Il ruolo dei centri antiviolenza, l’impegno delle imprese agricole per coltivare il cambiamento e le esperienze maturate in Toscana. C’è ancora molto da fare nel Granducato per fermare l’emergenza violenza. Lo dicono i numeri, pesantissimi: 8 donne ammazzate ogni anno tra il 2006 ed il 2023, 6 solo nell’ultimo con 4.500 donne che si sono rivolte ad un centro antiviolenza e 2.000 gli accessi in codice rosa al pronto soccorso per maltrattamenti. Numeri impietosi, da bollettino di guerra, che definiscono la dimensione dell’orrore che tante donne hanno vissuto mentre tante altre lo stanno vivendo, in questo esatto momento. Scappare e salvarsi dalla violenza è possibile: la strada da imboccare con coraggio e tempestività è quella dei centri antiviolenza che sono il luogo riconosciuto dalla Regione Toscana come unico ad avere la specifica preparazione sull'argomento.
Se ne è parlato mercoledì 27 novembre a Casa Coldiretti a Firenze in occasione del convegno dal titolo “Coltivare il cambiamento, comprendere e contrastare la violenza di genere” promosso da Donne Impresa Coldiretti Toscana in collaborazione con “La Toscana delle Donne” della Regione Toscana. L’iniziativa, voluta dalle imprenditrici agricole di Coldiretti che si tiene nel contesto del calendario di attività della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne che si è celebrata il 25 novembre, ha puntato a sensibilizzare le campagne sull’esistenza dei centri antiviolenza con cui diverse realtà toscane dialogano e collaborano stabilmente. Modelli virtuosi che contribuiscono a seminare rispetto, gentilezza, fiducia, ascolto, speranza, uguaglianza per un futuro senza paura.
Al convegno aperto dai saluti della presidente regionale di Coldiretti, Letizia Cesani e dalla responsabile regionale del movimento Donne Coldiretti, Michela Nieri hanno partecipato, in qualità di relatori, Cristina Manetti (capo gabrinetto del Governatore Eugenio Giani e ideatrice del Festival La Toscana delle Donne), Francesca Buonagurelli (responsabile Donne Coldiretti Lucca e direttivo centro antiviolenza Non ti scordar di me), Valentina Folegnani (vice presidente centro antiviolenza Non ti scordar di me) e Vittoria Buonagurelli Cardella (operatrice specializzata centro antiviolenza Valle del Serchio).
Il convegno era promosso nell’ambito del progetto Agoragridue finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2014-2022 Sottomisura 1.2 “Sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione” - Annualità 2022.
Fabrizio Del Bimbo
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