mercoledì 27 marzo 2019

MEF dal 27 al 30 marzo alla Fortezza da Basso


Promossa e organizzata da MEF Distribuzione Materiale Elettrico Firenze, quest’anno è ancora più ricca di iniziative, installazioni multimediali, convegni e grandi novità. A partire dalla location. Dal 27 al 30 marzo è  infatti la Fortezza da Basso di Firenze ad accogliere la kermesse, che accende i riflettori sul meglio dell’impiantistica elettrica, dell’illuminotecnica, della termoidraulica e delle soluzioni di risparmio energetico, rappresentati da prodotti studiati per andare incontro a un mercato in continua evoluzione. All’interno del Padiglione Spadolini saranno ben 165 gli espositori, nazionali e internazionali, suddivisi in 7 aree tematiche: automazione, termoidraulica, attrezzature, illuminazione, impianti speciali, elettrotecnica e risparmio energetico.

L’INSTALLAZIONE DI FELICE LIMOSANI. 
Per l’occasione il Padiglione Cavaniglia diventerà invece il MEF Gallery, un anfiteatro multimediale, un tempio della creatività, della tecnologia e dell’innovazione. Qui prenderà vita il tema principale, che è anche il messaggio che questa quarta edizione Mostra Elettrotecnica vuol lanciare al pubblico, tramite l’iconografia di personaggi famosi in vari ambiti (il claim dell’evento è infatti “Electric Love: illuminati di energia positiva”). Personaggi illuminati che, nell’imponente installazione dell’artista Felice Limosani, “parleranno” davvero ai visitatori, divulgando i propri pensieri positivi. Grazie alla tecnica denominata morphing e a tecnologie di scansione tridimensionale, le espressioni dei volti di personaggi significativi e di sculture provenienti dai più importanti musei del mondo, appariranno vivi e veri a chi li osserva. Ricordiamo che Felice Limosani, artista visionario e multidisciplinare, è conosciuto in tutto il mondo per i suoi lavori multisensoriali, in passato ha firmato installazioni esposte al Louvre di Parigi, Miami Art Basel e Palazzo Strozzi di Firenze. Questa nuova installazione all’interno del MEF Gallery oltrepassa dunque l’anima commerciale della manifestazione, coinvolgendo i visitatori in un’attività culturale di altissimo valore artistico.
La mia video-installazione – afferma Felice Limosani – si chiama Pensieri Illuminati e vuol essere un tributo per coloro che ci hanno lasciato pensieri che non finiscono mai, e allo stesso tempo una riflessione: si tratta infatti di pensieri positivi che ci inducono a riflettere su cosa stiamo lasciando alle generazioni future. Ringrazio la famiglia Giaffreda che si è posta nei miei confronti come mecenate, lasciandomi assoluta libertà artistica di poter interpretare un tema così sfuggente e complesso come il pensiero. È solo attraverso la metafora artistica che si può arrivare a tracciare una minima sintesi su un argomento universale e inafferrabile come questo.
Quanto allo svolgimento della rassegna, la formula prevede che i primi tre giorni siano dedicati agli operatori del settore, mentre sabato 30 marzo la Mostra sarà aperta al pubblico con ingresso gratuito previa registrazione su www.mostraelettrotecnica.it.
IL PROGRAMMA. A tagliare il nastro dell’iniziativa a fianco della famiglia Giaffreda il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella. Subito dopo le porte della Fortezza da Basso si apriranno per gli ospiti d’onore della prima giornata: i circa 2000 studenti di oltre 30 istituti scolastici a indirizzo elettronico ed elettrotecnico, ai quali MEF, in collaborazione con l’agenzia Cetri-Tires e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha provveduto a effettuare una specifica formazione incentrata sui temi del risparmio energetico, grazie all’iniziativa dal titolo “Pensa in Verde, porta in mostra la tua classe”, che si è svolta tra febbraio e marzo. Partecipando a Mostra Elettrotecnica gli studenti, che quest’anno per la prima volta non provengono soltanto dalla Toscana ma anche da altre 11 regioni, avranno la possibilità di effettuare un test di valutazione direttamente sul proprio smartphone. I ragazzi concorreranno inoltre alla creazione di uno slogan sull’Efficienza Energetica, che potrebbe essere utilizzato nella prossima campagna pubblicitaria MEF. I 15 migliori neodiplomati saranno sottoposti a un successivo colloquio da parte di MEF, che selezionerà i due più meritevoli ai quali assegnare altrettanti tirocini in azienda da 2 a 6 mesi. MEF si riserva la possibilità di non assegnare il tirocinio ove non ci siano elaborati con le caratteristiche adeguate.
Tutte le giornate di Mostra Elettrotecnica saranno caratterizzate da convegni che daranno diritto a crediti formativi. Si svolgerà inoltre il “secondo atto” de La Bellezza del Fare, che nell’occasione diventa “in mostra”, l’evento ideato e organizzato da MEF allo scopo di creare un network, una rete di professionisti, architetti, ingegneri, progettisti che, avendo come fulcro MEF e la città di Firenze, possano generare nuove opportunità di business aprendosi a una clientela sempre più vasta ed eterogenea.
Mostra Elettrotecnica ha l’ambizione di diventare una grande vetrina nazionale del settore elettrotecnico – spiega Daniele Giaffreda, direttore commerciale e marketing di MEF. È la sfida di questa quarta edizione: diventare attraenti anche per le altre regioni come lo siamo per la Toscana. Vedo nel nostro evento una grande opportunità per organizzare qualcosa di bello e integrativo che rimanga nel cuore delle persone e che vada oltre il business. L’obiettivo è quello di affiancare all’evento commerciale una serie di esperienze emozionali e culturali da donare alla città di Firenze e, in generale, rivolte a tutto il territorio nazionale.



