venerdì 20 dicembre 2019

Nasce la Fondazione della Manifattura di Doccia

Il museo Richard Ginori a Sesto Fiorentino rappresenta la più completa raccolta delle porcellane e degli strumenti di lavorazione della Manifattura di Doccia dalla nascita, nel 1737, fino ai nostri giorni.  E' uno dei più antichi musei dedicati alla ceramica in Europa, un museo d’impresa ante litteram ed anche un museo del lavoro, oltre che uno straordinario museo del territorio e della città.




E' stato firmato l’atto che dà vita alla Fondazione che il museo dovrà gestire, è nata la Manifattura. La cerimonia si è svolta proprio dove ha trovato casa il primo nucleo della collezione. 
Nasce invece nel 1963 e fu progettato dagli architetti fiorentini Pie Niccolò Berardi e Fabio Rossi per essere da subito museo e show room ed ha racchiuso per quasi cinquant’anni, dal 1965 al 2014, non soltanto la produzione della Manifattura nei suoi tre secoli di attività ma anche un vasto patrimonio archivistico e librario. In seguito al fallimento della Richard-Ginori Spa, avvenuto nel 2013, il museo, di proprietà dell’azienda, ha continuato la propria attività per alcuni mesi, per poi chiudere definitivamente il 14 maggio 2014.
Nel marzo 2017 il Mibact annuncia l’acquisto del Museo e delle collezioni che si perfeziona tra novembre e dicembre dello stesso anno; subito dopo vengono anche stanziati quasi due milioni di euro per gli interventi di ristrutturazione più urgenti.
Nel febbraio del 2018 viene sottoscritto un accordo per la valorizzazione del museo e dell’archivio tra Mibact, Regione e Comune di Sesto Fiorentino. L’accordo prevede la costituzione di un gruppo di lavoro cui viene affidata la elaborazione di un documento di indirizzo per l’elaborazione del programma strategico di sviluppo culturale,  identificarne i principi-guida del progetto, museografico ma non solo, e  delineare gli elementi principali del modello giuridico-istituzionale ed operativo mediante cui configurare il nuovo Museo-Archivio.
I lavori del gruppo di lavoro si concludono nell’autunno del 2019, con l’individuazione degli obiettivi strategici per il rilancio e lo strumento giuridico della fondazione di partecipazione per la gestione del museo.
La Fondazione, di cui è stata oggi sottoscritta la costituzione, ha come soci fondatori il MiBact, che conferisce al fondo di dotazione 100mila euro oltre al diritto d’uso dell’immobile e della collezione, la Regione Toscana, che conferisce al fondo di dotazione 200mila euro oltre a 300mila euro per il 2020 ed altrettanti per il 2021 da destinare alla gestione e al funzionamento, e il Comune di Sesto Fiorentino che conferisce al fondo di dotazione 100mila euro  ed altrettanti per il 2020 e per il 2021 sempre per la gestione.
L’investimento del Ministero è comunque ancora più ampio e vale complessivamente oltre 6 milioni e 150 mila euro.  Tre milioni e 934 mila euro sono serviti per l’acquisizione dell’immobile e delle collezioni, cedute  a compensazione dei debiti fiscali dell’azienda,   per un valore di 3 milioni e 234 mila euro, facendo ricorso alla legge Guttuso.  “Una norma poco usata – ha detto il ministro Franceschini – ma che è molto intelligente, in base alla quale si possono pagare tasse con opere d’arte anziché in denaro”.  Quasi altri 260 mila euro sono stati impegnati in interventi di conservazione e manutenzione anche straordinaria dell’immobile, 60 mila per il restauro delle collezioni. Infine ci sono 1 milione e 900 mila euro di fondi Cipe destinati anch’essi al restauro e al risanamento del museo. 
Gli spazi dell’immobile in viale Pratese dove oggi sono raccolte le collezioni Richard Ginori dovranno essere riorganizzati, spiegano i tecnici del Polo Museale. Il patrimonio delle opere d’arte conservate all’interno è immenso. Oltre alla collezione Gio Ponti, che negli anni Venti e Trenta del Novecento ha fatto acquisire alla manifattura un indiscussa fama internazionale e rivoluzionato l’arte decò, c’è molto altro: circa 8000 opere, 1200 modelli, 3500 lastre in metallo incise per stampare le decalcomanie, 3416 pietre cromolitografiche. E poi ancora circa cinquemila disegni, una biblioteca storica, una moderna specialistica, una fototeca.   
Del Bimbo Fabrizio

IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA ED ENEL SIGLANO INTESA PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE DEI DETENUTI


E' un'idea per promuovere il lavoro penitenziario attraverso l’istruzione e la formazione professionale dei detenuti nell’ambito del progetto “Mi riscatto per il futuro”: è l’obiettivo del Protocollo d’intesa che il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e l’Amministratore Delegato di Enel, Francesco Starace, hanno siglato a Roma in via Arenula.

