Anche il 2021 per i giornalisti della critica vinicola, redattori delle Guide Vini 2022 o opinionisti di grandi riviste internazionali di settore, si è dimostrato un anno complicato sia dal punto di vista climatico, sia a causa del perdurare dei problemi legati alla pandemia. Il Consorzio ha messo in atto le più adeguate misure di sicurezza per organizzare le degustazioni in presenza per i responsabili delle Guide che hanno voluto verificare sul territorio di produzione la qualità dei vini. In molte occasioni lincontro con i degustatori ha prodotto interessanti dibattiti sullo stile attuale dei vini e sulle prospettive future della denominazione.
I risultati sono stati resi noti a fine anno 2021 e parlano di ottime prestazioni dei vini del comprensorio del Chianti Rufina.
L'attenzione è stata rivolta soprattutto al Chianti Rufina 2019 e al Chianti Rufina Riserva 2018, con le dovute escursioni nei 2017 e 2016 e con la novità 2020 per i bianchi e i rosati. Il report completo degli andamenti climatici delle annate è riportato sul sito www.chiantirufina.com .
La Guida Vini dItalia del Gambero Rosso risulta ancora oggi la più venduta e diffusa nel mondo, con le sue edizioni in varie lingue. Troviamo il massimo riconoscimento da parte del Gambero Rosso, i famosi Tre Bicchieri, per Frescobaldi con un elegantissimo Chianti Rufina Riserva Nipozzano 2018. Ottimi risultati sono dimostrati anche dai numerosi 2 Bicchieri Rossi conseguiti. Castello del Trebbio li ottiene con il Chianti Rufina Riserva Lastricato 2017, seguito da una ottima prestazione della Fattoria Selvapiana con il Chianti Rufina Riserva Vigneto Bucerchiale 2018, uno dei più eleganti delle ultime annate. Poi ancora Frescobaldi con il Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti 2018 e con una sorprendente bollicina metodo classico nella DOC Pomino, il Leonia Brut Rosé 2016. I Veroni ottengono i due bicchieri rossi con il Chianti Rufina Riserva Quona 2018, e ancora Colognole con il Chianti Rufina Collezione 2017, Frascole con il Chianti Rufina Riserva 2018. Buone valutazioni anche per tutte le altre aziende del comprensorio con punteggi che attribuiscono Due Bicchieri ai numerosi vini recensiti. A fianco della Guida Vini dItalia, Gambero Rosso pubblica la guida BereBene, gli ottimi vini sotto i 13 euro e le migliori Enoteche d’Italia. Per la Rufina troviamo: Colognole con il Chianti Rufina 2018, poi il Balzo di Paolo Ponticelli “vignaiolo e boscaiolo” con il Chianti Rufina 2018, il Chianti Puro 2019 della Fattoria Lavacchio, il Chianti Rufina 2019 di Selvapiana.
Daniele Cernilli, personaggio iconico della critica enologica, pubblica la Guida Essenziale dei Vini dItalia, dove premia i Marchesi Frescobaldi con il Chianti Rufina Riserva Vecchie Viti Nipozzano 2017, con 95 punti e il faccino, ovvero il simbolo che garantisce che lo stesso Cernilli ci mette la faccia e garantisce la veridicità di questo risultato. Stesso riconoscimento per i Marchesi Gondi Tenuta Bossi per il Ser Amerigo IGT Toscana 2016. Il Castello del Trebbio si vede riconoscere 94 punti al Chianti Rufina Riserva Lastricato 2016, così come la Marchesi Frescobaldi al Chianti Rufina Riserva Montesodi 2018. Marchesi Gondi Tenuta Bossi consegue 93 punti con il Mazzaferrata IGT Toscana 2016. 92 punti vanno al Chianti Rufina Nipozzano Riserva 2018 dei Marchesi Frescobaldi e al Bucerchiale 2017 di Selvapiana, che ottiene anche 90 punti per il Pomino Rosso Villa Petrognano 2020. La Guida Essenziale di Cernilli saluta anche lingresso di un nuovo produttore, Ormæ Vinæ dellimprenditore russo Alexey Kondrashov e della moglie Ella Korop. Per ora la produzione dellazienda, situata in posizione non distante dalla Fattoria di Lavacchio, è molto limitata, ma si attende lingresso dei nuovi impianti destinati al Chianti Rufina DOCG. Ottengono 92 punti lÆllæ V. Il Monte 2018 IGT Toscana, Cabernet Sauvignon, poi 91 punti il Primæ IGT Toscana 2018 Sangiovese e Cabernet Sauvignon e 90 punti il Gioiellæ IGT rosato 2020.