Fabrizio Del Bimbo

martedì 26 marzo 2019

Sabatini, la rinascita di un locale ricco di storia ed eleganza



Il ristorante Sabatini è nato nel 1914 in via Valfonda e negli Anni Trenta si è trasferito dove è oggi. Gino Sabatini era «figlio inurbato di contadini, senza soldi e senza credito se non il suo aspetto che ispirava simpatia» come scriveva Pier Maria Paoletti in una vecchia rubrica di Panorama. Aveva rilevato prima l’Antico Barile in via dei Tavolini e dopo averlo portato al successo si era spostato in via Panzani, trasformando un locale anonimo in uno dei più noti di Firenze. Oggi la famiglia Sabatini è ancora proprietaria delle mura. Negli anni d’oro il locale era frequentato dai Nobel Eugenio Montale e Dario Fo, da star come Ingrid Bergman e Paul Newman, da politici del calibro di Nixon e Allende, ma anche Luigi Einaudi e Giovanni Spadolini, vero habitué della sala della Caravella.
Ma la gloria del ristorante non era solo mondana. La cucina ha lasciato un segno nella gastronomia fiorentina con piatti come lo sformato di carciofi o con i pisellini freschi al prosciutto, setacciati per dare i più piccoli e teneri ai clienti e lasciare i più grandi per l’insalata russa o la cucina alla lampada che oggi pur sotto forma di modernariato gastronomico sta ritornando. Ogni Natale Sabatini regalava ai clienti dei quaderni gastronomici affidati a buongustai dell’epoca,. Si mangiava «sempre bene da Sabatini» ha scritto Oriana Fallaci, che voleva sempre il «tavolo 7». Erano però gli ultimi sussulti prima che Sabatini sparisse dalle guide gastronomiche. Poi un’ultima stagione nel segno della politica fiorentina. Nel 2006 fu in via Panzani la cena elettorale da 10 mila euro a testa per Silvio Berlusconi organizzata dall’allora coordinatore di Forza Italia Denis Verdini per raccogliere un milione di euro. Il resto è storia, gastronomica e politica, di oggi.
Una nuova stagione per Sabatini ha esordito a settembre 2018: lo chef Alessio Morì, che, seppur molto giovane, ha già alle spalle molte prestigiose esperienze, anche stellate, ha preso in mano le redini del ristorante proponendo una  cucina gourmet, innovativa e di alta qualità, non solo toscana, servita su tovaglie vintage. 
Il servizio è cordiale, ma non  invadente. Un team di 15 persone è sempre pronto al sorriso e ad un gesto di premura verso la clientela. 
La cucina è strettamente legata a fornitori biologici, piccole realtà locali di ottimo livello, ma soprattutto fatta in casa, come il loro l'eccellente pane, prodotto da varie farine in varie fogge.
Il pesce è pescato fresco. Le erbe e i germogli provengono da aziende biodinamiche. Le carni sono di prima scelta, così come pure i formaggi. 
Tra i piatti in menù: Capesante con ristretto di cacciucco e centrifuga di prezzemolo
Risotto al gambero e corallo
Creme brulee di carote fermentate e uovo marinato
Babà con gelato al cappero
Bignè all'alloro





Il ristorante è aperto sia a pranzo, sia a cena. 


