martedì 30 gennaio 2018

Lago di Lesina, un mondo da scoprire



Viaggiando nella parte settentrionale del Gargano, all'interno del Parco Nazionale del Gargano, si incontra il lago di Lesina, bacino caratterizzato da un complesso di distese di acque libere e da formazioni tipiche delle lagune salmastre, frequentate da diverse specie di avifauna. Lungo circa 22 chilometri e largo mediamente 2,4 chilometri, è il secondo lago dell’Italia meridionale per estensione. L’Acquarotta e lo Schiapparo sono i due canali attraverso cui la laguna comunica con il mare Adriatico, da cui la separa un cordone di dune lungo ben 16 chilometri, il Bosco Isola, ricco di alberi e macchia mediterranea. La laguna si estende per circa 5.000 ettari e presenta un alto valore naturalistico
Il lago di Lesina, inoltre, è il teatro dei giochi d’acqua dell’avifauna tra cui spiccano il cormorano, la garzetta, il falco di palude, il cavaliere d’Italia, il gabbiano roseo e il martin pescatore.
All'inizio dell'estate, ma a volte anche fuori stagione, è possibile ammirare lo scenografico volo dei fenicotteri rosa.


Un soggiorno a Lesina non può iniziare senza una doverosa sosta al Centro Visite di Lesina,  nato grazie alla passione e alla costanza di alcuni volontari del luogo, i quali nel 1995 si sono impegnati nella ricerca di testimonianze  e documenti al fine di creare il primo Centro di Documentazione Ambientale. La posizione del Centro Visite è davvero comodissima per il turista, anche di passaggio: infatti esso è situato a pochi passi dalla laguna, presso il lungolago, che è così suggestivo e affascinante.
 Nel 2003, il Centro Visite di Lesina è stato accreditato al Sistema Regionale In.F.E.A. (Informazione, Formazione, Educazione Ambientale) e quindi è diventato C.E. (centro d’esperienza) della rete R.E.S.E.F.A.P., rafforzando sempre più le proprie esperienze in Educazione Ambientale, esercitando tutte le attività educative rivolte a studenti di scuole di ogni ordine e grado. All’interno della struttura si ha la possibilità di osservare un acquario delle specie ittiche lagunari, il primo in Europa d’acqua salmastra. Inoltre qui si trova una parte museale dedicata agli aspetti naturalistici che caratterizzano il territorio e la laguna e una sezione etnografica denominata "Casa del Pescatore" rivolta alla cultura della comunità lesinese, i suoi costumi e le sue tradizioni.


Nella laguna si possono anche effettuare escursioni guidate e, per gli appassionati di pesca sportiva, si può prendere parte a diverse battute di pesca per raffinare la propria tecnica.
Assolutamente consigliato il tour panoramico attraverso il sandalo, che è l'imbarcazione tradizionale usata nel passato per attraversare la laguna. La caratteristica di questa barca è la sua vela quadrata e il suo fondo piatto, ideale per varcare le acque salmastre e melmose tipiche della laguna. 
Nel centro antico del paese, dalle caratteristiche e curate vie lastricate, non si dimentichi una visita alla cattedrale di origine duecentesca e al palazzo vescovile.
Basta anche una semplice passeggiata intorno al lago di Lesina per assaporare la storia, godere della meravigliosa macchia mediterranea e gustare il piatto tipico dell'anguilla cucinata in vari modi e utilizzata perfino sulla pizza.
A Lesina si sta bene in ogni stagione, anche lontano dal periodo più caldo dell'anno, quando il lungolago e la marina si affollano di turisti. La ricettività è stata notevolmente potenziata e sono disponibili numerosi bed&breakfast. L'albergo "L'approdo" è aperto tutto l'anno ed è immerso nel verde a pochi metri dalle sponde del lago.
(Info: www.lapprodolesina.it)

Tra i ristoranti si consigliano:

Risto-Bar Acquarotta In Laguna, aperto nel periodo estivo, offre un'ampia scelta di piatti tipici locali in cui predomina il pesce fresco (seppie, triglie, rombi, muggine, polipi ecc).Il servizio è impeccabile e il locale è immerso nella cornice naturale del canale Acquarotta.
(Info: 328 5887054)

La Cruna del Lago in paese è una trattoria-pizzeria con forno a legna, aperto tutto l'anno. Locale elegante su tre livelli, ogni ambiente è ben curato nei minimi dettagli con ampia veduta della laguna di Lesina .Qui si possono degustare un' ottima pizza con forno a legna (non per nulla il titolare è campione nazionale) ed una cucina raffinata, con prodotti tipici lagunari.
(Info: 339 6101531)