Questo progetto punta a realizzare un programma formativo qualificante in favore dei detenuti, finalizzato all’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro. In particolare negli istituti penitenziari saranno attivati percorsi, modulari e flessibili per contenuti e durata, per favorire il recupero e l’acquisizione di abilità e competenze individuali e individuare possibili inserimenti lavorativi professionalizzanti per i detenuti.

Con questa intesa che trova fondamento, da una parte, sulle esperienze positive già sperimentate dal Gruppo Enel per promuovere una formazione professionale sempre più indirizzata alle specifiche esigenze del mondo del lavoro e, dall’altra, sull’impegno del Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di sviluppare attività lavorative in favore dei detenuti, al fine di ridurre il rischio di recidiva e favorire il loro reinserimento nella società.

Questo accordo prevede inoltre la possibilità di sviluppare ulteriori progetti congiunti, anche in campo internazionale: in questo senso, sarà a breve avviata una collaborazione nell’ambito del progetto di implementazione del lavoro di pubblica utilità nel sistema penitenziario di Città del Messico. Saranno individuate, inoltre, aree di intervento per rendere più sostenibili le strutture penitenziarie attraverso soluzioni di efficientamento energetico e lo sviluppo di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

"Con questo protocollo si concretizza - ha affermato il Guardasigilli - un importante impegno preso, un percorso virtuoso di collaborazione che mi auguro possa diventare un modello da ripetere. Il nostro impegno non mira solo alla rieducazione del detenuto ma comprende anche la sicurezza della collettività, perché quando un detenuto esce dal carcere, grazie a progetti come questo, difficilmente torna a delinquere".

Siamo particolarmente orgogliosi di aver sottoscritto un accordo che permetta un più rapido abbandono della ‘zona grigia’, quella tra l’uscita dal carcere e il reinserimento nella società civile, favorendo l'ingresso dei detenuti nel mondo del lavoro per ridurre il rischio di incorrere negli stessi errori del passato. – ha commentato l’Amministratore Delegato di Enel Francesco Starace - L’obiettivo è proporre una formazione professionale in linea con la rapida evoluzione del mondo del lavoro. I progetti che saranno sviluppati grazie al protocollo confermano l’impegno che Enel si è assunta per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite; in particolare per una crescita e una istruzione eque e inclusive”.
 Del Bimbo Fabrizio

mercoledì 11 dicembre 2019

A Firenze A CHRISTMAS CAROL il musical ispirato al racconto di Charles Dickens



A CHRISTMAS CAROL il musical
ispirato al racconto di Charles Dickens Canto di Natale
ROBERTO CIUFOLI nel ruolo di Scrooge
regia e adattamento italiano
FABRIZIO ANGELINI

Dopo il successo ottenuto lo scorso anno, la Compagnia dell’Alba, diretta da Fabrizio Angelini e da Gabriele de Guglielmo, porta di nuovo il tour il musical A Christmas Carol in co-produzione con il TSA – Teatro Stabile d’Abruzzo e con la collaborazione della Scuola d’Arte New Step di Americo Di Francesco e di Paola Lancioni. Il racconto di Charles Dickens viene proposto nella sua versione teatrale, per la prima volta in Italia con le musiche e le canzoni di Alan Menken (autore di La Bella e la Bestia, La Sirenetta, Aladdin, ecc.), con la regia e le coreografie di Fabrizio Angelini e la direzione musicale di Gabriele de Guglielmo.
Ad interpretare il ruolo di Ebenezer Scrooge, ricco uomo d’affari dall’indole meschina e avara, anche quest’anno sarà Roberto Ciufoli attore e regista teatrale italiano.

Da  martedì 31 dicembre  al TEATRO TUSCANY HALL:
COMPAGNIA DELL’ALBA
TEATRO STABILE D'ABRUZZO ente teatrale regionale
NEW STEP Americo Di Francesco e Paola Lancioni
ROBERTO CIUFOLI
A CHRISTMAS CAROL il musical

regia e coreografie Fabrizio Angelini
musiche di liriche di libretto di Alan Menken Lynn Ahrens Mike Ockrent e Lynn Ahrens
 coreografie originali di Susan Stroman regia originale di Mike Ockrent
presentato in prima assoluta da Radio City Entertainment
presso il Teatro del Madison Square Garden

versione italiana Gianfranco Vergoni
direzione musicale Gabriele de Guglielmo
aiuto regia Alessia de Guglielmo
scene Gabriele Moreschi
costumi Marcella Zappatore
disegno luci Francesco Bernabeo
disegno fonico Marco D’Eramo
direzione musicale associata Monja Marrone
costumista associata Francesca Maria D’Antonio

