giovedì 20 febbraio 2025

Chianti Lovers & Rosso Morellino anteprima 2025

 




 “Malgrado le difficili condizioni economiche nazionali e internazionali con foschi scenari geopolitici, non dobbiamo essere pessimisti. Abbiamo tutte le possibilità per affrontare i mercati, abbiamo un’ottima quantità di vino, di eccellente qualità, nelle nostre cantine”.



A dirlo è il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, in occasione dell’Anteprima 2025 “Chianti Lovers & Rosso Morellino” in corso oggi, 19 febbraio, alla Fortezza da Basso di Firenze. Sono oltre 200 i giornalisti accreditati e 124 le etichette presenti a questa Anteprima.



“Dobbiamo essere sempre più presenti sui mercati mondiali, requisito fondamentale per poter offrire il prodotto a una platea ancora più ampia di persone. La grande qualità che il Chianti può offrire la dobbiamo alle tante imprese che hanno investito nei propri vigneti. I nostri biglietti da visita sono storia e qualità. In questo senso - spiega Busi - il nostro Consorzio e il Morellino chiediamo l’aumento dei contribuiti destinati  ai consorzi per i progetti di internalizzazione, in modo da poter facilitare le aziende a raggiungere i mercati di tutto il mondo ampliando le opportunità per tutte”.



Un valore riconosciuto anche dal mercato, come dimostrano i dati sull’andamento del prezzo medio del Chianti. “Nel 2014 - ricorda Busi - il prezzo medio del Chianti nella grande distribuzione era di 3,31 euro a bottiglia. Oggi siamo arrivati a 5,28 euro a bottiglia, mantenendo inalterati i volumi di vendita. Questo è un segnale molto positivo: significa che il Chianti è una denominazione sempre più apprezzata e riconosciuta dai consumatori, i quali premiano il livello qualitativo nettamente cresciuto rispetto a 15-20 anni fa”.



Riguardo alla nuova formula dell’Anteprima, Busi ha spiegato: “Dopo un certo numero di anni abbiamo voluto cambiare il format, per questo abbiamo deciso di dedicare l’Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino, per presentare le nuove annate, ai giornalisti. Poi abbiamo in programma un evento a maggio aperto a tutti i nostri “Chianti lovers”. Faremo un evento spalmato nell’arco di una settimana, la “Chianti Week”, andando verso il grande pubblico con eventi sparsi su tutto il territorio del Chianti, di Firenze e delle altre città toscane, con le aziende presenti con i loro prodotti.”



Il Consorzio Morellino di Scansano ha partecipato con 32 vini, di cui 21 annata e 11 riserva.


Il presidente del Consorzio Tutela del Morellino di Scansano, Bernardo Guicciardini Calamai, commenta: “Ci presentiamo a questa Anteprima con ottimismo, forti del fatto che il nostro amato Morellino di Scansano gode di ottima salute. Sebbene l’inizio dello scorso anno sia stato impegnativo - in particolar modo per il rallentamento del mercato dovuto alla congiuntura economica negativa e il conseguente ridotto potere d’acquisto del consumatore - nei mesi successivi abbiamo avuto un graduale recupero delle vendite, segnando a fine anno un leggero calo rispetto ai due anni precedenti, condizionati dell’euforia post pandemica. Questa diminuzione è stata compensata da un incremento del prezzo medio di vendita del Morellino di Scansano, sia sul mercato Horeca che nella Gdo”.



Il direttore del Consorzio del Morellino Alessio Durazzi aggiunge: “Siamo di ritorno dalla fiera internazionale Wine Paris, nella quale abbiamo registrato un grande interesse da parte dei mercati esteri più maturi e competitivi come il Nord America e il Nord Europa, che ricercano sempre di più vini contraddistinti da naturale freschezza, gradevolezza e autenticità, caratteristiche intrinseche e identitarie del nostro Sangiovese della costa. Sarà un piacere rincontrarsi prossimamente per continuare a confrontarci sul Morellino in occasione degli eventi di successo e ormai iconici della nostra denominazione come Maremmma (10 marzo), Rosso Morellino (13-15 giugno) e InGravel (13-14 settembre)”.


