mercoledì 18 dicembre 2024

La mostra autunnale “HOKUSAI”a Palazzo Blu a Pisa

 




La mostra autunnale di Palazzo Blu è dedicata a Hokusai, al movimento artistico e culturale dell’ukiyoe, diffusosi in Giappone tra il 1600 e la prima metà del 1800, denominato “Edo” in nome dell’allora capitale, oggi Tokyo.


Con oltre 200 opere, fra cui capolavori mai esposti prima, la mostra HOKUSAI a Palazzo Blu di Pisa, rappresenta un’occasione unica per conoscere il massimo esponente dello Ukiyoe, il filone artistico legato allo stile di vita e ai gusti delle nuove classi emergenti. Katsushika Hokusai, artista eccentrico e poliedrico, ha saputo ritrarre con originalità la natura, la quotidianità e le molteplici sfaccettature della società del suo tempo, combinando la pittura tradizionale giapponese con le tecniche dell’arte occidentale, diventando un incredibile interprete della realtà a lui circostante.




L’ukiyoe affonda le sue radici nella tradizione delle antiche stampe cinesi, realizzata con tecniche simili alla xilografia, mediante riproduzioni a stampa su carta tramite matrici di legno. La Grande onda di Kanagawa di Hokusai è l’opera più rappresentativa dell’ukiyoe, come le vedute del monte Fuji, ma sono varie le rappresentazioni di soggetti sottratti alla censura, come le scene di vita quotidiana e quelle a sfondo erotico. Le stampe non dovevano essere troppo costose, perché erano destinate a un pubblico di massa e alla classe dei mercanti arricchiti.




Il termine ukiyo deriva dalla disciplina buddhista e indica l’attaccamento al fugace mondo materiale. Nel periodo Edo era possibile pensare a godersi la vita in un mondo libero. Miniaturisti, calligrafi, illustratori, fino al mondo degli “anime” e dei “manga” giapponesi, sono numerose le influenze che l’ukiyoe ha avuto nella storia. Tra i maggiori rappresentanti Utagawa Toyokuni, Kitagawa Utamaro, Katsushika Hokusai e altri


Palazzo Blu, Lungarno Gambacorti, 9, Pisa

Fino al 23 febbraio 2025


Fabrizio Del Bimbo 

lunedì 9 dicembre 2024

La campagna di Natale del mondo Coop: Donare una speranza

 



                           

Al via la campagna di Natale promossa dal mondo Coop e da Unicoop Firenze, in collaborazione con la Fondazione Il Cuore si scioglie e la Fondazione Noi, a sostegno di Unhcr:


è possibile donare fino al 9 gennaio per far arrivare un aiuto concreto alle popolazioni colpite dalla guerra in Libano, Sudan, Ucraina e Gaza


 


Alle popolazioni colpite dalla guerra in Libano, Sudan, Ucraina e Gaza: a loro è dedicata la campagna natalizia promossa dal mondo Coop e da Unicoop Firenze, in collaborazione con la Fondazione Il Cuore si scioglie e la Fondazione Noi, per sostenere UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati che, dal 1950, in tutto il mondo, protegge e assiste le persone costrette a fuggire a causa di guerre e persecuzioni. 


Dal 9 dicembre fino al 9 gennaio è possibile contribuire donando alle casse di tutti i punti vendita Unicoop Firenze, su Eppela o con bonifico bancario. Le donazioni di soci e clienti verranno utilizzate dall’UNHCR per acquistare kit di aiuti umanitari destinati alla popolazione del Libano, Sudan, Ucraina e Gaza, qui attraverso la Mezzaluna Rossa. Un semplice gesto, una piccola donazione che possono salvare una vita: ogni aiuto è benvenuto. 


Nel periodo delle feste, nei punti vendita Coop saranno allestite postazioni per informazioni sulla campagna e sulle iniziative delle sezioni soci Coop che organizzeranno cene, incontri e occasioni di socialità per contribuire alla raccolta a favore dell’UNHCR. 



La campagna è stata presentata questa mattina, presso il Teatro del Sale, a Firenze, alla presenza di Daniela Mori, Presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze e della Fondazione Il Cuore si scioglie; la mattinata ha visto la partecipazione - in collegamento da Ginevra - di Carlotta Wolf, Communication Officer UNHCR e di Giovanna Li Perni di UNHCR Italia, che si occupa della raccolta fondi con le aziende. Presenti in sala i rappresentanti delle sezioni soci Coop mentre, sul palco e in collegamento, si sono alternati tanti ospiti chiamati a portare la loro testimonianza sul tema della guerra e sulle guerre in corso: fra questi, Raffaele Crocco, Direttore dell’Atlante delle guerre, il fotoreporter Gabriele Micalizzi e, in collegamento da Damasco, Padre Firas, Guardiano della Custodia di Terrasanta a Damasco.



«Quello che vediamo succedere, giorno dopo giorno, nei tanti territori colpiti oggi dalla guerra, non può lasciarci indifferenti. L’impegno per la pace e per la solidarietà da sempre sono nel dna di Coop. Per questo abbiamo deciso di promuovere la campagna natalizia a sostegno dell’UNHCR, grazie alla quale le donazioni raccolte dai nostri soci e clienti potranno raggiungere le popolazioni colpite dalla guerra in Libano, Sudan, Ucraina e Gaza. Natale è un periodo in cui la maggior parte delle famiglie italiane si riunisce per passare dei momenti di convivialità e spensieratezza insieme. Non è lo stesso per milioni di famiglie del mondo colpite dalle guerre, a volte privati persino di beni essenziali come cibo e acqua. Anche un piccolo contributo per questi kit umanitari è un aiuto concreto per le persone che vivono sulla loro pelle la terribile tragedia della guerra ed è un gesto che trasmette un messaggio di speranza e di pace», dichiarato Daniela Mori, Presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze e della Fondazione Il Cuore si scioglie 



«Il numero di persone nel mondo costrette a fuggire da violenze e persecuzioni ha superato la cifra record di 122 milioni – commenta Giovanna Li Perni di UNHCR Italia, che si occupa della raccolta fondi con le aziende. Si tratta di una situazione estremamente difficile perché da un lato aumentano le crisi umanitarie e mancano le soluzioni pacifiche e dall’altro, a livello globale, i fondi per gli aiuti umanitari sono gravemente insufficienti. A maggior ragione, siamo grati a Coop e Unicoop Firenze per essere ancora una volta accanto ai rifugiati con questa nuova iniziativa, che speriamo possa contribuire a sensibilizzare e a raccogliere fondi che fanno la differenza nella vita di migliaia di persone in fuga dalla violenza». 



L'azione di UNHCR


Proteggere chi fugge da conflitti e persecuzioni fornendo aiuti salvavita, acqua e cibo, un riparo, le prime cure, servizi igienici e assistenza economica. Questo fa da sempre l'UNHCR, Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati che ha lanciato un appello al mondo Coop, in uno scenario di crescente instabilità, violenza globale e di riduzione dei finanziamenti alle organizzazioni umanitarie. Nel 2023 l'Agenzia ha affrontato l'anno più impegnativo dell'ultimo decennio, con 43 dichiarazioni di emergenza, l'invio di 7,4 milioni di beni di prima necessità, per aiutare oltre 16 milioni di persone in tutto il mondo. Con il riaccendersi del conflitto in Medio Oriente, il quadro si è fatto ancora più grave. Alla chiamata dell’UNHCR ha risposto il mondo Coop che, con la campagna natalizia, permetterà di intensificare l'aiuto a chi fugge dalle guerre in quattro aree particolarmente critiche fra le tante in conflitto.



I kit di aiuti umanitari


Un'azione, quella di UNHCR, che conta su una catena di approvvigionamento e una logistica in grado di assicurare una risposta ai bisogni immediati di 1 milione di persone in 72 ore dallo

scoppio di un'emergenza.


UNHCR utilizzerà i fondi raccolti per intensificare l'aiuto alla popolazione in fuga su quattro fronti:


- Libano: per ogni famiglia un kit di aiuti composto da 5 coperte, 5 materassini, 5 materassi, una tanica per l'acqua, una lampada solare, un set da cucina


- Sudan: acquisto di tende per le famiglie sfollate


- Ucraina: contributo economico per famiglia per le spese per cibo, medicine, affitto


- Gaza: acqua, coperte, vestiti, taniche e materassi inviate nella Striscia attraverso la Mezzaluna Rossa egiziana


I numeri della guerra


Alla fine di giugno 2024, 122,6 milioni di persone in tutto il mondo sono state costrette alla fuga a causa di persecuzioni, conflitti, violenze, violazioni dei diritti umani o eventi che turbano gravemente l’ordine pubblico, secondo quanto riportato nel Rapporto di metà anno 2024 dell’UNHCR, pubblicato lo scorso ottobre. Ciò rappresenta un aumento del 5%, pari a 5,3 milioni di persone, rispetto alla fine del 2023. Da oltre 12 anni il numero di persone sfollate con la forza continua a crescere. Alla fine di giugno 2024, 1 persona su 67 in tutto il mondo era sfollata con la forza, quasi il doppio rispetto a 1 persona su 114 di dieci anni fa. La maggior parte dei rifugiati, il 71%, è ospitata in Paesi a basso e medio reddito. Secondo le stime dell’UNHCR, a meno di rapidi sviluppi positivi in una o più situazioni di crisi di rifugiati di grandi dimensioni, il numero di persone costrette alla fuga continuerà ad aumentare nel secondo semestre del 2024. 


