mercoledì 20 novembre 2024

Amaro Santoni protagonista al Giacosa di Firenze






Il 19 novembre scorso lo storico Caffè Giacosa di Firenze ha ospitato una serata speciale dedicata alla reinterpretazione dei classici cocktail italiani nella culla del Negroni, con la partecipazione di Simone Caporale, appena confermato sul podio del The World's 50 Best Bars. Situato nel cuore di Barcellona, Sips, il suo locale,  è frequentatissimo dagli amanti dei cocktail, anche se aperto soltanto nel 2021.


Sempre da Barcellona sono arrivati i bartender del Boadas, locale che da oltre novant’anni fa la storia della movida catalana e recentemente rilevato dalla stesso Caporale.  

I bartender hanno  accompagnato, insieme al team del Giacosa, gli ospiti in un viaggio indimenticabile nel mondo della mixology italiana.




La storia di Giacosa risale agli anni '30 dell'Ottocento quando via Tornabuoni era sulla mappa del Grand Tour di viaggiatori da tutto il mondo. Situato tra la sede del Circolo dell'Unione e l'albergo Londres et Suisse, Giacosa divenne subito un luogo d'incontro dei dandy dell'epoca.




Al Caffè, insegna che la tradizione associa al Negroni,  il pubblico fiorentino ha vissuto un’esperienza sensoriale in una cornice iconica, scoprendo nuove sfumature del gusto grazie alla versatilità di Amaro Santoni, il liquore di altissima qualità a base di 34 erbe, creata con una delle ricette più intime e personali di Gabriello Santoni nel 1961.


Un omaggio a Firenze e ai suoi tesori, grazie a una perfetta unione di profumi e sapori delle botanicals (alcol 16%). Un amaro delicato, dinamico, intelligente: perfetto come aperitivo, squisito a fine pasto, straordinario nei cocktail. 



Il menù dell'aperitivo della serata prevedeva 4 versioni, tutte molto.piacevoli:

Picasso, Caffè mexicano,la Samba e Peefume, tutti a base di Amaro Santoni.


Fabrizio Del Bimbo 



venerdì 15 novembre 2024

GAL DELTA 2000 l progetto INTERREG Italia Croazia BLUESLINKS: innovazione, competenze professionali e reti per sostenere la Blue Economy

Dallo stand alla recente fiera Ecomondo di Rimini, diversi stimoli per il prosieguo dei lavori




Riparte dall’interesse sostenuto a Ecomondo di Rimini il progetto BLUESLINKS, finanziato dal programma INTERREG  Italia Croazia 21-27. 

Blueslinks - acronimo di Blue Economy New Skills - coinvolge anche il territorio emiliano-romagnolo, e ha la finalità di promuovere processi di innovazione e specializzazione intelligente nei settori della Blue Economy con azioni rivolte a identificare i bisogni nei settori dell'economia blu, migliorare l’innovazione e il rapporto con il mondo della ricerca  e favorire l’occupazione. 

Nello stand del progetto a Ecomondo, sono state realizzate molteplici iniziative. I partner hanno organizzato attività di networking e pubbliche relazioni, hanno avuto la possibilità di far conoscere il progetto nell’ambito di tour tematici, divulgare ai visitatori attraverso il materiale informativo disponibile allo spazio espositivo ma anche organizzare meeting tecnici tra i partners; il momento è stato di rilievo anche per la possibilità di creare nuovi e interessanti opportunità di networking e scambio di buone prassi con altre realtà e progettualità presenti ad Ecomondo.   

L’evento fieristico riminese è stato anche l’occasione per presentare BLUESLINKS nell’ambito di importanti momenti convegnistici, come il convegno "Competenze blu e sviluppo dell'occupazione: strategie e buone pratiche per la crescita blu”, organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico Ecomondo & Legacoop Agroalimentare NI, Demetra Formazione, Cooperativa M.A.R.E il giorno 8 novembre. 

In linea con gli obiettivi che si pone BLUESLINKS, il convegno, oltre a presentare buone pratiche, esperienze e strategie messe in atto, ha inteso offrire una panoramica dello scenario delle opportunità occupazionali offerte dall’integrazione dei diversi settori della Blue Economy. Marzia Cavazzini, project manager DELTA 2000 ha presentato il progetto BLUESLINKS con un intervento che ha voluto non solo illustrare gli obiettivi e le attività progettuali e alcuni primi risultati,  ma anche rimarcare come le competenze  blu e lo sviluppo dell’occupazione siano componenti chiave per sostenere la crescita blu sostenibile e innovativa in un contesto di stretta collaborazione tra tutti gli attori che operano nella Blue Economy.. 

BLUESLINKS, che ha preso l’avvio nell’aprile del 2024 e si concluderà nel settembre 2026, vede come  partnership di progetto diversi enti dei territori italo croati: oltre a DELTA 2000, capofila di progetto, gli altri partner di progetto sono 7. Per la parte italiana, il Polo Tecnologico Alto Adriatico Andrea Galvani di Pordenone, Confcooperative Veneto, Gruppo di Azione Costiera FLAG Costa dei Trabocchi e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell'Università del Salento di Lecce. Dal lato croato, i partner sono: l’Università di Dubrovnik, l'agenzia di sviluppo della Contea di Zara - ZADRA NOVA e l'Associazione per la protezione della natura e dell'ambiente e la promozione dello sviluppo sostenibile ARGONAUTA.