Un'esperienza che si consiglia vivamente di provare. 

info:www.sabatinifirenze.it


Fabrizio Del Bimbo 

domenica 24 marzo 2019

Il 30 e 31 marzo il Premio Italia a Tavola ad Artimino




Identità e Sicurezza, su questi due temi centrali per il futuro della ristorazione e dell’accoglienza  si svolgerà l’annuale edizione del Premio Italia a Tavola in programma alla “Ferdinanda”, la villa medicea (patrimonio dell’Unesco) di Artimino-Carmignano (Po) dal 30 al 31 marzo, con la partnership di Confindustria alberghi e di Fipe-Confcommercio.


Giunto al suo 11° appuntamento, col collegato sondaggio sul “Personaggio dell’anno”, l’evento di Italia a Tavola è ormai da anni un appuntamento imperdibile per il mondo dell’ospitalità italiana, viste le personalità coinvolte e i contatti che riesce a generare a livello di informazione e sui social. Si tratta di uno dei più riusciti momenti di comunicazione del mondo dell’Horeca che coinvolge le principali associazioni di categoria, produttori, istituzioni, cuochi, pasticceri, pizzaioli, barman, produttori, sommelier, maître e professionisti del mondo alberghiero, che scelgono questa manifestazione per confrontarsi e delineare le prospettive di tutto ciò che ruota attorno ad un comparto strategico per l’economia italiana. Enogastronomia e turismo sono in particolare i focus che Italia a Tavola ha da sempre messo al centro del suo impegno giornalistico e che ora trovano nuove fondamentali strategie di sviluppo dopo l’integrazione del ministero delle Politiche agricole con quello del Turismo.
Proprio questa novità istituzionale rappresenta uno degli scenari del Premio di quest’anno, tanto che non a caso uno dei due convegni che caratterizzano l’evento è dedicato al tema: “Identità dell’enogastronomia e dell’accoglienza - Il vero volano del turismo”. Il 30 marzo, con inizio alle ore 15.00, dopo la presentazione di alcuni casi virtuosi di successo di turismo enogastronomico in Italia, presentati dalla professoressa Roberta Garibaldi, si svolgerà una tavola rotonda moderata da Federico Quaranta (Linea Verde e Decanter) a cui prenderanno parte il ministro sen. Gian Marco Centinaio, i presidenti di Fipe-Confcommercio, Lino Stoppani, di Enit e Confindustria Turismo, Giorgio Palmucci, e di Coldiretti, Ettore Prandini, e il direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini. Al centro dei lavori la definizione di un modello italiano capace di valorizzare le specificità nazionali in tema di cibo e accoglienza, aumentando le occasioni di incoming.Fra le case history di successo che verranno presentate ci sono il museo della grappa Poli, i Musei del Cibo di Parma, Sciare con Gusto - Alta Badia, A Tavola con il Nobile, Gruppo Antinori, gruppo San Salvatore Paestum, Tenute Lunelli.
E a fianco delle prospettive del turismo enogastronomico, l’altro tema centrale è quello della sicurezza nel fuori casa, con tutte le declinazioni che questo comporta su garanzie igienico alimentari, pulizia, benessere, intolleranze e piacere. Di questo si parlerà il 31 marzo, con inizio ore 10.30, nella tavola rotonda sul tema: “Sicurezza, una marcia in più per la ristorazione e l’ospitalità”. Moderatore Anna Scafuri (Tg1). Interverranno la dottoressa Gaetana Ferri, direttore generale Igiene e sicurezza degli alimenti del ministero della Salute, il vicepresidente vicario della Fipe Aldo Cursano, il segretario generale di Assosistema Confindustria Matteo Nevi, i tecnologi alimentari Massimo Artorige Giubilesi, esperto di sicurezza e prevenzione dei reati alimentari, e Giorgio Antonio Donegani, esperto di nutrizione ed educazione alimentare, il presidente di Euro-Toques Enrico Derflingher, il maitre Antonello Magistà. Al termine del dibattito, presentazione del Comitato scientifico di Italia a Tavola, a cura di Matteo Scibilia. Il convegno sarà introdotto dalla presentazione di case history di soluzioni tecnologiche a supporto del settore a cura del direttore di Italia a Tavola, Alberto Lupini. Fra i casi presentati il nuovo vademecum sulle ispezioni Fipe, la valorizzazione dei surgelati (oggi la forma più sicura per conservare prodotti di qualità), l’igienizzazione di stoviglie o lenzuola, le nuove formule del catering, ecc.