Un fattore chiave che ha fatto lievitare il numero di persone costrette alla fuga è stato il devastante conflitto in Sudan: dall’aprile 2023, sono stati registrati più di 7,1 milioni di nuovi sfollati nel Paese, con altri 1,9 milioni in fuga oltre i confini. Alla fine del 2023, un totale di 10,8 milioni di sudanesi era sradicato dalle proprie abitazioni. L’UNRWA stima che alla fine del 2023, nella Striscia di Gaza, 1,7 milioni di persone (il 75% della popolazione) erano sfollate a causa della violenza catastrofica, e alcuni rifugiati palestinesi erano dovuti fuggire più volte. La Siria rimane la più grande crisi di rifugiati al mondo, con 13,8 milioni di persone costrette alla fuga. Il numero di rifugiati e di altre persone bisognose di protezione internazionale ha superato i 43 milioni, includendo quelli sotto il mandato dell’UNHCR e dell’UNRWA. Il 73% dei rifugiati sotto il mandato dell’UNHCR proviene da soli cinque Paesi (Afghanistan, Siria, Venezuela, Ucraina e Sudan).



Proteggere i civili


I conflitti armati sono una delle cause più potenti di sfollamento forzato. Essi causano anche morti e feriti tra i civili, la distruzione di infrastrutture civili, l'aumento della presenza di ordigni esplosivi, tra cui mine e ordigni inesplosi, l'interruzione dei servizi pubblici e dello stato di diritto, la separazione delle famiglie e i bambini non accompagnati, tra gli altri effetti. Purtroppo, i principi del diritto internazionale umanitario, ovvero il diritto che si applica nei conflitti armati, che regola come si può combattere, sono sempre più spesso ignorati dai combattenti nei conflitti contemporanei. Questa inosservanza mette in pericolo milioni di civili, a volte come tattica di guerra deliberata. I principi fondamentali del diritto internazionale umanitario riguardanti il trattamento dei civili sono:


• Distinzione: obbligo di distinguere tra civili e combattenti


• Precauzione: prendere tutte le precauzioni possibili per proteggere la popolazione civile e i beni civili


dagli effetti degli attacchi,


• Proporzione: non causare danni eccessivi rispetto al vantaggio militare diretto previsto.


La protezione nei conflitti armati è un aspetto critico e fondamentale delle nostre operazioni di emergenza, poiché l'obiettivo primario dell'azione umanitaria è salvare vite umane e alleviare le sofferenze. La protezione dei civili è un imperativo umanitario fondamentale che guida le operazioni di emergenza di UNHCR nelle zone di conflitto.  


Come donare


Dal 9 dicembre al 9 gennaio è possibile contribuire alla raccolta fondi promossa dalla Fondazione Il Cuore si scioglie e Unicoop Firenze 1, 5, 10 Euro oppure 100, 500, 1000 punti. È possibile donare anche su Eppela o con bonifico bancario con causale Coop for Refugees su conto corrente intestato a Coop Italia Iban IT43 D050 1802 8000 0002 0000 579. Bic Code ETICIT22XXX.

Info


Per informazioni sugli eventi in calendario a dicembre e gennaio informatorecoopfi.it


www.ilcuoresiscioglie.it - info@fondazioneilcuoresiscioglie.it


Pagina Instagram e Facebook @ilcuoresiscioglie


Fabrizio Del Bimbo 


sabato 7 dicembre 2024

Con Costa Crociere nel mare Adriatico alla scoperta della costa croata

 




Una breve, ma intensa crociera si è svolta nei giorni scorsi dal porto di Trieste verso la Croazia.  La nave era la Costa Deliziosa, una nave accogliente e ricca di attrazioni, che sta per spiccare  il volo verso tre oceani e quattro continenti in un affascinante giro del mondo di oltre quattro mesi di navigazione.

Oltre 2800 passeggeri e 1100 membri dell' equipaggio,  disponibili e sorridenti,  possono viaggiare a pieno regime su questa nave che presenta eleganti arredi e  decorazioni in vetro di Murano, ponti all'aperto dai nomi floreali, cabine raffinate e luminose. Un inno al comfort, al relax, al divertimento e all'attenzione alle piccole cose.


Intanto scopriamo quali mete ha toccato la Costa Deliziosa nel mare Adriatico prima di salpare per la lunga crociera.




Il primo sbarco  è avvenuto nella piccola città di Zara, che si trova nella parte centrale della costa Dalmata. Sebbene Dubrovnik e Spalato siano le città più famose, Zara è una delle mete preferite per la vela e una delle zone più scelte per andare in barca. Zara è principalmente mare, ma non mancano storia e bellezza. Una delle sue caratteristiche più interessanti è che la sua parte più antica si trova su una penisola, come moltissime cittadine romane sulla costa croata.

A causa dei bombardamenti subiti 30 anni fa in guerra, una buona parte del patrimonio è andata persa. Parte della sua grande eredità rimane nelle sue strade. Infatti, le porte che conducono al centro storico sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità, e entrando, non serve molto per capire perché Zara sia una delle più belle città croate. Si nota l’influenza veneziana, poiché in passato Zara era parte della Repubblica di Venezia. Passeggiando si trovano i monumenti più antichi, stradine dove perdersi per finire al bellissimo lungomare. I panorami sono ammirevoli, i tramonti sono davvero un’altra cosa in Croazia, l’atmosfera è accogliente e calda.

Due particolarità: il ‘Saluto al Sole’, una straordinaria superficie di 22 metri di diametro composta da diverse centinaia di pannelli solari che assorbono l’energia solare durante il giorno per offrire uno spettacolo di luci la notte. L'Organo di mare è composto da diversi tubi subacquei attraverso i quali passano le onde ed emettono un suono quando colpiscono la diga; un luogo dove è ideale osservare il tramonto. Entrambe sono opere dell’architetto croato Nikola Basic. 

Una visita imperdibile è quella alla mostra allestita all’interno del monastero benedettino che possiede una pregevole collezione di reliquiari e dipinti sacri. Si segnalano i capolavori di oreficeria, un bellissimo ritratto della Madonna (XIV secolo), alcune statue in marmo e un quadro di Paolo Veneziano. Al secondo piano sono esposte sculture e ricami del XV e XVI secolo accanto a sei quadri di Vittore Carpaccio (XV secolo).

La chiesa di San Donato risale al IX secolo e deve il suo nome al vescovo Donato che la fece costruire secondo lo stile protobizantino. L’insolita pianta circolare si nota soprattutto lungo il lato meridionale, mentre l’interno è splendido, così semplice e disadorno. 

Del foro romano restano alcuni frammenti architettonici e due colonne intere ora inglobate nella struttura della chiesa. La pavimentazione originale è stata rimossa, rendendo visibili le lastre dell’antico selciato. Da notare le iscrizioni in latino sui resti degli altari sacrificali romani.

Fuori della chiesa, sul lato nord-occidentale, si erge una colonna di epoca romana che nel Medioevo fu usata come colonna della vergogna: i malfattori venivano qui incatenati ed esposti al pubblico ludibrio. 

La cattedrale di Santa Anastasia  è un edificio romanico eretto tra il XII e il XIII secolo nel luogo in cui sorgeva una chiesa più antica. La facciata riccamente decorata nasconde un imponente interno a tre navate caratterizzato dalla presenza di affreschi del Duecento nelle absidi laterali. Sull’altare dell’abside di sinistra un sarcofago in marmo  custodisce le reliquie di Santa Anastasia e nel presbiterio si possono ammirare gli stalli del coro finemente intagliati. La cattedrale fu gravemente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e in seguito ricostruita. 




Il giorno dopo Zara si sbarca a 

Dubrovnik, detta anche Ragusa, una delle città più tradizionali della costa dalmata e anche una delle più belle, con la sua architettura e le sue bellezze naturali. Passeggiare per le pittoresche stradine del centro storico di Dubrovnik è un'esperienza che  trasporta attraverso secoli di storia. Una vera passeggiata nel Medioevo.

