mercoledì 2 aprile 2025

A Firenze tornano le Piaggeliadi

 



 Le Piaggeliadi, la miniolimpiade di Firenze dedicata ad alunni e studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, è giunta alla 30esima edizione: la cerimonia di apertura è in programma il 12 aprile al Mandela Forum, le gare cominceranno il 13 aprile e si concluderanno il 25 maggio. La cerimonia di premiazione è prevista il 26 giugno nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Il programma delle Piaggeliadi comprende 60 metri piani, marathon family (corsa di un bambino insieme ad un genitore), scherma, minitennis e go back, tiro a bersaglio, nuoto e calcetto. La manifestazione è promossa dal Comune in collaborazione con la Polisportiva Firenze Ovest, che si occupa della parte organizzativa. "Anche quest'anno - ha sottolineato l'assessora allo sport Letizia Perini - il grande lavoro della Firenze Ovest consentirà a un gran numero di alunni e studenti di cimentarsi in varie discipline. Si tratta di un'occasione di incontro e socializzazione che esalta i veri valori dello sport. In questi 30 anni le Piaggeliadi hanno saputo trasformare un'occasione di gioco in una manifestazione di riferimento per tutta la città e non solo". "Un evento che dura ormai da trent'anni - ha commentato Marco Borri, responsabile del comitato organizzatore della manifestazione -. Vuol dire che il format è piaciuto e serve alla città. Ogni anno ha coinvolto tantissimi bambini e questo era un nostro obiettivo".


Fabrizio Del Bimbo 

sabato 29 marzo 2025

Dal 30 marzo al 28 aprile la Rotonda Brunelleschi nel Museo De’Medici ospita IN LUCE L’OSCURITÀ VOLGENDO

 



Dopo la sfilata della collezione "Il cielo per una stella" a Palazzo Pitti al Teatro del Rondò di Bacco nel 2011 e l’esposizione permanente di un loro gioiello al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti.

Firenze torna a d accogliere l'arte orafa delle sorelle Banci ispirata al Ducato di Urbino 


Daniela e Marzia Banci: «Le relazioni che unirono la dinastia medicea ai duchi urbinati diventano gioielli: Vittoria, figlia di Claudia de’ Medici e di Federico Ubaldo Della Rovere, sposò il granduca di Toscana Ferdinando II divenendo simbolo del legame che segnò la storia della casata toscana con la nascita del futuro granduca Cosimo III»


È Vittoria Della Rovere il simbolo della mostra di arte orafa IN LUCE L’OSCURITÀ VOLGENDO, dedicata alle opere delle artiste Daniela e Marzia Banci, in esposizione dal 30 marzo al 28 aprile alla Rotonda del Brunelleschi del Museo De’ Medici di Firenze (via del Castellaccio | tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 | per informazioni: 333 3921744 | marzia.banci@gmail.com).


Non si tratta di una prima volta a Firenze per le sorelle Banci, che tornano nella città del giglio a 14 anni di distanza dalla sfilata della collezione "Il cielo per una stella", ospitata a Palazzo Pitti al Teatro del Rondò di Bacco nel giugno 2011. Le due artiste hanno anche esposto a Pitti Moda e, oggi, al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti dei Granduchi di Toscana c’è un loro gioiello.


 


IN LUCE L’OSCURITÀ VOLGENDO arriva a Firenze dopo la prima esposizione alla Galleria Cavour di Padova nel 2023, che ha richiamato più di 2mila visitatori da tutto il mondo e, prima di aprirsi ufficialmente al pubblico domenica 30 marzo, sarà inaugurata sabato 29 marzo alle 17:00 in un evento che coinvolgerà le due artiste, la storica dell’arte Maria Anna Di Pede, l’assessore alla Cultura del Comune di Padova Andrea Colasio, il direttore del Museo De’ Medici Samuele Lastrucci ed il giornalista Andrea Panzavolta.


 


IN LUCE L’OSCURITÀ VOLGENDO - la collezione


Gioielli preziosi ispirati alle Marche, terra d’origine delle due artiste orafe impegnate da 44 anni nel loro laboratorio padovano: qui rileggono ed interpretano le vicende storico-culturali del ducato di Urbino fino all’unione con il Granducato di Toscana attraverso i loro preziosi, nel rispetto di una visione intimamente personale e filosofica ospitata ora proprio nel cuore dell’arte fiorentina. Un lavoro nel quale le Banci ripercorrono l’evoluzione del Ducato dalle origini fino all’estinzione della dinastia Della Rovere con il matrimonio tra la stessa Vittoria, donna forte e culturalmente preparata, figlia di Claudia de’ Medici e di Federico Ubaldo Della Rovere, che sposerà il granduca di Toscana Ferdinando II dando i natali a Cosimo III De’ Medici.