Fabrizio Del Bimbo 


giovedì 6 febbraio 2025

Una verticale di Robbione per celebrare la DOC errapetrona


I vini protagonisti della verticale 



Il 3 febbraio 2025 l'azienda Terre di Serrapetrona - Stefano Graidi ha ospitato un evento speciale per celebrare i 20 anni di Serrapetrona DOC: una degustazione verticale di Robbione condotta dall’esperta Cristina Mercuri, 

acclamata Wine Educator e candidata Master of Wine.

La Masterclass è stata preceduta da una  visita all’aziendaper scoprire le caratteristiche del territorio e della denominazione. Nove le diverse annate di Robbione in degustazione, nel dettaglio quelle del  2005, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2015, 2016 e 2017 che sono state selezionate appositamente per mostrare le condizioni del vino dopo diversi anni in bottiglia e per sottolineare  la capacità evolutiva del vitigno. Gli ospiti hanno apprezzato in particolare le annate 2009, 2010 e 2016.


Cristina Mercuri ha messo in luce le caratteristiche di ogni annata, evidenziandone pregi e difetti. 

L'annata 2005 14% alc.  è stata piovosa e  l’appassimento è stato un po’ più spinto, che al naso provoca  un’ossidazione elevata. nIn  bocca si è mantenuto comunque bene.

La 2009 è stata asciutta, rendendo il vino più preciso al naso, con un uso più consapevole del legno. La 2010 è stata un'ottima annata, con un vino elegante con tannini ben integrati. 

La 2010 annata ottima dal punto di vista climatico.N ote di rabarbaro e tenue affumicatura al naso. Tannino quasi succoso in bocca.

La 2011 annata molto regolare, un po’ più siccitosa della precedente. Al naso nota leggera di  ciliegia sotto spirito, mentre in bocca è molto pieno. 

La 2012 è potente ma gentile, di lunga persistenza. Al naso sprigiona note di frutta matura.  In bocca si percepisce subito il residuo zuccherino, cui fa seguito poi una gradevole nota di mentuccia.

La 2013 è ruffiana e invita al secondo calice. In  bocca si percepisce la dolcezza del frutto, supportata da una acidità e da una tannicità che conferiscono una grande bevibilità. 

La 2015 è stata molto calda e fa sentire le note di erba secca e di frutta scura, con tannini vellutati e buona acidità .

La 2016 è stata umida e il vino è un bel connubio tra potenza ed eleganza. Naso espressivo, con rimandi alle erbe aromatiche, fiori leggermente essiccati ed una nota di legno dolcemente affumicato

La 2017 non è stata ancora imbottigliata ed è ancora in divenire. Si nota il sentore di rabarbaro, fil rouge di tutte le annate. Tra 10 anni avrà meno zuccheri, premiando la gioiosità della Vernaccia nera.


Cantina Terre di Serrapetrona -Stefano Graidi


L'azienda Terre di Serrapetrona - Stefano Graidi è situata a 500 metri di altitudine, alle pendici del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. La viticoltura è stata intrapresa dall’azienda alla fine degli anni Novanta, epoca a cui risalgono i primi impianti. Nel 2016 la proprietà è stata rilevata da Stefano Graidi, con l’obiettivo di portare avanti con ferma convinzione il lavoro di valorizzazione dell’antico vitigno autoctono Vernaccia Nera, che rappresenta l’80% del vigneto di proprietà, e di preservare il suo appassimento, ancora oggi svolto in modo naturale, dando vita a vini fermi Serrapetrona DOC e spumanti Vernaccia di Serrapetrona DOCG. Nella tenuta agricola, che si estende per 66 ettari, vengono coltivati anche Pecorino, Sauvignon Blanc e Sangiovese.

Ai metodi di vinificazione tradizionale sono stati affiancati l’esperienza di tecnici esterni, sia in vigneto che in cantina, finalizzati ad uno stile di agricoltura attenta e responsabile nei confronti dell’ambiente, dei collaboratori, della comunità locale e dei consumatori, per ottenere prodotti sostenibili e di qualità, in grado di mostrare le potenzialità dell’antico vitigno nel suo territorio d'origine, Serrapetrona. L'azienda opera in agricoltura biologica e grazie a pratiche quali la produzione di energie rinnovabili e il riciclo dell’acqua, si impegna, insieme agli altri viticoltori della zona ad una denominazione sostenibile a zero di emissioni di CO2­.


La denominazione Serrapetrona DOC è stata creata nel 2004 e non è da confondere con un'altra denominazione del territorio di Serrapetrona: la Vernaccia DOCG, uno spumante anch'esso prodotto con il vitigno Vernaccia Nera.