Le fasi iniziali attualmente in corso prevedono la costituzione di una rete "Innovation Hub Network" nei settori della Blue Economy e dei lavori marittimi ed attività di indagini e analisi dei fabbisogni, scambio di buone pratiche ed esperienze innovative delle piccole e medie imprese anche attraverso la realizzazione di focus groups. Queste attività sono propedeutiche all’identificazione di un piano di azione che porterà alla realizzazione, a partire dall’anno 2025, di attività di informazione e supporto alle imprese per favorire percorsi di sviluppo innovativo.  Per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro saranno inoltre realizzati eventi quali attivazione di uno sportello informativo, organizzazione di hackathons competitions e career days. Per tutta la durata del progetto sono inoltre previste azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento rivolti alle scuole e alle giovani generazioni, attraverso momento informativi e study visits.


Fabrizio Del Bimbo 

giovedì 14 novembre 2024

Premiate a Firenze, a Casa Coldiretti, le aziende under 40 più innovative, sostenibili e reattive ai cambiamenti.







Tecnologia, sostenibilità, innovazione, economia circolare, filiera corta, turismo rurale, agrididattica e nuovi media: ecco i nuovi “attrezzi” da lavoro dei giovani imprenditori toscani alla testa della rivoluzione generazionale (e culturale) nelle nostre campagne. Sono 3.176 i capi d’azienda che hanno meno di 40 anni impegnati nell’aggiornare e ridefinire il perimetro d’azione dell’agricoltura tradizionale per renderla più moderna, efficace, intelligente, produttiva e soprattutto resiliente al nuovo scenario climatico. L’obiettivo è produrre cibo di qualità, sano e rispettoso dell’ambiente e della salute dei terreni, con meno risorse in un contesto molto diverso da quello di appena pochi anni fa. Un assaggio del grande cambiamento in corso in Toscana lo hanno offerto, anche quest’anno, gli Oscar Green, il riconoscimento promosso da Giovani Impresa Coldiretti Toscana che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l'Agricoltura. I premi della diciottesima edizione sono stati assegnati a Firenze, a Casa Coldiretti, nell’ambito del progetto Agoragri. Alla premiazione hanno partecipato insieme alla Presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani e al Delegato Giovani Impresa Coldiretti Toscana, Francesco Panzacchi, la vice presidente regionale ed assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi ed il portavoce del Governatore Eugenio Giani, Bernard Dika.  


Sette le aziende premiate che sono un po’ il modello di un’agricoltura che punta lo sguardo verso il futuro anche grazie a maggiori competenze e ad una maggiore predisposizione alla comprensione e all’utilizzo delle nuove tecnologie. “I giovani imprenditori sono più innovativi e più attenti alla sostenibilità, più resilienti e nel caso specifico della nostra regione tra i più multifunzionali: il 28% delle aziende guidate tra gli under 40 ha sviluppato almeno un’attività connessa come l’agriturismo, la fattoria didattica o la produzione di energie rinnovabili che posiziona la nostra regione al secondo posto in Italia. – spiega Francesco Panzacchi, Delegato Giovani Coldiretti Toscana – Certo, il ricambio generazionale non si sta rivelando una passeggiata e ci sono ancora molti elementi di criticità che ne rallentano l’attuazione, ma il dato incoraggiante deriva dal desiderio, e lo tocchiamo ogni giorno, di tanti giovani di affacciarsi nel nostro mondo. Le oltre domanda per l’ultima edizione del premio di primo insediamento sono un chiaro segnale di questo fenomeno. Questo desiderio va però sostenuto con forza ed azioni concrete tagliando la burocrazia e favorendo l’accesso al capitale fondiario ma anche con nuovi strumenti finanziari. La voglia non manca”. 


LE STORIE DA OSCAR


AGRICOLTURA DI PRECISIONE DALL’ALTO, MATTIA E’ PRIMO AGRICOLTORE-PILOTA DI DRONE (cat. Impresa Digitale e Sostenibilità)


Mattia porta l’agricoltura di precisione dall’alto. 26 anni, Mattia Lusini, è il primo agricoltore-pilota della Toscana ad aver ottenuto l’abilitazione per poter impiegare gli aerei a pilotaggio remoto per controllare, monitorare ma anche concimare e seminare i terreni riducendo l’uso degli input non necessari, migliorando la sostenibilità delle pratiche e contestualmente la qualità dei prodotti.


