venerdì 25 novembre 2022

Il caro mutui non ferma il mercato immobiliare di Firenze

 

Mirabelli, ReMax: “Fondamentale scegliere bene il tipo di mutuo da sottoscrivere”

Il mercato immobiliare continua a tirare, malgrado l’aumento dei tassi di interesse praticato sui mutui, che ha fatto registrare un rialzo notevole dei ratei. Comprare bene si può ancora dunque, considerato anche che i listini immobiliari a Firenze stanno segnando in questo ultimo trimestre del 2022 un ritocco verso l’alto di almeno un paio di punti percentuali, comunque assai più basso rispetto ai livelli dell’inflazione. Bisogna tuttavia fare i conti con una grande variabilità dei mutui, che costringe il contraente a valutare bene le proprie scelte.


“La scelta di un mutuo si presenta tutt’altro che semplice, perché ci sono vari aspetti da considerare - spiega Angelo Mirabelli di ReMax Ideale Firenze - che possono variare in breve tempo. Il tempo medio di vendita di un immobile secondo le nostre valutazioni si attesta anche a Firenze intorno ai 4-6 mesi. Se però c’è la necessità di vendere la casa di proprietà prima di acquistarne una nuova i tempi sono destinati ad allungarsi. E in un mercato come questo può cambiare molto. Nella compravendita può anche succedere che l’acquirente si trovi a non avere la disponibilità economica necessaria per l’acquisto”.


Una difficoltà da tenere presente è dunque quella relativa al tipo di mutuo. “La stabilità dei tassi - prosegue Mirabelli - negli ultimi anni incoraggiava a optare semplicemente per il mutuo più economico, ma oggi bisogna considerare bene le proprie esigenze. I mutui all’apparenza più onerosi offrono infatti delle componenti di tutela, come lo switch dal variabile al fisso o al Cap oppure la possibilità di allungare o accorciare la durata del periodo di rimborso. Dipende molto dalle caratteristiche dei redditi di un cliente. Ad esempio, un prodotto a tasso variabile oggi è circa la metà di un tasso fisso, ma le variazioni della rata potrebbero diventare pesanti”.


A Firenze cosa si sceglie? “L’andamento rispecchia quello nazionale registrato dall’ufficio studi di 24Max. Se nel 2021 quasi il 90% dei mutui erogati è stato a tasso fisso, da gennaio a settembre 2022 la percentuale del tasso fisso è scesa al 78,10%, a fronte di una crescita del variabile che raggiunge quota 21,90% ed è destinata ad aumentare”.


Ma l’aumento dei tassi non disincentiverà dall’acquisto immobiliare? “Non in modo determinante. Non dimentichiamo che i tassi, seppur aumentati, rimangono convenienti rispetto agli anni di boom del mattone, quando i richiedenti si trovavano di fronte a percentuali del 6-7%. Il mercato offre ancora delle buone opportunità se si guarda con attenzione, tenendo conto del fatto che esistono proposte che vanno incontro alle diverse esigenze, come i tassi variabili a rata fissa che permettono di sapere quanto bisogna corrispondere di mese in mese. E ancora, i mutui variabili con Cap che offrono la possibilità di cristallizzare un tetto massimo, sfruttando comunque i vantaggi di un tasso variabile basso con la certezza che anche in futuro non possa oltrepassare un determinato importo. Ci sono poi i cosiddetti mutui green, che molti istituti di credito propongono e che offrono un tasso favorevole e condizioni contrattuali agevolate a chi decide di acquistare un immobile nuovo o ristrutturato in classi energetiche A e B o superiori”.


Fabrizio Del Bimbo 


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