


In Nord Europa, durante l’estate, navigheranno due navi, Costa Favolosa e Costa Diadema, per crociere che porteranno a scoprire paesaggi spettacolari da un punto di vista unico. Costa Diadema offrirà crociere di una settimana da Kiel, dirette a Copenaghen e nei fiordi norvegesi. Costa Favolosa proporrà sei diversi itinerari, da Amburgo, che visiteranno Groenlandia, Islanda, Capo Nord, Inghilterra e Norvegia, isole Spitzbergen, un grande ritorno nella programmazione Costa, e la Scozia.


Per chi ha solo pochi giorni a disposizione, in primavera e autunno Costa proporrà le minicrociere nel Mediterraneo occidentale, di 3 e 4 giorni, con Costa Favolosa, Costa Pacifica, Costa Fascinosa, Costa Fortuna e Costa Diadema.


Per chi ha più tempo disponibile per godersi una vacanza Costa ci sono le Costa Voyages, crociere pensate per vivere in maniera unica gli itinerari lunghi. In primavera, con Costa Fortuna, e in autunno, con Costa Fascinosa, si andrà alla scoperta di Lisbona, oppure del Marocco, con crociere di 10 e 11 giorni.  Da non perdere, sempre in primavera e autunno, le crociere di due settimane di Costa Diadema in Turchia; di Costa Fascinosa in Grecia; di Costa Diadema e Costa Fascinosa in Israele ed Egitto, e di Costa Fortuna oltre le Colonne d’Ercole, nelle isole Canarie o nelle isole Azzorre.


L’edizione 2026 del Giro del Mondo, con Costa Deliziosa, circumnavigherà il globo navigando verso ovest. In oltre 4 mesi di viaggio visiterà Canarie, Barbados, Colombia, Ecuador, Perù Cile, isola di Pasqua, Polinesia, Australia, Papua Nuova Guinea, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Vietnam, Singapore, Malesia, Sri Lanka, India, Oman, Giordania, Egitto e Grecia.   La prima partenza dall’Italia sarà il 21 novembre 2025, da Trieste.


 Nicoletta Curradi

Fabrizio Del Bimbo 


mercoledì 13 dicembre 2023

Le proposte di Alexandre Bonnet per le feste

mercoledì 6 dicembre 2023

XXII Congresso SIMIT a Firenze

 Sono ripartite le strategie per gli screening dell’HCV nella regione, ma fino a metà novembre su nella coorte dei nati ’69-’89 sono stati eseguiti solo 12mila test. Il lavoro nel carcere di Sollicciano per far emergere il sommerso di HIV ed Epatite C





“In Toscana dovrebbero essere oltre 800mila le persone da sottoporre allo screening per HCV e solo in 12mila vi si sono sottoposti. Ampliando le coorti d’età coinvolte ed estendendolo al 2024 potremo rilevare l’1% di HCV positivi probabilmente presenti nella popolazione” sottolinea Danilo Tacconi, copresidente Congresso SIMIT


 


Si rinnova l’impegno della Regione Toscana nella lotta all’Epatite C e all’HIV. Per l’Epatite C ripartono le iniziative per favorire l’emersione del sommerso, ma l’appello della comunità scientifica è di allargare gli screening alle fasce più fragili, in particolare anziani e pazienti a rischio, utilizzando i fondi già disponibili e pronti, con l'auspicio che possano essere estesi sino alla fine del 2024. Un altro canale fondamentale è quello dell’intervento sulle popolazioni speciali. A questo proposito, nel XXII Congresso della Società italiana di Malattie Infettive - SIMIT in corso a Firenze è stata presentata una survey sulla casa circondariale di Sollicciano, dove si è osservato, al momento, un aumento del numero di persone con Hiv seguite nel 2023.


REGIONE TOSCANA ATTIVA SUGLI SCREENING, MA RESTA MOLTO DA FARE – Grazie ai nuovi farmaci antivirali ad azione diretta, che consentono di eradicare l’HCV definitivamente, senza effetti collaterali e in poche settimane, è possibile eliminare l’Epatite C dal nostro Paese entro il 2030 come prospettato dall’OMS, ma occorre favorire l’emersione del sommerso. La Toscana è una delle regioni cui sono partiti i programmi di screening dell’Epatite C per le coorti di pazienti nati tra il 1969 e il 1989, oltre che per popolazioni speciali come detenuti e tossicodipendenti. La Regione ha elaborato una proposta su tre punti: organizzare un sistema di offerta attiva per gli screening; consolidare il sistema di linkage-to-care per la presa in carico dei soggetti con HCV attivo; informatizzare i dati provenienti dall’attività di screening con l’utilizzo della piattaforma “#insalute” già attiva sul territorio regionale.


“La Toscana ha iniziato molto bene l’impiego dei trattamenti antivirali dal 2015, trattando circa 18mila casi, ma questo nuovo programma volto a far emergere il sommerso con screening gratuiti è partito solo dal 4 settembre presso le Aziende Usl e le Associazioni di volontariato e i numeri non sono ancora soddisfacenti – sottolinea Danilo Tacconi, Responsabile Area Dipartimentale Malattie Infettive Azienda Usl Toscana sud est – Affinché questo programma di screening dia risultati, occorre che vi partecipi la maggior parte della popolazione. Ampliando le coorti d’età coinvolte ed estendendolo al 2024 potremo ottenere dei risultati che metteranno in evidenza l’1% di HCV positivi che probabilmente sono presenti nella popolazione generale. In Toscana dovrebbero essere oltre 800mila le persone da sottoporre a screening e solo in 12mila vi si sono sottoposti. Serve pertanto una maggiore sensibilizzazione della popolazione e il supporto dei Medici di Medicina Generale”.


IL RUOLO DEL MMG NELLA LOTTA ALL’HCV E GLI STRUMENTI DI SIMG - “In questo quadro in cui numerose regioni sono partite con i programmi di screening finanziati dal Ministero e rallentati a più riprese dal Covid, il ruolo del medico di famiglia diventa ancora più importante per analizzare le coorti a maggiore rischio – sottolinea Alessandro Rossi, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – Il ruolo dei Medici di Medicina Generale deve essere pertanto implementato. La SIMG è impegnata in un’operazione di supporto offrendo a tutta la rete dei medici di famiglia sistemi informatici, corsi di formazione, alert nelle cartelle cliniche a cui siamo al lavoro da tempo e che in questa fase costituiranno un punto di riferimento per agevolare questo compito”.