Le strade strette sono fiancheggiate da edifici rinascimentali e barocchi, con balconi pieni di fiori colorati che contrastano con le pareti bianche. Lo spirito di questa parte della città si ritrova nelle chiese secolari con le loro facciate ornate e i cortili nascosti. La chiesa di San Biagio fu costruita nel 1715 su progetto dell'architetto e scultore veneziano Marino Groppelli sulle fondamenta di una chiesa medievale romanica gravemente danneggiata. L'edificio fu progettato sul modello della chiesa veneziana di San Maurizio del Sansovino.

Le mura di Dubrovnik furono costruite e costantemente ampliate tra il IX ed il XVI secolo, con l’obiettivo di proteggere la Città Vecchia dagli attacchi stranieri.

Lo straordinario percorso delle mura, lungo ben 2 km, attira migliaia di visitatori.

Durante la passeggiata sulla cinta muraria, in cui si alternano ripide salite e discese, si possono ammirare ben cinque forti e sedici imponenti torri e bastioni che arrivano fino a 25 metri di altezza.

Non sorprende che una delle serie televisive più amate al mondo – Game of Thrones – abbia scelto proprio questi paesaggi selvaggi e sublimi per ambientarvi le sue scene più belle.

Si accede alle mura da Porta Pile, l’ingresso principale della città, dopo aver superato il ponte levatoio.

La storia di Dubrovnik è palpabile in alcuni dei musei più importanti della città, quali il Museo Archeologico, il Museo di Arte Moderna o il Museo della Guerra d'Indipendenza croata. 

Dalla sua costruzione, avvenuta nel XV secolo, fino ai giorni nostri, la Fontana di Onofrio ha erogato acqua potabile a tutta la città e rappresenta il principale punto d'incontro di Dubrovnik. Dopo il terremoto del 1667, che ha segnato un prima e un dopo nella storia di Dubrovnik, la Fontana di Onofrio è stata quasi totalmente ricostruita. 

Diversi secoli dopo, durante i bombardamenti della Guerra d'indipendenza croata, la Fontana di Onofrio fu nuovamente danneggiata. Attualmente, l'unico elemento originale rimasto è una delle bocche che decorano i lati della fontana.


Lasciata Dubrovnik e dopo una breve sosta a Bari, proprio nel giorno del patrono San Nicola, Costa Deliziosa ha fatto rientro al porto di Trieste e da lì ripartirà presto per nuovi lidi. 

#costadeliziosa

Fabrizio Del Bimbo 

Nicoletta Curradi 


domenica 1 dicembre 2024

Caffè Paszkowski presenta nuovi menù e drink list

  


 Il Caffè Paszkowski, simbolo dell’eleganza e della tradizione fiorentina, presenta la sua nuova lista di cocktail, un vero e proprio omaggio alle figure straordinarie che hanno attraversato le sue porte nel corso degli anni. Ispirata ai personaggi storici, artisti, scienziati e atleti che hanno lasciato il segno a Firenze, la Drink List offre una reinterpretazione innovativa dei grandi classici della mixology attraverso “13 EVOLUZIONI”.




Con la nuova drink list, il team di bartender di Paszkowski ridefinisce l’arte della mixology, proponendo cocktail che fondono sapori, profumi e memorie. La lista, curata da Nicolas Di Maria e Davide Nasti sotto la supervisione del Corporate Bar Manager Luca Manni, spazia tra creazioni originali e reinterpretazioni dei classici, ognuno concepito per offrire un’esperienza sensoriale completa. Risultato: ogni cocktail è un viaggio nel tempo e nello spazio, accompagnato da un disegno esclusivo e dal nome del personaggio che ne ha ispirato la creazione, ogni sorso celebra connessioni tra passato e presente, fra tradizione e modernità.




 

Ad accompagnare ogni cocktail, un disegno esclusivo e il nome del personaggio che ha ispirato la creazione, come segno tangibile del legame profondo tra il passato e il presente. Dai versi poetici di Giuseppe Ungaretti (Golden Hills) alla passione sportiva di Gabriel Omar Batistuta (El Número Nueve), dal genio di Margherita Hack (Negroni che Passione) al carisma di Renato Zero (Martini Distratto), ogni sorso è un viaggio emozionale tra tradizione e innovazione. E ancora: Gino Bartali (Florentine Biker), Germana Marucelli (Spritz in Toscana), il trio Giorgio Panariello, Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni (Apparire ed essere), Francesco Nuti (Caruso) e ovviamente Karol Paszkowski (Karol).


 

La Drink List include anche una selezione di Champagne Cocktail, Gin Tonic, Vodka Tonic, Virgin Drinks, liquori e distillati.


I nuovi menù: il sapore della tradizione, la freschezza dell’innovazione


Oltre ai cocktail, la cucina del Caffè Paszkowski si rinnova con una proposta gastronomica, curata dallo Chef Francesco Gentile, che celebra i grandi classici italiani, valorizzati da ingredienti di altissima qualità e una creatività unica. Tra gli Antipasti: Battuta di manzo con capperi, acciughe e Grana Padano 24 mesi, Insalata di polpo con sedano, carote e olio toscano, Zuppa di fagioli cannellini con bietoline e gamberi. Tra i Primi piatti spiccano i classici come le Tagliatelle al ragù alla Bolognese e i Tortelli ricotta e spinaci burro e salvia, Grana Padano 24 mesi e aceto balsamico di Modena, ma anche i Paccheri al ragù di polpo. Ricca la scelta di Secondi piatti come il Rombo in crosta di patate con crema di porri e olive, una proposta raffinata che unisce la delicatezza del pesce alla croccantezza della crosta, o un classico come il Filetto al pepe verde, accompagnato da purè di patate all’olio toscano. Per concludere in dolcezza i Dessert artigianali di Paszkowski, come “Concerto al cioccolato”, “Passione al pistacchio” o “Armonia Mascarpone e Amarena”, sono la scelta ideale per chiudere il pasto in bellezza.



Un’atmosfera senza tempo


Ad arricchire l’esperienza, l’inconfondibile atmosfera del Paszkowski: musica dal vivo ogni sera, uno staff attento e professionale, e l’eleganza senza tempo di uno dei caffè più iconici di Firenze.


Caffè Paszkowski

Piazza della Repubblica, Firenze

Aperto tutti i giorni, dalle 8.00 a mezzanotte

caffepaszkowski.com 


Fabrizio Del Bimbo 


venerdì 29 novembre 2024

SIMG, oltre 3500 Medici di Medicina Generale a congresso a Firenze per disegnare il futuro della sanità territoriale





La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie rilancia la nuova Sanità attraverso formazione, tecnologia, interdisciplinarietà. Il 23 novembre è partito il 41° Congresso Nazionale. Simposi e laboratori in presenza da giovedì 28 a sabato 30 novembre alla Fortezza da Basso a Firenze.


“Serve un supporto delle cure territoriali, non solo per proteggere gli ospedali e i Pronto Soccorso, ma la popolazione stessa, sempre più anziana e con comorbidità. Non esiste un SSN pubblico ed efficiente senza cure primarie al passo coi tempi” sottolinea Alessandro Rossi, Presidente SIMG. La novità di quest’anno è la SIMG Academy: una palestra di ragionamento clinico con MMG a confronto con altri specialist.


La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) ha accolto oltre tremila medici di famiglia per il 41° Congresso Nazionale, che si è svolto in forma ibrida. L’evento ha preso il via sabato 23 novembre con sessioni virtuali, mentre dal 28 al 30 novembre i partecipanti si sono  riuniti in presenza a Firenze, presso la Fortezza da Basso. Tutte le sessioni sono consultabili on demand fino al 31 marzo 2025. In un momento di ripensamento per il SSN – segnato da risorse limitate, un progressivo invecchiamento della popolazione e la necessità di riforme territoriali – la SIMG risponde con iniziative innovative. Tra queste, spiccano la SIMG Academy e il SIMG Lab Village, strumenti all’avanguardia per la formazione delle nuove generazioni di medici.


“La pandemia è ormai alle spalle, ma il SSN affronta nuove criticità, soprattutto per i Medici di Medicina Generale – sottolinea Alessandro Rossi, Presidente SIMG – Anche recentemente la Medicina Generale è stata sottoposta a critiche. La nostra risposta consiste nella condivisione di un’idea di una professione che può evolvere e stare al passo con i tempi, purché sia sostenuta dalle istituzioni e alla condizione che, come promesso proprio durante la pandemia, si dia un supporto alle cure territoriali, che servono non solo per proteggere gli ospedali e i Pronto Soccorso che sono in una situazione critica, ma la popolazione stessa, che è sempre più anziana e con molte comorbidità. In questa direzione realizziamo la formazione del Medico di Medicina Generale del domani. Non esiste un SSN pubblico ed efficiente senza cure primarie al passo coi tempi”.