La Guida Slow Wine edita da Slow Food si avvale della collaborazione della FISAR, con la sua capillare rete di sommelier degustatori. Storicamente non assegna punteggi, se non per pochi vini premiati. La procedura di base consiste nel recensire le aziende più significative secondo limpostazione slow” che sta alla base della filosofia del movimento. La recensione, quindi, rappresenta di per sé un grande riconoscimento. Al vertice delle preferenze di SlowWine si trova un numero selezionatissimo di aziende, definite come AZIENDA CHIOCCIOLA, che rispettano in pieno questa filosofia. Come premi assegna poi la qualifica Top Wine che può riguardare un Vino Slow (vino che oltre a risultare eccellente, condensa nel bicchiere caratteri legati al territorio, storia e ambiente), oppure un Vino Quotidiano (bottiglia eccellente che costa meno di 12 € in enoteca). Quest’anno ci sono ben due Aziende Chiocciola, la storica Selvapiana e il piccolo gioiello di Frascole, con i suoi vigneti tra i più alti della Rufina. Selvapiana ottiene anche il riconoscimento di Top Wine Vino Quotidiano con il Chianti Rufina 2019. Le fa compagnia il Podere Il Balzo con il Chianti Rufina 2018. Le aziende recensite con ottimi commenti, oltre a quelle citate, sono: Colognole, Fattoria Lavacchio, I Veroni, Podere il Pozzo, Fattoria Il Lago.
Una polvere di stelle cade sulla Rufina da parte della storica Guida Oro Veronelli. Riceve le 3 stelle ORO la Marchesi Frescobaldi con il DOC Pomino Bianco Benefizio Riserva 2019, un vino che affonda le sue origini nelle ricerche di Vittorio degli Albizi, che impiantò numerosi vitigni francesi ritenuti più resistenti al clima appenninico dellAlta Rufina. Sempre con la DOC Pomino, Frescobaldi ottiene le 3 stelle e 93 punti con il Brut Rosé Leonia 2016 e 92 punti con il Brut Leonia 2017. E ancora 92 punti ottengono il Mormoreto e il Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti, entrambi del 2018. Sono classificati con 90 punti il Pomino Bianco 2020 e il Chianti Rufina Nipozzano Riserva 2018. I Veroni ottengono le due stelle e 89 punti per il Chianti Rufina Riserva Quona 2018 e per il bianco IGT Alba di Paola 2020. Altre 3 stelle cadono sulla Tenuta Bossi Marchesi Gondi: al Mazzaferrata 2016 vanno 90 punti, come al Chianti Rufina Riserva Pian dei Sorbi 2018, al Fiammæ 2017 e al Ser Amerigo 2016. La rassegna si completa con Villa Travignoli, che ottiene le 3 stelle e 90 punti per il Chianti Rufina Riserva Tegolaia 2018, con la Fattoria Lavacchio 3 stelle e 90 punti al Vin Santo del Chianti Rufina Riserva 2011, con la Fattoria Il Capitano, con un bel 3 stelle e 92 punti al Chianti Rufina Vigneto Poggio 2018.
Le associazioni di sommelier AIS e FIS pubblicano due guide denominate Vitae e Bibenda rispettivamente. I massimi riconoscimenti di Vitae AIS (4 VITI) e di Bibenda FIS (5 GRAPPOLI) vanno al Chianti Rufina Riserva Bucerchiale 2018 di Selvapiana, mentre il Vin Santo del Chianti Rufina Occhio di Pernice 2016 de I Veroni colleziona i 5 grappoli di Bibenda FIS.