Latticini del Caseificio del Fortore


Per chi cerca prodotti tipici si segnalano:

"La Bufalara" alleva bufale con il latte delle quali roduce ottime mozzarelle ed altri formaggi ( Info:0882 991472) .
Il "Caseificio del Fortore" produce formaggi con latte vaccino proveniente dal proprio allevamento. (Info: 335 8428538)
L'azienda Turco produce conserve fatte come una volta con pomodori a km zero, provenienti dai suoi terreni.
 (Info: 0882 1995869)


Bruschette con pomodorini Turco


Info: www.centrovisitelesina.it

Fabrizio Del Bimbo

Aspettando Firenze - Immaginari & Immagini, una mostra al Borghese Palace Art Hotel

Giovedì 1 febbraio, alle ore 18.00, presso il Borghese Palace Art Hotel di Firenze, inaugura ‘Aspettando Firenze_IMMAGINARI & IMMAGINI’, personale di Maurizio Godot Villani, a cura di Gisella Guarducci.

Una mostra dedicata ai lavori fotografici di Godot, un percorso che esplora i molteplici aspetti dei suoi scatti, un racconto che riassume i suoi viaggi e le sue esperienze.

“In mostra le fantasie più recenti di Godot, sue rivisitazioni fotografiche del reale, secondo percorsi che approdano a immagini come sintesi ultima di un viaggio personale, di quello, dunque, risultato e testimonianza. A guardarle ci si chiede non tanto cosa significhino, ma quali passi abbiano condotto fin lì.” a cura di Silvia Ferrari Lilienau



BIOGRAFIA

Maurizio Godot Villani, vive la sua infanzia tra Lombardia e Liguria ma è in Toscana che affonda le sue radici. 

Frequenta il DAMS di Bologna, dove ha la fortuna “di respirare le lezioni di Eco, Squarzina, Barilli, Nanni, Calabrese, Zannier, Marra, Alinovi...”. Un luogo stimolante, che contribuisce ad aprire i suoi orizzonti e gli permette di accedere ad un periodo di studio al MoMA di New York. “I miei primi lavori escono subito dalla tela e dalla bidimensionalità. La mia tavolozza si rompe e si riempie di colori dal mondo, di oggetti recuperati, di mie fantasie. Delimito tutte queste in teche, e un abile e paziente corniciaio le racchiude; poi comincio a trasportarle per gallerie. Il terzo occhio, la macchina fotografica, mi accompagna sempre, già dall'adolescenza. Mi guadagno da vivere, durante i primi anni, con musica e fotografia. Poi arriva l'emisfero vela e mare, la foto rimane, la vela prende il sopravvento, da passione si trasforma in lavoro ma rimane necessità, bisogno di navigare. Navigo tanto, a mo’ di Caronte. Alterno mare e lavoro di comunicazione concettuale, è un periodo con numerose personali, sono presente consecutivamente per anni ad ArteFiera Bologna.

Il mio impegno, nella mia testa, è cercare di essere testimone del tempo che vivo, per me stesso innanzitutto, provo a desumere quel che recepisco, ma non so se riesco a collegare pensieri a produzioni. Questo lavoro di antropologo visivo viene oscurato bellamente alla fine del secolo, quando mi dedico ad un progetto di portualità in toscana. Questo impegno mi prende in maniera totale fino al 2012, quando ricomincio a lavorare, con linguaggi nuovi e torno a esporre…”.

Diviso tra arte e mare, entrambi strumenti di ricerca, dal 2012 ha ripreso a partecipare a fiere e ad esporre in gallerie private.


www.godot.info



Borghese Palace Art Hotel, Via Ghibellina 174r – Firenze

La mostra rimarrà aperta fino a domenica 1 aprile 2018, con orario 10.00 – 20.00

Per informazioni: Gisella Guarducci - cell. 335 7001126 

Fabrizio Del Bimbo


lunedì 22 gennaio 2018

A Palazzo Datini a Prato la pittura surrealista di Riccardo Baldini




Si terrà dal 10 al 18 febbraio a Palazzo Datini, la mostra Il teatro dell’onirico. Pitture di Riccardo Baldini - a cura di Niccolò Lucarelli, organizzata da Asterisco Associazione Culturale e patrocinata dal Comune di Prato -, che propond al pubblico la personalissima rilettura del Surrealismo di Riccardo Baldini, arricchita da colti richiami ad altre correnti artistiche così come alla letteratura e alla drammaturgia.Come scrive il curatore, “se in alcune tele si ritrova il periodo blu di Picasso con quelle atmosfere boreali,