E oltre ai convegni ci sono ovviamente tutte le altre occasioni che rendono l’evento di Italia a Tavola uno degli appuntamenti da anni irrinunciabile per gli addetti ai lavori. Sul piano artistico ci sarà ad esempio l’inaugurazione di una mostra di Davide Dutto che esplora con la fotografia il mondo delle forchette, sottolineando la centralità nella vita di tutti i giorni della tavola e dello stile di vita italiano ad esso legato. Una rassegna di alto valore emozionale che ha fra i suoi focus la riproduzione della prima forchetta della storia, quella portata da Caterina de’ Medici “in dote” alla corte di Francia e grazie alla quale è cambiato il modo di stare a tavola ed è nata la storia moderna della Cucina, di cui l’Italia può e deve rivendicare l’avvio. Su questo tema, nel pomeriggio di domenica 31 marzo, alle ore 16.00 si svolgerà un confronto-dibattito “La forchetta simbolo di cultura dell’Occidente” aperto ai molti professionisti presenti ad Artimino. La mostra sarà aperta al pubblico durante la giornata di domenica.
Sempre con un taglio storico e di valorizzazione delle radici, anche culturali, della Cucina italiana, la sera del 30 marzo nei saloni d’onore della villa Ferdinanda si svolgerà una inedita serata di gala che riproporrà l’Italia di 4 secoli fa, divisa in una ventina di Stati regionali, ognuno con una capitale e un’Alta Cucina di Corte. In rappresentanza di Regni, Repubbliche o Ducati ci saranno quali ambasciatori alcuni dei più noti cuochi dei diversi territori che, rifacendosi a ricette dei primi del Seicento, proporranno ognuno un piatto contemporaneo utilizzando gli ingredienti di quel tempo. Una ricerca per un gioco gourmand che ha il duplice valore di sottolineare la storicità delle Cucine italiane e la loro diversità, che trae origine anche dalla presenza di tante Corti che rivaleggiavano fra loro anche con i menu.
Nel consueto format non mancano ovviamente degustazioni e altri momenti di approfondimento (fra cui masterclass sul vino organizzate da Ais Toscana, la conclusione del concorso internazionale per barman sul centenario del Negroni, avviato insieme ad Abi Professional nonché l’assemblea annuale di Euro-Toques, l’unica associazione di cuochi riconosciuta a livello europeo), che si aggiungono a quello che è comunque il cuore dell’evento, la premiazioni dei vincitori del sondaggio online per scegliere il Personaggio dell’anno fra 6 categorie di professionisti (oltre quota 313mila il record di votanti della passata edizione) che avverrà durante la cena di gala e l’assegnazione degli Award con cui la redazione di Italia a Tavola premia professionisti, enti o aziende che si sono distinti per l’innovazione o la crescita nel comparto, prevista al termine del talk show del sabato pomeriggio. La novità di quest’anno sarà la nomina dell’ambasciatore del turismo enogastronomico che riceverà come testimone la forchetta di Caterina de Medici.
Il sondaggio online “Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e dell’accoglienza” è ormai diventato il format più atteso da questo settore per la sua atmosfera amichevole e giocosa con cui si riesce ad accendere per oltre due mesi i riflettori su uno dei comparti di punta del Made in Italy nel mondo, richiamando l’attenzione sui professionisti e le imprese del settore. 6 le categorie del sondaggio:
Cuochi - Pizzaioli - Pasticceri - Sala e Hotel - Barman - Opinion leader
Fondamentale nel determinare l’andamento del sondaggio è stato come sempre il ruolo della rete, in particolare dei social network: attraverso post, condivisioni, tweet, mail e newsletter, i candidati e i loro sostenitori diffondono inviti al voto. 
Al Premio Italia a Tavola, in quelli che a tutti gli effetti sono un po’ gli Stati generali del comparto, saranno come sempre presenti i più importanti protagonisti, dai cuochi ai manager d’hotel, con ministri e dirigenti delle più importanti associazioni del comparto. L’obiettivo come sempre è valorizzare tutte le realtà di questo mondo, compresi i produttori, evitando di stilare classifiche di merito, ma rafforzando il concetto di “squadra” dell’accoglienza, richiamando il più possibile l’attenzione generale su un settore che è uno dei più importanti elementi di traino del turismo e dell’economia italiana. Un evento che si arricchisce poi con la presenza dei cuochi di Euro-Toques che il lunedì 1° aprile, sempre ad Artimino, terranno la loro assemblea annuale. 
Fabrizio Del Bimbo
Nicoletta Curradi 

giovedì 14 marzo 2019

Pinocchio, spettacolo di danza in prima nazionale al Teatro Goldoni di Firenze


                       Foto di Salvatore Abrescia



Sabato  16 marzo ore 20,00 al Teatro Goldoni di Firenze

COB/Compagnia Opus Ballet e Compagnia  Giardino Chiuso
presentano in prima nazionale
PINOCCHIO
in coproduzione  con Versiliadanza e Fondazione Fabbrica Europa
ed  in collaborazione con Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino


Va in scena sabato 16 marzo in prima nazionale al Teatro Goldoni di Firenze alle ore 20,00 lo spettacolo PINOCCHIO, frutto del percorso di collaborazione artistica iniziato nel 2018 di Opus Ballet, diretto da Rosanna Brocanello, e Giardino Chiuso, diretto da Patrizia de Bari e Tuccio Guicciardini e realizzato in coproduzione con Versiliadanza e con Fondazione Fabbrica Europa ,ed in collaborazione con Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino.
Lo spettacolo prevede una replica domenica 17 marzo alle ore 16,30 ed è programmato per le scuole in quattro matinée che si snodano dal 12 al 15 marzo alle ore 10.30.
In scena dieci sono i danzatori : Tamara Aydinyan è l’ interprete armena, proveniente dalla compagnia  Small Theatre/NCA di Yerevan, che incarna Pinocchio, affiancata da Leonardo Diana, Lorenzo Di Rocco, Isabella Giustina, Gianmarco Martini Zani ,Stefania Menestrina, Giulia Orlando, Riccardo Papa , Françoise Parlanti e Jennifer Rosati. Lo spettacolo si avvale della partecipazione straordinaria dell’attore Virginio Gazzolo che recita testi da Collodi, Kleist, Rilke, Hugo, Baudelaire,Meyerhold . Firma la coreografia Patrizia de Bari, la drammaturgia è curata da Tuccio Guicciardini , i video creati da Andrea Montagnani , i costumi disegnati da Santi Rinciari.


Riproporre un Pinocchio in danza, uno dei personaggi più conosciuti al mondo, non è mai banale. Il celeberrimo burattino di legno è stato protagonista di innumerevoli letture sceniche, dal teatro alla danza, dal musical al cinema, con più o meno fortuna, con più o meno correttezze drammaturgiche, con più o meno rispetto per il fantastico e controverso personaggio collodiano; ma è proprio questa facoltà camaleontica che ha contribuito a costruire il suo indiscusso successo. Sezionato, ridotto, stravolto, rivolto, Pinocchio riesce sempre, da buona “birba”, a mantenere la sua coerenza, il suo impertinente sguardo di burattino, il suo buon nome.
Grazie a questa sua generosità interpretativa anche questo lavoro vuole far rivivere il suo mondo ma con una distinta direzione immaginifica e simbolica. Nello spettacolo Pinocchio prende forma, si modella sulle necessità espressive contemporanee, il ceppo di legno prende vita per raccontarsi sotto una luce ancora diversa.
“Le parole di Kleist che aprono lo spettacolo, tratte dal “Trattato delle marionette”,- dichiara Tuccio Guicciardini, autore della drammaturgia - ci danno l’opportunità di situare immediatamente il nostro Pinocchio in una lettura intuitivamente riconoscibile. La marionetta si colloca tra il divino e il terreno, ricreando continuamente quella fase irripetibile che viene spesso coniugata con l’opera d’arte, la stessa condizione soprasensibile dell’artista, che percepisce la realtà quotidiana con alti punti di vista, libero, per quanto possibile, da retaggi sociali e umani, nella condizione di un “quasi” semidio”
Un legno magico, quindi, misteriosamente e consapevolmente apparso nella bottega di Mastro Ciliegia pronto per una nascita meravigliosa, intricante e fantastica di un personaggio che trascende inequivocabilmente dal quotidiano umano e immediatamente pronto per una fuga verso la scoperta e la ingenua curiosità di far parte del mondo terreno.
Sincero e dispettoso verso l’umanità e il mondo, Pinocchio, qui è il riflesso dell’artista, scruta curioso e pieno di aspettative tutto quello che accade intorno a lui. Ma tutte le sue disavventure e la sua voglia di libertà lo porteranno, suo malgrado, ad assoggettarsi completamente al mondo terreno, scegliendo di diventare di carne e ossa e accettando l’anonimato della massificazione, praticamente annientando la sua parte “divina” in favore di quella umana.
Le scene si susseguono senza tregua, vorticosamente in viaggi fantastici e perigliosi, alla scoperta delle sensazioni, degli affetti, della giustizia, dell’incerto, dell’amicizia, del tradimento, del divertimento, delle lacrime, della povertà, dell’onestà.
Lo spettacolo incrocia diversi linguaggi teatrali contemporanei. Danza, parola, video, musica si equilibrano nella messa in scena trasportando lo spettatore in un mondo coinvolgente e magico, in una dimensione sospesa. Il movimento aiuta, pur rimanendo fedelmente nelle righe dell’opera di Carlo Lorenzini, la creazione di scene immaginifiche e surreali, sintetizzandone i capitoli più significativi.
La parola agisce da collante drammaturgico essenziale, mentre i video e le scenografie amplificano lo spazio scenico sovradimensionando, scardinando le proporzioni della realtà, come d’altronde è il mondo che appartiene a Pinocchio. La musica è in dialogo con il movimento in una sorta di contrasto/armonia senza soluzione di continuità.