 

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Le opere sono esposte in questo ambiente ottagonale in continua relazione con quelle dedicate alla storia del Ducato di Urbino, una storia che le artiste hanno elaborato in maniera individuale, ma strettamente complementare.


 


Le spille di Marzia Banci, pensate per l’uomo e che trovano un’ideale collocazione vicino al cuore di chi le indossa, dedicate alle rocche che esaltano la bellezza di queste fortezze, gemme incastonate nel territorio marchigiano, vengono caratterizzate da componenti storiche e architettoniche urbinati. Gioielli che fanno rivivere le dinastie su lastre di argento, tra cornici d’oro e acciaio, incise ed ornate da pietre in un dialogo con professionisti e artigiani che hanno contribuito a valorizzare l’opera orafa con piccoli dipinti, rimandando alle fucine di creatività delle botteghe rinascimentali.


Ad emergere è la collezione di spille su I Duchi di Urbino, dieci pezzi che ritraggono Oddantonio da Montefeltro, Federico da Montefeltro, Cesare Borgia, Guidubaldo da Montefeltro, Francesco Maria I Della Rovere, Lorenzo de’ Medici, Guidubaldo Della Rovere, Francesco Maria II Della Rovere, Federico Ubaldo Della Rovere fino alla Granduchessa di Toscana Vittoria Della Rovere, unica donna, colei che unì le famiglie e la storia delle due regioni, assicurando alla casata la cospicua eredità di numerosi beni ed inestimabili opere d’arte tutt’oggi visibili nelle collezioni delle Gallerie degli Uffizi e di Palazzo Pitti.


 


Daniela Banci, invece, svolge la sua ricerca artistica partendo dallo Studiolo del Palazzo Ducale di Urbino, l’ambiente più intimo dell’edificio, lasciandosi ispirare dagli Uomini illustri dello Studiolo. Filosofi, poeti, scienziati, uomini di ingegno, dottori della Chiesa, esempi di virtù per il Duca, e dalla personalità di Federico da Montefeltro, dalla sua cultura, dalle sue scelte intellettuali ed estetiche. I Duchi di Urbino si fecero eredi di quell'imponente passato che fu la tradizione classica, divenendone a loro volta traduttori. Nel Palazzo Ducale di Urbino la dialettica eredità – tradizione - innovazione diviene paradigma compiuto del principio spirituale chiamato Europa nello Studiolo del Duca. Ma oggi che ne è dell'Europa? A raccogliere in un’unica opera l’intero periodo storico in cui l’artista modella i suoi preziosi, è la collana I Duchi d’Urbino, un manifesto della collezione che narra duecento anni dell’intera casata per mezzo di argento, oro bianco, oro giallo e cristallo di rocca: un omaggio alle dinastie Montefeltro e Della Rovere che si avvicendarono al governo, collocata nella vetrina centrale dello spazio espositivo.


 


Quello delle sorelle Banci è un omaggio al loro punto di partenza per lo sviluppo della ricerca sul gioiello contemporaneo, in una evoluzione che passa per le terre toscane, generando un primo embrione di quella che è stata la storia del Bel Paese e della sua arte. Entrambe laureate in architettura, nel riflettere sulle loro origini, hanno compiuto un percorso retrospettivo e introspettivo che ha condizionato il loro linguaggio espressivo, elaborando in maniera individuale, ma complementare, la storia di Urbino attraverso spunti e riflessioni.


Fabrizio Del Bimbo 


lunedì 24 marzo 2025

Una nuova fondazione nel cuore della Toscana





 Nel cuore della Tenuta di Artimino, in Toscana, all’interno della storica Villa La  Ferdinanda, viene ufcialmente presentata la Fondazione Giuseppe Olmo, un’iniziativa promossa dalla famiglia Olmo con l’obiettivo di diffondere cultura, sostenere l’innovazione e valorizzare il patrimonio storico, artistico e ambientale.