CAST:
Scrooge - Roberto Ciufoli
Mr.Fezziwig - Fabrizio Angelini
Bob Cratchit - Edoardo Pallanca
Spirito del Natale Presente - Gabriele de Guglielmo
Fred Anderson - Angelo Di Figlia / in alternanza Filippo Di Menno
Jacob Marley - Fabrizio Checcacci
Mr.Smythe - Ilario Castagnola
Vecchio Joe - Luca Benini
Scrooge a 18 anni - Mattia Cavallari
Spirito del Natale Passato - Edilge Di Stefano
Madre di Scrooge - Maria Maddalena Adorni
Sally Anderson - Valentina Di Deo
Emily - Elena Valli
Fan - Claudia Mancini
Mrs.Cratchit - Monja Marrone
Mrs.Mops - Serena Mastrosimone
Spirito del Natale Futuro - Giulia Rubino
Mrs. Pickwick - Claudia Vissani
Mrs. Fezziwig - Serena Segoloni

e con Rebecca Barbiero, Mattia Di Nardo, Filippo Di Paolo, Camilla Marinelli, Mariele Oliva, Leonardo Orsolini, Luigi Vito Simmini, Niccolò Storchi (in alternanza nei ruoli di Grace Smythe, Jonathon e del Piccolo Tim).

CANTO DI NATALE
Il Canto di Natale (A Christmas Carol, in Prose. Being a Ghost-Story of Christmas), noto anche come Cantico di Natale, Ballata di Natale o Racconto di Natale, è un romanzo breve di genere fantastico del 1843 di Charles Dickens (1812-1870), di cui è una delle opere più famose e popolari. È il più importante della serie dei Libri di Natale (The Christmas Books), una serie di storie che include anche Le campane (The Chimes, 1845), Il grillo del focolare (The Cricket on the Hearth, 1845), La battaglia della vita (The Battle for Life, 1846) e Il patto col fantasma (The Haunted Man, 1848).
Il romanzo è uno degli esempi di critica di Dickens alla società ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo. Narra la conversione del vecchio e tirchio Ebenezer Scrooge, visitato nella notte di Natale da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro), preceduti da un'ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley.
Il Canto unisce al gusto del racconto gotico l'impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, attaccando l'analfabetismo: problemi esasperati apparentemente proprio dalla Poor Law (Legge contro la povertà).
Il Canto di Natale di Dickens è suddiviso in cinque parti, con il protagonista che viene portato ad un profondo cambiamento da tre spiriti.
Del racconto Dickensiano sono state fatti dal 1901 decine di adattamenti cinematografici, tra i più recenti e famosi il film fantastico A Christmas Carol diretto nel 2009 da Robert Zemeckis


A CHRISTMAS CAROL il musical
È la vigilia di Natale, nella Londra del 1843, e tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Solo il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge, mal sopporta questa festività. Dopo aver cacciato in malo modo tre uomini che gli chiedono un contributo per i bisognosi, Scrooge, chiuso il negozio, si reca solitario verso la sua dimora. Durante la cena prima di andare a letto, riceve la visita dello spirito di Jacob Marley, suo vecchio socio, morto sette anni prima proprio la notte della vigilia di Natale. Lo spirito di Marley è avvolto da pesanti catene alle cui estremità pendono dei forzieri: catene che sono conseguenza dell'avidità e dell'egoismo perpetrati mentre era in vita. Scrooge, spaventato, chiede al vecchio socio come poter evitare la stessa sorte e Marley gli rivela di essere ancora in tempo per mutare il suo destino. Prima di congedarsi, gli annuncia l'immediata visita di tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. I tre spettri, tra flashback e premonizioni riusciranno a mutare l'indole meschina ed egoista di Scrooge, che si sveglierà la mattina di Natale con la consapevolezza che l’avidità del denaro e l'attaccamento alle sole cose materiali sono sbagliati: finalmente la carità e la fratellanza si faranno largo nel cuore del vecchio usuraio, che per la prima volta trascorrerà il Natale con il nipote Fred e la sua famiglia.