“Non sarà come sappiamo un viaggio facile - affermano gli artisti - bensì pieno di tranelli, traversie varie e soprattutto bugie. Ma cercheremo di raccontare e difendere la libertà intrinseca di Pinocchio, un Pinocchio che, come l’artista, guarda il mondo come fosse sempre la prima volta, con occhi ingenui e sempre curiosi. Un’anima pura.”




COB/Compagnia Opus Ballet e Compagnia Giardino Chiuso
PINOCCHIO
Teatro Goldoni, via Santa Maria 15, Firenze
sabato 16 marzo ore 20.00 - domenica 17 marzo ore 16.30
matinée per le scuole dal 12 al 15 marzo ore 10.30


interpreti Tamara Aydinyan, Leonardo Diana, Lorenzo Di Rocco, Isabella Giustina, Gianmarco Martini Zani, Stefania Menestrina, Giulia Orlando, Riccardo Papa, Françoise Parlanti, Jennifer Rosati
con la partecipazione straordinaria dell’attore Virginio Gazzolo
coreografia Patrizia de Bari
drammaturgia Tuccio Guicciardini
scenografia e video Andrea Montagnani
costumi Santi Rinciari/Opificio della Moda e del Costume
sound design Daniele Borri
ideazione e realizzazione elemento scenico Takeshi Tamashiro/Lautak
aiuto costumista Marilù Sasso
direzione tecnica Saverio Cona
coordinamento del progetto Rosanna Brocanello
un progetto di teatro danza di
COB/Compagnia Opus Ballet e Compagnia  Giardino Chiuso
in coproduzione con  Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee e Versiliadanza
in collaborazione con Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino
con il sostegno di Mibact, Regione Toscana
con il supporto di NCA.Small Theatre - Yerevan (ARM)


Biglietti per le date del 16 e 17 marzo: intero 17 euro /ridotto 11 euro
acquistabili in Piazzale Gui,1 50144 Firenze dal lunedi al sabato dalle ore 10 alle 18, servizio cortesia 0552001278 ed in teatro da due ore prima dell’inizio degli spettacoli.
Biglietteria online www.maggiofiorentino.com     Circuito viva ticket www.vivaticket.it