lattiginose, sospese, in altre, dalle prospettive ampie e i fondali scuri, si assapora il Simbolismo di Redon e Böcklin, sempre però filtrato dalla personale interpretazione pittorica dell’artista, il cui Surrealismo non
indulge all’esplorazione di mondi impossibili o di fantasie lisergiche, bensì è concentrato sull’interiorità dell’individuo, che, moderno argonauta, si muove lungo la china dei pensieri; un viaggio metaforico, silenzioso, non per questo meno suggestivo, che ricorda la discesa agli inferi di dantesca memoria. Ma Baldini non giudica nessuno, è anzi egli stesso il primo a interrogarsi, e la quasi totalità delle opere nasce da suoi personali ricordi, incontri, suggestioni, che si materializzano sulla tela allo scopo di rivelargli se stesso”.
Non c’è malvagità nei suoi individui mascherati che rimandano a Pirandello, anzi sembra di scorgervi una timidezza congenita, estremo baluardo per nascondere un dolore esistenziale, o comunque la debolezza deitanti dubbi che li tormentano. La poetica di Brecht e Beckett emerge nei fondali scuri, che sono altrettanti scenari della solitudine contemporanea, dove gli individui indugiano in attesa di un qualche Godot, che cela molto spesso un loro alter ego.
Appena differente il discorso per quelle nature morte sui generis, che l’artista preferisce titolare Evocazioni: qui si raccoglie un mondo nuovo di oggetti trovati per caso peregrinando in lande dall’atmosfera lunare, la cui vena surreale, sottilmente inquietante, è vicina alla poetica di Lewis Carroll e crea un mondo naturale e primitivo che accoglie la vita umana e ne costituisce lo sfondo per speculazioni dal sapore immaginifico.
La mostra è visitabile gratuitamente tutti i giorni, in orario 10-13 e 15-18, a Palazzo Datini in via Ser Lapo Mazzei 43. Prato  Info: 0574 2139
Fabrizio Del Bimbo

venerdì 19 gennaio 2018

Norden, a Villa Bardini gli scatti di Luca Berti

Mostra promossa e organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze 
in collaborazione con la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron



Norden. Uomo e Natura tra Scandinavia e Paesi Baltici
nelle fotografie di Luca Berti
19 gennaio – 19 febbraio




Si apre con una mostra dedicata agli scatti di un giovane fiorentino in Scandinavia e Paesi Baltici, Luca Berti, la nuova stagione espositiva di Villa Bardini (Costa San Giorgio, 2 – Tel. Tel 055 2638599) promossa e organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze  in collaborazione con la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron. ‘Norden. Uomo e Natura tra Scandinavia e Paesi Baltici nelle fotografie di Luca Berti’ (venerdì 19 alle ore 17 è prevista una visita alla mostra assieme all’autore). Sono esposte 60 immagini ripartite fra le varie nazioni visitate dall’artista (Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Norvegia, Svezia) le cui rappresentanze diplomatiche hanno dato il loro patrocinio al progetto espositivo. È curata da Emanuele Barletti e il  catalogo è edito da Polistampa.

Berti, ha eletto da quasi 10 anni, al centro della sua attività di fotografo, l’Europa del nord da dove ha iniziato a sviluppare un singolare e straordinario intreccio di esperienze visive che lo hanno portato a coprire lunghe distanze all’interno dei Paesi scandinavi e di quelli baltici. Dai suoi viaggi ha tratto un’ampia documentazione antropologica e ambientale di realtà soprattutto rurali. Numerose le mostre personali, svoltesi in varie località di questa vasta area geografica, dove l’artista si è fatto conoscere e apprezzare ben oltre ogni aspettativa, ma non ha mai esposto nel nostro Paese e nella sua città. Questa esposizione è la prima in Italia ed è un motivo quindi di grande interesse e soddisfazione anche perchè apre una ‘finestra’ su una parte di mondo che, ancorché relativamente vicina, appare assai poco nota alle nostre latitudini. L’autore, con la lucida nitidezza di un bianco e nero formalmente classico ma vissuto psicologicamente con un approccio fortemente emotivo e partecipato, ci accompagna negli spazi di un Europa che sembra fuori del tempo. Essa, infatti, nella lettura del fotografo, è come sospesa tra atmosfere e sentimenti che credevamo perduti e che si ricompongo in un rapporto tra uomo e natura molto forte e al limite di una condizione esistenziale che si direbbe appartenere ad altre epoche.

