lunedì 6 settembre 2021

L'Educandato della SS. Annunziata rende omaggio a Fulvia Ferragamo

Il 6 settembre l'Educandato Statale SS. Annunziata di Firenze ha reso omaggio ad una delle sue Poggioline più illustri e raffinate, che ha lasciato il segno nella Villa di Poggio Imperiale, traendone ispirazione per i suoi lavori divenuti famosi in tutto il mondo.





Fulvia Ferragamo, che ha studiato all'Educandato per quattro anni a partire dal 1960, ha vissuto tra quelle mura ricche di storia, circondata da affreschi delicati e dipinti di personaggi dallo sguardo solenne, carte da parati provenienti da terre misteriose e disegni che raccontano la vita di un popolo affascinante e tanto, tanto lontano. Le antiche sale di questa villa, quindi, sono state solo la prima tappa di un lungo percorso di studi che ha portato Fulvia Ferragamo a sviluppare un profondo amore per le atmosfere dell'antica Cina e una grande curiosità per il processo di realizzazione di un foulad di seta.

È quindi proprio la Villa di Poggio Imperiale che la educa alla bellezza, allo studio del passato per proiettarsi alla creazione del futuro. È qui, negli alloggi delle convittrici collocati all'epoca nel “quartiere cinese” caratterizzato da paramenti che raccontano la vita in oriente e i processi di produzione di manufatti tipici, tra stampe dai colori delicati che raffigurano piante, fiori e animali esotici mai visti fino a quel momento, che Fulvia Ferragamo comincerà a fondare il suo “mondo visivo”, un vero e proprio patrimonio di memoria artistica e iconografica che la accompagnerà per il resto della sua vita personale e creativa.

È quindi in onore del profondo legame che Fulvia Ferragamo ha avuto con la Villa del Poggio Imperiale che l'Educandato Statale SS. Annunziata ha deciso di intitolarle il Salone delle Feste, in occasione di una emozionante cerimonia che si è svolta alla presenza della famiglia Ferragamo e delle autorità cittadine. A tagliare il nastro il marito di Fulvia Ferragamo, avvocato Giuseppe Visconti, insieme ai figli Angelica, Ginvevra, Consolata ed Emanuele.

L'iniziativa, fortemente voluta dal CdA dell'Educandato, vuole quindi rendere omaggio ad una Poggiolina illustre, che rappresenta la perfetta incarnazione dell'anima della Villa di Poggio Imperiale, da sempre luogo di formazione di grandi menti femminili e dimora di grandi donne del passato.

“La Villa di Poggio Imperiale è sempre stata definita 'la villa delle principesse', ma è anche e soprattutto una casa, un luogo di crescita personale per ragazze e giovani donne che vivono nella storia, ma che studiano proiettate nel futuro– spiega Giorgio Fiorenza, Presidente del CdA - Queste ragazze sono il fiore all’occhiello della piccola grande società che prende vita ogni giorno tra queste mura antiche e che si muove sotto lo sguardo attento della storia. Alcune di loro, giovanissime, entrano in convitto lasciando le loro famiglie a Pantelleria, i loro amici a Lampedusa o i vecchi compagni di scuola all’estero, e vengono catapultate in una realtà d’altri tempi, fatta di istitutori e dormitori, lezioni quotidiane e attività extrascolastiche, tempo libero da condividere con quelle che presto verranno considerate come delle vere e proprie sorelle e tanti, tanti sogni. ”

Il Salone delle Feste, realizzato nel 1779 da Gaspare Maria Paoletti, fu costruito in un'epoca in cui un salone da ballo era un ambiente ritenuto ormai indispensabile per una reggia. Paoletti, dunque, dotò il piano nobile di un grande salone bianco, chiaro e puramente neoclassico, con ampie finestre che guardano le colline di Arcetri, adibito a feste e decorato a stucco dai fratelli Grato e Giocondo Albertolli. Punto di convergenza di una serie di sale e ambienti privati che si affacciano ai lati esterni dell’edificio, anch’essi decorati a stucco, il salone è anticipato da un vestibolo illuminato da un lucernario e decorato a stucchi con specchiere Impero e busti neoclassici. La sala, anche oggi adibita a balli, concerti e altre manifestazioni, ospita un pianoforte ottocentesco e un pianoforte Steinway & Sons gran coda.

Fabrizio Del Bimbo



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