mercoledì 20 novembre 2019

A Firenze il 39° Congresso Nazionale di Farmacologia


Una tre giorni per parlare delle maggiori urgenze da cui dipende la qualità della vita dell’uomo nel primo secolo del secondo millennio , dove – accanto a profonde e rapide trasformazioni tecnologiche e scientifiche – si registrano crisi che mettono a rischio l’intero genere umano. Crisi nelle quali la cultura della salute e il farmaco potranno fare la differenza.



È quello che intende essere il 39° Congresso nazionale della Sif, la Società italiana di Farmacologia,  che si tiene a Firenze, al Palazzo dei Congressi,  dal 20 al 23 novembre.
“Il mondo del farmaco sta vivendo un periodo esaltante, una sorta di nuovo rinascimento” scrive il presidente della Sif Alessandro Mugelli in sede di presentazione dell’importante assise scientifica- “Parafrasando Dickens, potremmo dire che per il mondo del farmaco questi sono i tempi migliori e sono i tempi peggiori. Le metodologie della ricerca sono radicalmente cambiate rispetto al passato e ci sono migliaia di nuovi potenziali farmaci in sviluppo preclinico e clinico; la valutazione del valore dell’innovazione è un processo sempre più complesso e abbiamo l’assoluta necessità di creare un ecosistema che favorisca la ricerca clinica e l’innovazione. Oggi disponiamo di farmaci per patologie non trattabili fino a pochi anni fa; il rapido turn over dell’innovazione porta a costi dei trattamenti elevatissimi e non sostenibili dal singolo; l’accesso ai nuovi trattamenti rischia di mettere in crisi la sostenibilità del nostro sistema sanitario universalistico”.
Personalizzazione delle terapie, medicina di precisione, crescente orientamento verso l’uso di prodotti naturali di una popolazione sempre più attenta al benessere e alla prevenzione delle malattie, big data, intelligenza artificiale e digitalizzazione sono realtà e fenomeni che, secondo Mugelli, stanno rapidamente cambiando il mondo del farmaco: “L’invecchiamento della popolazione e la cronicizzazione di malattie che in precedenza portavano rapidamente a morte aprono nuove problematiche anche sul piano della appropriatezza prescrittiva e della formazione continua” spiega il presidente della Sif. “In questo contesto la farmacologia è chiamata a rivestire un ruolo centrale e nello stesso tempo trasversale favorendo il metodo multidisciplinare, il dialogo intersettoriale, l’approccio olistico alla salute quale bene comune”.
Ricerca, innovazione, sostenibilità, appropriatezza e formazione saranno dunque i grandi temi del congresso fiorentino, dove farmacologi di base e clinici si incontreranno con i regolatori, le aziende farmaceutiche, i clinici, gli esperti di analisi dei big data, i politici, le associazioni dei cittadini-pazienti, “in una contaminazione di saperi e in un percorso di confronto che” scrive Mugelli “è l’unico modo per poter programmare il nostro futuro”.

Particolarmente denso il programma dell’evento  che contempla tutti i principali e più attuali temi della farmacologia: sono previsti simposi, letture , tavole rotonde e comunicazioni, solo per citarne alcuni in ordine sparso, sui nuovi orizzonti del trattamento del dolore, sulla prevenzione degli abusi nell’uso di vecchi e nuovi farmaci, sulla farmacologia nella popolazione anziana (con focus sull’appropriatezza), sulle sfide legate all’uso dei farmaci biologici e biosimilari, sulla farmacologia pediatrica e quella di genere, sulla farmacologia sperimentale e clinica dei nutraceutici,  sui nuovi farmaci all’orizzonte per la terapia dell’obesità. Il tutto, ovviamente, con sessioni specifiche dedicate a un ampio spettro di patologie (dalle malattie neurodegenerative alle demenze, passando attravero quelle cardiovascolari e i tumori) e a questioni di contesto come lo stato di salute della ricerca in Occidente, i dati sulla povertà farmaceutica nei Paesi meno ricchi, il futuro della prevenzione,  l’impatto reale di migrazioni e viaggi sulla salute.


Fabrizio Del Bimbo 

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