‘’Questo evento – sottolinea  il Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron Jacopo Speranza - si inserisce in un percorso ormai consolidato in virtù del quale Villa Bardini  ha potuto ospitare nel tempo personalità di grande caratura nazionale ed internazionale, a conferma di come l’arte della fotografia, nell’era digitale in cui tutti, generalmente muniti di una compact tascabile, possono sentirsi ‘fotografi’, resta comunque una disciplina difficile e complessa. È anche motivo di grande soddisfazione che Luca Berti possa tenere la sua prima esposizione italiana nella sua città natale e ci fa anche piacere rendere partecipe il pubblico di orizzonti nordici che conosciamo poco, attraverso gli occhi di un fiorentino che li ha vissuti e li vive abitualmente, trasmettendoci valori di armonia e bellezza che ci sentiamo di condividere con lui’’.



Norden. Uomo e Natura tra Scandinavia e Paesi Baltici nelle fotografie di Luca Berti
Villa Bardini - Costa San Giorgio, 2
Aperta dal 19 gennaio al 19 febbraio
Orario: da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle ore 18.00)-Lunedì chiuso
Biglietto: intero 8 euro
Parcheggio gratuito riservato all’interno del Forte Belvedere

Info e prenotazioni 055 2638599

Fabrizio Del Bimbo
Nicoletta Curradi

Moda junior per il prossimo inverno protagonista a Pitti Bimbo 86



Il 20 gennaio si spengono i riflettori sulla 86esima edizione di Pitti Bimbo.

Ben 578 le collezioni presenti in fiera, di cui 344 provenienti dall’estero, pari al 54 % del totale. In questa edizione invernale si e' ampliata ancora di più la dimensione di ricerca, con progetti dedicati a nuovi segmenti di mercato, partecipazioni speciali e focus sui talenti emergenti.


Da segnalare la deliziosa collezione autunno – inverno 2018 Iper cui Imelde Bronzieri di Mimisol ha creato la divisa di una squadra immaginaria, di una polisportiva che unisce tutti i bambini sotto i colori di Mimisol. I loghi, i numeri e le scritte applicate della tradizione sportiva anglosassone incontrano lo stile prezioso ed essenziale di Mimisol. Abiti in denim, felpa e seta, maglie in cachemire, t-shirt in jersey ricamate, gonne a ruota o plissé, corte e larghe, flanella e velluto per bermuda e pantaloni, vestono bambini che ricordano quelli dipinti da Norman Rockwell, ieri come oggi allegri e scanzonati, sinceri nel loro essere bambini, pronti a fare di ogni cosa un gioco. 

Nelle splendide sale di Palazzo Pucci è stata presentata la collezione invernale junior 2018-2019, ricca di colori e di fantasie.



I dati del comparto moda junior elaborati da Smi (Sistema Moda Italia) affermano che per l’anno 2017 il turnover della moda junior è stimato in crescita dell’1,9% portandosi al di sopra dei 2,8 miliardi di euro. Per l’export si prevede una chiusura d’anno a +3,1% mentre l’import è in calo dello 0,5 per cento. Il mercato interno dovrebbe archiviare il 2017 confermando sostanzialmente i livelli del 2016 ( -0,1%).

Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo

mercoledì 17 gennaio 2018

GIOVANI RICERCATORI DISEGNANO IL FUTURO DELL'AREA DELLA MINIERA DI SANTA BARBARA




Questa esposizione è stata  promossa da Enel e Politecnico di Milano in collaborazione con i Comuni di Cavriglia e di Figline e Incisa Valdarno nell'ambito del progetto Futur-E, resterà aperta ad ingresso libero e gratuito nell'Auditorium del Museo Mine fino al prossimo 30 gennaio.