La Fondazione, riconosciuta come Ente del Terzo Settore, nasce per custodire e tramandare l’eredità di Giuseppe Olmo, gura simbolo del Novecento italiano, campione di ciclismo, atleta olimpico, imprendtore visionario e filantropo. Il progetto si pone come un ponte tra passato e futuro, capace di coniugare tradizione e innovazione, cultura e impresa dove la Fondazione Giuseppe Olmo si propone come punto di riferimento per chi crede nel valore della conoscenza condivisa come strumento di crescita sociale ed economica.


Una Fondazione per custodire una eredità di valori

La creazione della Fondazione rappresenta un passaggio fondamentale per la famiglia Olmo che da generazioni è protagonista nel panorama industriale italiano e internazionale. L’intento è quello di valorizzare la storia dell’azienda e del suo fondatore, promuovendo iniziative culturali, sociali e di mecenatismo che ne rispecchino i principi e la visione. 




A sottolinearlo è la Presidente Annabella Pascale che afferma che quest’iniziativa nasce con l’intento di creare un progetto comune tra le generazioni presenti e future della famiglia Olmo, mirato a tramandare, sviluppare e rappresentare i valori familiari e del Gruppo attraverso attività di ricerca scientica e storica oltre a iniziative culturali, sociali e filantropiche. Un testimone affidato ai membri della famiglia per continuare a valorizzare una storia iniziata da  Giuseppe Olmo, oggi divenuta una grande eredità valoriale, industriale e culturale italiana.

La Fondazione Giuseppe Olmo ritiene che il progresso della società umana possa avvenire solo attraverso la continua valorizzazione del patrimonio culturale, tecnologico e scientico, artistico e naturale. 

La sua attività si svilupperà in due specifiche aree tematiche. Area dell’innovazione industriale e della cultura d’impresa.

La Fondazione Giuseppe Olmo promuove studi, iniziative di formazione, ricerche e confronti per la valorizzazione della cultura d’impresa. Un impegno che sostiene il concetto di intrapresa umana in stretta relazione di scambio con la difesa e promozione del patrimonio storico, artistico, paesaggistico e culturale. 

Cultura industriale e consapevolezza dell’heritage trasmesso da Giuseppe Olmo costituiscono lo spirito guida con cui saranno promossi gli eventi culturali e scientifici, i corsi di formazione, i workshop, i convegni e con cui sarà incoraggiata la ricerca e la produzione intellettuale attraverso saggistica tecnico-scientica, arti visive e performative, ricerche e borse di studio, collaborazioni con ricercatori, tecnologi e artisti in residenza.




La missione della Fondazione Giuseppe Olmo si basa sulla condivisione della conoscenza, lo scambio di idee, tra il mondo industriale e quello accademico. La cura e la salvaguardia degli ambienti naturali e antropizzati, luoghi in cui sono presenti le attività d’impresa del Gruppo Olmo nel comparto del turismo e dell’agricoltura, costituiscono uno degli obiettivi primari della Fondazione.

In linea con la tradizione della Tenuta di Artimino, che ha radici secolari nella produzione vinicola, la Fon-dazione sarà promotrice della ricerca agroalimentare e vitivinicola dando sostegno alla biodiversità e alla tutela ambientale.

L’impegno si estende alla formazione di nuovi attori ad alta qualfiicazione nel comparto turistico e vitieenologico con programmi di aggiornamento per i professionisti e corsi di formazione e ricerca, a carattere nazionale e internazionale.

La Fondazione si articola attraverso una struttura organizzativa dinamica, su un modello hub & spoke, che permette di coordinare attività e progetti in sinergia con istituzioni, aziende e centri di ricerca.

Il Consiglio di Amministrazione, nominato dalla famiglia Olmo, di cui sono parte i consiglieri Francesco Spotorno Olmo e Filippo Olmo, è composto da esponenti del mondo accademico, culturale e imprenditoriale. Gli organi direttivi della Fondazione comprendono il Comitato di Orientamento, coordinato dal Dott. Vincenzo Ercolino, incaricato di definire le strategie e supervisionare l’attuazione dei programmi biennali  affidati a due commissioni tematiche, la commissione “Cultura d’impresa”, affidata alla Direzione del Dott. Franco Achilli denisce e attua il programma dell’area tematica dell’innovazione industriale, della cultura, dell’arte e della ricerca tecnico-scientifica, della valorizzazione dell’ingegno per il management e la comunicazione d’impresa;

- la commissione “Cultura del territorio”, affidata alla Direzione del Prof. Attilio Scienza, definisce e attua il programma dell’area tematica dell’innovazione nella difesa del patrimonio naturale e della biodiversità e per la modernizzazione delle metodologie vitivinicole e agricole.




