CARMIGNANO
SEMPRE PIÙ BRAVI
E' stata una grande soddisfazione tra i produttori della DOCG Carmignano per i consensi ricevuti dalla critica nella stagione appena trascorsa e di recente pubblicati dalle Guide Vini 2019 e dai magazine internazionali di settore.
L’ interpretazione
dei vini da parte dei produttori si è fatta, in questi ultimi anni,
sempre più consapevole e coerente con il territorio ed i risultati
ottenuti indicano una crescita qualitativa di tutta la produzione con
una precisione stilistica sempre più diffusa.
Il disciplinare di produzione prevede l’utilizzo di Sangiovese dal 50% al 90%. L’impiego del Cabernet Franc
o Sauvignon deve essere al minimo del 10%, ma può arrivare al 20% ed è
consentito l’impiego di altre uve rosse, Merlot, ad esempio, per un
altro 10%. Ci sono, in definitiva, due interpretazioni del Carmignano,
che, anche se per dettagli molto sottili e riconoscibili solo da palati
esperti, portano a due stili leggermente diversi: alcuni produttori giocano il più possibile sul sangiovese e sui vitigni autoctoni, altri impiegano
al massimo consentito le uve francesi, anche perché pare che il
Cabernet sia presente fin dal 16° secolo a Carmignano importato da
Caterina de’ Medici e localmente conosciuto come “uva francesca”.
L’aspetto
più interessante dei giudizi dei critici di questa stagione, sta
proprio nell’aver premiato ambedue questi stili, segno inequivocabile
che l’impronta del territorio ed il lavoro dei vignaioli sono i
marcatori precisi del vino di Carmignano, più di quanto lo siano le
differenze peraltro piccole negli uvaggi.
Così troviamo ben tre 3 massimi riconoscimenti da parte del Gambero Rosso, i famosi Tre Bicchieri, uno per il Piaggia Carmignano Riserva 2015 (maggiore presenza di uve francesi), uno per l’Ambra Carmignano Santa Cristina in Pilli 2015 (Sangiovese in prevalenza) ed uno per Le Farnete Carmignano Riserva 2015 (uno stile intermedio tra gli altri due). Ottimi risultati sono costituiti anche dai 2 Bicchieri Rossi per Capezzana con il Carmignano Riserva Trefiano 2015 dedicato a Vittorio Contini Bonacossi, e per Pratesi
con il Carmignano Riserva Il Circo Rosso 2015. Buone valutazioni anche
per tutte le altre aziende del comprensorio con punteggi che
attribuiscono Due Bicchieri ai numerosi vini recensiti.
Daniele Cernilli pubblica la Guida Essenziale dei Vini d’Italia, dove attribuisce i punteggi più alti al Capezzana Carmignano Riserva Trefiano Vittorio Contini Bonacossi 2015 (96 punti e “faccina”) e al Piaggia Carmignano Riserva 2015 (95 punti e “faccina”), ma si piazzano molto bene anche gli IGT di Capezzana Ugo Contini Bonacossi 2015 (94 punti), il Ghiaie della Furba 2015 (93 punti), il Carmignano Villa di Capezzana 2015 (92 punti) per finire con la Tenuta di Artimino che ottiene 90 punti per il Carmignano Riserva Grumarello 2013.
Numerose le Super Tre Stelle della storica Guida Veronelli. Ben 4 per Capezzana con il Trefiano Vittorio Contini 2015 (95 punti), Ugo Contini Bonacossi 2015 (95 punti), Ghiaie della Furba 2015 (95 punti), e il Villa di Capezzana 10 anni 2008 (94 punti). Super Tre Stelle anche per il Piaggia Riserva 2015 (94 punti). Molti i punteggi superiori a 90: Tenuta di Artimino con Grumarello 2013, Poggilarca 2015 e Vin Santo Occhio di Pernice 2011, Podere Allocco con il Vin Santo 2007, Pratesi con il Riserva Circo Rosso 2015 e il Carmione 2016, infine Il Sassolo con il Carmignano 2015. Colline San Biagio ottiene 92 punti per il Merlot Quattordicisei e un Trifoglio (riconoscimento riservato ai nuovi ingressi promettenti) per il Vigna Toia 2016 con 90 punti.