“Il Congresso Nazionale della SIMG è un momento unico di ritrovo tra Medici di Medicina Generale che provengono da differenti realtà italiane – evidenzia Ignazio Grattagliano, Vicepresidente SIMG - È un momento di confronto tra esperienze diverse che contribuisce a creare un crogiuolo di idee e di iniziative di crescita professionale che partono dal dibattito di politica sanitaria per arrivare alla premiazione dei migliori elaborati della ricerca nel campo specifico delle cure primarie”.


ACADEMY E LAB: LA SIMG GUARDA AL FUTURO – Uno dei punti di forza del congresso SIMG, dove oltre il 70% degli iscritti ha meno di 40 anni, oltre alle numerose sessioni scientifiche, è la formazione sul campo, promossa attraverso le più moderne tecnologie, disponibili nei venti laboratori del SIMG Lab Village. Questi laboratori permettono ai clinici di acquisire nuove competenze pratiche con robot, manichini ad alta fedeltà, software procedurali, realtà aumentata e altri strumenti che ricreano situazioni, ambienti, patologie, interventi, simulandoli in scenari realistici per insegnare procedure diagnostiche e terapeutiche, ripetere processi e concetti medici, assumere decisioni da parte di un professionista. Pratiche comuni come la lettura di un elettrocardiogramma, l’uso dello spirometro, l’applicazione di un catetere vescicale, la palpazione di noduli mammari, l’ecografia, la terapia palliativa, la gestione del paziente anziano potranno essere sperimentate dai giovani medici. La novità di quest’anno è la SIMG Academy: una palestra di ragionamento clinico dove i MMG saranno a confronto con specialisti di varie società scientifiche. È un’occasione per affrontare alcune tematiche quotidiane della medicina generale, come la gestione della BPCO, il dolore infiammatorio, le infezioni delle vie urinarie, l’obesità e ciò che ruota intorno alle comorbidità cardio-metaboliche.


Sempre nell’ottica della formazione, nel Congresso SIMG si  sono svolti gli esami conclusivi dei corsi di certificazione di Medico di Medicina Generale esperto in varie discipline, un titolo riconosciuto internazionalmente che permette a chi lo consegue di offrire consulenze cliniche ai colleghi sia nelle case di comunità che negli ospedali, partecipare a progetti di formazione, collaborare all’elaborazione dei PDTA e contribuire alla ricerca. Inoltre, le sessioni “SIMG discute di…” hanno permesso anche un confronto su temi di particolare rilevanza etica e sociale. Poi anche due premi alle ricerche scientifiche più originali pubblicate nel setting della Medicina Generale.


Il 41° Congresso SIMG si presenta dunque non solo come il più importante appuntamento della Medicina Generale del Paese, ma anche un punto di partenza per ridisegnare il futuro delle cure primarie in Italia. Perché il futuro del SSN passa dalla forza della Medicina Generale.


Fabrizio Del Bimbo 

giovedì 28 novembre 2024

Twinings torna on air con una nuova campagna dedicata alla gamma di Tè Verde




Twinings, l'iconico marchio di tè, torna on air con una nuova campagna dedicata alla sua gamma di tè verdi, firmata dall'agenzia creativa Caffeina. La campagna, on air fino a gennaio 2025 sulle principali reti televisive e piattaforme digitali, celebra il rituale del benessere quotidiano attraverso il gusto unico e le proprietà benefiche del tè verde.


Il concept creativo "A Cup of Wellbeing" parte dalla constatazione che lo stress è uno degli stati d'animo negativi più diffusi tra gli italiani. Twinings si propone come alleato quotidiano del benessere, trasformando la pausa del tè, e la pausa pubblicitaria stessa, in un momento per rilassarsi, rigenerarsi dall’interno e ritrovare il proprio equilibrio. 


Il video, prodotto in collaborazione con la casa di produzione DaDomani, riprende il filone narrativo di successo incentrato su un viaggio in un mondo di fantasia e benessere, già esplorato nelle precedenti campagne "Tealand" e "Gardener", ispirate al mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie. Questa nuova creatività sottolinea come ogni tazza di tè verde Twinings possa trasformarsi in un momento di pausa e di riconnessione con se stessi.


Lo spot, visibile anche su Youtube valorizza le proprietà rigeneranti di Pure Green Tea e mette in luce tutte le diverse referenze della gamma tè verdi, ognuna con una combinazione unica di ingredienti naturali accuratamente selezionati per i loro benefici specifici, complementari alle proprietà del tè verde. Dalle note rinfrescanti e delicate del Pure Green Tea, alle miscele impreziosite da delicati aromi di frutta ed erbe, Twinings offre un'ampia scelta per rispondere alle diverse esigenze di benessere di corpo e mente.


Fabrizio Del Bimbo 

mercoledì 27 novembre 2024

Coldiretti Toscana, un convegno sui centri antiviolenza

 




Il ruolo dei centri antiviolenza, l’impegno delle imprese agricole per coltivare il cambiamento e le esperienze maturate in Toscana. C’è ancora molto da fare nel Granducato per fermare l’emergenza violenza. Lo dicono i numeri, pesantissimi: 8 donne ammazzate ogni anno tra il 2006 ed il 2023, 6 solo nell’ultimo con 4.500 donne che si sono rivolte ad un centro antiviolenza e 2.000 gli accessi in codice rosa al pronto soccorso per maltrattamenti. Numeri impietosi, da bollettino di guerra, che definiscono la dimensione dell’orrore che tante donne hanno vissuto mentre tante altre lo stanno vivendo, in questo esatto momento. Scappare e salvarsi dalla violenza è possibile: la strada da imboccare con coraggio e tempestività è quella dei centri antiviolenza che sono il luogo riconosciuto dalla Regione Toscana come unico ad avere la specifica preparazione sull'argomento. 


Se ne è parlato mercoledì 27 novembre a Casa Coldiretti a Firenze in occasione del convegno dal titolo “Coltivare il cambiamento, comprendere e contrastare la violenza di genere” promosso da Donne Impresa Coldiretti Toscana in collaborazione con “La Toscana delle Donne” della Regione Toscana. L’iniziativa, voluta dalle imprenditrici agricole di Coldiretti che si tiene nel contesto del calendario di attività della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne che si è celebrata il 25 novembre, ha  puntato a sensibilizzare le campagne sull’esistenza dei centri antiviolenza con cui diverse realtà toscane dialogano e collaborano stabilmente. Modelli virtuosi che contribuiscono a seminare rispetto, gentilezza, fiducia, ascolto, speranza, uguaglianza per un futuro senza paura. 


Al convegno aperto dai saluti della presidente regionale di Coldiretti, Letizia Cesani e dalla responsabile regionale del movimento Donne Coldiretti, Michela Nieri hanno partecipato, in qualità di relatori, Cristina Manetti (capo gabrinetto del Governatore Eugenio Giani e ideatrice del Festival La Toscana delle Donne), Francesca Buonagurelli (responsabile Donne Coldiretti Lucca e direttivo centro antiviolenza Non ti scordar di me), Valentina Folegnani (vice presidente centro antiviolenza Non ti scordar di me) e Vittoria Buonagurelli Cardella (operatrice specializzata centro antiviolenza Valle del Serchio).  


Il convegno era promosso nell’ambito del progetto Agoragridue finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2014-2022 Sottomisura 1.2 “Sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione” - Annualità 2022. 


Fabrizio Del Bimbo 

Novità per La Piadineria a Firenze

 




La Piadineria, il format che dal 1994 ha conquistato milioni di clienti con uno dei prodotti più schietti e contemporaneamente sfiziosi della tradizione gastronomica italiana, la piadina, apre due nuovi ristoranti a Firenze entro la fine dell’anno. Il primo, dal 26 novembre,ha alzato la serranda in Piazza Beccaria, nel quartiere Santa Croce. Il secondo, la cui apertura è prevista dal 20 dicembre, sarà in pieno centro, in Largo Alinari, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e dalle principali attrazioni turistiche della città.


Il format scommette ancora sulla Toscana, dove salgono in totale a 16 i ristoranti attivi, di cui 8 a Firenze e provincia, inclusi i due nuovi punti vendita dell’insegna, che conta ormai oltre 430 ristoranti da nord a sud.


La Piadineria offre oltre 30 diverse ricette, dolci e salate, con un comune denominatore: la piadina dall’impasto semplice con pochi ingredienti, sempre stesa, cotta e farcita al momento, con un processo ad alto tasso di trasparenza, che si intravede spesso in diretta nella cucina retrostante al banco.