IL LAVORO NEL CARCERE DI SOLLICCIANO: EFFICACI GLI SCREENING PER HCV, AUMENTA IL NUMERO DI DETENUTI SEGUITI PER HIV – Tra le popolazioni speciali su cui si incentrano i test per l’Epatite C e per l’HIV vi sono i detenuti. In carcere, infatti, lo screening è fondamentale, in quanto questo luogo è concentratore di malattie infettive, nonché fonte di opportunità perché permette di coinvolgere persone non facilmente raggiungibili sul territorio. Le malattie infettive in carcere sono la seconda classe di patologie subito dopo quelle psichiatriche. Le più frequenti sono HCV, HBV, HIV e tubercolosi. Secondo il Report ARS Toscana del 2017 (il più recente, visti i limiti che il Covid ha provocato sulle successive indagini) le malattie infettive e parassitarie nella regione caratterizzando il 16,2% della popolazione carceraria. Da questo quadro è partito il lavoro presso la Casa Circondariale di Solliciano.


“Il progetto di microeliminazione ha previsto l’effettuazione di oltre 150 trattamenti totali per l’Epatite C dal 2016, di cui 55 dal 2020, ottenendo una significativa riduzione della circolazione del virus – sottolinea la dott.ssa Elena Salomoni, Ospedale Santa Maria Annunziata, Firenze – Infatti, nei detenuti che erano risultati negativi allo screening HCV di ingresso e che sono stati ritestati grazie alla delibera regionale, non si è osservata nessuna nuova infezione durante il periodo detentivo. Negli ultimi 5 anni a fronte di una consistente riduzione del numero dei detenuti (dovuta alla lotta al sovraffollamento richiesta dal covid), non si è abbassata la percentuale di detenuti HIV presenti: negli anni 2019-2022 era rimasta intorno al 3-4%, mentre nel 2023 si è registrato un aumento della percentuale dei pazienti HIV, pari al 6.6%. Per queste persone difficili da trattare il carcere è anche opportunità di cura: il 10% delle persone che vivono con HIV di Sollicciano, infatti, ha avuto la prima diagnosi proprio in detenzione e probabilmente non avrebbe mai fatto il test. Dei pazienti rilevati con HIV, il 93.4% è stato messo in terapia, con ottimo impatto sulla carica virale. Pertanto la presenza dell’infettivologo in carcere si rivela fondamentale per la presa in carico di una popolazione che poi rientrerà in comunità. Il carcere rappresenta anche una grande opportunità di screening per l'infezione tubercolare latente, ovvero per l'identificazione di quelle persone che sono entrate in contatto con il batterio della tubercolosi e hanno l'indicazione a iniziare un trattamento che evita la progressione verso la malattia attiva. La popolazione carceraria ha caratteristicamente un'elevata prevalenza di infezione tubercolare latente, per questo nel carcere di Sollicciano lo screening è proposto in maniera sistematica a tutti i nuovi giunti in istituto. Pur nella difficoltà di mantenere la continuità di cura a causa delle possibili improvvise scarcerazioni, abbiamo osservato che dei pazienti che hanno iniziano il trattamento una buona percentuale riesce a completarlo all'interno dell'istituto”.


GLI APPUNTAMENTI ONLINE E IN PRESENZA A FIRENZE – I temi della lotta ad HIV e HCV sono stati al centro di recenti iniziative in presenza e online organizzate dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG e della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT. Dopo la tavola rotonda online congiunta delle due società, il tema è stato ripreso in occasione del 40° Congresso SIMG e nel XXII Congresso SIMIT, entrambi a Firenze. Presidenti del Congresso SIMIT sono il Prof. Alessandro Bartoloni, Professore Ordinario Malattie Infettive, la hoUniversità Firenze; Massimo Antonio Di Pietro, direttore della struttura operativa complessa Malattie infettive 1 dell'Ausl Toscana centro; il Prof. Marco Falcone, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Università Pisa; Danilo Tacconi, Responsabile Area Dipartimentale Malattie Infettive Azienda Usl Toscana sud est.


Fabrizio Del Bimbo 

sabato 25 novembre 2023

XI Premio Internazionale Semplicemente Donna; un'edizione Rica di emozioni

 


Nel corso di una cerimonia di grande impatto emotivo, tredici grandi donne hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento per il loro impegno attivo contro la violenza e la disparità di genere.


Una serata di grandi storie capaci di lasciare il segno: tra gli applausi e la commozione del pubblico, si è conclusa l’XI edizione del Premio Internazionale Semplicemente Donna che, venerdì 24 novembre, ha portato sul palcoscenico del Teatro “Mario Spina” di Castiglion Fiorentino le testimonianze e l’impegno di donne e uomini che, con coraggio e determinazione, hanno dedicato le proprie vite alla lotta contro ogni forma di violenza e discriminazione.


“Di fronte ai terribili fatti di cronaca delle ultime settimane, c’è oggi più che mai bisogno di parole e non di silenzi - commenta Mario Agnelli, sindaco di Castiglion Fiorentino – Eventi come il Premio Semplicemente Donna che, per il quinto anno consecutivo, torna a Castiglion Fiorentino, rivelano la propria utilità proprio in termini di comunicazione e nella capacità di raccontare storie di successo, ma anche di estremo dolore”.

Una cerimonia intensa che si è aperta nel ricordo di Giulia Cecchettin, la cui morte ha riacceso, proprio in questi giorni, l’attenzione della cronaca italiana sul devastante fenomeno del femminicidio e sulla necessità di un cambio di passo a livello culturale, già tra le giovani generazioni.  Sostenuta anche quest’anno dal presenting sponsor Menchetti 1948, la manifestazione ha infatti dato vita a un’edizione di grande impatto emotivo ed educativo facendo tappa, in due giorni, in ben quindici istituti superiori della provincia aretina.



È stata una grande emozione premiare anche quest’anno grandi donne che sono un esempio positivo per la società – dichiara Corrado Menchetti, titolare del Panificio Menchetti Pietro Srl –  Come realtà aziendale, condividiamo tutti i valori promossi da questa manifestazione, cercando di realizzare ciò che l’intera società civile dovrebbe fare: tutelare, supportare e non discriminare le donne, a tutti i livelli e in qualsiasi contesto”.  