Titolare di un’azienda cerealicola a Manciano, in maremma, Mattia ha maturato negli anni una grande passione per i droni che lo ha portato a frequentare una scuola di specializzazione dove ha ottenuto tre patenti tra cui quella che gli permette di operare anche in campo agricolo e nelle aree più impervie. Una tecnologia, quella dei droni da lavoro, che da terra, consente di controllare in pochi minuti grandissime distese di campi con un notevole risparmio di tempo, costi e manodopera, raccogliere dati grazie a telecamere infrarossi, sensori sofisticati e speciali lenti, elaborarli e fornire così all’agricoltore una panoramica digitale sullo stato di salute o di crescita delle sue coltivazioni. Un punto di osservazione diverso che aiuta l’agricoltore a fare valutazioni e a decidere eventualmente quali interventi mettere in campo.  Una soluzione molto utile anche per il controllo della fauna selvatica e per contrastare l’abbandono dei terreni più impervi che possono essere gestiti dall’alto. “I droni sono sicuramente il futuro, sostituiranno per molte pratiche agronomiche i trattori soprattutto in terreni declivi con pendenze di oltre il 30%, e affiancheranno i tradizionali mezzi meccanici per un agricoltura sempre più sostenibile. – spiega Mattia - Purtroppo non sono ancora il presente a causa delle regole che abbiamo in Italia (a differenza degli altri paesi Germania e soprattutto Cina) che limitano l’uso dei droni. Questi nuovi strumenti di lavoro ci permetteranno, per esempio, di svolgere tante attività agricole come contrastare con tempestività la diffusione di malattie che sono una conseguenza dei cambiamenti climatici in atto o distribuire velocemente gli insetti antagonisti, seminare direttamente cereali e leguminose e soprattutto avere una mappatura puntuale dei terreni per consentirci di intervenire in caso di carenza di nutrienti o altri fattori che potrebbero compromettere la qualità e danneggiare il raccolto. Sto preparando la mia azienda al futuro e spero prima o poi di mettermi al fianco di tante altre aziende per portare questa tecnologia in altre realtà”. I droni agricoli possono trasportare molti chilogrammi di sementi e controllare in poche ore decine di ettari di terreni.  


PIC-NIC IN FATTORIA, A ROSELLE (GR) L’AGRIMERENDA CON VISTA SULL’AIA E LA STALLA (cat. E’ ancora Oscar Green)

Il pic nic con vista sull’aia per un pranzo, una merenda o una cena a centro metro zero con i prodotti della norcineria del Podere Cantoni I. L’agrimerenda dell’azienda agricola di Roselle, in maremma, esalta il legame tra agricoltura, cibo e turismo regalando a vacanzieri e consumatori un ricordo rustico ed autentico. In una parola sola: indimenticabile. Il vino è servito nel fiasco, sedie e tavoli sono realizzati con materiali di recupero, vecchie botti e fieno, tovaglia, posate e stoviglie con materiali riciclati (o lavabili) e ad alimentare la catenaria di lampadine che illumina l’aia che si affaccia sulle stalle è l’energia “catturata” da una vecchia pala a vento come si vede nei film. Se sei fortunato puoi incrociare le Chianine mentre rientrano dopo una giornata libere al pascolo. Sicuramente le potrai sentire muggire in lontananza (muuuu!). 

La vera toscana, del food buono e sano, sostenibile, rispettoso dell’ambiente e dei cicli della natura è dentro il set da pic nic che i fratelli Dori, Lorenzo e Lucia, preparano e consegnano ai loro ospiti: “è una delle experience gastronomiche che proponiamo ai turisti e clienti che vengono a trovarci in azienda. Forniamo tutto l’occorrente per apparecchiare la tavola e per godersi qualche ora piacevole degustando il nostro tagliere di formaggi e salumi e su richiesta anche l’hamburger. Possono scegliere tra vino e birra artigianale. –– racconta Lucia Dori, 27 anni, una laurea in gestione aziendale - La nostra è un’azienda zootecnica a conduzione famigliare: alleviamo Chianine e maiali per la produzione di carni fresche, lavorate e stagionate. I prodotti non aziendali sono stati selezionati nelle filiere aderenti a Campagna Amica come noi. Facciamo rete con le aziende del territorio per proporre una esperienza enogastronomica completa che valorizzi il nostro lavoro, il territorio e sostenga, diversificando, le nostre attività”.


TRE FRATELLI E UNA PASSIONE…LA CIPOLLA DI CERTALDO. DAL SALAME AL PRIMO PANETTONE ARTIGIANALE CON LA “ROSSA” DEL DECAMERONE (cat. Custodi d’Italia)

Tre fratelli e una passione per…la cipolla di Certaldo. Alessio (30 anni), Andrea (30 anni) e Mirko, il più grande di tre (36 anni), sono i più giovani custodi del seme della pregiata cipolla rossa citata anche nel Decamerone di Boccaccio. Un ortaggio antico, ricercato, gustoso ma anche molto eclettico che i tre dell’azienda agricola “L’orto sotto casa” coltivano con amore e stanno valorizzando, oltre che come prodotto fresco o nelle classiche composte, con una serie di ricette, abbinamenti e trasformati inediti e fantasiosi come il salame a base di cipolla, i cantuccini con cipolla e cioccolato, i biscotti con cipolla, pomodoro e pecorino, il panforte alla cipolla candita e presto arriverà anche il primo panettone dolce di Natale con cacao, semi di cacao e cipolla di Certaldo naturalmente. Diversificare è la parola d’ordine dei tre fratelli che, a fianco della cassetta della settimana con gli ortaggi di stagione appena raccolti proposta con simpatia via social e alla vendita diretta, collaborano con artigiani e piccole aziende per completare la filiera e conquistare i palati dei consumatori italiani e soprattutto stranieri grazie anche alla possibilità di esportare all’estero. Ma c’è anche un’altra ragione che nasce dalla necessità di adattarsi rapidamente alle conseguenze dei cambiamenti climatici sposando il principio dei principi dell’economia circolare: non si butta via nulla. “la diversificazione è la chiave della redditività per un’azienda agricola moderna – racconta Mirko Delle Fave – ed è una necessità ancora maggiore quando il lavoro di mesi è compromesso da una grandinata o da un andamento climatico poco favorevole che danneggia il prodotto rendendolo meno appetibile per i canali della vendita diretta. La trasformazione in composte ed in nuovi prodotti alimentari ci permette di utilizzare al meglio anche quei prodotti orticoli che non sono perfetti e che altrimenti finirebbero al macero. Salviamo tutto ciò che è buono, magari meno bello, ma buono per farlo diventare un salame o un biscotto. La nostra creatività e voglia di esplorare non si esaurisce certo qui. Stiamo già lavorando a tanti altri nuovi prodotti”. Un percorso, quello aperto dall’Orto sotto casa, di cui sarebbe orgoglioso nonno Gabbriello: è dal suo “fazzoletto di terra”, coltivato ad orto, che i tre nipoti si sono ispirati.