Il menu è ampio e molto vario: dalle ricette più classiche, tra cui la mitica “Leggenda” con Crudo, Squacquerone e Rucola, a proposte più ricche e gustose, come “Pollorollo”, piadina arrotolata e farcita con pollo abbinato a diversi ingredienti in quattro versioni, fino alle proposte vegetariane e plant based: c’è una piadina per tutti i gusti, esigenze e scelte alimentari.


Per stupire anche i clienti più frequenti, il menu propone le piadine limited edition. Novità di questo autunno è La Gran Polpetta, una nuova ricetta disponibile in quattro gustose varianti, con polpette di manzo o di zucca immerse nel sugo di pomodoro e da abbinare a Provola o Parmigiano Reggiano.


Per i più piccoli c’è un menu dedicato, Enjoy menu, che prevede una piccola piadina dolce o salata, una bibita e un gadget dedicato alla scuola. Ideale anche per una merenda golosa e semplice.

Nei nuovi ristoranti sarà possibile lasciarsi tentare anche dalle patatine e, per una pausa ancor più leggera, una varietà di insalate accompagnate da spicchi di piadina.


Il locale è dotato di tutti i nuovi strumenti digitali: digital menuboard e self checkout kiosk, per agevolare l’inoltro in autonomia dell’ordine. La piadina può essere ordinata direttamente nel ristorante, oppure, senza alcun sovraprezzo, tramite l’APP La Piadineria, per trovarla pronta all’orario che fa più comodo e saltare la coda alla cassa.  Come succede in ogni città italiana, La Piadineria diventerà anche qui un punto di riferimento per la comunità locale e persone di passaggio per lavoro e turismo, sia durante la settimana, sia la sera e nei weekend: La Piadineria offre una pausa gustosa, semplice e versatile adatta a ogni momento della giornata.


Ciascun locale impiegherà 8 persone. La Piadineria è sempre alla ricerca di nuovi collaboratori: per candidarsi è sufficiente consultare le numerose posizioni aperte nell’area career del sito.


Fabrizio Del Bimbo 

mercoledì 20 novembre 2024

Amaro Santoni protagonista al Giacosa di Firenze






Il 19 novembre scorso lo storico Caffè Giacosa di Firenze ha ospitato una serata speciale dedicata alla reinterpretazione dei classici cocktail italiani nella culla del Negroni, con la partecipazione di Simone Caporale, appena confermato sul podio del The World's 50 Best Bars. Situato nel cuore di Barcellona, Sips, il suo locale,  è frequentatissimo dagli amanti dei cocktail, anche se aperto soltanto nel 2021.


Sempre da Barcellona sono arrivati i bartender del Boadas, locale che da oltre novant’anni fa la storia della movida catalana e recentemente rilevato dalla stesso Caporale.  

I bartender hanno  accompagnato, insieme al team del Giacosa, gli ospiti in un viaggio indimenticabile nel mondo della mixology italiana.




La storia di Giacosa risale agli anni '30 dell'Ottocento quando via Tornabuoni era sulla mappa del Grand Tour di viaggiatori da tutto il mondo. Situato tra la sede del Circolo dell'Unione e l'albergo Londres et Suisse, Giacosa divenne subito un luogo d'incontro dei dandy dell'epoca.




Al Caffè, insegna che la tradizione associa al Negroni,  il pubblico fiorentino ha vissuto un’esperienza sensoriale in una cornice iconica, scoprendo nuove sfumature del gusto grazie alla versatilità di Amaro Santoni, il liquore di altissima qualità a base di 34 erbe, creata con una delle ricette più intime e personali di Gabriello Santoni nel 1961.


Un omaggio a Firenze e ai suoi tesori, grazie a una perfetta unione di profumi e sapori delle botanicals (alcol 16%). Un amaro delicato, dinamico, intelligente: perfetto come aperitivo, squisito a fine pasto, straordinario nei cocktail. 



Il menù dell'aperitivo della serata prevedeva 4 versioni, tutte molto.piacevoli:

Picasso, Caffè mexicano,la Samba e Peefume, tutti a base di Amaro Santoni.


Fabrizio Del Bimbo 



venerdì 15 novembre 2024

GAL DELTA 2000 l progetto INTERREG Italia Croazia BLUESLINKS: innovazione, competenze professionali e reti per sostenere la Blue Economy

Dallo stand alla recente fiera Ecomondo di Rimini, diversi stimoli per il prosieguo dei lavori




Riparte dall’interesse sostenuto a Ecomondo di Rimini il progetto BLUESLINKS, finanziato dal programma INTERREG  Italia Croazia 21-27. 

Blueslinks - acronimo di Blue Economy New Skills - coinvolge anche il territorio emiliano-romagnolo, e ha la finalità di promuovere processi di innovazione e specializzazione intelligente nei settori della Blue Economy con azioni rivolte a identificare i bisogni nei settori dell'economia blu, migliorare l’innovazione e il rapporto con il mondo della ricerca  e favorire l’occupazione. 

Nello stand del progetto a Ecomondo, sono state realizzate molteplici iniziative. I partner hanno organizzato attività di networking e pubbliche relazioni, hanno avuto la possibilità di far conoscere il progetto nell’ambito di tour tematici, divulgare ai visitatori attraverso il materiale informativo disponibile allo spazio espositivo ma anche organizzare meeting tecnici tra i partners; il momento è stato di rilievo anche per la possibilità di creare nuovi e interessanti opportunità di networking e scambio di buone prassi con altre realtà e progettualità presenti ad Ecomondo.   

L’evento fieristico riminese è stato anche l’occasione per presentare BLUESLINKS nell’ambito di importanti momenti convegnistici, come il convegno "Competenze blu e sviluppo dell'occupazione: strategie e buone pratiche per la crescita blu”, organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico Ecomondo & Legacoop Agroalimentare NI, Demetra Formazione, Cooperativa M.A.R.E il giorno 8 novembre. 

In linea con gli obiettivi che si pone BLUESLINKS, il convegno, oltre a presentare buone pratiche, esperienze e strategie messe in atto, ha inteso offrire una panoramica dello scenario delle opportunità occupazionali offerte dall’integrazione dei diversi settori della Blue Economy. Marzia Cavazzini, project manager DELTA 2000 ha presentato il progetto BLUESLINKS con un intervento che ha voluto non solo illustrare gli obiettivi e le attività progettuali e alcuni primi risultati,  ma anche rimarcare come le competenze  blu e lo sviluppo dell’occupazione siano componenti chiave per sostenere la crescita blu sostenibile e innovativa in un contesto di stretta collaborazione tra tutti gli attori che operano nella Blue Economy.. 

BLUESLINKS, che ha preso l’avvio nell’aprile del 2024 e si concluderà nel settembre 2026, vede come  partnership di progetto diversi enti dei territori italo croati: oltre a DELTA 2000, capofila di progetto, gli altri partner di progetto sono 7. Per la parte italiana, il Polo Tecnologico Alto Adriatico Andrea Galvani di Pordenone, Confcooperative Veneto, Gruppo di Azione Costiera FLAG Costa dei Trabocchi e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell'Università del Salento di Lecce. Dal lato croato, i partner sono: l’Università di Dubrovnik, l'agenzia di sviluppo della Contea di Zara - ZADRA NOVA e l'Associazione per la protezione della natura e dell'ambiente e la promozione dello sviluppo sostenibile ARGONAUTA.

Le fasi iniziali attualmente in corso prevedono la costituzione di una rete "Innovation Hub Network" nei settori della Blue Economy e dei lavori marittimi ed attività di indagini e analisi dei fabbisogni, scambio di buone pratiche ed esperienze innovative delle piccole e medie imprese anche attraverso la realizzazione di focus groups. Queste attività sono propedeutiche all’identificazione di un piano di azione che porterà alla realizzazione, a partire dall’anno 2025, di attività di informazione e supporto alle imprese per favorire percorsi di sviluppo innovativo.  Per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro saranno inoltre realizzati eventi quali attivazione di uno sportello informativo, organizzazione di hackathons competitions e career days. Per tutta la durata del progetto sono inoltre previste azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento rivolti alle scuole e alle giovani generazioni, attraverso momento informativi e study visits.


Fabrizio Del Bimbo 

giovedì 14 novembre 2024

Premiate a Firenze, a Casa Coldiretti, le aziende under 40 più innovative, sostenibili e reattive ai cambiamenti.







