lunedì 18 settembre 2017

La Sala delle Nicchie di Palazzo Pitti accoglie la mostra "I nipoti del Re di Spagna"






Il dipinto di Anton Raphael Mengs appena entrato a far parte della collezione resterà in mostra nella sala delle Nicchie di Palazzo Pitti fino al 7 gennaio 2018. I due protagonisti, Ferdinando e Maria Anna, figli dell'arciduca d'Austria Pietro Leopoldo di Lorena e di Maria Luisa di Borbone e quindi nipoti dei sovrani di Spagna, sono ritratti in abiti settecenteschi proprio in un interno di Palazzo Pitti.


"Gli acquisti sono parte fondamentale dell’esistenza di una istituzione museale, tanto più se essi sono frutto di ricerche che ne garantiscono sia la provenienza, sia un dialogo fecondo con il patrimonio preesistente - ha spiegato il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt - Per questo motivo, negli ultimi due anni, le Gallerie degli Uffizi si sono arricchite di alcune opere d’arte che rispondono in pieno ai criteri di scelta descritti, come è il caso del dipinto che ora presentiamo in mostra. Ne dobbiamo l’acquisto alla ricerca e alla passione di Matteo Ceriana, cui siamo grati anche per aver ideato, insieme a Steffi Roettgen, la selezione di opere a corollario: una deliziosa rassegna della ritrattistica infantile della famiglia di Pietro Leopoldo di Lorena che nello stesso tempo è anche una ricerca approfondita sull’attività di Mengs a Firenze".

"L’artista boemo, internazionalmente acclamato, vi arrivò da Madrid nel 1770, proprio per dipingere le effigi di questi nipoti lontani di re Carlo III - ha spiegato ancora Schmidt - Non sfuggiranno al visitatore le differenze tra i ritratti paludati e ufficiali, destinati al nonno in Spagna, e quello che ora si aggiunge alle raccolte fiorentine: un’immagine fresca e spontanea di due bimbi composti, sulle cui testoline dalla moderna zazzera corta tuttavia già gravano un destino pesante e le leggi della ragion di stato: la piccina, Maria Anna, diventerà badessa; Ferdinando assumerà le redini dello Stato di Toscana alla morte del fratello. E' un ritratto incompiuto (nelle pennellate “strappate” sulla sinistra possiamo intuire qualcosa dei processi operativi di Mengs), e probabilmente eseguito proprio nella reggia di Pitti, anche se non siamo riusciti a ritrovare una sedia identica a quella cui si appoggia Ferdinando. Inoltre, come sottolinea Matteo Ceriana, il dipinto testimonia l’attenzione del pittore per la grande tradizione artistica spagnola – Velazquez e Las Meninas soprattutto – ma risente altresì delle idee di Zoffany e della vena di spontaneità che l’artista aveva introdotto nella ritrattistica ufficiale".



Fabrizio Del Bimbo


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