 REGIA di Fabrizio Angelini


ANTICO TEATRO PAGLIANO
Via Ghibellina 101 50122 Firenze
Tel 055-21.34.96 - Fax 055-29.13.70 

Fabrizio Del Bimbo 

lunedì 9 dicembre 2019

Soffitti lignei, una mostra al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi



È la prima volta che il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi dedica una mostra a un singolo elemento costruttivo dell’architettura. I soffitti lignei a lacunari, oggetto dell’esposizione, sono infatti una componente integrante degli edifici, sia sotto il profilo funzionale che costruttivo. Il soffitto protegge gli ambienti e lega le pareti, assicurando la fermezza della fabbrica, tanto che Alberti lo definisce l’arma che difende l’edificio dagli assalti del tempo: tanto che il crollo del soffitto segna la morte di un edificio. 
Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi custodisce numerosissime testimonianze grafiche relative ai soffitti, soprattutto rinascimentali, alla loro costruzione e al loro ornamento. Di questo imponente patrimonio è stata operata una selezione mirata e integrata da fogli dal Louvre, dal Museo Nazionale di Stoccolma, dalla Biblioteca di Storia dell’Arte e di Archeologia, dal Museo di Roma, dagli Archivi di Stato di Roma e di Firenze. La scelta è dettata dalla volontà di ricomporre l’antica unità ideologica e pratica delle Arti figlie del Disegno (secondo la definizione di Vasari), che la moderna specializzazione disciplinare ha separato, fino a renderle reciprocamente estranee. 

La mostra illustra con la bellezza e l’intima parentela delle opere esposte quanto sia riduttiva e fuorviante l’identificazione del soffitto con le sue, pur indiscutibili, funzioni tecnico-costruttive. Figlia della cultura funzionalista, che correda la civiltà industriale, questa identificazione ignora le gagliarde potenzialità figurative e narrative, che hanno contrassegnato la storia dei soffitti lignei a lacunari (una storia che solo ora si sta cominciando a scrivere) e che la mostra documenta con affascinante prodigalità. Nel Rinascimento pittura e scultura erano saldate all’architettura. Questa, in quanto allegoria plastica del potere e del rango, reale o atteso, fu il tramite dei messaggi più evidenti e persuasivi affidati alla pittura e alla plastica. I soffitti erano veicoli particolarmente efficaci per la loro posizione immanente e visibile da ogni parte della stanza e perfino, attraverso le alte finestre, dalle strade e dalle piazze prospicienti. 
La mostra, e gli studi che l’hanno preceduta, si focalizzano sulla doppia natura del soffitto: fondamentale elemento costruttivo e potente tramite figurativo. Disegni tecnici, di ornato e di figura; modelli, dipinti e altri manufatti, preziosi e poco conosciuti, illustrano il carattere polisemico e polimorfico dei soffitti lignei. La loro versatilità decorativa fu sfruttata fin dai tempi remoti, come provano i monumenti classici, dal Partenone al Pantheon: tuttavia in questi e in altri innumerevoli esempi si tratta di cassettonati lapidei o di calcestruzzo. Fino a pochi decenni orsono non si conoscevano reperti lignei che confermassero l’uso negli edifici romani di soffitti a lacunari in legno, pur testimoniato ripetutamente dalle fonti letterarie (Plinio, Vitruvio, Seneca con Lettere a Lucilio). 

Per la prima volta viene esposto al pubblico un rarissimo lacunare ligneo di età romana, che conserva ancora tracce di colore, di recente scoperto a Ercolano nell’ambito dell’Herculaneum Conservation Project, promosso dalla Fondazione Packard, di concerto con la locale soprintendenza archeologica. Il mondo antico e il suo ruolo di modello per la rinascita delle arti sono testimoniati in mostra da magistrali disegni di artisti, prevalentemente toscani, che ritraggono gli spartimenti a stucco e pittura degli ambienti della Domus Aurea e di altri insigni monumenti classici a Roma, a Tivoli e a Baia. Il Rinascimento nei soffitti si annuncia in mostra con i colori e gli ornati classici di un portentoso lacunare quattrocentesco in castagno, appositamente restaurato, intagliato dal fiorentino Giovannino de’ Dolci per il Salone del mappamondo di palazzo Venezia, su incarico dal papa veneziano Paolo II Barbo, le cui insegne sono scolpite sull’intradosso. 