La sede della Fondazione Giuseppe Olmo è situata nella magnifica Villa La Ferdinanda, conosciuta anche come Villa dei Cento Camini, costruita nel 1596 su progetto di Bernardo Buontalenti per volere del Granduca Ferdinando I de’ Medici. Qui visse Galileo Galilei precettore del figlio di Ferdinando I. 

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, la villa domina il vasto territorio della Tenuta di Artimino, un’area di straordinaria ricchezza storica e paesaggistica. 

Acquistata da Giuseppe Olmo nel 1989, dopo oltre 10 anni di restauri, la Villa e tutta la Tenuta di Artimino sono oggi un simbolo dell’impegno della famiglia nella valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale. Con la nascita della Fondazione, Villa La Ferdinanda diventa un centro di ricerca e produzione cul-turale, destinato a ospitare convegni, eventi e studi interdisciplinari.




Giuseppe Olmo,  nato a Celle Ligure nel 1911, soprannominato Gepin, da una famiglia di cinque figli, comincia da bambino la sua passione di ciclista correndo in bicicletta sulle strade tra Celle Ligure e Savona. A vent’anni Olmo è campione italiano e argento ai Mondiali dilettanti del 1931, a 21 anni vince la medaglia d’oro olimpica a squadre a Los Angeles nel 1932.

Professionista dal 1933 al 1942, vinse due Milano-Sanremo, nel 1935 e 1938, il titolo nazionale nel 1936 e venti tappe al Giro d’Italia. Nel 1935 conquistò il record dell’ora infrangendo il muro dei 45 chilometri orari, con 45,090 km.  Un campione capace di pedalare accanto (e spesso davanti) ai grandissimi del ciclismo: da Girardengo, Binda, Guerra, Bartali e un giovanissimo Fausto Coppi. 

Ben presto comincia la sua storia da imprenditore, da tempo voleva costruirsi le sue bici e nel ’39 crea la Olmo Cicli, a Celle Ligure. Poi, con la guerra, mentre tutti scappano dalle città, si trasferisce a Milano con la sua officina, che poi riporterà a Celle. Dopo la guerra i suoi studi sulle gomme lo portano in Sudamerica per approfondire la produzione di caucciù e negli anni seguenti comincia la produzione di pneumatici, tubolari e materiali sintetici.

Nel 1955 inizia a produrre i primi poliuretani e successivamente le schiume per imbottiture, pronto per soddisfare le grandi richieste del mondo dell’arredamento e dell’auto. Il nuovo Gruppo Olmo intuisce tutte le potenzialità del nuovo materiale utilizzando tecnologie produttive d’avanguardia. Negli anni ’60, con il boom dei poliuretani, l’azienda diventa il primo produttore in Italia e uno dei più importanti a livello internazionale.

La storia del gruppo che fa capo alla famiglia Olmo è lo specchio dell’ingegno e dell’intraprendenza del suo fondatore, uomo lungimirante e determinato nel raggiungere i suoi obiettivi che lo portò a dar vita alle aziende che oggi hanno consolidato posizioni di leadership in diversi settori, a livello internazionale.

La Olmo Giuseppe S.p.A., realtà industriale leader nella produzione di poliuretani espansi flessibili, rappresenta un significativo esempio dell’imprenditoria italiana più evoluta e dinamica.

La Toscana Gomma S.p.A. ha il proprio stabilimento a Robbio, in provincia di Pavia, ed è specializzata nella produzione industriale di poliestere in blocchi e rotoli, nella produzione con stampaggio a freddo di sedili per il settore automotive e guanciali modellati per il bedding e sistemi di polioli per le società correlate.

La Olmo Biciclette, capostipite dell’impero creato da Giuseppe Olmo, presenta una gamma completa di biciclette racing, mountain bike e city.

Negli anni ’80, il gruppo guarda al mondo del turismo acquisendo il comprensorio sciistico di Piani di Bobbio Valtorta Artavaggio, i Piani d’Erna, Pian delle Betulle e anche Valtorta, in Valsassina, Piazzatorre, in Val Brembana.