La mostra si trova nell'Auditorium del Museo Mine dell’antico Borgo di Castelnuovo dei Sabbioni si è aperta la mostra dedicata ai progetti elaborati dagli studenti internazionali, di architettura e urbanistica del Politecnico di Milano e dell'Università degli Studi di Firenze, che trascorsero alcuni giorni a Cavriglia per individuare nuove strategie per la riconversione dell’area ex mineraria di Santa Barbara.
Al taglio del nastro sono intervenuti l’assessore regionale a Infrastrutture, mobilità, urbanistica e politiche abitative Vincenzo Ceccarelli, il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl'Innocenti o Sanni, il sindaco di Figline e Incisa Valdarno Giulia Mugnai, il responsabile nazionale del progetto Futur-E di Enel Marco Fragale, i proff. Alessandro Balducci e Chiara Geroldi della Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano, e la prof. Camilla Perrone della Scuola di Architettura dell’Università di Firenze.                                                                                                                                                                  
L’evento rientra nel progetto “Futur-e”, programma lanciato da Enel per riqualificare i siti di 23 centrali termoelettriche, che hanno concluso il loro ruolo nel sistema energetico o stanno per farlo, e che l’azienda ha deciso di estendere all'area ex mineraria di Cavriglia.
La mostra documenta la proposta progettuale “Santa Barbara Cycle Hub & Park” sviluppata da parte del Gruppo di Ricerca del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Firenze, coordinato dai Proff. Giovanni Azzone e Alessandro Balducci (Politecnico di Milano). In tutto sono 12 le proposte elaborate da circa 60 studenti internazionali di architettura e urbanistica provenienti da ogni parte del mondo (Iran, Perù, Cina, Ecuador, India, Russia, Kosovo, Venezuela, Colombia, Etiopia, Argentina, Turchia, Danimarca, Polonia e Italia). Le proposte sono state elaborate sulla base dell’analisi del territorio e dei risultati di un workshop organizzato con gli stakeholder il 25 Settembre 2017 a Cavriglia, che ha visto la presenza di circa 70 attori, quali rappresentanti delle istituzioni, esperti, imprenditori, associazioni locali, osservatori privilegiati del territorio e membri dello staff di Enel. Durante il workshop, sono stati indagati tre possibili scenari progettuali per lo sviluppo dell’area:
scenario n.1 - Parco Cicloturistico;
scenario n. 2 - Parco Agricolo e Artistico;
scenario n. 3 - Ricerca nel Campo della Geologia e Attività Produttive Innovative.
I temi sono stati esplorati ricercando un equilibrio tra sostenibilità sociale, ambientale ed economica e ponendo attenzione al tema dell’occupazione. In questa fase gli scenari sono stati affrontati in modo distinto, mentre in seguito sono stati combinati tra loro.  Sulla base del processo (analisi e ascolto del territorio, incontri con le istituzioni, risultati del workshop con gli stakeholder) è stata sviluppata la strategia spaziale denominata “Santa Barbara Cycle Hub & Park” da parte del Gruppo di Ricerca del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Firenze. 
La mostra resterà visibile fino al 30 gennaio 2018 negli orari di apertura del Museo Mine.
Del Bimbo Fabrizio

martedì 16 gennaio 2018

Le anime libere di Marco Burchi alle Ex Leopoldine



Presso il complesso delle ex Leopoldine, fondate dal granduca Leopoldo II di Lorena, in piazza Tasso, dal 21 al 28 gennaio avrà luogo la personale di Marco Burchi, Anime Libere, Firenze e la sua gente, una mostra, organizzata in collaborazione con il Quartiere 1 e con l’Associazione Culturale Libri Liberi, dove l’artista esporrà circa 30 opere realizzate utilizzando esclusivamente la terra di Firenze. La mostra è stata presentata il Palazzo Vecchio dal presidente della Commissione cultura del Quartiere 1 Mirco Ruffilli. “Il Quartiere 1 ha voluto collaborare alla realizzazione di questa mostra sia per valorizzare l’arte contemporanea – ha detto Ruffilli – ma anche un artista come Marco Burchi che ha la sua ‘bottega’ nel centro storico”.
Marco Burchi nelle sue opere esprime le sue emozioni attraverso una tecnica speciale di pittura. Come per magia la terra depositata dall´artista sulle tele prende forma e contorno per immortalare i sentimenti nello scorrere del tempo.
Tema della mostra è appunto Firenze e la sua gente. I quadri dell’artista mostrano angoli della città insieme a persone o personaggi noti o caratteristici che possano rappresentare lo spirito fiorentino. Un viaggio tra i sentimenti e le emozioni suscitate da scorci particolari della città o dei suoi quartieri, dai personaggi che la rappresenta ma anche dalla terra di Firenze con cui i quadri sono realizzati. Un materiale che l’artista utilizza mescolandola anche ai minerali donando così alle opere nuances insolite e una brillantezza particolare.
Marco Burchi, artista poliedrico fiorentino unico nel suo genere, utilizza la terra di Firenze per realizzare le sue opere nella sua “bottega” in via de’ Ginori a due passi dalla Chiesa di San Lorenzo e dalla Galleria dell’Accademia. Grazie a questo innovativo modo di fare arte l’artista sta riscuotendo consensi di pubblico e critica esponendo in numerose mostre ed eventi.  La lavorazione della terra, attraverso le mani di Marco Burchi, è un salto in un mondo di pura emozione: quella che ciascuno, anche inconsapevolmente, racchiude nel proprio animo. 
Durante l’inaugurazione del 21 gennaio si esibirà la band Acquaraggia con la collaborazione di alcuni ospiti che si esibirà con un programma musicale inspirato alla terra cara a Marco Burchi con canzoni dedicate alla terra, alla pittura ai pittori e alla gente di Firenze che insegue il proprio sogno.