Tecnologia, sostenibilità, innovazione, economia circolare, filiera corta, turismo rurale, agrididattica e nuovi media: ecco i nuovi “attrezzi” da lavoro dei giovani imprenditori toscani alla testa della rivoluzione generazionale (e culturale) nelle nostre campagne. Sono 3.176 i capi d’azienda che hanno meno di 40 anni impegnati nell’aggiornare e ridefinire il perimetro d’azione dell’agricoltura tradizionale per renderla più moderna, efficace, intelligente, produttiva e soprattutto resiliente al nuovo scenario climatico. L’obiettivo è produrre cibo di qualità, sano e rispettoso dell’ambiente e della salute dei terreni, con meno risorse in un contesto molto diverso da quello di appena pochi anni fa. Un assaggio del grande cambiamento in corso in Toscana lo hanno offerto, anche quest’anno, gli Oscar Green, il riconoscimento promosso da Giovani Impresa Coldiretti Toscana che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l'Agricoltura. I premi della diciottesima edizione sono stati assegnati a Firenze, a Casa Coldiretti, nell’ambito del progetto Agoragri. Alla premiazione hanno partecipato insieme alla Presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani e al Delegato Giovani Impresa Coldiretti Toscana, Francesco Panzacchi, la vice presidente regionale ed assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi ed il portavoce del Governatore Eugenio Giani, Bernard Dika.  


Sette le aziende premiate che sono un po’ il modello di un’agricoltura che punta lo sguardo verso il futuro anche grazie a maggiori competenze e ad una maggiore predisposizione alla comprensione e all’utilizzo delle nuove tecnologie. “I giovani imprenditori sono più innovativi e più attenti alla sostenibilità, più resilienti e nel caso specifico della nostra regione tra i più multifunzionali: il 28% delle aziende guidate tra gli under 40 ha sviluppato almeno un’attività connessa come l’agriturismo, la fattoria didattica o la produzione di energie rinnovabili che posiziona la nostra regione al secondo posto in Italia. – spiega Francesco Panzacchi, Delegato Giovani Coldiretti Toscana – Certo, il ricambio generazionale non si sta rivelando una passeggiata e ci sono ancora molti elementi di criticità che ne rallentano l’attuazione, ma il dato incoraggiante deriva dal desiderio, e lo tocchiamo ogni giorno, di tanti giovani di affacciarsi nel nostro mondo. Le oltre domanda per l’ultima edizione del premio di primo insediamento sono un chiaro segnale di questo fenomeno. Questo desiderio va però sostenuto con forza ed azioni concrete tagliando la burocrazia e favorendo l’accesso al capitale fondiario ma anche con nuovi strumenti finanziari. La voglia non manca”. 


LE STORIE DA OSCAR


AGRICOLTURA DI PRECISIONE DALL’ALTO, MATTIA E’ PRIMO AGRICOLTORE-PILOTA DI DRONE (cat. Impresa Digitale e Sostenibilità)


Mattia porta l’agricoltura di precisione dall’alto. 26 anni, Mattia Lusini, è il primo agricoltore-pilota della Toscana ad aver ottenuto l’abilitazione per poter impiegare gli aerei a pilotaggio remoto per controllare, monitorare ma anche concimare e seminare i terreni riducendo l’uso degli input non necessari, migliorando la sostenibilità delle pratiche e contestualmente la qualità dei prodotti.


Titolare di un’azienda cerealicola a Manciano, in maremma, Mattia ha maturato negli anni una grande passione per i droni che lo ha portato a frequentare una scuola di specializzazione dove ha ottenuto tre patenti tra cui quella che gli permette di operare anche in campo agricolo e nelle aree più impervie. Una tecnologia, quella dei droni da lavoro, che da terra, consente di controllare in pochi minuti grandissime distese di campi con un notevole risparmio di tempo, costi e manodopera, raccogliere dati grazie a telecamere infrarossi, sensori sofisticati e speciali lenti, elaborarli e fornire così all’agricoltore una panoramica digitale sullo stato di salute o di crescita delle sue coltivazioni. Un punto di osservazione diverso che aiuta l’agricoltore a fare valutazioni e a decidere eventualmente quali interventi mettere in campo.  Una soluzione molto utile anche per il controllo della fauna selvatica e per contrastare l’abbandono dei terreni più impervi che possono essere gestiti dall’alto. “I droni sono sicuramente il futuro, sostituiranno per molte pratiche agronomiche i trattori soprattutto in terreni declivi con pendenze di oltre il 30%, e affiancheranno i tradizionali mezzi meccanici per un agricoltura sempre più sostenibile. – spiega Mattia - Purtroppo non sono ancora il presente a causa delle regole che abbiamo in Italia (a differenza degli altri paesi Germania e soprattutto Cina) che limitano l’uso dei droni. Questi nuovi strumenti di lavoro ci permetteranno, per esempio, di svolgere tante attività agricole come contrastare con tempestività la diffusione di malattie che sono una conseguenza dei cambiamenti climatici in atto o distribuire velocemente gli insetti antagonisti, seminare direttamente cereali e leguminose e soprattutto avere una mappatura puntuale dei terreni per consentirci di intervenire in caso di carenza di nutrienti o altri fattori che potrebbero compromettere la qualità e danneggiare il raccolto. Sto preparando la mia azienda al futuro e spero prima o poi di mettermi al fianco di tante altre aziende per portare questa tecnologia in altre realtà”. I droni agricoli possono trasportare molti chilogrammi di sementi e controllare in poche ore decine di ettari di terreni.  


PIC-NIC IN FATTORIA, A ROSELLE (GR) L’AGRIMERENDA CON VISTA SULL’AIA E LA STALLA (cat. E’ ancora Oscar Green)

Il pic nic con vista sull’aia per un pranzo, una merenda o una cena a centro metro zero con i prodotti della norcineria del Podere Cantoni I. L’agrimerenda dell’azienda agricola di Roselle, in maremma, esalta il legame tra agricoltura, cibo e turismo regalando a vacanzieri e consumatori un ricordo rustico ed autentico. In una parola sola: indimenticabile. Il vino è servito nel fiasco, sedie e tavoli sono realizzati con materiali di recupero, vecchie botti e fieno, tovaglia, posate e stoviglie con materiali riciclati (o lavabili) e ad alimentare la catenaria di lampadine che illumina l’aia che si affaccia sulle stalle è l’energia “catturata” da una vecchia pala a vento come si vede nei film. Se sei fortunato puoi incrociare le Chianine mentre rientrano dopo una giornata libere al pascolo. Sicuramente le potrai sentire muggire in lontananza (muuuu!). 

La vera toscana, del food buono e sano, sostenibile, rispettoso dell’ambiente e dei cicli della natura è dentro il set da pic nic che i fratelli Dori, Lorenzo e Lucia, preparano e consegnano ai loro ospiti: “è una delle experience gastronomiche che proponiamo ai turisti e clienti che vengono a trovarci in azienda. Forniamo tutto l’occorrente per apparecchiare la tavola e per godersi qualche ora piacevole degustando il nostro tagliere di formaggi e salumi e su richiesta anche l’hamburger. Possono scegliere tra vino e birra artigianale. –– racconta Lucia Dori, 27 anni, una laurea in gestione aziendale - La nostra è un’azienda zootecnica a conduzione famigliare: alleviamo Chianine e maiali per la produzione di carni fresche, lavorate e stagionate. I prodotti non aziendali sono stati selezionati nelle filiere aderenti a Campagna Amica come noi. Facciamo rete con le aziende del territorio per proporre una esperienza enogastronomica completa che valorizzi il nostro lavoro, il territorio e sostenga, diversificando, le nostre attività”.


TRE FRATELLI E UNA PASSIONE…LA CIPOLLA DI CERTALDO. DAL SALAME AL PRIMO PANETTONE ARTIGIANALE CON LA “ROSSA” DEL DECAMERONE (cat. Custodi d’Italia)

Tre fratelli e una passione per…la cipolla di Certaldo. Alessio (30 anni), Andrea (30 anni) e Mirko, il più grande di tre (36 anni), sono i più giovani custodi del seme della pregiata cipolla rossa citata anche nel Decamerone di Boccaccio. Un ortaggio antico, ricercato, gustoso ma anche molto eclettico che i tre dell’azienda agricola “L’orto sotto casa” coltivano con amore e stanno valorizzando, oltre che come prodotto fresco o nelle classiche composte, con una serie di ricette, abbinamenti e trasformati inediti e fantasiosi come il salame a base di cipolla, i cantuccini con cipolla e cioccolato, i biscotti con cipolla, pomodoro e pecorino, il panforte alla cipolla candita e presto arriverà anche il primo panettone dolce di Natale con cacao, semi di cacao e cipolla di Certaldo naturalmente. Diversificare è la parola d’ordine dei tre fratelli che, a fianco della cassetta della settimana con gli ortaggi di stagione appena raccolti proposta con simpatia via social e alla vendita diretta, collaborano con artigiani e piccole aziende per completare la filiera e conquistare i palati dei consumatori italiani e soprattutto stranieri grazie anche alla possibilità di esportare all’estero. Ma c’è anche un’altra ragione che nasce dalla necessità di adattarsi rapidamente alle conseguenze dei cambiamenti climatici sposando il principio dei principi dell’economia circolare: non si butta via nulla. “la diversificazione è la chiave della redditività per un’azienda agricola moderna – racconta Mirko Delle Fave – ed è una necessità ancora maggiore quando il lavoro di mesi è compromesso da una grandinata o da un andamento climatico poco favorevole che danneggia il prodotto rendendolo meno appetibile per i canali della vendita diretta. La trasformazione in composte ed in nuovi prodotti alimentari ci permette di utilizzare al meglio anche quei prodotti orticoli che non sono perfetti e che altrimenti finirebbero al macero. Salviamo tutto ciò che è buono, magari meno bello, ma buono per farlo diventare un salame o un biscotto. La nostra creatività e voglia di esplorare non si esaurisce certo qui. Stiamo già lavorando a tanti altri nuovi prodotti”. Un percorso, quello aperto dall’Orto sotto casa, di cui sarebbe orgoglioso nonno Gabbriello: è dal suo “fazzoletto di terra”, coltivato ad orto, che i tre nipoti si sono ispirati.