Vere protagoniste della serata sono state le tredici premiate di quest’anno che, dialogando con la giornalista di Sky Monica Peruzzi, hanno aperto il proprio cuore alla platea del “Mario Spina”, raccontando il proprio vissuto prima di ritirare, ciascuna nella propria categoria, il prestigioso riconoscimento. Nel corso della serata, è stato, infatti, approfondito l’impegno sociale e civile di due donne attive nella lotta contro la mafia: Annamaria Frustaci, sostituto procuratore del pool costituito da Nicola Gratteri a Catanzaro, e Tina Montinaro che, con l’associazione Quarto Savona Quindici, porta avanti i valori del marito Antonio, caposcorta del giudice Falcone, rimasto ucciso nella strage di Capaci. L’attivista iraniana Pegah Tashakkori ha ritirato il premio per i “Diritti umani”, mentre l’ex Giudice della Corte Penale Internazionale dell’Aja, Joyce Aluoch, meglio nota come Lady Justice, ha ricevuto il titolo “Donna per la pace”. Il tema degli abusi in ambito sportivo è stato affrontato da Daniela Simonetti, giornalista e presidente di Change The Game, e da Anna Basta, ex ginnasta che ha denunciato le vessazioni subite durante la sua permanenza nella Nazionale italiana delle Farfalle; mentre la categoria “Parità di genere” ha visto trionfare Monica Zanetti, la Lady F40 prima donna del team meccanico di casa Ferrari. E se il premio per il “Giornalismo” ha avuto il volto di Josephine Alessio, e quello per la “Ricerca scientifica” è andato a Delia Goletti, responsabile dell'Unità Semplice Dipartimentale di Ricerca Traslazionale l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive-IRCCS dello Spallanzani a Roma, la categoria “Imprenditoria per il sociale” è stata assegnata a Olga Urbani, manager del gruppo italiano leader nel mondo del tartufo. Il racconto di Paolo Picchio sull’attività della Fondazione Carolina, istituita in ricordo della figlia, ha aperto un focus sul cyberbullismo, mentre la menzione “Donna Coraggio” è stata assegnata a Grazia Biondi, una sopravvissuta che, con l’Associazione Manden, sostiene oggi tante donne vittime di violenza domestica ed economica. Anche quest’anno, è stato, infine, assegnato il Premio Speciale “SOS Villaggi dei Bambini”, ritirato da Glenda Pizzetti, giovane coordinatrice del Programma Mamma e Bambino del Villaggio SOS di Saronno.


 

A sorpresa, l’XI edizione del Premio Internazionale Semplicemente Donna è stata dedicata alla memoria di Masha Amini, la giovane uccisa a Teheran nel 2022 dalla polizia religiosa dopo essere stata arrestata con l’accusa di aver indossato l’hijab in modo scorretto: una vicenda diventata simbolo del movimento “Donna, vita e libertà” e della rivoluzione contro il regime nazionale.



“Con questa dedica abbiamo voluto mettere un ulteriore sigillo a quello che dovrebbe essere l’impegno della società civile per la costruzione di un futuro orientato alla non violenza – spiegano Angelo Morelli e Chiara Fatai, ideatori e organizzatori del premio – Ricordando Masha Amini e quanto le è successo, vogliamo ricordare tutte le donne che, a diverse latitudini del pianeta, soffrono in silenzio, ma che, non per questo, smettono di lottare per far librare alta la propria voce scuotendo l’opinione pubblica internazionale. Un esempio che, seppur con percorsi di vita molto diversi tra loro, le premiate di quest’anno hanno saputo tramandarci, dimostrandoci come qualsiasi forma di violenza e discriminazione sia, prima di tutto, una negazione dei diritti umani”.

Fabrizio Del Bimbo 

lunedì 20 novembre 2023

EIM 2023 a Firenze

Firenze torna ad essere la capitale del turismo degli eventi privati e della wedding industry italiana. Infatti dal 20 al 22 novembre il capoluogo toscano ospiterà “WIM 2023 – We Inspire Memories”.




L’evento, giunto alla 5° edizione, è organizzato da Tommaso Corsini di Corsini Events con il patrocinio del Ministero del Turismo, Regione Toscana, Comune di Firenze e Camera di Commercio di Firenze e l’associazione di categoria Federmep. Inoltre è in collaborazione come Destination Host con Destination Florence Convention & Visitors Bureau.

Per l’edizione 2023 WIM si presenta con una veste rinnovata: si fa sempre più internazionale con la presenza di professionisti provenienti da Europa, Asia e USA, ampliando così il suo raggio di azione. Obiettivo dell’evento è la creazione di relazioni tra gli operatori del settore, di tutta la filiera. I partecipanti, professionisti del mondo degli eventi e tutte le più importanti catene alberghiere e location italiane, oltre a una selezione di società di servizi del mondo degli eventi, potranno conoscersi, vivere esperienze esclusive e assistere alle ricerche di mercato che alcuni esperti hanno elaborato appositamente per WIM. L’Italia si conferma infatti meta preferita per wedding, event production, eventi privati e aziendali di un pubblico global-based.
La Toscana, con le sue bellezze paesaggistiche e artistiche, si conferma la regione italiana più richiesta dalle coppie straniere, con il 21% del totale.

Le location nelle quali si svolgerà l’evento sono le più significative della città. Per esempio, la Camera di Commercio, Palazzo Gondi e Villa Corsini a Mezzomonte.

WIM 2023 – We Inspire Memories: il programma e i partecipanti
A WIM 2023 – We Inspire Memories le aziende potranno scoprire il territorio fiorentino attraverso attività esperienziali. Oltre ad assistere a conferenze e attività tenute da professionisti di ogni settore. Inoltre durante l’evento saranno presentate anche alcune ricerche di mercato inedite che rappresenteranno alcune valutazioni sull’impatto economico dello stesso sul territorio nazionale.

All’evento interverranno oltre 150 professionisti che rappresentano strutture alberghiere e location private di alto profilo, provenienti da tutta Italia. Così come operatori del mondo wedding e dei “private event”. E professionisti del settore e DMC (Destination Management Company) di livello internazionale.

I numeri – Il wedding
Un evento da non perdere per un settore, quello del wedding, dai grandi numeri e con una previsione di crescita anche per i prossimi anni.

L’Italia nel 2022 è stata scenario di oltre 11 mila matrimoni stranieri. Infatti sempre più viaggiatori internazionali scelgono la penisola per celebrare le nozze. Il turismo del wedding è un settore in ripresa, riallineandosi ai numeri del pre-pandemia, come rilevato dall’Osservatorio Destination Weddings in Italy, condotto da Centro Studi Turistici e finanziato dal ministero del Turismo. Infatti per il 2023 l’incremento atteso è di oltre 1.000 eventi in più rispetto all’anno passato, con una stima di incremento che si attesta intorno al +9,5%.