Anime libere, Firenze e la sua gente
Personale di Marco Burchi
Ex leopoldine, piazza Tasso, 7
21-28 gennaio 2018
Inaugurazione domenica 21 gennaio ore 11
Orario mostra: domenica 21 gennaio 11-18; dal 22/01 al 28/01 15-18

Fabrizio Del Bimbo



mercoledì 10 gennaio 2018

Misericordia di Firenze, per la prima volta una donna Sottoprovveditore



 Il neo Provveditore Giovangualberto Basetti Sani ha nominato i suoi due vice, i sottoprovveditori Giovanna Muraglia e Alessandro Martinucci. Per la prima volta in 774 anni la Misericordia di Firenze ha un Sottoprovveditore donna.
Giovanna Muraglia, 58 anni, è da 20 in Misericordia. Da prima alle emergenze è stata poi impegnata nel servizio delle mutature, alla Bifonica e nel progetto Sacravita che si impegna a dare un futuro ai bambini ultimi del mondo. Divenuta prima donna capo di guardia nel luglio del 2012 è stata ispettore di Compagnia fino all’estate del 2017.
Alessandro Martinucci, 70 anni, è in Misericordia da 50. In questi anni è stato alla guida della sezione Oltrarno, della Fondazione San Sebastiano, del servizio antiusura e del servizio automezzi. Attualmente è il presidente degli Ambulatori della Misericordia di Firenze.



Fabrizio Del Bimbo 

I tessuti del Lanificio Ricceri vestono il David di Michelangelo


 

Pitti Immagine è stato  inaugurato ufficialmente il 9 gennaio e lo stesso giorno il David di Michelangelo alla Galleria dell’Accademia si è vestito di iconici tessuti in lana made in Italy.




Non materialmente, ma con una video-installazione. Proorio alla Galleria dell’Accademia  il Lanificio Luigi Ricceri ha presentato «Fabric is art», in cui dieci esclusivi ed iconici tessuti sono stati  i protagonisti di una video installazione di Felice Limosani che li ha proiettati sul capolavoro di Michelangelo. Si tratta di un’iniziativa «per celebrare il punto d’incontro tra l’ingegno italiano e l’ideale di perfezione e bellezza che da sempre ispira i prodotti del Lanificio Luigi Ricceri», ha spiegato una nota dell’azienda. Il lanificio, nato negli anni Venti e specializzato in tessuti per cappotti (uniti e fantasia), ha vinto il Première Vision Award per il tessuto più bello del mondo ed ha recentemente lanciato Baby Suri Cashmere, un cashmere più a brillante e con pelo più lungo grazie all’aggiunta di Baby Suri Alpaca. Attualmente l’azienda comprende circa 20.000 mq coperti su una superficie di circa 35.000 mq. Gli addetti sono 120 con una produzione annua di circa 1 milione di metri. 


Bellezza ha chiamato altra bellezza, in una serata speciale a porte chiuse tutta dedicata all’arte e intitolata, non a caso, “Fabric is Art”. Un palcoscenico esclusivo per i tessuti che sono entrati in simbiosi con il capolavoro di Michelangelo  e portano la firma del lanificio di via Bologna: già nel luglio scorso, l’azienda fondata da Luigi Ricceri e guidata ora dai nipoti Francesco e Luigi, aveva organizzato un evento simile al lussuoso hotel Castille di Parigi nell’ambito della kermesse Première Vision. Ma Pitti Uomo è una vetrina diversa: è il trionfo della moda e, perché no, degli elementi che ne compongono la trama passando attraverso la nobile materia prima del tessuto. E poi il David è l’uomo bello per antonomasia. E poi in questo periodo alla Galleria dell’Accademia è di scena una mostra proprio sui tessuti del Trecento con alcuni importanti prestiti dal Museo del Tessuto di Prato. «Sulla scia dell’evento di Parigi, pensavamo di riproporre un grande evento per coinvolgere i nostri clienti che rappresentano il mondo della confezione e dell’abbigliamento presente a Pitti Uomo», ha spiegato Luigi Ricceri. I dieci tessuti proiettati nelle sale del museo hanno avvolto le morbide fattezze del capolavoro di Michelangelo in un gioco di contaminazioni tutto virtuale. 


Non è solo il David a sfoggiare le stoffe del lanificio pratese che nel 2010 vinse con la pura seta fiammata l’Oscar del tessuto, i Pv Awards a Parigi: durante la messa di Natale la duchessa Kate Middleton è stata immortalata con un cappotto in tartan scozzese tessuto in riva al Bisenzio proprio con le stoffe dei fratelli Ricceri. 