Forte di una enorme fiducia nel valore della terra, nella cultura del vino oltre che innamorato del patrimonio artistico italiano Giuseppe Olmo, nel 1989, acquista la Tenuta di Artimino - oltre 732 ettari prevalentemente coperti da una distesa di vigneti e uliveti, una villa medicea, un borgo medievale - e comincia l’enorme opera di recupero. La villa era stata bombardata, doveva essere ristrutturata, così come il borgo e le altre strutture. Ci sono voluti più di 10 anni di lavori per riportare allo splendore un gioiello con millenni di storia. Artimino era già abitata in epoca etrusca - dagli scavi sono emerse due tombe, ancora visitabili, e un patrimonio di reperti ora esposti nel piccolo museo, nel borgo medievale. E poi c’è la Villa medicea, patrimonio UNESCO, costruita nel 1596 come riserva di Caccia del Granduca Ferdinando I de’ Medici, situata sulla stessa altura dove sorgeva l’abitato etrusco. 

Un’altra storia è quella raccontata dai pregiati vini prodotti nella tenuta e dall’elegante resort, affidato alla gestione del gruppo Melià, che include l’ hotel de charme, l’hotel diffuso nel borgo, appartamenti esclusivi, inclusi i due ristoranti, le due piscine e un centro benessere.

Giuseppe Olmo è mancato nel 1992. Da allora il suo primo nipote Luigi Olmo è Presidente del Gruppo e negli anni ha saputo capitanare e portare un consistente sviluppo a tutto il comparto industriale.


www.fondazioneolmo.org


Fabrizio Del Bimbo 


martedì 4 marzo 2025

Innocenti Wines apre a Firenze una prestigiosa enoteca

 

Innocenti Wines riapre a Firenze il palazzo con il più antico ritratto di Dante Alighieri



Un nuovo locale gourmet fiorentino: una cantina con 1.200 etichette, tre menu basati sulla stagionalità e sulla ricerca, pane e pasta home made.m

 In via del Proconsolo, nel palazzo che conserva le tracce dell'antica Firenze romana e l'affresco trecentesco con il primo ritratto di Dante,  dal 6 marzo apre Innocenti Wine Experiences - Enoteca ristorante Alle Murate con la mission di diventare un laboratorio di convivialità fondato sulla buona cucina e su una cantina con 1.200 etichette diverse.

Sessanta coperti per un locale su tre livelli dal notevole valore storico e artistico.

Innocenti Wine Experiences - Enoteca ristorante Alle Muratesarà d'ora in poi la meta per chi desidera bere un calice di vino in un'atmosfera calda e accogliente. Ma non solo. Dalla cucina arriveranno piccoli piatti per un aperitivo sempre diverso oppure le proposte gourmet per il pranzo e la cena.


 Il team di giovani professionisti è guidato dallo chef emergente Thomas Palmieri, che si è formato nelle cucine stellate di Gaetano Trovato (Arnolfo) e Maurizio Bardotti (Al 43). 


Nel nome - Innocenti Wine Experiences Alle Murate - si fondono passato e futuro di questo locale che richiama a una delle più apprezzate mete gourmet fiorentine dalla metà degli Anni Novanta al 2012 (Alle Murate) e l'imprinting diuna nuova gestione che porta, a un passo dal Duomo, l'esperienza enogastronomica avviata dai fratelli Gianni e Francesco Innocenti a Poggibonsi, prima come importatori e distributori, poi con l’enoteca ristorante Innocenti Wine Experiences, fondata nel 2018, segnalata dalla Guida Michelin e premiata, nel 2024 e 2025, con le "Tre Bottiglie", ambito riconoscimento del Gambero Rosso per i wine bar.




I vini sono i protagonisti di Innocenti Wine Experiences Alle Murate: le pareti, tappezzate di bottiglie, sono il frutto di un infaticabile lavoro di scouting che i fratelli Innocenti hanno maturato in oltre 15 anni di ricerca nelle cantine e tra i produttori di tutta Italia, ma anche di Francia, Germania e Austria. La carta è un viaggio in oltre 1.200 etichette, sempre in movimento, tra piccole aziende e realtà più affermate.. Una selezione che cresce giorno dopo giorno in profondità e in maniera mirata e progressiva.

Vino e distillati sono disponibili anche da asporto.


Passione e conoscenza hanno contribuito a creare un mix di vini tradizionali e naturali, tutti accuratamente selezionati. Ogni etichetta sarà l'occasione per avviare un dialogo, creare interesse e divulgare la cultura enologica. Inoltre, grazie alla presenza in sala del sommelier professionista Ivan Sepora, verranno valorizzati gli abbinamenti con i piatti proposti in menu. Si potrà assaggiare tutto, anche al calice, e le bottiglie servite al tavolo avranno esattamente gli stessi prezzi dell'asporto.