I numeri – Gli eventi privati
Al mercato degli eventi privati le stime di settore attribuiscono un valore di oltre 15 miliardi di euro per il sistema Italia. Solo per la provincia di Firenze l’indotto di questo mercato non è mai stato misurato attentamente. Però alcune stime di mercato attribuiscono agli eventi privati sviluppati nella regione fiorentina un valore di oltre 500 milioni di euro.

WIM: non solo evento ma piattaforma di interscambio di idee
Giunto alla quinta edizione, WIM si è ritagliato, anno dopo anno, un posto di rilievo, tra i numerosi eventi del settore. Il segtreto di questo successo?

Professionalità e tanta passione, sì, ma non solo. WIM ha la straordinaria capacità di anticipare le tendendenze, di radunare i principali player e farli relazionare, di stupirli, ispirarli e … creare emozioni che possano essere ricordate.

“WIM 2023 non è soltanto un evento di network – spiega il fondatore Tommaso Corsini, Ceo di Corsini Events – ma una piattaforma di interscambio di idee dove le aziende leader di un settore che in Italia vale oltre 15 miliardi di euro potranno confrontarsi e definire le proprie strategie.

Dopo il Covid il settore sta ancora vivendo un periodo di rebound commerciale che lo ha portato a una iper-produttività.
Adesso la vera sfida è non perdere le quote di mercato acquisite. Per fare ciò il mercato deve confrontarsi e costruire sulla base delle esperienze di questi ultimi anni.

WIM è la piattaforma ideale dove stampa,  buyer e  seller di questi mercati possono condividere le proprie esperienze”.

Per info
www.wim.events


Fabrizio Del Bimbo 

Olio del Garda tra montagna eclago



Autunno, tempo di olio nuovo.

Sulle sponde del bellissimo lago di Garda è stata presentata agli esperti del settore olivicolo la nuova annata dell'Olio Garda DOP, la cui valorizzazione è garantita dal Consorzio di Tutela.

Caesius Resort, angolo di paradiso immerso nella tranquillità della natura a Bardolino, sulle sponde veronesi del lago, ha ospitato la manifestazione, che ha permesso di visitare, poco a nord di Torri del Benaco, il paesino di Crero,definito il balcone del Lago di Garda. Da qui si gode di un panorama mozzafiato sul lago e si può notare bene quanto sia difficile coltivare gli olivi su questo terreno così accidentato con ripidi terrazzamenti. Suggestiva è la settecentesca chiesetta  dedicata a San Siro, vicino alla quale si trova il Tor­col del Crero. Era la strut­tura di cir­ca tre­cen­to anni di età che veni­va uti­liz­za­ta, fino ad alcu­ni decen­ni fa, come tor­chio per la spremi­tu­ra del­l’o­li­va e la pro­duzione di olio. 

Appartene­va ad oltre una venti­na di pri­vati del­la con­tra­da, che la uti­liz­za­vano promis­cua­mente per la fran­gi­tu­ra delle olive ma pure come mag­a­zz­i­no, nei tem­pi più recen­ti. Oltre che dal­l’ac­ces­so prin­ci­pale, pos­to al pian ter­reno di una abitazione pri­va­ta, alla stan­za in cui si tro­va anco­ra la grande maci­na in pietra con la vas­ca si pote­va accedere anche da altre tre porte, col­lo­cate tutte nel­la stes­sa stan­za. Tutte le porte con­ducono a tre dis­tinte pro­pri­età pri­vate, seg­no inequiv­o­ca­bile del­l’an­ti­co "pos­ses­so in con­sor­te­ria", che le famiglie del­la con­tra­da ave­vano ris­er­va­to al fran­toio. 

Protagonisti indiscussi sono stati l'olio extravergine e le olive coltivate sul Garda, che nascono in un territorio ricco, tra laghi e montagne, caratterizzato dalla presenza delle catene montuose a nord e del più grande lago italiano, che rendono il clima gardesano simile a quello mediterraneo. 

Sono, infatti, l’acqua del lago e le montagne a mitigare gli effetti dell’ambiente che, alla 

latitudine della zona del Garda, sarebbero altrimenti ostili allo sviluppo degli olivi. Grazie alla particolare morfologia del territorio e alle condizioni meteo-climatiche della zona del Garda si ottengono olii con sapori e profumi più delicati di quelli ottenuti nelle zone calde più meridionali.  Si tratta di territorio unici, che un gran numero di visitatori scelgono ogni anno come destinazione, attratti da questi splendidi territori, costellati di paesini che si affacciano sul lago e attraversati da sentieri tra colline e montagne percorribili a piedi o in bicicletta, paradiso per gli amanti del trekking o del cicloturismo. È un territorio che accoglie tutto l’anno anche i turisti dell’olio che desiderano non solo conoscere e degustare, ma anche vedere di persona i frantoi in azione, 

vivere il momento della raccolta, assaggiare l’olio nelle cucine affacciate sul lago. 

Sono sempre di più questi turisti e si capisce il motivo: l’olio extravergine di oliva Garda DOP si distingue per il suo sapore naturalmente delicato e per la sua eleganza. 

All’assaggio si riconosce per l’armonia delle sue note organolettiche e per gli aromi 

leggeri ed equilibrati: i profumi di erba fresca e carciofo, uniti al tipico retrogusto di mandorla, lo rendono unico. Il suo

colore va dal verde al giallo più o meno intenso, il 

profumo è fruttato medio o leggero, mentre il sapore è fruttato con note di dolce e retrogusto tipico di mandorla. Le cultivar più diffuse in questo territorio sono lacasaliva, la principale e autoctona del territorio del Garda; frantoio, che è tra le varietà maggiormente diffuse in Italia per la sua adattabilità ai terreni; leccino, cultivar autosterile che necessita di altre varietà impollinatrici per la 

produzione di olive, molto resistente alle basse temperature.

Le olive destinate alla produzione dell’olio extravergine di oliva Garda DOP provengono da 67 comuni delle province di Brescia, Verona, Mantova e Trento. 

Lunga e prestigiosa è la storia di questo prodotto. 

Da sempre presente nella zona del lago di Garda, l’olivo iniziò a svolgere un ruolo chiave nel 

VII sec. d.C. come testimonia un editto del 643 che applicava sanzioni pecuniarie a coloro che venivano sorpresi a danneggiare le piante di olivo nei villaggi attorno al Garda. 

Già nel medioevo l’olio del Garda si distingueva per l’elevata  qualità e per l’alto valore economico rispetto agli olii di altre provenienze ed era utilizzato con risultati eccellenti sia nell’alimentazione, sia  in medicina, sia per l'illuminazione delle chiese . 