Fabrizio Del Bimbo


Pitti Immagine Uomo 93 è stato  inaugurato ufficialmente il 9 gennaio e lo stesso giorno il David di Michelangelo alla Galleria dell’Accademia si è vestito di iconici tessuti in lana made in Italy.
Non materialmente, ma con una video-installazione. Proorio alla Galleria dell’Accademia  il Lanificio Luigi Ricceri ha presentato «Fabric is art», in cui dieci esclusivi ed iconici tessuti sono stati  i protagonisti di una video installazione di Felice Limosani che li ha proiettati sul capolavoro di Michelangelo. Si tratta di un’iniziativa «per celebrare il punto d’incontro tra l’ingegno italiano e l’ideale di perfezione e bellezza che da sempre ispira i prodotti del Lanificio Luigi Ricceri», ha spiegato una nota dell’azienda. Il lanificio, nato negli anni Venti e specializzato in tessuti per cappotti (uniti e fantasia), ha vinto il Première Vision Award per il tessuto più bello del mondo ed ha recentemente lanciato Baby Suri Cashmere, un cashmere più brillante e con pelo più lungo grazie all’aggiunta di Baby Suri Alpaca. Attualmente l’azienda comprende circa 20.000 mq coperti su una superficie di circa 35.000 mq. Gli addetti sono 120 con una produzione annua di circa 1 milione di metri. 
Bellezza ha chiamato altra bellezza, in una serata speciale a porte chiuse tutta dedicata all’arte e intitolata, non a caso, “Fabric is Art”. Un palcoscenico esclusivo per i tessuti che sono entrati in simbiosi con il capolavoro di Michelangelo  e portano la firma del lanificio di via Bologna: già nel luglio scorso, l’azienda fondata da Luigi Ricceri e guidata ora dai nipoti Francesco e Luigi, aveva organizzato un evento simile al lussuoso hotel Castille di Parigi nell’ambito della kermesse Première Vision. Ma Pitti Uomo è una vetrina diversa: è il trionfo della moda e, perché no, degli elementi che ne compongono la trama passando attraverso la nobile materia prima del tessuto. E poi il David è l’uomo bello per antonomasia. E poi in questo periodo alla Galleria dell’Accademia è di scena una mostra proprio sui tessuti del Trecento con alcuni importanti prestiti dal Museo del Tessuto di Prato. «Sulla scia dell’evento di Parigi, pensavamo di riproporre un grande evento per coinvolgere i nostri clienti che rappresentano il mondo della confezione e dell’abbigliamento presente a Pitti Uomo», ha spiegato Luigi Ricceri. I dieci tessuti proiettati nelle sale del museo hanno avvolto le morbide fattezze del capolavoro di Michelangelo in un gioco di contaminazioni tutto virtuale. 

Non è solo il David a sfoggiare le stoffe del lanificio pratese che nel 2010 vinse con la pura seta fiammata l’Oscar del tessuto, i Pv Awards a Parigi: durante la messa di Natale la duchessa Kate Middleton è stata immortalata con un cappotto in tartan scozzese tessuto in riva al Bisenzio proprio con le stoffe dei fratelli Ricceri. 

Fabrizio Del Bimbo 


venerdì 5 gennaio 2018

Romito Manifatture, il cotone che sembra pelle



Mantenere l’immagine di un capo in pelle, senza usare nessuna pelle animale, bensì solo tessuti naturali

Quello che abbiamo di fronte, osservando la nuova collezione di Romito Manifatture è una vera e propria lavorazione esclusiva del tessuto, studiata in collaborazione con una delle tintorie più innovative d’Europa con la sede principale in Veneto, ovvero la Intex s.r.l., dove Romito Manifatture sviluppa la propria ricerca. Una lavorazione adattabile su tessuti con particolari strutture, un mix o forse una vera e propria alchimia.

Le caratteristiche sono quelle di offrire un’immagine e una struttura simile alla pelle, con la differenza che questa sensazione si può raggiungere attraverso diversi pesi di tessuto e avere le più esclusive tonalità di colore, creando contrasti e molteplici varianti, personalizzando i capi e mantenendo sempre quell’aspetto di una pelle trattata. Più si usa il capo e più prende di personalità.

Parola d’ordine innovazione, quindi, ma anche rispetto dell’ambiente, al fine di mantenere l’immagine di un capo in pelle, senza usare nessuna pelle animale, bensì solo tessuti naturali come il cotone.

La collezione nella sua complessità promuove molti aspetti, particolarmente basati su trattamenti innovativi e proposti su qualsiasi materiale e forme: un modo divertente per dare un aspetto vissuto ma al tempo stesso lussuoso e contemporaneo. Profonda è la cura dei dettagli e le rifiniture rendono il capo ricco ed esclusivo.