Dall'aperitivo alla cena

Innocenti Wine Experiences Alle Murate sarà aperto tutti i giorni, dal martedì alla domenica, dalle ore 11 alle 23. Gli aperitivi – che verranno serviti nella sala principale del piano terra - saranno accompagnati dal menu "Per ogni momento" in cui compaiono selezioni di salumi e formaggi, quiche di verdure e delizioso pan brioche, oltre alle proposte del giorno, sfiziosi amuse-bouche sempre diversi e tutti da provare. 


Pranzo e cena saranno serviti sia nella sala in cui sono state rinvenute le antiche strutture architettoniche romane del I secolo d.C, sia nei grandi soppalchi in cui ci si siede a pochi centimetri dagli affreschi trecenteschi recuperati durante i restauri all'inizio degli Anni Duemila.


 Il menu del pranzo "Oggi la cucina propone" ruota intorno ai sapori autentici e semplici. La varietà dei piatti di pesce e verdure segue di pari passo la stagionalità, mentre le carni vengono selezionate dai migliori produttori locali. Lo staff preparerà quotidianamente pasta fresca, pane e schiacciata.


Per la sera, tre menu degustazione e à la carte, con piatti più strutturati come lo "Spaghetto con genovese di polpo" e la "Guancia di manzo, sedano rapa, chips di topinambur e bietola colorata".


In sala, il servizio è affidato a tre esperti sommelier: Giacomo Machetti, Ivan Sapora e Riikka-Sofia Liukkonen.


Le tracce romane e il volto ritrovato di Dante: storia del Palazzo dell'Arte dei Giudici e Notai 

Il ristorante è un luogo ricco di storia e di suggestioni. Siamo a pochi passi dal Bargello e dalla Badia Fiorentina, nel cuore del cosiddetto quartiere dantesco, dove il Sommo Poeta nacque e abitò. Andando più indietro nel tempo, quando Firenze era Florentia, da qui passava la prima cerchia delle mura romane. Nel Quattrocento, il palazzo divenne sede dell’Arte dei Giudici e Notai, una delle corporazioni più influenti della Firenze medievale. Da qui anche la denominazione della via, intitolata al Proconsole, capo della corporazione e giudice delle dispute.

Nell'antica sala delle udienze, proprio al piano terra, già a partire dal Trecento venne realizzato un complesso ciclo di affreschi in cui comparivano le arti fiorentine e i loro simboli, e la città veniva rappresentata come la Gerusalemme Celeste. Le pitture rendevano omaggio a Coluccio Salutati, cancelliere della Repubblica Fiorentina e figura di spicco dell’Umanesimo, e celebravano i principali protagonisti della scena culturale dell'epoca: Dante, Boccaccio e Petrarca.

Oggi le tracce di questo antico passato, grazie alla segnalazione della professoressa Maria Monica Donato, docente alla Normale di Pisa, e a un attento lavoro di recupero e ristrutturazione, sono tornate alla luce. Nel piano interrato sono riemersi pavimenti e strutture romane, ma anche pozzi e canalizzazioni che suggeriscono la presenza di un’antica gualchiera per la lavorazione della lana. Al piano superiore, le superfici pittoriche medievali sono state restaurate e con grande sorpresa si è scoperto che il passaggio dei secoli non aveva cancellato il ritratto di Dante Alighieri, sicuramente la prima raffigurazione che possediamo dell'autore della Divina Commedia.


Innocenti Wine Experiences – Enoteca ristorante Alle Murate

Via del Proconsolo 16r - Firenze

Orario:  martedì-domenica ore 11-23. 

tel : 055-8893394

mail: box@innocentiwines.it


Fabrizio Del Bimbo 

domenica 2 marzo 2025

I professionisti della filiera edile si sono incontrati all’edizione 2025 di BigMat, l’appuntamento di riferimento per il mondo italiano dell’edilizia