VIVAISMO, RICERCA E TECNOLOGIA IN CAMPO PER SUPER PRATO RESILIENTE CAMBIAMENTI CLIMATICI (cat. L’impresa che cresce)

Agricoltura, ricerca e tecnologia in…campo insieme per giocare nei grandi stati e nei grandi eventi sportivi. Si chiama “Erbavoglio” il rivoluzionario sistema nato dalla collaborazione internazionale tra la pisana HTS, azienda agricola di San Giuliano Terme, e la Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa, che consente di creare manti erbosi molto più sostenibili e meno energivori trapiantando, e non seminando, le piantine. E’ il super tappeto su cui giocano già molte squadre del campionato di Serie A e serie B come l’Empoli, il Cagliari, il Pisa, della Ligue 1 e di altri campionati europei. Un sistema adottato anche per il centro di allenamento della Fiorentina, il Viola Park, numerosi centri sportivi, Golf Club e parchi pubblici sparsi in tutta Italia. “Il tappeto – spiega Luca Pacini - non si semina o non avviene con la posa del tappeto a rotoli:  le singole piantine, coltivate nelle serre della nostra azienda per 40 giorni, sono trapiantate pazientemente una ad una con macchine automatizzate. Come in un mosaico. E non si tratta di specie qualsiasi ma di una delle principali infestanti dei nostri prati, la gramigna, che dopo studi e ricerche condotte dall’Università di Pisa che hanno portato alla nascita di un nuovo brevetto, è diventata uno straordinario alleato, utile e soprattutto resistente, ai climi sempre più caldi del Bel Paese. E’ una soluzione che gioca di anticipo rispetto al nuovo scenario climatico. I nostri manti consumano tra il 50%-80% in meno di acqua rispetto ai tradizionali manti seminati o srotolati e questo si traduce in minori costi ed in una maggiore attenzione verso una risorsa sempre più preziosa”. 


NELLA VECCHIA FATTORIA (DIDATTICA), GRANDI E PICCINI SULL’ARCA DI MARGHERITA (cat. Campagna Amica)

“Nella vecchia fattoria ia ia oh…”: potrebbe essere senza dubbio questa la canzone di sottofondo per raccontare la curiosa storia della fattoria “La Pannocchia”. Sulla moderna Arca di Margherita Turchi (29 anni), imprenditrice e biologa, sono già saliti cavalli, capre, conigli e perfino mucche. E molti altri ci saliranno ancora. La fattoria, che si trova nella campagna di Castiglion Fiorentino ed è una delle 180 fattorie didattiche autorizzate in Toscana, è uno spazio all’aperto dove grandi e piccini vengono a contatto diretto con gli animali da cortile più comune imparando a relazionarsi con loro grazie a tantissime divertenti attività. Una realtà che anche le scuole del territorio stanno scoprendo. “La fattoria nasce dalla passione per la natura e gli animali dopo aver terminato il mio percorso di studi universitari su questi argomenti. – racconta Margherita Turchi - Mi sono resa conto che, nonostante il nostro paese sia immerso nella campagna e ne respira i più profondi sapori e odori, manca quella profonda e ancestrale connessione tra l’uomo e animali. Al momento la fattoria ospita i più comuni animali da cortile con i quali tutti possono interagire. Le attività sono principalmente rivolte ai più piccoli ma non solo, abbiamo l’obiettivo di far comprendere anche ai grandi l’affascinante mondo naturale”. E quindi ad oggi la fattoria “La Pannocchia” conta tre cavalli, due caprette, una mucca di razza Zebù, un asinello e poi conigli nani e ariete e qualche porcellino d’India. Qui si impara ad entrare in sinergia con gli animali parola di Margherita Turchi. Margherita realizza percorsi con i cavalli per gli ospiti degli agriturismi accanto alla sua azienda in Valdichiana. A breve anche lei aprirà il suo. 


AGRICOSMETICA, LA PRIMA DISTILLERIA DI BURRO DI GIAGGIOLO (cat. Coltiviamo insieme)

Toscana Giaggiolo è una Cooperativa che riunisce più di 200 piccoli coltivatori toscani, è il riferimento principale in Italia per la produzione e vendita di rizomi d’Iris, una qualità unica esportata in tutto il mondo. La radice del giaggiolo è materia preziosa per la produzione di profumi, creme di bellezza, cosmetici, alcolici, preparati di erboristeria, vini e molto altro. L’Iris toscano è un prodotto pregiato, selezionato dai grandi marchi della moda, farmaceutici ed alimentari per le proprie realizzazioni. Con le sue dolci sfumature violacee, l’Iris, anima il paesaggio della Toscana. Dalle sue radici si producono essenze preziose per la realizzazione di prodotti di alta qualità. I suoi fiori delicati sono ricchi di storia e fonte di ispirazione per l’arte. Grazie al progetto, è stata installata nella cooperativa la prima distilleria italiana per estrarre il burro di giaggiolo. Questo permette di rafforzare la filiera locale, promuovere la qualità del prodotto toscano ed evitare di dipendere da distillatori stranieri. 