La Intex s.r.l. tintoria Veneta è il centro di ricerca sui trattamenti in capo più avanzato e creativo del momento, con tecnici di altissimo livello, che produce per i principali brand Italiani ed esteri ed è l’azienda dove si sviluppano tutte le ricerche di Romito Manifatture. L’obbiettivo è quello di creare dei prodotti esclusivi, autentici, continuando nella ricerca e nell’innovazione.     


Dal 9 al 12 gennaio 2018 – Sezione “Urban Panorama”
Location “Sala della Guardia” – Stand 19 
Per la quinta volta a Pitti Immagine Uomo,Romito Manifatture dedica lo stand al mare, a quella scogliera livornese dalla quale prende il nome, sulla quale si infrangono le onde del mare più autentico, quello invernale. Nei capi linee decise, colori che vanno a toccare le sfumature del blu, del grigio-metallo e antracite, del ruggine e dell’ocra.
Romito Manifatture è un marchio originale, d’impatto: vintage all’esterno e piuma d’oca all’interno. Presentando capi caldi, leggeri, forti e comodi. Cura nel dettaglio e tasche capienti, dove riporre gli attrezzi del proprio mestiere, insieme alla speranza di una meta sempre più lontana da raggiungere. Come superare, per l’azienda di Montecarlo di Lucca, gli attuali 120 punti vendita nel mondo. 
Lo stand di Romito Manifatture a Pitti Immagine Uomo vedrà l’esordio di un giovane e promettente pittore, Salvatore Bellavista, vent’enne di Lucca, con origini siciliane. L’opera, intitolata “L’autunno sulla costa”, ha notevoli dimensioni (12 metri di lunghezza per 2,5 di altezza) ed è realizzata con la pittura a spray. Rappresenta il panorama di una costa, ispirata appunto a quella di Livorno.




Partito dalla Cina nel 1998 con un diploma in tasca, ha lavorato come sarto in molte aziende toscane, fino a diventare imprenditore e portare le sue collezioni a Pitti. È la storia di Qiaoyong Zhou, 43 anni, una moglie e cinque figli, che ha rinunciato persino al passaporto cinese. “Volevo diventare a tutti gli effetti cittadino italiano, e ci sono riuscito. Amo l’Italia, sono felice di vivere e lavorare in questo Paese di cui mi sono innamorato e dove, se uno ha voglia, può fare di tutto e realizzare i propri sogni”, spiega l’imprenditore, che nel 2014 ha rilevato Romito Manifatture, azienda di Montecarlo di Lucca. 

“Mi sono diplomato in Cina in sartoria e abbigliamento”, racconta. “Poi nel 1998 sono venuto in Italia e ho iniziato a lavorare nel settore moda, come dipendente, in importanti aziende. Quindi ho deciso di diventare imprenditore e ce l’ho fatta: ho rilevato Romito Manifatture, che produce capi di abbigliamento per uomo e donna”. Così, da quasi quattro anni, Qiaoyong, o Yong, come si fa chiamare, dà lavoro a cinesi e italiani, circa una decina di persone in tutto, e fino a qualche mese fa si è occupato in prima persona dello stile dei capi, soprattutto giubbotti, che guardano in particolare al pubblico giovanile.
 
Di recente ha assunto il surface designer Maurizio Brocchetto, al quale ha affidato la collezione che porterà a Pitti Uomo, in programma alla Fortezza da Basso dal 9 al 12 gennaio. Brocchetto da anni crea campionari per aziende importanti del settore, sperimentando le applicazioni più particolari e creative dei tessuti. Ed è ciò che farà anche per la Romito, vista la novità della collezione pronta per Pitti.  “Una collezione rivoluzionaria con la quale presenteremo – spiega Yong, che è amministratore delegato di Romito Manifatture – un tessuto che ha la stessa consistenza, aspetto e bellezza di un pellame. Voglio portare un messaggio ambientalista: no all’utilizzo di pelli animali e sì alla sostenibilità ambientale, perché la tecnologia permette oggi di raggiungere straordinari risultati”. 

Il tessuto è prodotto tutto in Toscana, niente delocalizzazione. Qiaoyong vuole portare il made in Tuscany in tutto il mondo, fino in Cina. Il marchio è registrato, 120 sono i punti vendita in Italia e all’estero. È partito con 10 negozi nel 2014, poi ha triplicato, fino a 30, 50, 70, 120, ma con l’intenzione di svilupparsi ulteriormente, arrivando fino al Paese, al suo Paese, la Cina, che ha lasciato per l’Italia. “Vediamo, il 9 gennaio, quando presenteremo la collezione a Pitti – dice Yong – come risponderà il mercato e poi decideremo i prossimi passi”. Ma le premesse per il successo ci sono tutte: stile italiano, produzione made in Tuscany e un messaggio ambientalista.


Fabrizio Del Bimbo 

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