La fama dell’olio del Garda nel tempo è andata sempre più aumentando; oggi rientra fra le prime dieci realtà olivicole italiane DOP , in quanto nel 1997 ha ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta, oggi difesa e valorizzata dall’azione del Consorzio di Tutela che garantisce la provenienza e la qualità dell’olio, nel rispetto di un disciplinare di produzione. 

Il Consorzio  riunisce 461  olivicoltori, 23 molitori e 33 confezionatori delle zone di produzione Garda DOP,  in Veneto, Lombardia e Trentino.

Fabrizio Del Bimbo 

giovedì 9 novembre 2023

Lusso. L’arte di lavorare con le eccellenze Giotto Fanti



Giotto Fanti Fresh srl incontra i protagonisti della moda,  dell’arte e del design per raccontare le sfide del made in Italy


È ormai un appuntamento fisso quello che organizza Giotto Fanti Fresh srl per imprenditori e personalità del mondo della ristorazione toscano e fiorentino ogni autunno.


Durante l’incontro sono state trattate tematiche attuali legate al mondo dell’imprenditoria e del made in Italy. Nelle ultime due edizioni sono state le problematiche legate al mondo della sostenibilità e all’aumento dei prezzi al centro del dibattito che ha coinvolto imprenditori e personalità del panorama regionale e nazionale, creando un confronto fruttuoso e stimolante.


Per questa edizione il tema centrale è stato quello del LUSSO, l’arte di lavorare con le eccellenze: lusso inteso come opportunità per le aziende italiane per proporre il meglio del made in Italy e al tempo stesso le capacità e difficoltà di saperlo raccontare.


Si è trattato di un’occasione per approfondire con esperti del settore e imprenditori, non solo del settore food, una tematica sempre più attuale, ovvero la capacità di promuovere l’eccellenza italiana nel mondo e comunicare il valore del prodotto; soprattutto in questo particolare momento storico di grande attenzione sui processi di produzione e distribuzione sostenibile.


Al dibattito hanno partecipato:


Dott. GUIDO BERTELLI amministratore di Tessitura Toscana Telerie Srl; Dott.ssa LAVINIA CAINI Accademia Espresso - La Marzocco; Dott.ssa IRENE LEKAI Baroni Firenze; il Cav. STEFANO RICCI per Stefano Ricci Spa – ha moderato Claudia Baggiani.


“ Eccellenza è un termine più adattabile a definire il lavoro di chi mette tanta passione in quello che fa. Ma la passione non basta, serve ricerca, attitudine e coerenza per raggiungere l’eccellenza.. La ricerca per me è la capacità di valutare qualcosa di nuovo, qualche nuovo materiale o tecnica di lavorazione. L’attitudine è capire se si è portati a fare un determinato lavoro, inutile ostinarsi a prendere il testimone della famiglia. Si rischia di uccidere la passione e la capacità dei propri avi, e l’attitudine è una data capacità che si ha o non si ha. Infine la coerenza è la capacità mantenere quel percorso, raggiungere un obiettivo chiaro senza lasciarsi influenzare dalle tendenze. Soprattutto quello che ho capito in più di 50 anni di esperienza e che la quantità non va più con la qualità.


Claudio Maffei Direttore Giotto Fanti Fresh “ Come azienda spesso ci troviamo di fronte ad imprese e prodotti che esprimono  tanta ricchezza in termini umani, culturali e di prodotto, ma ci siamo spesso interrogati su quanto è difficile raccontare l’eccellenza. Da qui l’idea , dopo anni difficili, di parlare del Lusso e di eccellenze con ospiti di altri settori rispetto a quello agroalimentare. Lusso inteso come arte del bello, come valore morale e cultura, e posso dire di quella capacità.. molto italiana di saper fare con passione e quella stessa passione esprimerla agli altri.”


 


Presenti numerose aziende agroalimentari che hanno proposto agli ospiti prodotti rappresentativi del territorio tosco fiorentino e della sua cultura enogastronomica.


Azienda Del Colle - PachinEat - Savini Tartufi - Masseria Pigliuocco Montoro – Fruttase srl - Ruggiero Spa – Metti un Fiore – Calcagno srl - Antica Norcineria Bellandi - Poggio ai Mandorli Chianti Trambusti srl - Università della Cucina Italiana.


Fabrizio Del Bimbo 

martedì 7 novembre 2023

A Firenze un convegno sulle malattie neuromuscolari rare



Al Meyer Health Campus di Firenze si è tenuto il 7 novembre il convegno dal titolo Lo snodi chiave della transizione nelle malattie rare neuromuscolari in Toscana.


Malattie neuromuscolari: serve più attenzione alla transizione del paziente all’età adulta


Gli esperti: “I pazienti diventati adulti o diagnosticati in età adulta in setting pediatrici, necessitano di una presa in carico in un setting assistenziale idoneo alle necessità del paziente adulto, anche in considerazione delle possibili comorbidità che il pediatra potrebbe non essere in grado di gestire”.


 Le malattie neuromuscolari geneticamente determinate sono patologie rare, ereditarie, ad alta complessità diagnostica, eterogenee sia in termini di età di esordio che di severità/livello di disabilità. La diagnosi sempre più precoce, grazie alla maggiore sensibilizzazione, alle migliori tecniche diagnostiche, all’esistenza per alcune di esse di programmi di screening (vedi SMA, Malattia di Pompe), nonché la disponibilità di nuove terapie e il miglioramento degli standard di cura ne hanno modificato in modo significativo la storia naturale, consentendo sempre più frequentemente il raggiungimento dell’età adulta, spesso con buona o soddisfacente qualità di vita.


Si è parlato di questo durante l’evento “Lo snodo chiave della transizione nelle Malattie rare neuromuscolari - Toscana”, promosso da Motore Sanità in collaborazione con Roche.


PRESA IN CARICO COORDINATA E APPROPRIATA


“I pazienti diventati adulti o diagnosticati in età adulta in setting pediatrici, necessitano di una presa in carico in un setting assistenziale idoneo alle necessità del paziente adulto, anche in considerazione delle possibili comorbidità che il pediatra potrebbe non essere in grado di gestire”, ha precisato Elena Procopio, Responsabile f.f. SOC Malattie Metaboliche e Muscolari Ereditarie AOU Meyer Firenze. “Da queste premesse è nata l’esigenza di creare un percorso strutturato di transizione che assicuri un continuum assistenziale che risponda alle esigenze dei pazienti, nell’ottica di promozione di un’assistenza di alta qualità. Il Percorso si realizza attraverso l’istituzione di un ambulatorio congiunto di transizione tra specialisti del Meyer e dell’AOU Pisana, con expertise in tale ambito di patologia, per una presa in carico globale, coordinata, appropriata e psicologicamente adeguata, con la consapevolezza che la “transitional care” costituisce un passaggio delicato all’interno del percorso di cura che indubbiamente influirà sulla compliance terapeutica e sulla salute globale del paziente”. 