Il Serrapetrona DOC viene prodotto con uve di Vernaccia Nera, vitigno autoctono. La DOC deve essere vinificata con almeno l’85% di Vernaccia Nera, mentre il restante 15% può provenire da vitigni a bacca nera ammessi alla coltivazione all’interno della provincia di Macerata.

La DOC Serrapetrona può essere prodotta in un territorio molto circoscritto, che comprende l'intero comune di Serrapetrona e parte dei comuni di Belforte del Chienti e San Severino Marche.

 

Info': www.terrediserrapetrona.it



Fabrizio Del Bimbo 






mercoledì 5 febbraio 2025

Lo chef stellato Rocco De Santis si racconta




Nel cuore di Firenze, l’Hotel Brunelleschi – parte di Collezione EM, la prestigiosa collezione di hotel esclusivi della famiglia Maestrelli – festeggia San Valentino con un’esperienza enogastronomica senza pari proposta dall'Osteria della Pagliazza, guidata dallo chef Rocco De Santis.


L’Osteria, situata nella suggestiva torre bizantina della Pagliazza, tra gli edifici più antichi della città, offre un’atmosfera intima ed elegante, perfetta per una cena romantica. Per l’occasione lo chef,  che guida anche il ristorante stellato Santa Elisabetta, ha ideato un menù esclusivo, con ingredienti di altissima qualità, elaborati tra tradizione e innovazione, per un viaggio sensoriale indimenticabile.




Abbiamo avuto l'opportunità di incontrare Rocco De Santis e di scambiare con lui qualche battuta per conoscerlo meglio.


- Dove è nata la Sua passione per la cucina?


È nata quasi per gioco, fin da piccolo a casa mia in provincia di Salerno. Ci si radunava tutti in cucina per preparare pranzi e cene insieme. La passione per questo mondo mi ha portato a iscrivermi alla scuola alberghiera e da lì è stata un'escalation di esperienze e incontri che mi hanno condotto fin qui.


- Quali esperienze ha avuto prima di arrivare al Santa Elisabetta?


In principio ho lavorato a lungo con Gennaro Esposito con cui ho acquisito  ispirazioni mediterranee.  Poi ho deciso di trasferirmi all'estero, in Francia, dove ho appreso la precisione in cucina da Georges Blanc. In Svizzera ho imparato la lavorazione della carne e della selvaggina. Ogni esperienza mi ha portato a confrontarmi con cucine diverse, per dar vita a piatti elaborati e creativi, ma soprattutto autentici.


- Come è arrivato al Santa Elisabetta?


Nel febbraio 2017 ho ricevuto la chiamata dell’Hotel Brunelleschi. La struttura aveva già tutte le caratteristiche per fare un buon lavoro. Sono riuscito a creare una bella squadra, un gruppo di persone con cui siamo arrivati a conquistare 2 stelle Michelin, una nel 2019 e una nel 2020.


- Si affida a fornitori di fiducia?


Ho una filiera importante, per ciascuna categoria di prodotti ho fornitori di fiducia, ma non tutti a km zero. In determinati periodi dell'anno cerco il pesce più adatto per i miei.piatti. Per il mio  lavoro utilizzo sempre prodotti di stagione e mi confronto con i fornitori. Questo è importante per accontentare la  clientela dell'hotel.


- Quale tocco personale distingue i Suoi piatti?


I prodotti che utilizzo nei miei piatti seguono le stagioni, sono sempre freschi e di primissima qualità, elaborati con tecniche moderne. Inoltre faccio ampio uso di erbe e di aromi ,creando olii e salse perché il cibo ha sempre bisogno di sapore. Anche con lo scatto di un cipollotto posso creare un condimento. 


- In questi ultimi tempi si discute molto dell'importanza delle stelle;  Lei cosa ne pensa?


Poche regole sono imposte dalla Michelin, le stelle hanno la loro importanza e sono un impegno da rispettare. Per me 'l'unica cosa che conta  è fare mangiare bene la gente. Al cliente  va  sempre regalata una emozione.


Info: www.osteriapagliazza.it


Fabrizio Del Bimbo 

Innocenti Wines apre a Firenze una prestigiosa enoteca

  Innocenti Wines riapre a Firenze il palazzo con il più antico ritratto di Dante Alighieri Un nuovo locale gourmet fiorentino: una cantina ...