VIVAISMO, RICERCA E TECNOLOGIA IN CAMPO PER SUPER PRATO RESILIENTE CAMBIAMENTI CLIMATICI (cat. L’impresa che cresce)

Agricoltura, ricerca e tecnologia in…campo insieme per giocare nei grandi stati e nei grandi eventi sportivi. Si chiama “Erbavoglio” il rivoluzionario sistema nato dalla collaborazione internazionale tra la pisana HTS, azienda agricola di San Giuliano Terme, e la Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa, che consente di creare manti erbosi molto più sostenibili e meno energivori trapiantando, e non seminando, le piantine. E’ il super tappeto su cui giocano già molte squadre del campionato di Serie A e serie B come l’Empoli, il Cagliari, il Pisa, della Ligue 1 e di altri campionati europei. Un sistema adottato anche per il centro di allenamento della Fiorentina, il Viola Park, numerosi centri sportivi, Golf Club e parchi pubblici sparsi in tutta Italia. “Il tappeto – spiega Luca Pacini - non si semina o non avviene con la posa del tappeto a rotoli:  le singole piantine, coltivate nelle serre della nostra azienda per 40 giorni, sono trapiantate pazientemente una ad una con macchine automatizzate. Come in un mosaico. E non si tratta di specie qualsiasi ma di una delle principali infestanti dei nostri prati, la gramigna, che dopo studi e ricerche condotte dall’Università di Pisa che hanno portato alla nascita di un nuovo brevetto, è diventata uno straordinario alleato, utile e soprattutto resistente, ai climi sempre più caldi del Bel Paese. E’ una soluzione che gioca di anticipo rispetto al nuovo scenario climatico. I nostri manti consumano tra il 50%-80% in meno di acqua rispetto ai tradizionali manti seminati o srotolati e questo si traduce in minori costi ed in una maggiore attenzione verso una risorsa sempre più preziosa”. 


NELLA VECCHIA FATTORIA (DIDATTICA), GRANDI E PICCINI SULL’ARCA DI MARGHERITA (cat. Campagna Amica)

“Nella vecchia fattoria ia ia oh…”: potrebbe essere senza dubbio questa la canzone di sottofondo per raccontare la curiosa storia della fattoria “La Pannocchia”. Sulla moderna Arca di Margherita Turchi (29 anni), imprenditrice e biologa, sono già saliti cavalli, capre, conigli e perfino mucche. E molti altri ci saliranno ancora. La fattoria, che si trova nella campagna di Castiglion Fiorentino ed è una delle 180 fattorie didattiche autorizzate in Toscana, è uno spazio all’aperto dove grandi e piccini vengono a contatto diretto con gli animali da cortile più comune imparando a relazionarsi con loro grazie a tantissime divertenti attività. Una realtà che anche le scuole del territorio stanno scoprendo. “La fattoria nasce dalla passione per la natura e gli animali dopo aver terminato il mio percorso di studi universitari su questi argomenti. – racconta Margherita Turchi - Mi sono resa conto che, nonostante il nostro paese sia immerso nella campagna e ne respira i più profondi sapori e odori, manca quella profonda e ancestrale connessione tra l’uomo e animali. Al momento la fattoria ospita i più comuni animali da cortile con i quali tutti possono interagire. Le attività sono principalmente rivolte ai più piccoli ma non solo, abbiamo l’obiettivo di far comprendere anche ai grandi l’affascinante mondo naturale”. E quindi ad oggi la fattoria “La Pannocchia” conta tre cavalli, due caprette, una mucca di razza Zebù, un asinello e poi conigli nani e ariete e qualche porcellino d’India. Qui si impara ad entrare in sinergia con gli animali parola di Margherita Turchi. Margherita realizza percorsi con i cavalli per gli ospiti degli agriturismi accanto alla sua azienda in Valdichiana. A breve anche lei aprirà il suo. 


AGRICOSMETICA, LA PRIMA DISTILLERIA DI BURRO DI GIAGGIOLO (cat. Coltiviamo insieme)

Toscana Giaggiolo è una Cooperativa che riunisce più di 200 piccoli coltivatori toscani, è il riferimento principale in Italia per la produzione e vendita di rizomi d’Iris, una qualità unica esportata in tutto il mondo. La radice del giaggiolo è materia preziosa per la produzione di profumi, creme di bellezza, cosmetici, alcolici, preparati di erboristeria, vini e molto altro. L’Iris toscano è un prodotto pregiato, selezionato dai grandi marchi della moda, farmaceutici ed alimentari per le proprie realizzazioni. Con le sue dolci sfumature violacee, l’Iris, anima il paesaggio della Toscana. Dalle sue radici si producono essenze preziose per la realizzazione di prodotti di alta qualità. I suoi fiori delicati sono ricchi di storia e fonte di ispirazione per l’arte. Grazie al progetto, è stata installata nella cooperativa la prima distilleria italiana per estrarre il burro di giaggiolo. Questo permette di rafforzare la filiera locale, promuovere la qualità del prodotto toscano ed evitare di dipendere da distillatori stranieri. 


L’ORTO DOMESTICO AI TEMPI DEI SOCIAL, IL BOSS-INFLUENCER CHE INSEGNA A COLTIVARE SU BALCONI E TERRAZZE (menzione speciale Agri-Influencer)

Avvicinare i giovani all’orticoltura domestica, a coltivare insalate, zucchine, melanzane e erbe aromatiche anche su balconi e terrazzi, giocando sulla curiosità ed usando i loro stessi strumenti e linguaggio. Per raggiungerli Marco Pacini, 40 anni appena compiuti, “boss” dell’Ortofruttifero di San Giuliano Terme, un colosso che produce ogni anno 50 milioni di piantine da orto destinate a garden, vivai e negozi, si è messo in gioco in prima persona. E’ lui, periodicamente, sui canali Facebook e Instagram, a dispensare informazioni e consigli su quando per esempio iniziare a piantare i pomodori, su quanta acqua dosare quando fa caldo e su quali prodotti coltivare, anche in autunno, per avere sempre a disposizione ortaggi freschi e sicuramente a millimetro zero. Una miniera di suggerimenti, uno stimolo per famiglie e giovani a sfruttare ogni spazio in casa o all’esterno per coltivare il proprio orticello ma anche un modo smart per svelare come si cucinano e raccontare le innovazioni che portano sostenibilità lungo tutta la filiera produttiva. “Il nostro motto è la felicità nell’orto. – racconta Pacini – Con questo nuovo progetto vogliamo comunicare e trasferire agli utenti, soprattutto ai giovani, il piacere ed i vantaggi di autoprodurre in casa un po’ degli ortaggi che si consumano abitualmente. Questi benefici sono economici, ambientali e di salubrità dei prodotti. Il tempo dedicato alla cura delle piante, che vediamo crescere, è sempre tempo ben speso perché ci connette con le origini della vita, combatte lo stress e porta colore nelle nostre case. La nostra fan base sta crescendo velocemente. In pochi mesi siamo già oltre 16 mila su Facebook”. L’Ortofruttifero custodisce oltre 750 varietà di semi che raccontano la storia del nostro paese e dell’agricoltura della nostra regione. Dal canestrino di Lucca all’Aglione della Val di Chiana, dalla lattuga pesciatina al tradizionale cavolo fino a 70 tipologie di peperoncino. 


Fabrizio Del Bimbo 

mercoledì 13 novembre 2024

Storie di forza e riscatto nelle aule aretine: oltre 2 mila studenti coinvolti dal Premio Internazionale Semplicemente Donna

 



Venerdì 22 e sabato 23 novembre le Donne protagoniste si raccontano agli studenti. Il valore formativo del premio e il suo impatto nel sensibilizzare i giovani alla lotta contro la violenza di genere. E a maggio 2025 l’assegnazione di borse di studio


Oltre 2000 studenti, 17 Istituti scolastici, numerosi insegnanti e dirigenti scolastici: questi i numeri della due giorni del Premio Internazionale Semplicemente Donna per un progetto educativo dedicato alle scuole con l’obiettivo di ispirare i ragazzi nella costruzione di una società più equa ed inclusiva.