La Guida Vini Buoni dItalia del TCI recensisce esclusivamente vini da vitigni autoctoni e per questo motivo molte DOC come ad esempio Pomino, sono penalizzate per la presenza di vitigni internazionali, anche se questa presenza affonda nelle radici della storia. Al vertice della classifica troviamo i vini della Corona, i vini italiani delleccellenza, scelti con voto palese di maggioranza nella sessione finale di degustazione a commissioni riunite su scala nazionale. Vini che hanno entusiasmato per lassoluta espressione del vitigno e del territorio della Rufina il cui ricordo rimane impresso con la capacità di emozionare a lungo. Questanno il riconoscimento se lo aggiudica i Chianti Rufina Riserva Bucerchiale 2018 di Selvapiana. Ottengono la Golden Star, destinata a quei vini che, raggiunte le 4 stelle, hanno concorso per la Corona destando nella commissione di degustazione unesaltante emozione, il Chianti Rufina Riserva 2018 di Frascole e il Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti 2018 di Frescobaldi. Si aggiudicano le 4 stelle il Chianti Rufina Riserva Lastricato 2017 di Castello del Trebbio insieme al Sangiovese Le Anfore IGT 2019. Poi troviamo i Veroni con il Chianti Rufina I Domi 2019 e con il Vin Santo del Chianti Rufina Occhio di Pernice 2016. Colognole ottiene le 4 stelle con il Chianti Rufina Collezione 2017, e ancora Borgo Macereto con il Chianti Rufina La Fuga 2019, per finire con Lavacchio con il Chianti Rufina Cedro 2019 e con un simpatico e giovanile IGT Puro Bianco Frizzante Pet-nat 2020, adattissimo agli aperitivi estivi.
Infine troviamo i primi risultati delle degustazioni eseguite dai principali Magazine cartacei e online internazionali, non vere e proprie guide assolute, ma i cui giudizi sono seguiti dai buyers internazionali che a loro volta sono orientati dalla disponibilità dei vini sui rispettivi mercati di riferimento.
Per il mercato di lingua tedesca sono molto importanti i giudizi della rivista Vinum di Christian Eder, che ogni anno pubblica in Germania, Austria e Svizzera la classifica Top of Toskana, ovvero i migliori vini della regione in assoluto. Troviamo al vertice della classifica 2021 con 18/20 il Chianti Rufina Riserva Vigneto Bucerchiale 2018 di Selvapiana, seguito con il punteggio di 17,5/20 dal Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti 2017 di Marchesi Frescobaldi, dal Chianti Rufina Riserva Quona 2018 de I Veroni, dal Chianti Rufina Riserva Pian dei Sorbi 2018 dei Marchesi Gondi Tenuta Bossi, dal Chianti Rufina Riserva Tegolaia 2018 di Villa Travignoli. Sempre nella parte alta della classifica, troviamo con 17/20 il Montesodi IGT 2017 della Marchesi Frescobaldi, il Chianti Rufina Riserva del Don 2016 di Colognole, il Chianti Rufina Vigneto Erchi 2017 di Selvapiana, il Chianti Rufina Riserva 2017 di Frascole. Ottengono 16,5/20 il Chianti Rufina Riserva Vigna Vecchia 2017 del Podere Il Pozzo, il Chianti Rufina Riserva 2018 della Fattoria Il Lago, il Chianti Rufina Nipozzano Riserva 2018 della Marchesi Frescobaldi. Infine con 16/20, sempre parte alta della classifica, abbiamo il Chianti Rufina Riserva Musica 2018 di Borgo Macereto, il Chianti Rufina Riserva 2017 del Podere Il Balzo.