Nei giorni scorsi è tornato  BigMat, l’appuntamento di riferimento per il mondo italiano dell’edilizia. L’edizione 2025 dell’evento organizzato da BigMat, il Gruppo leader in Italia e in Europa per numero di punti vendita dedicati alla distribuzione specializzata di materiali per costruire, ristrutturare e rinnovare, coincide con il decimo compleanno della manifestazione, diventata nel tempo un’imperdibile opportunità a disposizione dei professionisti del settore edilizio per esplorare le novità del mercato e per confrontarsi con i suoi protagonisti. Il 27 e il 28 febbraio a Firenze, nella splendida cornice della Fortezza da Basso, gli oltre 150 associati del Gruppo e i 113 fornitori partner di BigMat selezionati come espositori hanno avuto l’opportunità di interfacciarsi tra loro erano sullo stato dell’arte del mercato edilizio, per valutarne le prospettive e per esaminare nei dettagli le novità da proporre ai clienti nel corso del 2025. Ampio spazio è è stato inoltre riservato a HABIMAT, l’insegna del Gruppo BigMat dedicata agli showroom che si occupano di finiture d’interni e di complementi d’arredo, trasformatosi in breve tempo nel luogo per eccellenza dove ricevere consulenze in ambito di interior design e scoprire le soluzioni più idonee in materia di rivestimenti, pavimenti, arredobagno, sanitari, colore, arredamento e molto altro. Un focus particolare è stato destinato a BigRent, il servizio per il noleggio di piccole e medie attrezzature per l'edilizia del Gruppo BigMat.




Nel corso di queste due giornate  alla Fortezza da Basso di Firenze numerose sono state  le tavole rotonde allestite allo scopo di esplorare temi chiave come il credito al consumo, l’assicurazione crediti commerciali, la digitalizzazione dei listini e le nuove strategie per la distribuzione, argomenti di sicuro interesse per chi opera in un comparto dinamico e in continua evoluzione come quello in cui BigMat interpreta un ruolo di primissimo piano. L’inaugurazione di BigMat 2025 è stata allietata dalla presenza di Julio Velasco, allenatore della squadra nazionale femminile di volley medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024. Un ospite di eccezione, coinvolto nell’evento grazie anche al ruolo ricoperto nell’ambito della  pallavolo da BigMat, sponsor ufficiale delle Nazionali Italiane, plastica testimonianza dello stretto connubio tra sport ed edilizia, due mondi che condividono valori come collaborazione, determinazione e vocazione alla crescita continua, tre fattori indispensabili, come Velasco insegna, per raggiungere il successo. 


Nato in Francia nel 1981, BigMat rappresenta oggi il Gruppo leader in Italia e in Europa per numero di punti vendita dedicati alla distribuzione specializzata di materiali per costruire, ristrutturare e rinnovare. A livello europeo ne vanta complessivamente più di 1.000, dislocati in 7 Paesi: Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna. BigMat è un network internazionale attualmente formato da 585 soci, un insieme di imprenditori altamente competenti, formate e impegnate a mantenere un legame stretto e diretto con i loro clienti, tale da costruire relazioni non solo professionali, ma anche personali. Il Gruppo nel 2023 ha raggiunto un fatturato globale assestatosi a quota 3,4 miliardi di euro. In Italia BigMat è presente su tutto il territorio nazionale con oltre 240 punti vendita gestiti da 160 soci, e ha generato nel corso del 2023 un fatturato superiore al miliardo di euro. BigMat si rivolge ai professionisti del settore dell’edilizia - imprese edili, artigiani, progettisti, architetti, interior designer e privati - offrendo a ciascuna tipologia di clientela prodotti, sistemi costruttivi e servizi personalizzati per ogni progetto. Ogni punto vendita BigMat è un centro specializzato per soluzioni tecniche tradizionali e all’avanguardia che vanno dai materiali edili alla ferramenta, passando dagli elettroutensili fino alle finiture d’interni. Grazie alla competenza del suo personale specializzato, in virtù degli ampi spazi espositivi a disposizione e in ragione dei molteplici servizi che propone, BigMat ha assunto nel tempo il ruolo di partner strategico per tutti i progetti di natura edile anche grazie al contributo garantito dalla sua rete di showroom d’interni HABIMAT, un network composto da 45 punti espositivi, e all’apporto assicurato da BigRent, il suo servizio per il noleggio di piccole e medie attrezzature per l'edilizia rivolto ai professionisti, alle partite IVA e ai privati.


