Human Company, gruppo fiorentino leader in Italia nel comparto dell’outdoor,
ha
riunito importanti player del settore per porre l’accento sul
potenziale economico dell’industria turistica dell’open air in Italia,
da
Nord a Sud
Ieri presso la Palazzina rReale di SMN Firenze si è svolto il
convegno
“Sviluppo economico, innovazione e valorizzazione del territorio: le
opportunità del turismo outdoor”. Organizzato da Human Company, gruppo
fiorentino leader in Italia nel comparto dell’open air, l’incontro ha
acceso i riflettori su un segmento in forte crescita
della travel industry con un valore stimato di circa 5 miliardi di euro
incluso l’indotto e oltre 60 milioni di presenze nel 2018.
Puntando
su ecosostenibilità, innovazione, valorizzazione del territorio e
capacità
di attirare flussi turistici internazionali, a cui si affianca una
presenza domestica in costante crescita, il settore del turismo all’aria
aperta possiede un grande potenziale di sviluppo, con +3% di previsione
sugli arrivi stimati nel 2019.
Tra
dati di scenario, nuovi trend, progetti di investimento e casi concreti
di successo,
un panel di relatori autorevoli provenienti dal mondo delle istituzioni
e della ricerca, operatori del settore e soggetti a sostegno degli
investimenti hanno dato voce a un comparto strategico in Italia, per
illustrarne lo stato dell’arte e le dinamiche innovative
e valorizzanti, senza tralasciare le difficoltà di sviluppo del
business, nel tentativo di individuare le linee guida per sfruttarne le
potenzialità.
È
da qui che è partito Marco Galletti, CEO di Human Company: se
paragonato con paesi
limitrofi e simili per offerta turistica (un mix di storia, cultura,
mare e natura) il mercato Italia è in affanno. La Spagna, per esempio,
nel 2017 ha incassato dal turismo 40 miliardi in più dell’Italia (60,2
miliardi contro 39,2 miliardi) ed è riuscita
a scalare la classifica mondiale, conquistando il secondo posto quale
destinazione turistica dopo la Francia (l’Italia è solo quinta) grazie a
un piano strategico di investimenti in infrastrutture e offerta. Eppure
il potenziale dell’Italia è enorme. Lo dimostrano
i numeri.
Per
la destinazione Italia il 2017 è stato infatti un anno record. Con 427
milioni
di notti la Penisola ha segnato +6% rispetto al 2016, registrando un
incremento di presenze sia di stranieri (+6,3) che di italiani (+5,6%).
Il contributo totale dell’industria turistica all’economia italiana nel
2017 è stato di 223 miliardi di euro, pari
al 13% del PIL: un valore superiore alla media mondiale (10,4%) ed
europea (10,3%), che conferma l’Italia quale paese a vocazione
turistica. L’impatto economico si riflette in maniera rilevante sul
mondo del lavoro, con oltre 3,4 milioni di posti direttamente
o indirettamente generati nel 2017, pari al 14,7% dell’occupazione
totale della Penisola.
Sul
podio degli ospiti stranieri svetta la Germania (+15%), seguita dagli
Stati Uniti
in leggera flessione rispetto all’anno precedente (-2%) e Francia
(+7%). Nella classifica delle regioni più amate la prima è il Lazio,
seguita da Lombardia, Toscana, Campania e Veneto. Regione quest’ultima
che si conferma tra le best performer nel comparto
dell’outdoor.
A
pieno titolo, dunque, la Regione Veneto con Cristiano Corazzari,
Assessore al Territorio, Cultura, Sicurezza e Sport, si è fatta
portavoce di quelle istituzioni
locali che hanno compreso i vantaggi del turismo open air e che ne
hanno raccolto i maggiori benefici in termini di presenze e di
gradimento degli ospiti.
Due
i progetti di sviluppo di Human Company nella regione: il più grande
d’Europa
a Eraclea e il progetto DELTAFARM a Porto Tolle, quest’ultimo in
partnership con ENEL nell’ambito del progetto Futur-E, volto a
riconvertire le centrali elettriche Enel in Italia non più attive. E se
Enel, come ha illustrato Marco Fragale, Responsabile progetto
Futur-e, ha individuato nell’outdoor una formula ideale di
investimento, riconversione e rigenerazione delle proprietà, Banca del
Mezzogiorno, come presentato dal CEO Bernardo Mattarella, ha saputo
leggerne il potenziale per lo sviluppo turistico del centro-sud
Italia tanto da annunciare la disponibilità della Banca a finanziare
futuri progetti turistici in quest’area in partnership con i player di
riferimento. A chiudere gli interventi dei partner investitori, è stato
Sebastiano Ferrante, Managing Director PGIM
Real Estate. Secondo il manager in Italia gli investitori non trovano
terreno fertile a causa della poca trasparenza, della carenza di
infrastrutture e della troppa burocrazia. In questo scenario gruppi come
Human Company rappresentano l’eccellenza e sono
i partner ideali per sviluppare progetti di turismo di qualità.
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