Una grande passione per Firenze e le sue bellezze: il Duomo e i lungarni, piazza Santissima Annunziata e la torre di San Niccolò, ma anche i vicoli di Santo Spirito, le strade e le colline di Oltrarno: sono i soggetti che Kunihiko Omori, pittore giapponese dipinge da venticinque anni, ma che soltanto adesso ha deciso di esporre le proprie opere. La mostra, un evento Polistampz, è intitolata Kunihiko Omori paints Florence / Kunihiko Omori dipinge Firenze. 1995-2018 e sarà aperta nei locali della galleria Velona Antichità in via dei Fossi, 31r fino al 22 giugno a ingresso libero dal lunedì al sabato con orario 11-19.
Appartenente a un’antica famiglia di samurai, Omori segue inizialmente le orme del padre e intraprende la carriera nel settore bancario, per poi dedicare sempre più tempo alla pittura, arte di cui ha appreso i rudimenti dalla madre all’età di nove anni. A partire dal 1995 visita Firenze almeno una volta all’anno, realizzando suggestivi dipinti a olio che ritraggono vedute e scorci della città. L'artista racconta che durante alcuni sue sedute pittoriche, spesso sotto il cocente sole estivo, ha incontrato fiorentini molto gentili e accoglienti che lo hanno ristorato con acqua e perfino con un ombrellone. Fedele alla linea stilistica di lavoro sul soggetto en plein air, dotato di uno stile asciutto e sottile, si concentra sia sugli edifici e i monumenti più celebri, sia su luoghi meno conosciuti, scorci della Firenze ‘minore’.
“Dai suoi dipinti”, scrive Cristina Acidini, “esce una città che non è mai ovvia, né fissata nell’oleografia stereotipata della cartolina, e che porta invece su di sé lo spessore di vite vissute, di materiali usurati, di giornate di sole e di pioggia, di venti e di fumi che ovunque hanno sgretolato, consumato, dilavato, annerito. La luce tersa e spesso mattutina rivela tutto con serena impassibilità”. I 67 dipinti in mostra sono accompagnati da una attenta e variegata scelta di cornici, che si differenziano per stili, materiali ed epoca di provenienza, testimonianza di una particolare attenzione che l’artista ha sempre tributato alla nostra storia: “le cornici italiane”, spiega, “racchiudono e perpetuano l’anima dei miei quadri, anche quando li riporto in Giappone”.
“Dai suoi dipinti”, scrive Cristina Acidini, “esce una città che non è mai ovvia, né fissata nell’oleografia stereotipata della cartolina, e che porta invece su di sé lo spessore di vite vissute, di materiali usurati, di giornate di sole e di pioggia, di venti e di fumi che ovunque hanno sgretolato, consumato, dilavato, annerito. La luce tersa e spesso mattutina rivela tutto con serena impassibilità”. I 67 dipinti in mostra sono accompagnati da una attenta e variegata scelta di cornici, che si differenziano per stili, materiali ed epoca di provenienza, testimonianza di una particolare attenzione che l’artista ha sempre tributato alla nostra storia: “le cornici italiane”, spiega, “racchiudono e perpetuano l’anima dei miei quadri, anche quando li riporto in Giappone”.
Velona Antichità
Via dei Fossi 31r, Firenze
Ingresso libero
Catalogo Edizioni Polistampa
Via dei Fossi 31r, Firenze
Ingresso libero
Catalogo Edizioni Polistampa
Fabrizio Del Bimbo
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