La Guida Slow Wine edita da Slow Food non assegna punteggi, ma riconosce la qualifica di Vino Slow a Capezzana con il Trefiano Vittorio Contini 2015, mentre recensisce numerose aziende del territorio con bei commenti per Tenuta di Capezzana, Piaggia, Tenuta di Artimino, Tenuta Le Farnete, Fattoria Ambra.
Le associazioni di sommelier AIS e FIS pubblicano due guide denominate Vitae e Bibenda rispettivamente. I massimi riconoscimenti di Vitae (4 VITI) vanno a Capezzana per il Trefiano
Vittorio Contini 2015, al Piaggia Riserva 2015. Bibenda premia
anch’essa il Piaggia Riserva con 5 Grappoli e attribuisce il massimo
premio anche al Ghiaie della Furba2015 di Capezzana e a Colline San Biagio con il Carmignano Sancti Blasii 2012.
La Guida Vini Buoni d’Italia del TCI
recensisce esclusivamente vini da vitigni autoctoni e Carmignano, con
la presenza obbligatoria del Cabernet, è esclusa dal giudizio. Si
classificano però con buoni punteggi la Tenuta di Capezzana con il Sangiovese in purezza Ugo Contini Bonacossi 2015 e con il Trebbiano 2016.
Il Golosario di Paolo Massobrio attribuisce la qualifica di Vino Top con Corona Rossa al Piaggia Riserva 2015, Vino Top al Carmignano Villa di Capezzana 2015, al Carmignano Il Sasso 2016 di Piaggia, e al Carmignano Le Farnete 2016.
Infine
troviamo i primi risultati delle degustazioni eseguite dai principali
Magazine cartacei e online internazionali, non vere e proprie guide
assolute, ma i cui giudizi sono molto orientati dalla disponibilità dei
vini sui mercati di riferimento relativi.
Spiccano comunque i 90/100 del Wine Advocate di Robert Parker per il Piaggia Carmignano Riserva 2015, i 94 punti di James Suckling al Circo Rosso Riserva 2015 di Pratesi, che riceve anche 92 punti con il Carmione 2016 e 90 per il Barco Reale Loco Rosso 2017. Sempre Sukling premia il Barco Reale 2016 di Capezzana con 92 punti e con 91 punti il Carmignano Poggilarca 2015 di Tenuta Artimino. Questo vino riceve anche un lusinghiero 15,5/20 da Jancis Robinson. Buoni anche il 95/100 di Antonio Galloni al Carmignano Il Sasso 2016 di Piaggia che attribuisce 94 punti al Piaggia Riserva 2015.
La critica di lingua tedesca, quella di Vinum di Christian Eder, che pubblica in Germania, Austria e Svizzera, conclude l’elenco dei risultati prestigiosi dei vini di Carmignano. Nel Best of Toskana 2019 troviamo con 17,5/20 il Tenuta Capezzana Trefiano Vittorio Contini 2015, e il Villa di Capezzana 10 anni 2008, poi il Carmignano Il Sasso 2016 di Piaggia, mentre con 17/20 abbiamo Ambra con il Carmignano Riserva Elzana 2015 e il Carmignano Santa Cristina in Pilli 2015 e ancora Capezzana con il Carmignano Villa di Capezzana 2015.
Una campagna di degustazioni centrata soprattutto sulle buone annate 2015 e 2016
che ha sortito risultati molto soddisfacenti e del tutto promettenti
per la produzione della DOP Carmignano nel suo complesso con giudizi che
indicano una maggiore consapevolezza stilistica e una crescita
qualitativa generalizzata per tutte le aziende.
Per il futuro, fanno ben sperare i risultati della appena conclusa vendemmia 2018,
che sono tra i migliori e più equilibrati dell’ultimo decennio,
sicuramente in linea con le ultime recenti annate del vino di
Carmignano.
NELLA VENDEMMIA 2018
L’autunno–inverno 2017-2018 è stato caratterizzato da piogge abbondanti e ben distribuite con temperature superiori alle medie stagionali. Il germogliamento è stato per questo molto precoce, ma non accompagnato da gelate primaverili. Marzo, Aprile e Maggio hanno avuto ottima piovosità, seguiti da Giugno, Luglio e Agosto,
con piogge moderate ma ben distribuite e temperature superiori alla
media ma con ottime escursioni termiche tra il giorno e la notte. Questo
ha premesso alle uve una maturazione graduale e ottimale, anche dal
punto di vista polifenolico. Non si sono manifestati problemi di attacchi fungini (peronospora).
Del Bimbo Fabrizio
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