La mostra è impreziosita dalla magistrale sapienza grafica che contrassegna i disegni per soffitti di Michelangelo, Peruzzi, Giuliano e Antonio da Sangallo il Giovane, Vasari, Salviati, ai quali si aggiunge, con pari dignità, un magnifico disegno di Carlo Maderno. I progetti dei soffitti mentre combinano fantasiose geometrie con le esigenze costruttive e statiche, declinano figure e ornamenti capaci di suscitare emozioni, di accendere processi di memoria e di riconoscimento, non diversamente da ogni opera d’arte. Se i disegni esposti sono in grandissima maggioranza di artefici fiorentini e toscani, le opere a cui essi si riferiscono si trovano nella gran parte a Roma. Il dato assevera quanto l’azione dei toscani sia stata decisiva nella costruzione dell’identità artistica e dell’immagine urbana della Roma dei papi, la capitale europea, dove si creavano (e si distruggevano!) le reputazioni degli artisti e le fortune degli impresari, tra i quali Antonio da Sangallo il Giovane spicca per versatilità creativa e oculatezza imprenditoriale. 
La polisemia e l’ambivalenza del lacunare incontrano la modernissima sensibilità dell’artista cinese Wu Yuren, che si applica alla costruzione analitica di un doppio lacunare (concavo e convesso), risplendente d’oro: cellula germinale di quei soffitti che da millenni proteggono la casa di Adamo. 
La seducente attualità dei lacunari dipinti è evocata dall’opera di Claudio Parmiggiani, chiamato a reintegrare i cinquecenteschi quadri perduti degli Amori di Giove che ravvivavano la camera del cardinale Ferdinando de’ Medici nella villa pinciana. 
La sapienza architettonica antica e la creatività moderna si legano così in un unico discorso filante, ribadendo l'incanto eterno dei cieli costruiti per gli spazi dell'uomo.

Fabrizio Del Bimbo

domenica 8 dicembre 2019

Don Papa, dalle Filippine alla conquista dell'Italia



Il Rum Don Papa, eccellente rum delle Filippine, sta mostrando in Italia un trend di consumo che va oltre le più ottimistiche aspettative. Infatti, l’Italia sta conquistando il primo posto per trend di crescita tra i principali mercati del rum filippino, anche grazie ad una forte operazione di marketing.

Presso Otel  Firenze, nella città del giglio, si è svolta nei giorni scorsi Fabulous the Party III, una serata esclusiva, con cena e spettacolo, durante la quale è stato possibile degustare questo liquore e realizzare originali maschere  nel laboratorio creativo "Don Papa e le maschere di Sugarlandia", curato da Charlotte Dillon. Le maschere fanno parte dei costumi dell'isola di Negros, nell'arcipelago delle Filippine, da cui il Don Papa proviene.

Il bouquet del Rum Don Papa sprigiona note di vaniglia, miele e frutta candita con un carattere  avvolgente nel finale, richiamando le atmosfere dell’isola di Negros Occidentale, dove viene distillato e invecchiato per sette o dieci anni in botti di rovere americano. Nel Rum Don Papa si possono percepire le straordinarie flora e fauna locali, le montagne, i vulcani, gli animali esotici ed anche la storia con le antiche guerriglie fra le colline di questo luogo, noto anche come Sugarlandia e considerato una delle più ricche e interessanti località al mondo. 

Di colore lievemente ambrato, il Rum Don Papa al palato risulta morbido, delicato e rotondo.

Ideale da servire liscio o con ghiaccio, questo rum è un perfetto ingrediente di  cocktails e long drinks. 


Prodotto in edizione limitata, Don Papa deriva il suo nome da Papa Islo, che nel XIX secolo fu un grande eroe rivoluzionario nella guerra di liberazione delle Filippine dalla dominazione spagnola.

Fabrizio Del Bimbo

martedì 3 dicembre 2019

A Firenze un incontro sulla blockchain economy




Assocoin presenta Firenze Blockchain Day, venerdì 6 dicembre 2019, dalle ore 9 alle 13, presso il Centro Convegni Duomo di Firenze, Via de’ Cerretani, 54/R.
A seguire, saranno erogati 3 Laboratori tematici, dalle ore 15 alle ore 18, presso il Dipartimento di Scienze per l'Economia e l'Impresa (DISEI) dell'Università di Firenze, Via delle Pandette, 32.
“Un importante incontro focalizzato sulla tecnologia Blockchain e le Criptovalute, strumenti decentralizzati, sicuri e tracciabili, per facilitare e migliorare la nostra economia e la società. Un programma ricco, con esponenti di rilievo del mondo della Blockchain Economy italiana per confrontarsi e approfondire il tema assieme ad un importante portafoglio di partner e sponsor per una reale opportunità di ampliare il proprio network. L’evento è totalmente gratuito ma limitato a circa 250 posti, serve quindi l’iscrizione”, afferma Andrea Nicastro, Presidente di Assocoin.


Fabrizio Del Bimbo

MENO30 Surgelati presenta i nuovi filetti di alici

MENO30, marchio specializzato nella produzione e nel commercio di prodotti di pesce surgelato sia al naturale che ricettato, lancia sul merc...