Fabrizio Del Bimbo 











lunedì 11 marzo 2019

24 Hour Pizza People, la prima rivista e guida urbana che racconta la cultura della pizza



E' uscito il 21 febbraio scorso il progetto editoriale che racconta la cultura della pizza attraverso uno sguardo inedito sulle città italiane. Primo numero dedicato a Bologna.
Il primo numero di ​ 24 Hour Pizza People​, il progetto editoriale nato da una idea dei fratelli Aloe di Berberè, l'insegna di pizzerie fra le migliori in Italia, con la direzione editoriale di ​ Martina Liverani, creatrice e direttrice responsabile di ​ Dispensa​, bookmagazine nato nel 2013 e vincitore di umerosi premi internazionali.
L'obiettivo è quello di raccontare tutto ciò che ruota attorno alla cultura della pizza, che è in primis connessione sociale, attraverso gli intrecci di relazioni urbane, persone, luoghi, immagini e leggende  metropolitane. Ogni numero, in uscita con cadenza semestrale, svilupperà un focus su una città italiana.
Non solo un magazine, quindi, ma anche una guida giovane e colorata in doppia lingua (italiano e inglese) per scoprire l'anima più contemporanea delle nostre metropoli. Il titolo è un chiaro omaggio al film cult ​ 24 Hour Party People di Michael Winterbottom. Come la pellicola  oglie lo spirito dell’epoca, tra anarchia e creatività, raccontando la rivoluzione dell’etichetta discografica
indipendente Factory Records, così il magazine si propone di narrare il grande fermento di questi anni attorno al mondo della pizza: piatto povero simbolo dell’italianità nel mondo, oggi al centro di una rivoluzione anche culturale.
Il magazine, diviso in ​ 8 rubriche ​ per una centinaio di pagine, è stato realizzato sotto l'art direction dell'agenzia di comunicazione ​ Comunicattive. ​ Il primo numero, al costo di 15€ (acquistabile nelle pizzerie Berberè e in alcuni punti vendita convenzionati), non poteva che essere incentrato su Bologna, città natale di Berberè.
Frutto di un lavoro collettivo che mette insieme autrici e autori, fotografi, artiste e illustratori bolognesi, il primo numero di ​ 24 Hour Pizza People inaugura le sue prime pagine con la rubrica ​ Una passeggiata tipografica di ​ Simone Sbarbati​ , fondatore della webzine Frizzi-Frizzi, un libero girovagare attraverso le vie di
Bologna. In ​ 8 facce spetta alla giornalista freelance ​ Giorgia Olivieri il compito di raccontare, attraverso 8 interviste a personalità creative della città, il caleidoscopio di esperienze e istanze che caratterizzano la città felsinea. Il prof. ​ Giovanni Dinelli ​ dell'Università di Bologna in ​ Agronomia della pizza affronta l'argomento del tanto demonizzato glutine. Non poteva poi mancare una dissertazione attorno al mondo della pizza a Bologna attraverso la voce dei suoi protagonisti, fra cui anche i fratelli Aloe, raccolte da ​ Martina Liverani ​ in
Di cosa parlano quando parlano di pizza ​ . A ​ Matteo Aloe spetta di raccontare la prospettiva del vivere la città come fuori-sede in ​ Bolognese si diventa. B
ologna è anche tanta musica, e in ​ A cena con Birth la giornalista ​ Benedetta Cucci intervista una delle nuove protagoniste della scena musicale internazionale che in città ha coltivato il suo talento. La food writer ​ Giorgia Cannarella in ​ Pizza e Lambrusco ​ racconta un'altra
grande rivoluzione che sta attraverso il mondo enogastronomico italiano e non, quella legata al vino naturale​ . Infine la Bologna della street art raccontata dal collettivo Cheap, progetto indipendente che promuove la street art come strumento di rigenerazione urbana e indagine del territorio. Il Nettuno inc opertina è di Andrea Aureli, illustratore formatosi all'Accademia di belle arti di Bologna.24 Hour Pizza People​ , stampato in 2000 copie, è un vero e proprio progetto editoriale artistico, oltre che gastronomico: non solo pizza ​ tout court ​ , ma anche la cultura della città nelle sue declinazioni. La pizza è materia prima delle pagine del magazine, accompagnata da una ricerca umanistica verso l’urbanistica, il design, l’illustrazione, ma anche e soprattutto la musica e il cinema. Ma la ricerca va oltre, e verrà estesa nel prossimo numero anche a Torino, città che ha saputo conciliare la sua tradizione culturale con un diffuso fermento vitale e creativo.

Info 24 Hour Pizza People
Sito: 24hpizzapeople.com

Fabrizio Del Bimbo

martedì 5 marzo 2019

A Lecce grande successo per BTM 2019



BTM, nato nel 2015, è un evento voluto e organizzato da un gruppo di lavoro, professionale e competente, che opera nel mondo del turismo internazionale da più di vent’anni e che ha sentito l’esigenza di fornire nuovi strumenti di crescita alle imprese del territorio, alle amministrazioni pubbliche e a tutti gli operatori del comparto turistico, attraverso la creazione di un polo informativo stabile e di un evento internazionale: BTM “Business Tourism Management“
Lecce per 3 giorni si è trasformata in capitale indiscussa del turismo. Dal 28 febbraio al 2 marzo si è svolto appunto nella città salentina al Castello Carlo V la  V edizione di BTM Business Tourism Management, che, ideato e organizzato dall’agenzia “365 giorni in Puglia” e da  Pugliapromozione, 
è cresciuto tanto ed è stato protagonista in più location, dal Politeama Greco a BTM Gusto, ospitando espositori di importanti aziende nazionali e internazionali. 



Si è registrato un incremento dei visitatori di circa il 20% rispetto all' edizione precedente; un flusso continuo di visitatori, espositori, buyer,  importanti relatori e aziende del settore turistico. BTM è ormai ritenuto un evento di  notevole importanza e di riferimento del sud Italia.  Infatti non erano presenti solo sellers pugliesi, ma anche  campani, calabresi e lucani, per creare proficue sinergie.

Il sistema turistico pugliese si trova oggi nella condizione di dover affrontare alcune precise condizioni  come una costante crescita dei flussi in arrivo e la notorietà della destinazione Puglia,la competizione moderna tra le destinazioni turistiche che impone ai territori una gestione strategica del prodotto turistico in una prospettiva sempre più globale, la frammentazione istituzionale ed operativa pugliese nell'attuazione delle politiche promozionali e di sviluppo turistico.
Questo scenario ha indotto negli ultimi anni la Regione ad intervenire nel sistema turistico regionale a più riprese, attivando anche una complessiva concertazione con gli attori locali  che ha portato ad un organico riassetto istituzionale del sistema.
Quindi la  promozione e gestione del territorio deve avvenire in una ottica marketing oriented, cioè fare della Puglia una "destinazione turistica", attraverso il coinvolgimento diretto dell'insieme degli attori locali, pubblici e privati.



