martedì 15 settembre 2020

Racconti straordinari di gente comune: successo del Festival di Narrazioni Popolari dell’Empolese Valdelsa.




Si è conclusa nei giorni scorsi la seconda edizione del festival di narrazioni popolari a Certaldo, Gambassi Terme e i musei del MuDEV. 
Nel cuore della Toscana, tra antichi borghi, itinerari storico-artistici e piacevoli tradizioni enogastronomiche, si è svolto “Ci sono sempre parole. [non] Festival delle narrazioni popolari (e impopolari)”, un piccolo festival con un grande obiettivo: rimettere al centro le persone e i loro racconti di vita quotidiana, per ricostruire le connessioni tra le comunità, ricreare la capacità di ascolto e accrescere l’empatia.
“Ci sono sempre parole” ha scelto di non puntare sui grandi nomi, ma sulla straordinarietà del quotidiano, per rigenerare l’identità personale e territoriale in un momento storico segnato dalla virtualità delle comunicazioni e dal distanziamento sociale.




La seconda   edizione   del   festival
ideato da Andrea Zanetti, direttore artistico insieme a Cinzia Compalati, coinvolgendo a rotazione tutti i comuni dell’Empolese Valdelsa, si è svolta nei Comuni di Certaldo e Gambassi Terme (FI), in diversi luoghi selezionati per il forte valore storico-artistico, simbolico e aggregativo.



Uno degli eventi principali è l’esposizione d’arte contemporanea “Stoner. Landing pages”, visitabile fino al 10 gennaio 2021 nella storica sede del Palazzo Pretorio di Certaldo. Poi ci sono stati  i racconti dei cittadini nei musei del MuDEV e il concerto del cantautore Bobo Rondelli. 
La mostra “Stoner. Landing pages”  trae origine dal noto romanzo di John Williams, un caso letterario che ha appassionato migliaia di lettori nel mondo: la biografia di un anonimo professore universitario che a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale affronta i drammi e le passioni di una vita normale. Ad otto artisti diversi per poetica e formazione – Emiliano Bagnato, Mauro Fiorese, Stefano Lanzardo, Roberta Montaruli, Eleonora Roaro, Jacopo Simoncini, Giuliano Tomaino, Zino – è stato chiesto di far vivere i personaggi e le atmosfere del romanzo attraverso il proprio linguaggio: fotografia, istallazioni, musica, performance e video.

Nella campagna toscana “l’andare a veglia” era il modo per trascorrere le serate in compagnia, conversando, leggendo, suonando un po’ di musica, giocando o ballando. Il più bravo a raccontare prendeva la parola e narrava storie che univano verità e fantasia, costruendo quell’epica del quotidiano di cui le province italiane sono ricchissime. Il filo conduttore dei racconti del Festival sarà l’asse temporale che sempre segna la storia dei luoghi: racconti di emigranti, racconti di anziani, di famiglie, di bambini, di guerra, d’amore, di migranti arrivati negli ultimi decenni.




Tra i luoghi più suggestivi coinvolti quest'anno  dal festival spiccano a Certaldo Alto, borgo governato dal giovane sindaco Giacomo Cucini, il Palazzo Pretorio con i suoi affreschi sbiaditi, ma affascinanti, la chiesa sconsacrata di S. Tommaso con il Tabernacolo dei Giustiziati di Benozzo Gozzoli, la Casa di Giovanni Boccaccio con le copie del Decamerone tradotte in tutte le lingue, la chiesa dei SS. Jacopo e Filippo con la tomba del Boccaccio e il Cristo trionfante di Petrognano. 
A Gambassi Terme la solitaria Pieve di S. Maria Assunta a Chianni, immersa in un paesaggio tipicamente toscano,  rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura tardo romanica in Toscana. Nonostante il passare dei secoli e gli interventi di restauro che si sono susseguiti nel tempo, la pieve conserva ancora in sostanza l’aspetto che ricorda da vicino la facciata del Duomo di Volterra. Ricordata alla fine del X secolo dall’Arcivescovo Sigerico di Canterbury come ventesima tappa del suo percorso lungo la Via Francigena, la sua facciata in arenaria gialla spicca nel  paesaggio circostante. Queste attrazioni della Toscana diventano ancora più coinvolgenti se raccontate da una guida speciale  come Fabio Cibecchini, alias il Toscano strano. 



Info: www.museiempolesevaldelsa.it

Fabrizio Del Bimbo

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