La rivista inglese Decanter Magazine, una delle più autorevoli del mondo, ha dedicato un esauriente articolo al Chianti Rufina affidato alla penna di Monty Waldin, un giovane appassionato dei vini di Toscana che assaggia nella nostra Regione da più di venti anni. Nellarticolo Chianti Rufina: regional profile plus top wines worth seeking out fa un elogio del Sangiovese che ama laria fresca e la luminosità di questa regione collinare a nord del Chianti Classico e produce vini di qualità, di grande carattere e eccellente valore e dotati di una grande struttura. Larticolo, dopo un completo sguardo alla Rufina, riferisce del suo clima e della sua geografia, dellimpiego del Sangiovese in purezza, delle vendemmie da guardare con interesse e infine nomina otto produttori da conoscere, sempre secondo il giudizio dellautore. Il Castello di Nipozzano dei Marchesi Frescobaldi apre la rassegna con una menzione particolare per il Montesodi, segue Colognole con i suoi rossi vellutati e potenti, la Fattoria I Veroni, la Fattoria Lavacchio, la Fattoria Selvapiana per i vini di grande profondità e finezza, Frascole, Podere Il Pozzo e Villa di Vetrice. Il Chianti Rufina Vigneto Bucerchiale 2017 di Selvapiana si aggiudica 97 punti e il titolo di migliore assaggio della serie, seguito da vicino e sempre con 97 punti dal Chianti Rufina Riserva 2017 di Frascole. Il Castello Nipozzano Chianti Rufina Riserva 2018 si aggiudica 96 punti, mentre il Chianti Rufina di Colognole 2017 ha 95 punti come il Chianti Rufina Ludiè 2019 della Fattoria Lavacchio. In conclusione Monty Waldin riconosce che il territorio richiede maggiori approfondimenti e una conoscenza più completa che si propone di realizzare in occasione della presentazione del nuovo progetto sui vini da singole vigne e da solo Sangiovese che vedrà la luce nel 2022.
Ottenere recensioni da Wine Spectator è sempre molto difficile ed è per questo interessante segnalare il commento scritto da Bruce Sanderson sul Pomino DOC Villa Petrognano 2017 di Selvapiana. Il vino ottiene il rispettabile punteggio di 93/100 per il suo soffice e affumicato aroma di tralci di vite bruciati, mentre al palato ha profumo di mirtilli intercalati da sentori di cedro, grafite di matita, catrame e tabacco. Solido con tannini muscolosi e un finale sapido persistente. Da bere tra il 2022 e il 2035.
Anche James Suckling si dimostra convinto dei vini di Selvapiana. Nella ristrettissima classifica dei TOP 100 del mondo troviamo il suo Chianti Rufina 2019 con 93/100 di valutazione. La posizione è proprio la n° 100 ma in questa particolare classifica non è solo il punteggio ad avere importanza, ma anche altre valutazioni come il prezzo e la disponibilità sul mercato statunitense. Il Fornace 2016 ottiene infatti ben 96/100, mentre con 95/100 si classificano il Chianti Rufina Vigneto Erchi 2017, e il Chianti Rufina Riserva Vigneto Bucerchiale 2017, poi con 94/100 il Chianti Rufina Riserva Vigneto Bucerchiale 2018 e il Pomino Rosso Villa Petrognano 2018.
Per il futuro, si guarda ai risultati della vendemmia 2021 con un duplice sentimento. I risultati sono stati molto avari in termini di quantità a causa delle condizioni climatiche veramente difficili, con un calo medio che si è attestato in una forbice che va dal 15 al 25%. Dallaltro lato, quello della qualità, i risultati sono invece superiori ad ogni aspettativa. Le uve sono di qualità impeccabile e gran parte del merito va ai produttori che si sono impegnati a fondo lavorando in vigna con interventi frequenti e lavorazioni quasi quotidiane con raccolto in più fasi, in base alle esposizioni dei vigneti o anche di singole parcelle. I Chianti Rufina 2021 saranno, a giudizio della maggior parte dei produttori, vini superiori da lungo invecchiamento.
Fabrizio Del Bimbo
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