Ha sfidato i pregiudizi, ha trasformato il suo dolore in riscatto, ha rivendicato il suo diritto di essere una donna libera. La protagonista del volume d’arte curato quest’anno da Menarini è nata più di 400 anni fa, ma per la sua attualità sarebbe considerata, anche oggi, una fonte d’ispirazione. Per la prima volta in 61 anni, la collana d’arte del Gruppo Menarini rende omaggio a una donna: Artemisia Gentileschi.
Il 12 maggio, nella splendida cornice della Sala Bianca di Palazzo Pitti, il direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, e l’autore, Alessandro Grassi, hanno presentato il volume d’arte, curato da Menarini in collaborazione con Pacini Editore, ripercorrendo la vita e le opere della Gentileschi.
Nata a Roma nel 1593, Artemisia riuscì ad affermarsi in un ambiente prevalentemente maschile, conquistando, con la sua grinta e la sua raffinatezza, le corti italiane ed europee. Donna forte e risoluta, con il supporto del padre Orazio, ebbe il coraggio di denunciare la violenza sessuale subita da adolescente da parte del suo maestro, Agostino Tassi, aprendo il primo processo per stupro di cui si abbia piena testimonianza in Italia.
Per far conoscere la storia di questa straordinaria artista anche all’estero, per la prima volta Menarini ha pubblicato la monografia anche in inglese, a conferma della crescente internazionalizzazione dell’azienda.
“Dopo il precocissimo studio di Longhi sui Gentileschi "padre e figlia", del 1916, è solo a partire dal secondo dopoguerra che è rinata la fortuna di Artemisia Gentileschi nella letteratura artistica, con una vera e propria impennata negli ultimi decenni - ha detto Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze - Romanzi biografici (il primo del 1947, di Anna Banti, che la riportò alla ribalta, e da ricordare poi quello documentatissimo di Alexandra Lapierre, del 1999), numerose monografie, articoli, mostre, hanno visto un progressivo viraggio dell'attenzione sulla sua figura di valente pittrice, rispetto alla vicenda personale e umana. L'uso spregiudicato ed elegante del linguaggio caravaggesco, la crudezza strepitosa della scena, fanno della Giuditta che decapita Oloferne di Artemisia, ad esempio, il secondo quadro degli Uffizi più cliccato su Instagram dopo la Medusa di Caravaggio”.
“Il volume su Artemisia Gentileschi – ha dichiaratoAlessandro Grassi, autore della monografia - vuole essere un avvio agile e stimolante per una rilettura dell'opera di questa grande pittrice del Seicento europeo. Piuttosto che un catalogo ragionato, rivolto ai soli specialisti, si tratta di un testo che invita il lettore a cogliere le mille sfaccettature e la vivacità culturale di Artemisia”.
“Dedicare il volume d’arte ad Artemisia Gentileschi – ha detto Lucia Aleotti, presidente del Gruppo Menarini – non solo conferma la grande vocazione artistica dell’azienda, ma omaggia anche una donna vittima di violenza che ha avuto la forza e il coraggio di rinascere. Menarini sostiene da sempre iniziative a tutela delle persone più fragili e proprio quest’anno ha dato il suo supporto non condizionato per una serie di corsi di formazione per giornalisti su un tema delicato come quello della violenza di genere. Ci auguriamo che il coraggio di Artemisia sia d’ispirazione per tutte quelle vittime silenziose che ancora non hanno la forza di denunciare”.
Il Gruppo farmaceutico Menarini, con sede a Firenze, è presente oggi in 136 paesi al mondo e conta 17.000 dipendenti. Con un fatturato di 3.6 miliardi di euro è oggi al 13° in Europa su 5.345 e 35° nel mondo su 21.587 (fonte IQVIA). Con 6 centri di Ricerca e Sviluppo i suoi prodotti sono presenti nelle più importanti aree terapeutiche tra cui cardiologia, gastroenterologia, pneumologia, malattie infettive, diabetologia, infiammazione e analgesia. La produzione farmaceutica, invece, è realizzata nei 16 stabilimenti produttivi del Gruppo, in Italia e all’estero, dove sono prodotte e distribuite nei cinque continenti oltre 583 milioni di confezioni l’anno. Con la sua produzione farmaceutica Menarini contribuisce, in modo continuo e con standard di qualità elevatissimi, alla salute dei pazienti di tutto il mondo.
Fabrizio Del Bimbo
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