Per indicare qualche esempio di ciò che la Puglia può offrire al visitatore, presentiamo  alcune perle di questo territorio così esteso, soprattutto in lunghezza, (400 km) e ricco di arte, storia, cultura e diversità. 



Prima tappa a Trani, che affacciata su un suggestivo porto affollato di pescherecci caratteristici e dominata dallo sua splendida Cattedrale romanica,. Uno scenario mozzafiato, ricco di storia e di linee architettoniche armoniose, entrambe permeate dell'influenza di Federico II di Svevia, che rese Trani la sua fortezza marittima. Il massimo splendore della città fu nel '400, secolo in cui divenne fondamentale centro marittimo e di scambio del basso Adriatico  accogliendo un arsenale della Serenissima Repubblica di Venezia.   Moltissimi palazzi nobiliari sorsero fino al 1700
Tra le strutture di maggior rilievo il Castello Svevo, fortemente voluto da Federico II, iniziato nel 1230, attualmente in restauro . Fu il luogo delle nozze del figlio dell'imperatore, Manfredi, con Elena d'Epiro, nel 1259.  All'imperatore si deve anche l'importante contributo dato alla comunità ebraica, grazie anche alla costruzione di varie sinagoghe. Si può visitare nell antico quartiere ebraico la Sinagoga Scolanova, riaperta al culto ebraico nel 2005,  un'altra è ora la chiesa di S. Anna. 
A Trani si consiglia di pranzare al ristorante "L'altro molo" (Tel. 
3464041185).





Lasciata Trani e procedendo verso sud, non si può mancare una visita a Bari, capoluogo di regione, la cui principale attrazione è la  basilica di San Nicola che ospita le spoglie del  santo; le reliquie  si trovano all'interno della Basilica, costruita fra il 1087 ed il 1197, nella cripta circondata da colonnine di foggia bizantina e romanica. Linterno  è suddiviso in tre navate con decori in stile barocco. Da notare il prezioso pavimento del XII secolo e la tomba di Bona Sforza. Altro  importante edificio  è la cattedrale di San Sabino dell'XI secolo, struttura molto sobria, ma dall'imponente rosone. Per le strade del centro storico si può godere di un piacevole e tipico percorso gastronomico, ancora legato alle tradizioni del passato. 
A Bari si consiglia di alloggiare all'UNA Hotel Regina  http://www.unahotelreginabari.it






Da Bari una tappa nella valle d'Itria è d'obbligo, con Alberobello,e i suoi trulli inseriti dall’Unesco nella World Heritage List.
Il nome trullo  deriva dal tardo greco τρούλος, ovvero “cupola” e indica un'antica costruzione conica in pietra a secco di origine preistorica. La pietra usata per le costruzioni era ricavata dalle rocce calcaree dell’altopiano delle Murge.
I trulli sono utilizzati ancora oggi da alcuni come abitazioni e costituiscono un geniale e longevo esempio di architettura spontanea.  Il paesaggio di Alberobello è veramente unico al mondo e senza tempo. 
La costruzione a secco, senza malta, sembra sia stata imposta ai contadini nel XV secolo dai Conti di Conversano, per sfuggire ad un editto del Regno di Napoli che imponeva tributi a ogni nuovo insediamento urbano. Tali edifici risultavano perciò costruzioni precarie, di facile demolizione e non potevano essere tassate.
In verità i trulli non sono affatto precari: la struttura interna, seppur priva di elementi di sostegno e collegamento, possiede infatti una notevole staticità. Gli abitanti sono cordiali e accolgono volentieri i visitatori nelle stanze interne distribuite intorno al vano centrale. Le mura spesse e le poche finestre assicurano un ottimale equilibrio termico: caldo in inverno e fresco in estate.  Il tetto è una pseudo-cupola di lastre calcaree orizzontali posizionate in serie concentriche sempre più piccole, le cosiddette “chianche”. 
Per alloggiare in zona si consiglia il Casale del Murgese Savelletri Resort. 
(www.casaledelmurgese.net)

Per ora ci fermiamo qui, ma la bellezza pugliese va avanti fino al celebre Salento. 
Ma questa è una storia a parte....

Info:www.btmpuglia.it

Fabrizio Del Bimbo

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