Una mostra monografica intimamente legata al territorio è quella che la città di Pistoia dedica a Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931) dal 9 settembre 2017 al 6 gennaio 2018 presso i Musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi: l’esposizione s’intitola GIOVANNI BOLDINI. La Stagione della Falconiera,
è curata da Francesca Dini con la collaborazione di Andrea Baldinotti e
Vincenzo Farinella, e si focalizza sulla produzione giovanile di
Boldini, in particolare sul ciclo di pitture murali a tempera che il pittore ferrarese dipinse nel suo periodo toscano (per l’esattezza nel 1868) per la sala da pranzo di Villa La Falconiera,
di proprietà della sua committente Isabelle Robinson Falconer, inglese
ma residente a Pistoia (e con la quale il pittore peraltro ebbe rapporti
piuttosto burrascosi). Si tratta di opere che rappresentano paesaggi
locali: campagne attraversate da buoi, marine, il lavoro nei campi. Sono
pitture preziose perché rappresentano una testimonianza unica
nel percorso artistico di Boldini, che di lì a poco, nel 1871, si
sarebbe trasferito a Parigi diventando il pittore che oggi tutti
conosciamo.
I dipinti della Falconiera furono a lungo dimenticati: la riscoperta si deve alla moglie di Giovanni Boldini, Emilia Cardona Boldini,
che a seguito della scomparsa del marito occorsa nel 1931, volle andare
alla ricerca di quelle pitture che l’artista aveva eseguito a soli
ventisei anni e di cui s’era perso il ricordo, tanto che non si sapeva
neppure con certezza in quale città si trovassero. La storia racconta
che Emilia giunse a Pistoia raccogliendo varie testimonianze: una volta
trovata la villa, che nel frattempo aveva conosciuto cambi di
proprietari ed era stata trasformata, s’accorse che la sala da pranzo
decorata da Boldini era divenuta una rimessa agricola. Nel 1938 la
vedova acquistò l’edificio e lasciò Parigi per trasferirsi a Pistoia e
alla scomparsa donò la villa alla città di Pistoia. Per ragioni di
conservazione, nel 1974 le pitture furono strappate e portate al Museo
dell’Antico Palazzo dei Vescovi, dove il pubblico le può tuttora
ammirare: saranno loro il fulcro dell’esposizione, anche per il fatto
che nuove scoperte documentarie hanno permesso di chiarire il ruolo di
Isabella Robinson Falconer e le scelte iconografiche del ciclo.
La mostra intende approfondire la produzione giovanile dell’artista,
fino al trasferimento a Parigi, quando era uso spostarsi tra Pistoia,
Firenze e Castiglioncello. Saranno dunque presenti sedici opere dipinte tra il 1964 e il 1971: sono le opere del periodo macchiaiolo
dell’artista, testimoniato anche dai ritratti di alcuni protagonisti di
quella stagione, come Telemaco Signorini (il ritratto è del 1870) e di
Cristiano Banti (del 1866, come quello di Signorini conservato a
Firenze, a Palazzo Pitti). Tra le opere esposte si possono citare il Ritratto di Alaide Banti in abito bianco (1866), il Generale spagnolo (1867-1868), considerato capolavoro della ritrattistica giovanile di Boldini, la Marina del 1870, il Giovane paggio che gioca con un levriero (1869).
La mostra è stata fortemente voluta dalla Cassa di Risparmio di
Pistoia e della Lucchesia. Afferma il suo presidente, Alessio
Colomeiciuc: “La mostra su Boldini consegue due obiettivi essenziali:
non solo arricchisce il ventaglio delle iniziative di valorizzazione del
patrimonio artistico pistoiese proponendo il nome di un pittore di
sicuro successo, ma garantisce anche la migliore celebrazione di un
episodio unico nella storia dell’arte dell’Ottocento italiano,
rappresentato dalle suggestive Tempere murarie eseguite da Boldini
all’interno della villa Falconiera. Sono lieto che la nostra banca abbia
saputo, anche in questa occasione, coniugare l’attività creditizia con
la promozione culturale del territorio, rendendo possibile un progetto
di grande qualità e bellezza come questa mostra inedita”.
La mostra è aperta tutti i giorni, con giorni di chiusura il lunedì e
il mercoledì. Orari: martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 16,
sabato e domenica dalle 10 alle 19:30. Biglietti: 7 euro (intero museo +
mostra), 5 euro (intero mostra), 5 euro ridotto (ridotto museo +
mostra), 3 euro ridotto (solo mostra), 1 euro per le scuole. Visite per
gruppi consentite a un massimo di 20 persone, consigliata la
prenotazione. Catalogo edito da Sillabe. Allestimenti
di Luigi Cupellini, attività didattiche a cura di Opera Laboratori
Fiorentini - Civita. Info e prenotazioni: 0573 369275 (telefonare nei
giorni di apertura)
Fabrizio Del Bimbo
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