Le premiate di questa edizione ed alcune delle precedenti nelle mattinate di venerdì 22 e sabato 23 novembre incontreranno infatti gli studenti della provincia di Arezzo, portando direttamente nelle aule le loro storie di riscatto e coraggio :l’obiettivo è coinvolgere le nuove generazioni e offrire loro esempi concreti di impegno sociale, resilienza e determinazione perché i giovani hanno bisogno di testimonianze dirette, di guardare negli occhi chi ha vissuto in prima persona situazioni negative ma anche storie di riscatto .


Un’iniziativa importante, “resa concreta grazie all’impegno della prof.ssa Stella Ficai, coordinatrice del progetto per le scuole”, spiegano Angelo Morelli e Chiara Fatai, rispettivamente presidente e coordinatrice del premio: “Il legame con il mondo della scuola è per noi fondamentale. Le testimonianze che verranno portate nelle classi avranno un impatto diretto sulle coscienze dei ragazzi, rafforzando valori di uguaglianza e rispetto”.


Gli studenti avranno poi l’opportunità di partecipare al concorso di borse di studio ‘Giù le mani, il diritto di contare’, con l’assegnazione di 10 borse la cui cerimonia di premiazione avrà luogo a maggio 2025 presso la Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo. Un modo per toccare con mano quanto gli incontri/ dibattito con le premiate abbiano lasciato nella coscienza degli alunni.


Nelle aule i racconti e le testimonianze delle storie e delle vite delle premiate: Carmen Magallón per il suo impegno per la pace, la procuratrice afghana Mareya Bashir, la musicista Saule Kilaite, la presidente del Consorzio Vero Volley Alessandra Marzari, Marie-José Lallart da sempre impegnata per la tutela dei bambini del terzo mondo, l’imprenditrice Benedetta Ferraro, la vulcanologa Sara Barsotti, Ilde Terracciano, Alessandra Cuevas entrambe donne vittime di violenza . E ancora: Cristina Toteri prima donna saldatrice in Aprilia Racyng , la scienziata Flavia Bustreo, la giornalista Monica D’Ascenzo e il progetto SOS Villaggio dei Bambini di Trento.


All’iniziativa parteciperà anche Fabio Roia, Presidente del Tribunale di Milano, insignito del premio Uomo per i diritti umani.


Un momento educativo di grande impatto per i giovani della provincia di Arezzo, che avranno modo di conoscere da vicino figure che incarnano i valori di parità, inclusione e rispetto.


Parteciperanno agli incontri con gli studenti anche figure simbolo delle precedenti edizioni come Antonella Celletti, Grazia Biondi, Filomena Lamberti, Monica Zanetti, Eleonora Lastrucci e l’attuale presidente della Giuria del Premio Daniela Simonetti che ha evidenziato l’importanza strategica del coinvolgimento delle scuole:


“I sistemi, caratterizzati da ingiustizie o discriminazioni, non si cambiano mai dall’alto ma attraverso una cultura e una consapevolezza che devono arrivare ai più giovani. Da loro ci aspettiamo segni di discontinuità. Un ragazzo di un liceo, durante un incontro, ha parlato di un ‘virus buono’ dal quale farsi contagiare, quello della consapevolezza e della comprensione, dell’empatia e della crescita. Andare nelle scuole, incontrare i giovanissimi, affrontare con loro temi anche scomodi significa favorire un contagio positivo per costruire una società nuova, più libera, moderna e inclusiva”.


Il programma del Premio Internazionale Semplicemente Donna negli Istituti scolastici della Provincia di Arezzo


Venerdì 22 novembre 2024


Ore 9:00 – 12:00

Incontri dibattito con le scuole superiori del territorio

Moderati da giornalisti professionisti, questi incontri coinvolgeranno i seguenti istituti:


·         Liceo Luca Signorelli, Cortona


·         I.S.I.S. Angelo Vegni, Capezzine


·         I.T.E. Guido Marcelli, Foiano della Chiana


·         Liceo Giovanni da Castiglione, Castiglion Fiorentino


·         Licei Giovanni da San Giovanni, San Giovanni Valdarno


·         I.S.I.S. Buonarroti Fossombroni, Arezzo


·         Liceo Piero della Francesca, Arezzo


·         Liceo Città di Sansepolcro


·         I.S.I.S. Margaritone Vasari, Arezzo


·         Istituto Comprensivo Francesco Severi, Arezzo


Sabato 23 novembre 2024


Ore 9:00 – 12:00

Seconda giornata di incontri dibattito con le scuole superiori del territorio

Moderati da giornalisti professionisti, con la partecipazione dei seguenti istituti:


·         Liceo Giovanni da Castiglione, Castiglion Fiorentino


·         I.S.I.S. Valdarno, San Giovanni Valdarno


·         I.S.I.S. Benedetto Varchi, Montevarchi


·         Liceo Scientifico Francesco Redi, Arezzo


·         Liceo Classico Musicale Francesco Petrarca, Arezzo


·         I.T.I.S. Galileo Galilei, Arezzo


·         Liceo Vittoria Colonna, Arezzo


·         Liceo Galileo Galilei, Poppi


29 febbraio 2025

Termine del concorso di borse di studio “Giù le mani, il diritto di contare”, riservato alle scuole superiori partecipanti al progetto.


Maggio 2025

Cerimonia di consegna delle borse di studio

Sala dei Grandi, Provincia di Arezzo.


Fabrizio Del Bimbo 

sabato 2 novembre 2024

Montasio DOP, il formaggio buono che fa bene

 



Il Friuli-Venezia Giulia vanta un’unica DOP nel settore lattiero-caseario: il Montasio, un formaggio tipico a pasta cotta semidura, che deriva il nome dall’omonimo altopiano situato nelle vette friulane delle Alpi Giulie. Qui, già nel Seicento, i monaci benedettini dell'Abbazie di Moggio Udinese custodivano l’arte casearia e da allora la tradizione del Montasio è passata di generazione in generazione, restando sempre fedele a regole ferree rispettate dalla sapiente lavorazione artigianale dei mastri casari. Dai pascoli montani, ricchi di particolari foraggi, si è diffuso anche nella pianura friulana estendendosi alle vallate e alle colline del bellunese, del trevigiano e nelle zone fra il Brenta e il Piave. A proteggerne la produzione da molti anni ci pensa il Consorzio per la tutela del Formaggio Montasio, che si impegna costantemente nella promozione, valorizzazione e tutela della qualità del prodotto, controllando e verificando che l’intero processo sia sempre conforme al disciplinare della DOP. Un’attenzione particolare è riservata al controllo finalizzato alla tutela del consumatore finale. Oggi il Consorzio conta numerosi caseifici dislocati in tutto il Friuli-Venezia Giulia e in parte del Veneto orientale. 


Il Montasio DOP è prodotto esclusivamente con latte vaccino fresco non pastorizzato dei bovini allevati nei pascoli di montagna e nutriti con le erbe autoctone del territorio. Il disciplinare prevede un minimo di 60% di erbe locali, e per il resto si consente anche l’aggiunta di foraggio conservato proveniente da altre zone.  Il formaggio porta nel sapore e nella tessitura della pasta un marchio impresso dall’ambiente in cui viene prodotto. Territorio, clima e materia prima, uniti a tradizione, lavorazione, tecnologia e artigianalità sono fattori distintivi del Montasio DOP, un formaggio di origini umili, nato per durare nel tempo nella salubrità delle casere d’alpeggio,. È sempre rimasto legato a processi di lavorazione semplici e naturali, raggiungendo le tavole dei consumatori per offrire il meglio che la natura sa donare. Forte della sua tipicità, delle sue proprietà organolettiche e qualitative, con le diverse stagionature offre una combinazione armoniosa di profumi, sapori e valori nutritivi. Con la maturazione il Montasio DOP si esalta per bontà ma anche per genuinità, tanto da essere un perfetto alleato per la salute e il benessere, grazie al suo apporto energetico e alla sua naturale assenza di lattosio. Un formaggio che può essere gustato in qualsiasi momento della giornata e che risulta perfetto sia a tavola che in cucina.

La tipicità del Montasio è tutelata fin dal 1955, nel 1986  è diventato DOC. Nel 1984 per volontà dei produttori e stagionatori è nato il Consorzio di Tutela. Dal 1996 può fregiarsi della prestigiosa DOP, Denominazione di Origine Protetta.

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Info: www.montasio.com


Fabrizio Del Bimbo 

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