lunedì 26 giugno 2023

Cultura/ Le città di fondazione nel Lazio meridionale: un itinerario nella storia dell'architettura razionalista


Proponiamo oggi un interessante itinerario dedicato agli amanti della storia moderna e contemporanea. Le città di Fondazione dell’Agro Pontino sono Latina, all’epoca Littoria, Pontinia, Sabaudia, Aprilia e Pomezia e Colleferro. Di queste città un interessante percorso prevede alcune per un approccio architettonico ed urbanistico, come suggerito dalla Destination Management Organization) “Latium Experience”,  associazione mista pubblico-privato per la promozione e commercializzazione turistica del territorio.


         Latina. Museo Cambellotti


Latina, già Littoria, è stata la prima città dell’Agro Pontino bonificato, nata nell’incertezza di interpretare il ruolo di borgo rurale di servizio o di una città giardino.Inaugurata nel dicembre 1932, è diventata capoluogo di provincia nel 1934 e nel 1945, per decreto del governo Bonomi muta il proprio nome diventando Latina.

Come in un grande Lego razionalista nasce in pochi anni la città dai marmi bianchi, raccontata perfettamente dall’artista Duilio Cambellotti che dipinse in un trittico, conservato nella sala consiliare del Palazzo della Prefettura, tutte le fasi della fondazione, dalle mandrie di bufale che attraversavano gli acquitrini malsani, fino al brillare del marmo dei palazzi squadrati tipici dell’epoca.

Proprio a lui è intitolato uno dei Musei della città che ha sede nell’Edificio dell’Ex Opera Balilla, il Museo Civico Duilio Cambellotti affacciato sull’odierna Piazza San Marco. Il museo raccoglie le sculture, i disegni, le ceramiche, i libri, le medaglie fino ai manifesti e alle lettere che documentano il rapporto fra Duilio Cambellotti e il territorio pontino. Nucleo centrale del museo sono i cartoni originali e i bozzetti a tempera, matita e china che raccontano l’iter creativo della Redenzione dell’Agro del 1934, realizzato dall’artista per il Palazzo del Governo di Latina, l’odierna Prefettura in Piazza della Libertà.

La passeggiata continua attraverso le piazze ed i palazzi della citta’: Palazzo dell’Opera Nazionale Combattenti, la Piazza del Quadrato, il Palazzo Municipale, il Tribunale, il Palazzo del Governo, il Palazzo della Banca D’Italia in Piazza della Libertà con al centro la Fontana di Marmo a forma di fascio littorio e la Cattedrale di San Marco.

La caratteristica principale della citta’ è lo schema a raggiera della pianta urbanistica disegnata dall’architetto Oriolo Frezzotti. E’ qui che già negli anni 30 si parla di città moderna e si fa storia dell’urbanistica e storia dell’architettura. Oltre a Frezzotti altro personaggio di spicco fu l’architetto futurista Angiolo Mazzoni. Ridisegnò la stazione ferroviaria e realizzò l’Ufficio Postale che ancora oggi, seppur con alcune modifiche, mantiene il blocco originale ed è un piccolo capolavoro razionalista. Il Palazzo M, ora sede della guardia di finanza è un esempio del monumentalismo razionalista. Lo Stadio comunale con i sei alti pilastri per le bandiere anch’esso è opera sua.


         Pomezia 


Pomezia è un altro comune dell’Agro Pontino edificato a conclusione della piu’ grande opera di bonifica, trasformazione territoriale e colonizzazione compiuta tra le 2 guerre.


Interessante esempio urbanistico e paesaggistico di "città di fondazione" fascista, è un piccolo concentrato di archeologia, storia d'Italia e paesaggi da scoprire.

Il suo centro storico è un complesso architettonico progettato e realizzato tra il 1938 e il 1939 da un gruppo di architetti e ingegneri, nomi illustri del Razionalismo Italiano.

La costruzione della città prese avvio con la realizzazione del “nucleo di rappresentanza”: la Casa Comunale, la Torre-Serbatoio, la Posta, la Chiesa, la Casa del Fascio e la Scuola. Il centro storico venne realizzato in 18 mesi.