L’ORTO DOMESTICO AI TEMPI DEI SOCIAL, IL BOSS-INFLUENCER CHE INSEGNA A COLTIVARE SU BALCONI E TERRAZZE (menzione speciale Agri-Influencer)

Avvicinare i giovani all’orticoltura domestica, a coltivare insalate, zucchine, melanzane e erbe aromatiche anche su balconi e terrazzi, giocando sulla curiosità ed usando i loro stessi strumenti e linguaggio. Per raggiungerli Marco Pacini, 40 anni appena compiuti, “boss” dell’Ortofruttifero di San Giuliano Terme, un colosso che produce ogni anno 50 milioni di piantine da orto destinate a garden, vivai e negozi, si è messo in gioco in prima persona. E’ lui, periodicamente, sui canali Facebook e Instagram, a dispensare informazioni e consigli su quando per esempio iniziare a piantare i pomodori, su quanta acqua dosare quando fa caldo e su quali prodotti coltivare, anche in autunno, per avere sempre a disposizione ortaggi freschi e sicuramente a millimetro zero. Una miniera di suggerimenti, uno stimolo per famiglie e giovani a sfruttare ogni spazio in casa o all’esterno per coltivare il proprio orticello ma anche un modo smart per svelare come si cucinano e raccontare le innovazioni che portano sostenibilità lungo tutta la filiera produttiva. “Il nostro motto è la felicità nell’orto. – racconta Pacini – Con questo nuovo progetto vogliamo comunicare e trasferire agli utenti, soprattutto ai giovani, il piacere ed i vantaggi di autoprodurre in casa un po’ degli ortaggi che si consumano abitualmente. Questi benefici sono economici, ambientali e di salubrità dei prodotti. Il tempo dedicato alla cura delle piante, che vediamo crescere, è sempre tempo ben speso perché ci connette con le origini della vita, combatte lo stress e porta colore nelle nostre case. La nostra fan base sta crescendo velocemente. In pochi mesi siamo già oltre 16 mila su Facebook”. L’Ortofruttifero custodisce oltre 750 varietà di semi che raccontano la storia del nostro paese e dell’agricoltura della nostra regione. Dal canestrino di Lucca all’Aglione della Val di Chiana, dalla lattuga pesciatina al tradizionale cavolo fino a 70 tipologie di peperoncino. 


Fabrizio Del Bimbo 

mercoledì 13 novembre 2024

Storie di forza e riscatto nelle aule aretine: oltre 2 mila studenti coinvolti dal Premio Internazionale Semplicemente Donna

 



Venerdì 22 e sabato 23 novembre le Donne protagoniste si raccontano agli studenti. Il valore formativo del premio e il suo impatto nel sensibilizzare i giovani alla lotta contro la violenza di genere. E a maggio 2025 l’assegnazione di borse di studio


Oltre 2000 studenti, 17 Istituti scolastici, numerosi insegnanti e dirigenti scolastici: questi i numeri della due giorni del Premio Internazionale Semplicemente Donna per un progetto educativo dedicato alle scuole con l’obiettivo di ispirare i ragazzi nella costruzione di una società più equa ed inclusiva.


Le premiate di questa edizione ed alcune delle precedenti nelle mattinate di venerdì 22 e sabato 23 novembre incontreranno infatti gli studenti della provincia di Arezzo, portando direttamente nelle aule le loro storie di riscatto e coraggio :l’obiettivo è coinvolgere le nuove generazioni e offrire loro esempi concreti di impegno sociale, resilienza e determinazione perché i giovani hanno bisogno di testimonianze dirette, di guardare negli occhi chi ha vissuto in prima persona situazioni negative ma anche storie di riscatto .


Un’iniziativa importante, “resa concreta grazie all’impegno della prof.ssa Stella Ficai, coordinatrice del progetto per le scuole”, spiegano Angelo Morelli e Chiara Fatai, rispettivamente presidente e coordinatrice del premio: “Il legame con il mondo della scuola è per noi fondamentale. Le testimonianze che verranno portate nelle classi avranno un impatto diretto sulle coscienze dei ragazzi, rafforzando valori di uguaglianza e rispetto”.


Gli studenti avranno poi l’opportunità di partecipare al concorso di borse di studio ‘Giù le mani, il diritto di contare’, con l’assegnazione di 10 borse la cui cerimonia di premiazione avrà luogo a maggio 2025 presso la Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo. Un modo per toccare con mano quanto gli incontri/ dibattito con le premiate abbiano lasciato nella coscienza degli alunni.


Nelle aule i racconti e le testimonianze delle storie e delle vite delle premiate: Carmen Magallón per il suo impegno per la pace, la procuratrice afghana Mareya Bashir, la musicista Saule Kilaite, la presidente del Consorzio Vero Volley Alessandra Marzari, Marie-José Lallart da sempre impegnata per la tutela dei bambini del terzo mondo, l’imprenditrice Benedetta Ferraro, la vulcanologa Sara Barsotti, Ilde Terracciano, Alessandra Cuevas entrambe donne vittime di violenza . E ancora: Cristina Toteri prima donna saldatrice in Aprilia Racyng , la scienziata Flavia Bustreo, la giornalista Monica D’Ascenzo e il progetto SOS Villaggio dei Bambini di Trento.