 


RETE DI CURE PIÙ CAPILLARE


“Anche in rappresentanza di Parent Project aps, sottolineo la centralità del tema individuato nell'incontro che è quello delle cure di transizione dall'età pediatrica a quella adulta, passaggio nel quale è necessario mantenere l'approccio clinico multidisciplinare presso i centri ospedalieri anche per gli adulti, così come avviene per i bambini”, ribadisce Daniela Argilli, Coordinatrice Consulta e Membro Direttivo di Parent Project aps.“Accanto a questo è necessario migliorare altri aspetti quali, ad esempio, l'attenzione a che l'assistenza ai pazienti neuromuscolari sia garantita anche nel territorio di residenza, sia in termini di continuità di cicli di fisioterapie (l'attuale situazione Toscana è disomogenea tra Asl, ma anche all'interno delle stesse), sia per la presenza di medici formati su malattie neuromuscolari anche presso i centri ospedalieri più periferici, tanto per l'effettuazione dei controlli, quanto per la gestione di eventuali emergenze. I pazienti infatti, grazie alla ricerca scientifica, hanno aspettative di vita più alte e questo porta con sé la necessità di garantire una rete di cure più capillare e più complessa”.


L’ACCESSO AI PERCORSI DIAGNOSTICI E AI NUOVI PROTOCOLLI TERAPEUTICI


“Anche nelle malattie neuromuscolari la transizione nella presa in carico dai centri di riferimento pediatrici a quelli dell’adulto coinvolge pazienti e famiglie in una fase di malattia e di crescita fisica, psicologica e sociale particolarmente delicata, che necessita di essere accompagnata in modo strutturato e delineato”, spiega Gabriele Siciliano, Centro Malattie Rare Neuromuscolari AOU Pisa. “I Percorsi Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali (PDTA) per le Distrofinopatie e le Atrofie Muscolari Spinali recentemente approvati in Regione Toscana recepiscono queste istanze, favorendo lo sviluppo e l’implementazione di programmi per la transizione tra centri di riferimento pediatrici (Ospedale Meyer e IRCCS Stella Maris) e la Neurologia Universitaria della Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. È stato pertanto costituito un ambulatorio condiviso fra neurologi pediatrici e dell’adulto, con l’identificazione di figure di “case manager” che possano facilitare il percorso per i ragazzi e le famiglie. Sarà parallelamente identificato il network delle altre figure specialistiche coinvolte nella presa in carico e follow up del paziente. A cadenza semestrale verranno organizzati incontri fra gli specialisti coinvolti nella transizione per la discussione dei casi clinici e delle problematiche/criticità e le soluzioni intraprese, anche prevedendo un coinvolgimento attivo delle associazioni dei pazienti. Come obiettivo secondario, saranno valutati e implementati strumenti informatici per permettere la digitalizzazione del percorso. Alla luce anche delle nuove e promettenti terapie che stanno emergendo nelle malattie neuromuscolari che spesso esordiscono appunto in epoca infantile e progrediscono nel tempo nell’età adulta, siamo convinti che affrontare congiuntamente l’importante tema della transizione faciliterà ai giovani pazienti l’accesso ai percorsi diagnostici e ai nuovi protocolli terapeutici”.


MAGGIOR COINVOLGIMENTO DA PARTE DEL PAZIENTE


Alla mattina di lavori è intervenuta anche Cecilia Berni, Responsabile organizzativo Rete Malattie Rare Regione Toscana, che ha voluto ringraziare gli organizzatori dell’evento “che ci consente di avere attorno a un tavolo tutti i principali soggetti (professionisti, associazioni) dedicati all’assistenza nell’ambito delle malattie neuromuscolari, insieme ai rappresentanti degli enti e delle istituzioni. Sono occasioni preziose - continua Berni - che ci consentono di fare il punto su quello che finora, con l’impegno di tutti, è stato fatto e di verificare quelle che sono le opportunità per un miglioramento nei percorsi. Sicuramente la transizione è una delle sfide importanti nell’ambito delle malattie rare, che implicano però uno sforzo organizzativo per facilitare i professionisti nell’attivazione di quanto necessario per questo tipo di percorso, come per esempio gli strumenti formativi e di aggiornamento del personale, le soluzioni operative per costituire ambulatori congiunti, per monitorare l’andamento del paziente e continuare ad offrire un supporto a 360 gradi al giovane adulto. Il passaggio all'assistenza del giovane adulto implica un maggior coinvolgimento anche da parte del paziente e questo deve essere valutato sotto tanti punti di vista, anche considerando quelle che sono o dovrebbero essere le opportunità offerte nei vari percorsi sociosanitari, in particolare quelli rivolti alla disabilità e della non autosufficienza. Credo quindi che una prima sfida sia di carattere organizzativo – per poter supportare la rete dei professionisti nell’organizzare quelli che sono operativamente i percorsi di transizione – altra sfida è rappresentata dall’integrazione di reti e di opportunità. Anche per questo occorre il contributo di tutti e, soprattutto, il confronto continuo con le associazioni dei pazienti, insieme ai professionisti e le realtà aziendali”.



 Fabrizio Del Bimbo 



domenica 15 ottobre 2023

La cena annuale dell'Associazione Macellai Fiorentini

 Lo scorso 11 ottobre 2023, in una bella serata ancora di sapore estivo, si è svolta nella splendida cornice di Villa Viviani la festa annuale dei Macellai Fiorentini, denominata “Clienti in festa” con la presenza di circa 250 persone. 

Alla cena di gala hanno partecipato personalità politiche Regionali come  il Presidente della Giunta Regionale Eugenio Giani e la  vicepresidente Strfania Saccardi, oltre ad alcuni sindaci del territorio e personaggi come lo storico delle tradizioni fiorentine Luciano Artusi.

Il Pegaso è stato assegnato dalla Regione Toscana e consegnato dl Presidente Eugenio Giani all'Associazione Macellai per l'alto valore dell'Arte dei Beccai e per l'impegno di lunga tradizione sul territorio, con alta professionalità e per la salvaguardia della qualità. 