Il Museo Città di Pomezia - Laboratorio del Novecento è  situato nel cuore del centro storico, in un edificio di fondazione, ed è stato aperto al pubblico il 29 ottobre 2019, in occasione dell’80° anniversario dell’inaugurazione della Città. L’istituto è uno spazio dedicato al moderno e al contemporaneo che ricostruisce e racconta – attraverso testi, immagini, documenti di archivio, oggetti e filmati d’epoca la storia di Pomezia a partire dalla sua progettazione (1 ottobre 1937) e fino al periodo della sua fortuna industriale.

Il racconto storico del museo si sviluppa attraverso l’Esposizione Storica Permanente, suddivisa in cinque sezioni tematiche: I) Pomezia in Cantiere; II) Città Governo e Territorio; III) Pomezia in Rassegna; IV) Popoli Fondatori; V) Industrializzazione e Sviluppo.


    Sabaudia. Palazzo delle Poste


Altra città di fondazione è Sabaudia, inaugurata il 15 aprile 1934, che rappresentò un caso particolare, perché per il contesto paesaggistico in cui sorgeva, era caratterizzata da una vocazione più turistica che agricola.

Con la presenza, infatti, del mare, del lago di Paola e del parco del Circeo in cui sorgeva, si prestava ad essere  la meta perfetta per un turismo d’élite.

L’urbanistica della città è frutto di un concorso che vide vincitore il progetto di quattro giovani architetti: Gino Cancellotti, Eugenio Montuori, Luigi Piccinato e Alfredo Scalpelli, tutti aderenti al M.I.A.R., il movimento italiano per l’architettura razionale.

La posa della prima pietra avvenne il 5 agosto 1933 e il nome fu scelto in onore della dinastia allora regnante.

In quanto città di nuova costruzione, percorrendo le strade di Sabaudia si percepisce subito come la località sia sorta tutta insieme, partendo da un fulcro centrale, la Torre, da cui si dipartono strade, slarghi e piazze.

Si tratta della torre civica che domina, con i suoi 42 metri d’altezza, l’edifico comunale, sui cui lati si aprono la piazza omonima e quella dedicata a Mafalda di Savoia.

La torre, completamente rivestita in travertino, è isolata dal resto del municipio a cui è collegata da una balconata. Il travertino riveste il resto dell’edificio, invece, solo nella parte basamentale, mentre in quella sovrastante il paramento è costituito da mattoni rosso scuro.

Gli altri edifici tutti dalle forme lineari e sobrie, in puro stile razionalista, cominciarono a svilupparsi proprio intorno alla piazza del Comune.Tra questi possiamo citare la Casa del Fascio, attuale sede della Guardia di Finanza, il Dopolavoro, il Cinema e l’Albergo.

I palazzi più significativi sono quelli risalenti alla fondazione. Il palazzo delle Poste, in particolare, è considerato uno dei capolavori dell’architettura razionalista. L’edificio fu l’unico non progettato dai vincitori del concorso, né dagli altri partecipanti; è opera di Angiolo Mazzoni. Restaurato nel 2011, è completamente rivestito di tessere di colore azzurro (il colore di casa Savoia), mentre gli ampi finestroni che danno luce agli interni sono incorniciati da un cordolo in marmo rosso Siena, stesso materiale usato per la balaustra della scala. Un elegante cornicione aggetta dalla copertura lungo tutto il perimetro dell’edificio.

Tra gli edifici sacri spicca la chiesa della SS. Annunziata, posta in posizione separata rispetto a quella in cui sono circoscritti gli edifici civici, ma sempre in asse visivo con la piazza del Comune. La pianta è a navata unica, con tre cappelle per lato. Una di queste ospita la cappella reale, inizialmente posta in Palazzo Margherita a Roma e qui fatta trasferire dalla regina Elena.


Info': www.latiumexperience.it


Fabrizio Del Bimbo 

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