All’iniziativa parteciperà anche Fabio Roia, Presidente del Tribunale di Milano, insignito del premio Uomo per i diritti umani.


Un momento educativo di grande impatto per i giovani della provincia di Arezzo, che avranno modo di conoscere da vicino figure che incarnano i valori di parità, inclusione e rispetto.


Parteciperanno agli incontri con gli studenti anche figure simbolo delle precedenti edizioni come Antonella Celletti, Grazia Biondi, Filomena Lamberti, Monica Zanetti, Eleonora Lastrucci e l’attuale presidente della Giuria del Premio Daniela Simonetti che ha evidenziato l’importanza strategica del coinvolgimento delle scuole:


“I sistemi, caratterizzati da ingiustizie o discriminazioni, non si cambiano mai dall’alto ma attraverso una cultura e una consapevolezza che devono arrivare ai più giovani. Da loro ci aspettiamo segni di discontinuità. Un ragazzo di un liceo, durante un incontro, ha parlato di un ‘virus buono’ dal quale farsi contagiare, quello della consapevolezza e della comprensione, dell’empatia e della crescita. Andare nelle scuole, incontrare i giovanissimi, affrontare con loro temi anche scomodi significa favorire un contagio positivo per costruire una società nuova, più libera, moderna e inclusiva”.


Il programma del Premio Internazionale Semplicemente Donna negli Istituti scolastici della Provincia di Arezzo


Venerdì 22 novembre 2024


Ore 9:00 – 12:00

Incontri dibattito con le scuole superiori del territorio

Moderati da giornalisti professionisti, questi incontri coinvolgeranno i seguenti istituti:


·         Liceo Luca Signorelli, Cortona


·         I.S.I.S. Angelo Vegni, Capezzine


·         I.T.E. Guido Marcelli, Foiano della Chiana


·         Liceo Giovanni da Castiglione, Castiglion Fiorentino


·         Licei Giovanni da San Giovanni, San Giovanni Valdarno


·         I.S.I.S. Buonarroti Fossombroni, Arezzo


·         Liceo Piero della Francesca, Arezzo


·         Liceo Città di Sansepolcro


·         I.S.I.S. Margaritone Vasari, Arezzo


·         Istituto Comprensivo Francesco Severi, Arezzo


Sabato 23 novembre 2024


Ore 9:00 – 12:00

Seconda giornata di incontri dibattito con le scuole superiori del territorio

Moderati da giornalisti professionisti, con la partecipazione dei seguenti istituti:


·         Liceo Giovanni da Castiglione, Castiglion Fiorentino


·         I.S.I.S. Valdarno, San Giovanni Valdarno


·         I.S.I.S. Benedetto Varchi, Montevarchi


·         Liceo Scientifico Francesco Redi, Arezzo


·         Liceo Classico Musicale Francesco Petrarca, Arezzo


·         I.T.I.S. Galileo Galilei, Arezzo


·         Liceo Vittoria Colonna, Arezzo


·         Liceo Galileo Galilei, Poppi


29 febbraio 2025

Termine del concorso di borse di studio “Giù le mani, il diritto di contare”, riservato alle scuole superiori partecipanti al progetto.


Maggio 2025

Cerimonia di consegna delle borse di studio

Sala dei Grandi, Provincia di Arezzo.


Fabrizio Del Bimbo 

sabato 2 novembre 2024

Montasio DOP, il formaggio buono che fa bene

 



Il Friuli-Venezia Giulia vanta un’unica DOP nel settore lattiero-caseario: il Montasio, un formaggio tipico a pasta cotta semidura, che deriva il nome dall’omonimo altopiano situato nelle vette friulane delle Alpi Giulie. Qui, già nel Seicento, i monaci benedettini dell'Abbazie di Moggio Udinese custodivano l’arte casearia e da allora la tradizione del Montasio è passata di generazione in generazione, restando sempre fedele a regole ferree rispettate dalla sapiente lavorazione artigianale dei mastri casari. Dai pascoli montani, ricchi di particolari foraggi, si è diffuso anche nella pianura friulana estendendosi alle vallate e alle colline del bellunese, del trevigiano e nelle zone fra il Brenta e il Piave. A proteggerne la produzione da molti anni ci pensa il Consorzio per la tutela del Formaggio Montasio, che si impegna costantemente nella promozione, valorizzazione e tutela della qualità del prodotto, controllando e verificando che l’intero processo sia sempre conforme al disciplinare della DOP. Un’attenzione particolare è riservata al controllo finalizzato alla tutela del consumatore finale. Oggi il Consorzio conta numerosi caseifici dislocati in tutto il Friuli-Venezia Giulia e in parte del Veneto orientale. 