L'Associazione ha chiesto di inserire la Bistecca alla Fiorentina come patrimonio dell'Umanità.




L’Associazione Macellai della provincia di Firenze venne ricostituita nel 1874. La finalità principale era quella mutualistica in caso di temporanea assenza dal lavoro per cause sanitarie. Come organizzazione di categoria può essere considerata la continuazione delle “arti” minori già presenti e attive nella Firenze medievale e, nel caso specifico, l’arte dei beccai, una delle più antiche tradizioni fiorentine. Attualmente presenta una struttura articolata nelle funzioni sindacali, fiscali e commerciali a servizio dei soci.




Il sindacato ha un ruolo specifico di rapporti con le istituzioni amministrative, cura gli adempimenti fiscali e offre la possibilità di beneficiare del gruppo di acquisto collettivo esercitato all’interno della Mercafir con apposita piattaforma di vendita.

La sede  attuale dell’Associazione è a Firenze in Via Ginori 16.




Fabrizio Del Bimbo 


giovedì 28 settembre 2023

La Cavalcata fantastica di Fortunato Depero a Palazzo Medici Riccardi

 



 Un progetto espositivo inedito intende gettare nuova luce sull’opera di Fortunato Depero (Fondo, 1892 – Rovereto, 1960), mettendo in evidenza alcuni temi fondamentali della sua ricerca e della sua produzione artistica. Nasce così “Depero. Cavalcata fantastica”, in programma a Palazzo Medici Riccardi dal 28 settembre 2023 al 28 gennaio 2024, promossa dalla Città Metropolitana di Firenze, su progetto del Museo Novecento, curata da Sergio Risaliti e Eva Francioli, e organizzata da MUS.E.


Un’attenta selezione di opere consentirà di presentare per la prima volta in un’istituzione museale fiorentina il lavoro di questo indiscusso maestro dell’arte del Novecento, che ha saputo coniugare l’elemento popolare a una fervida immaginazione figurativa, la grafica da fumetto a quella dei cartoni animati, temi della contemporaneità a motivi tradizionali come quello del cavallo, che attraversa la storia dell’arte fin dall’antichità. La ricerca di nuove forme espressive si accompagna ad una grande curiosità nella sperimentazione di nuove tecniche, molte delle quali visibili in mostra, che l’artista padroneggia magistralmente: dai disegni ai collage, dai dipinti alle tarsie in panno, le opere di Depero anticipano molte delle innovazioni novecentesche.


Il progetto della mostra – che si inserisce nel calendario delle iniziative della Florence Art Week 2023 - nasce dalla presenza, nelle collezioni del Museo Novecento di Firenze, di Nitrito in velocità (1932), capolavoro dell’artista conservato nelle raccolte dei Musei Civici Fiorentini.



Il dipinto fu donato dall’ingegnere navale Alberto Della Ragione al Comune di Firenze all’indomani della terribile alluvione del 1966, insieme ad altre 240 opere della sua celebre collezione divenute poi il nucleo fondante dell’attuale Museo Novecento. L’opera, rivelatrice di un’apertura di Alberto Della Ragione alle sperimentazioni delle avanguardie circoscritta alle esperienze del cosiddetto Secondo Futurismo, si offre come pretesto per presentare a Firenze la carica innovativa di Fortunato Depero e della sua celebre produzione.


All’interno del palazzo dove i Medici ospitarono nel XV secolo gli innovatori del proprio tempo, vengono riunite per la prima volta 47 opere, tra cui alcuni capolavori provenienti dal Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, che possiede una imponente collezione di opere che l’artista donò al Comune di Rovereto prima della sua morte, in parte esposte nella Casa d'Arte Futurista Depero.


“La storia del Futurismo è percorsa da tensioni che hanno coinvolto i suoi artefici da collocare, anche con responsabilità storiche puntuali, in un contesto preciso: il bellicismo e l'adesione al fascismo. Fortunato Depero appartiene a un movimento che ebbe contatti internazionali e trasversali, ad esempio con il futurismo russo, e le sue intuizioni e opere sono state foriere di maturazioni artistiche e comunicative affidate alla fruizione, alla contemplazione e, in alcuni casi, all'utilizzazione di tutti. Nell'ambizione della “ricostruzione futurista dell'universo", che Depero e Balla desideravano “coloratissimo e luminosissimo” perché bisognava “portare l'arte nella vita”, Depero fu immaginifico e coloratissimo. Ha nobilitato l'incontro tra arte e pubblicità, bizzarria apparente nel design e nell'architettura, superando lungo la sua vita (1892-1960) la frontiera italiana ed esplorando con frutto, negli Stati Uniti (dove al contrario che in Italia i grattacieli erano già realtà), la passione originaria per la scultura e la pittura. La mostra che proponiamo in Palazzo Medici Riccardi ci aiuta ad entrare nel suo mondo che, senza saperlo, fa parte molto del nostro”, ha dichiarato il sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella.  


“Fortunato Depero – ricorda Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento – è uno dei massimi rappresentanti del Futurismo, tra le più importanti avanguardie del ventesimo secolo che, partendo dall’Italia, ha influenzato largamente il mondo dell’arte occidentale. Tra i protagonisti di quella rivoluzionaria avventura, assieme ad artisti e letterati del calibro di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gino Severini, nonché del fondatore Filippo Tommaso Marinetti, Depero esplorò le nuove possibilità del linguaggio plastico e visivo, finalmente liberato dai vincoli dell’Accademia e della tradizione figurativa, per indagare i nuovi orizzonti dell’arte in un’epoca di mutamenti scientifici, tecnologici e sociali tanto profondi quanto irreversibili. Depero non fu solo pittore di grande fantasia e immaginazione, ma grande genio creativo, poliedrico e a tutto tondo, in grado di spaziare tra scenografia, tessitura, design industriale e pubblicità. Possiamo quindi dire che abbia anticipato ricerche che si radicano financo nei nostri tempi, mostrando una vocazione, mai paga, alla riunificazione di arte e vita. In mostra vedremo opere straordinarie come I miei Balli Plastici che furono anche opera per il teatro; arazzi come Cavalcata Fantastica; testimonianze delle sue collaborazioni con Clavel e Casella e del suo interesse per il mito della velocità; la sua fascinazione, infine, per la grande metropoli di New York, in cui approdò intorno alla fine degli anni Venti.