Il Montasio DOP è prodotto esclusivamente con latte vaccino fresco non pastorizzato dei bovini allevati nei pascoli di montagna e nutriti con le erbe autoctone del territorio. Il disciplinare prevede un minimo di 60% di erbe locali, e per il resto si consente anche l’aggiunta di foraggio conservato proveniente da altre zone.  Il formaggio porta nel sapore e nella tessitura della pasta un marchio impresso dall’ambiente in cui viene prodotto. Territorio, clima e materia prima, uniti a tradizione, lavorazione, tecnologia e artigianalità sono fattori distintivi del Montasio DOP, un formaggio di origini umili, nato per durare nel tempo nella salubrità delle casere d’alpeggio,. È sempre rimasto legato a processi di lavorazione semplici e naturali, raggiungendo le tavole dei consumatori per offrire il meglio che la natura sa donare. Forte della sua tipicità, delle sue proprietà organolettiche e qualitative, con le diverse stagionature offre una combinazione armoniosa di profumi, sapori e valori nutritivi. Con la maturazione il Montasio DOP si esalta per bontà ma anche per genuinità, tanto da essere un perfetto alleato per la salute e il benessere, grazie al suo apporto energetico e alla sua naturale assenza di lattosio. Un formaggio che può essere gustato in qualsiasi momento della giornata e che risulta perfetto sia a tavola che in cucina.

La tipicità del Montasio è tutelata fin dal 1955, nel 1986  è diventato DOC. Nel 1984 per volontà dei produttori e stagionatori è nato il Consorzio di Tutela. Dal 1996 può fregiarsi della prestigiosa DOP, Denominazione di Origine Protetta.

.

Info: www.montasio.com


Fabrizio Del Bimbo 

mercoledì 23 ottobre 2024

Vini San Michele Appiano, eccellenza altoatesina

 




S. Michele Appiano, la cantina innovativa sulla Strada del Vino, è annoverata non solo tra le migliori cantine altoatesine, ma anche tra le aziende leader a livello italiano. La Cantina S. Michele Appiano si è fatta un nome conosciuto ormai dal vasto pubblico.

Una giornata in visita alla Cantina San Michele Appiano, una tra le più influenti e premiate dell’Alto Adige e di tutta la Penisola, costituisce un’esperienza irrinunciabile per ogni wine lover: pochi sanno, però, che la famosa cooperativa è anche punto strategico da cui muoversi per raggiungere alcune delle destinazioni più suggestive della regione.

  

APPIUS, Sanct Valentin, Fallwind: ecco alcune delle linee di vini più note e universalmente apprezzate della Cantina San Michele Appiano, autentica “Mecca del vino” per ogni appassionato. Nel 1977 l’enologo Hans Terzer, definito negli anni a seguire “il mago dei bianchi” dalla stampa e dalla critica specializzate, ne prende le redini portandola con inventiva, costanza e dedizione a una continua crescita. Oggi Terzer affianca il suo allievo e successore Jakob Gasser, e le attività e i progetti della cooperativa sono argomenti di discussione e occasioni di ritrovo per professionisti provenienti da ogni parte del mondo. Una giornata a San Michele Appiano significa respirare un secolo di storia, e percepire ovunque la cura e la ricerca della perfezione che hanno reso grande questa singolare realtà.

 

Il vino non è soltanto un nettare da assaporare: dietro ogni etichetta c’è una cultura e, di conseguenza, una filosofia produttiva che ne costituisce la base e il fondamento. Oltre a ciò, il terroir è un elemento imprescindibile che ogni enologo e produttore deve considerare. San Michele Appiano lo sa molto bene, e ai visitatori racconta i suoi capolavori a partire da questi elementi. Gli ospiti possono accedere all’”Hortus Conclusus”, una zona in cui il terroir della Cantina viene mostrato concretamente, a conclusione di un percorso che inizia tra le mura del wine shop “Wine Time”, in parte punto vendita e in parte quasi un “museo dell’enologia” e dello stile produttivo della cooperativa. Inoltre, durante l’anno vengono organizzate visite guidate delle cantine di proprietà e successive degustazioni di 6 differenti etichette, con la possibilità di apprezzare anche i più preziosi vini della Cantina. Il “Wine Time” offre anche singole degustazioni guidate, un tour a 360° alla scoperta dei propri sensi e delle caratteristiche del singolo vino, utili per comprenderne l’anima e per orientare il consumatore verso un acquisto consapevole.

 

Cantina San Michele Appiano non è “soltanto” una meta di prestigio per conoscere e apprezzare le migliori sfumature dei grandi vini altoatesini: è anche un ottimo punto di partenza da cui raggiungere alcuni affascinanti luoghi della regione. Due di questi sono il piccolo e il grande Lago di Monticolo, abbracciati dai boschi nel centro dell’omonima zona protetta, nel comune di Appiano sulla Strada del Vino: entrambi balneabili (attrezzato il più grande) e dotati di un particolare microclima, rappresentano una peculiare destinazione capace di regalare emozioni autentiche in ogni stagione. In autunno e in inverno, infatti, i laghi diventano punto di partenza per emozionanti escursioni, tra le quali merita di essere menzionata quella “al Colle dell’Uomo”, sulla catena del Monte di Mezzo, al termine della quale si raggiungono i resti di un insediamento preistorico che sorgeva in vetta. Impossibile, poi, non menzionare l’escursione ai tre castelli di Appiano: questo percorso ad anello, che si snoda attraverso foreste, vigneti e frutteti, consente di giungere in circa due ore complessive di camminata a Castel Corba (antica dimora familiare della famiglia Korb rissalente al tredicesimo secolo), Castel d’Appiano (una delle più imponenti strutture difensive medievali di tutto l’Alto Adige) e alle rovine di Castel Boymont, distrutto da un incendio nel 1742 e da allora abbandonato. Per chi non volesse indossare gli scarponi, c’è poi la città di Bolzano, una delle più iconiche della regione e adatta davvero a tutti grazie alla varietà delle sue attrattive che comprendono tra tutte il celebre Duomo, i portici che costituiscono il cuore dello shopping in città e l’interessante Museo Archeologico dov’è conservato il corpo di Ötzi, l’uomo dei ghiacci.

 

Tra vino e dintorni, dunque, Cantina San Michele Appiano è meta irrinunciabile per partire alla scoperta dei suoi tesori e di quelli di una località tra le più affascinanti d’Italia.


Ecco i vini assaggiati.

Pinot Bianco 'Schulthauser' San Michele Appiano 2023



Il Pinot Bianco "Schulthauser" di San Michele Appiano è un vino bianco leggero, giovane e fresco. Al naso è di espressione fruttata, di agrumi e biancospino. Al palato rivela una piacevole eleganza, è vibrante, lungo, minerale e di bella corrispondenza con la sensazione olfattiva


Pinot Noir Fallwind Riserva 2023



Il Pinot Nero Riserva 2023 fa parte della linea Fallwind. I vigneti di Pinot Nero si trovano ad Appiano, Caldaro e Pinzon, a un'altitudine tra i 350 e i 500 m. s.l.m. Di colore rosso rubino, al naso il Pinot Nero Fallwind rivela profumi fruttati di ciliegia e piccoli frutti rossi, ribes, lampone e fragolina di bosco, con note delicatamente speziate. Il sorso è ampio ed elegante.




Chardonnay  Fallwind  San Michele Appiano 2023

Avvolgente e profumato, succoso e delicato, affinato qualche mese in botti di legno. Gli intensi aromi fruttati e affumicati compongono una struttura equilibrata, sintesi perfetta di freschezza e sapidità. Il colore è giallo paglierino con riflessi verdognoli.  Al naso si sentono aromi fruttati di melone e mela matura mentre al palato è vellutato, morbido e con delicata struttura acida.


Fabrizio Del Bimbo 


sabato 19 ottobre 2024

BCC lombarde e BCC toscane in convegno al Teatro Niccolini di Firenze

 




Le Banche di Credito Cooperativo continuano la loro crescita sul territorio, sono pronte ad affrontare la sfida dell'intelligenza artificiale e non vedono all'orizzonte matrimoni con istituti di altra natura. la loro crescita sul territorio, sono pronte ad affrontare la sfida dell'intelligenza artificiale e non vedono all'orizzonte matrimoni con istituti di altra natura.

Grazie all’iniziativa “MUTUE DI COMUNITÀ” di Federazione Lombarda BCC e a “UNA BANCA UNA MUTUA” di Federazione Toscana BCC sono complessivamente 23 le associazioni mutualistiche attivate nelle due regioni: Enti del Terzo Settore, promossi ciascuno da una Banca di Credito Cooperativo (Socio Sostenitore), che basano il proprio funzionamento sulla pratica della mutualità per conseguire scopi di reciproca assistenza.  Il network regionale toscano delle associazioni mutualistiche comprende 1.379 strutture sanitarie ed esercenti convenzionati, con l’organizzazione di campagne di prevenzione, eventi ed iniziative. Al 30 settembre 2024 la rete delle 10 associazioni mutualistiche toscane conta 44.581 assistiti. Quattro gli ambiti di attività: famiglia, salute, cultura e tempo libero.

 

Occasione di confronto e aggiornamento sulle progettualità comuni è il Convegno di Studi “Est modus in rebus: intelligenza artificiale e centralità della persona nelle banche di relazione”, in corso a Firenze (18-19 ottobre, Teatro Niccolini). Tra i relatori della seconda sessione di lavori in corso oggi, il Presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba, e il Presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, rifletteranno riguardo il contributo che l’intelligenza artificiale potrà arrecare alla dimensione cooperativa. Il Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Elena Beccalli, focalizzerà l’attenzione sul rapporto tra intelligenza artificiale e banche di comunità, mentre il Vice Direttore del Gruppo BCC ICCREA, Paolo Tripodi, Chief Operation Officer Gruppo BCC ICCREA e il Direttore Operations del Gruppo Cassa Centrale, Paolo Sacco, interverranno in merito alle sfide che le nuove tecnologie pongono alla Cooperazione di Credito. Nella successiva tavola rotonda due Giovani Socie lombarde dialogheranno insieme al Presidente del Gruppo BCC Iccrea, Giuseppe Maino, e al Presidente del Gruppo Cassa Centrale, Giorgio Fracalossi, riguardo la percezione che le diverse generazioni hanno in merito all’avvento dell’intelligenza artificiale. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti, presenterà quello che oggi è lo stadio normativo e procedurale in tema di intelligenza artificiale. In chiusura, dopo il contributo di Irene Tinagli, Commissione ECON del Parlamento Europeo, Paolo Benanti, Presidente della Commissione sull’intelligenza artificiale per l’informazione – Presidenza del Consiglio, membro del Comitato sull’intelligenza artificiale – ONU, offrirà una panoramica generale perimetrando il ruolo che l’intelligenza artificiale può assumere nella crescita dei singoli individui.

 

Fabrizio Del Bimbo 

Amaro Santoni protagonista al Giacosa di Firenze

Il 19 novembre scorso lo storico Caffè Giacosa di Firenze ha ospitato una serata speciale dedicata alla reinterpretazione dei classici cockt...