Merita ricordare che questo progetto espositivo, come altri nasce, da una costola del Museo Novecento, che di Depero conserva un assoluto capolavoro, quel Nitrito in Velocità a cui viene oggi affiancato un disegno preparatorio di collezione privata. Ringrazio il Museo Mart di Rovereto e il suo presidente Vittorio Sgarbi per aver concesso importanti prestiti e i collezionisti privati che, con la loro generosità, hanno arricchito di valore scientifico questa mostra, la Città Metropolitana e tutti i suoi collaboratori per aver convintamente ospitato la Cavalcata fantastica di Fortunato Depero, assieme a tutto lo staff di MUS.E e del Museo Novecento”.


Prendendo spunto dalle due versioni del Nitrito in Velocità, la mostra si snoderà attraverso i diversi ambienti espositivi di Palazzo Medici Riccardi, dando vita a una vivace partitura cromatica concettualmente articolata attorno a tre nuclei tematici principali.




La prima parte della mostra sarà dedicata agli studi per scenografie, bozzetti e figurini, che nell’opera di Depero sono abitati da modernissimi pupazzi, burattini e marionette come quelli della Commedia dell’arte e del teatro di piazza. Le opere esposte consentiranno di interrogarsi su come le arti visive e le arti sceniche si siano reciprocamente influenzate negli anni delle avanguardie storiche e su come questo dialogo abbia rappresentato un fondamentale spunto anche per esperienze successive. Fondamentale in tal senso, per una città come Firenze, è ovviamente il rimando al Maggio Musicale Fiorentino e all’intenso dialogo da esso istituito con gli artisti visivi a partire dagli anni Trenta. Le collaborazioni teatrali di Depero furono intense e importanti, come quelle con i Ballets Russes dell’impresario Sergej Djaghilev, per il quale immaginò scene e costumi per Le chant du rossignol, tratto da una fiaba di Hans Christian Andersen, su musiche di Igor Stravinskij: progetto accantonato dall’impresario russo, forse anche per il carattere troppo rigido e complesso dei costumi che rischiava di intralciare i movimenti dei ballerini. Celebre è inoltre la sua produzione di teatro d’avanguardia I miei Balli Plastici che, nel 1918, andò in scena a Roma con automi in legno in sostituzione degli attori.


Una seconda parte della mostra sarà idealmente incentrata sulla lavorazione degli arazzi, attività che trova proprio a Firenze uno dei principali centri di diffusione. In mostra sarà possibile ammirare numerose “tarsie in panno”, tra cui spicca la maestosa Cavalcata Fantastica, espressione della grande varietà di tecniche esplorate dall’artista nel corso della sua vita.


Un’ultima sezione presenterà infine un approfondimento sui temi della meccanizzazione del movimento e sul mito del progresso, all’origine di molte opere di Depero, che nel 1915 dichiarò insieme a Balla, nel manifesto Ricostruzione futurista dell’universo: “Un’analogia profonda esiste fra le linee-forze essenziali della velocità e le linee-forze essenziali d’un paesaggio. Siamo scesi nell’essenza profonda dell’universo, e padroneggiamo gli elementi. Giungeremo così, a costruire l’animale metallico”. Il mito della velocità e della civiltà meccanica porta quindi l’arte e l’umanità a riconoscersi in una nuova era, fatta di potenza e vitalità meccanica.


Depero. Cavalcata fantastica

Visite guidate per adulti e laboratori per famiglie con bambini

Visita guidata alla mostra

La visita permette di conoscere e approfondire la poliedrica opera di Fortunato Depero, indiscusso maestro dell’arte del Novecento. Grazie all’individuazione di alcuni dei temi che hanno caratterizzato la sua produzione saranno messi in evidenza i sottili nessi della sua figura e del suo lavoro in area fiorentina e saranno evidenziate le peculiarità tecniche e stilistiche dei lavori esposti.

Per le scuole secondarie di secondo grado: martedì ore 9.30 o 11

Per giovani e adulti: sabato e domenica ore 15

Depero: estro colorato

La mostra dedicata al grande maestro del Novecento, Fortunato Depero, peculiare interprete del Futurismo, sarà l’occasione per ripercorrerne la storia e riscoprirne lo stile inconfondibile e fantasioso. Al percorso fra le sale seguirà un atelier artistico, durante il quale sarà possibile realizzare la propria maschera teatrale grazie a un collage materico ispirato allo stile di Depero, utilizzando cartoncini e stoffe.


Per le scuole primarie (secondo ciclo): martedì ore 9.30 o ore 11.00

Per famiglie con bambini dai 7 agli 11 anni: domenica ore10.30

Per informazioni e prenotazioni famiglie, giovani e adulti: info@palazzomediciriccardi.it 055-2760552

Per informazioni e prenotazioni scuole: didattica@musefirenze.it 055-2616788



Fabrizio Del Bimbo 


giovedì 21 settembre 2023

Gli eventi ADACI a Firenze

 ADACI, Associazione Italiana Acquisti e Supply Management, ha deciso di organizzare una serie di incontri in presenza ed in streaming nell’ottica di sviluppare interesse e fornire le giuste informazioni per la presentazione del World Summit dell’International Federation of Purchasing and Supply Management, organizzato in collaborazione con ADACI, che si svolgerà a Fi­renze il 22 e 23 Settembre 2023.




Il World Summit Firenze 2023 (WSF23) è il più esclusivo del settore e il luogo ideale per lo scambio di conoscenze e best practices tra professionisti del procurement pubblici e priva­ti e sarà un evento altamente specializzato alla presenza di esperti di prim’ordine, provenienti sia dal mondo economico sia industriale con oltre 20 relatori italiani e stranieri, provenienti da continenti diversi in rappresentanza di varie realtà economiche e industriali. Parleranno dei temi por­tanti del procurement e supply management, evi­denziando come innovazione, integrazione, connet­tività, sostenibilità e resilienza caratterizzeranno il futuro dell’impresa di successo.


Il WSF23 sarà quindi informazione, valore aggiunto, network, community, opportunità, cultura, conoscenza, e formazione.


Partecipare alle tappe intermedie di avvicinamento permetterà di entrare nella community che sarà il motore della proposta italiana all’interno del World Summit ed essere all’interno della componente importante costruzione degli eventi correlati al WSF23, partecipando a tavoli di condivisione con CPO e docenti universitari delle esigenze strategiche del procurement del futuro.


Nicoletta Curradi

Fabrizio Del Bimbo 


Al via MIDA 2024. Tante le novità

L'88esima Mostra Internazionale dell’Artigianato si svolge alla Fortezza da Basso dal 25 aprile al 1° maggio Presentata il 22 aprile all...