Dal 2023 BigMat è sponsor ufficiale delle Nazionali italiane di pallavolo, accompagnando come co-sponsor di maglia gli atleti e le atlete del volley azzurro in tutti gli appuntamenti internazionali. Dal 2024 il Gruppo è anche title sponsor delle BigMat Finali Nazionali Giovanili di Pallavolo. Tra le discipline sportive supportate dal Gruppo un ruolo chiave lo gioca il ciclismo: BigMat è stato official partner degli UCI Cycling World Championship nel 2023 ed è attualmente (lo sarà fino al 2027) official partner di UCI e di diversi Campionati del Mondo di Ciclismo che si svolgono sotto l’egida dell’Unione Ciclistica Internazionale. Tra le iniziative maggiormente di rilievo messe in campo da BigMat a livello internazionale sono da annoverare il BigMat International Architecture Award (Premio biennale che a partire dal 2013 promuove l’eccellenza architettonica europea) e Costruiamo per lo Sport, il progetto di responsabilità sociale che a partire dal 2020 sostiene lo sport amatoriale in tutta Europa.


Fabrizio Del Bimbo 





giovedì 20 febbraio 2025

Chianti Lovers & Rosso Morellino anteprima 2025

 




 “Malgrado le difficili condizioni economiche nazionali e internazionali con foschi scenari geopolitici, non dobbiamo essere pessimisti. Abbiamo tutte le possibilità per affrontare i mercati, abbiamo un’ottima quantità di vino, di eccellente qualità, nelle nostre cantine”.



A dirlo è il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, in occasione dell’Anteprima 2025 “Chianti Lovers & Rosso Morellino” in corso oggi, 19 febbraio, alla Fortezza da Basso di Firenze. Sono oltre 200 i giornalisti accreditati e 124 le etichette presenti a questa Anteprima.



“Dobbiamo essere sempre più presenti sui mercati mondiali, requisito fondamentale per poter offrire il prodotto a una platea ancora più ampia di persone. La grande qualità che il Chianti può offrire la dobbiamo alle tante imprese che hanno investito nei propri vigneti. I nostri biglietti da visita sono storia e qualità. In questo senso - spiega Busi - il nostro Consorzio e il Morellino chiediamo l’aumento dei contribuiti destinati  ai consorzi per i progetti di internalizzazione, in modo da poter facilitare le aziende a raggiungere i mercati di tutto il mondo ampliando le opportunità per tutte”.



Un valore riconosciuto anche dal mercato, come dimostrano i dati sull’andamento del prezzo medio del Chianti. “Nel 2014 - ricorda Busi - il prezzo medio del Chianti nella grande distribuzione era di 3,31 euro a bottiglia. Oggi siamo arrivati a 5,28 euro a bottiglia, mantenendo inalterati i volumi di vendita. Questo è un segnale molto positivo: significa che il Chianti è una denominazione sempre più apprezzata e riconosciuta dai consumatori, i quali premiano il livello qualitativo nettamente cresciuto rispetto a 15-20 anni fa”.



Riguardo alla nuova formula dell’Anteprima, Busi ha spiegato: “Dopo un certo numero di anni abbiamo voluto cambiare il format, per questo abbiamo deciso di dedicare l’Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino, per presentare le nuove annate, ai giornalisti. Poi abbiamo in programma un evento a maggio aperto a tutti i nostri “Chianti lovers”. Faremo un evento spalmato nell’arco di una settimana, la “Chianti Week”, andando verso il grande pubblico con eventi sparsi su tutto il territorio del Chianti, di Firenze e delle altre città toscane, con le aziende presenti con i loro prodotti.”



Il Consorzio Morellino di Scansano ha partecipato con 32 vini, di cui 21 annata e 11 riserva.


Il presidente del Consorzio Tutela del Morellino di Scansano, Bernardo Guicciardini Calamai, commenta: “Ci presentiamo a questa Anteprima con ottimismo, forti del fatto che il nostro amato Morellino di Scansano gode di ottima salute. Sebbene l’inizio dello scorso anno sia stato impegnativo - in particolar modo per il rallentamento del mercato dovuto alla congiuntura economica negativa e il conseguente ridotto potere d’acquisto del consumatore - nei mesi successivi abbiamo avuto un graduale recupero delle vendite, segnando a fine anno un leggero calo rispetto ai due anni precedenti, condizionati dell’euforia post pandemica. Questa diminuzione è stata compensata da un incremento del prezzo medio di vendita del Morellino di Scansano, sia sul mercato Horeca che nella Gdo”.



Il direttore del Consorzio del Morellino Alessio Durazzi aggiunge: “Siamo di ritorno dalla fiera internazionale Wine Paris, nella quale abbiamo registrato un grande interesse da parte dei mercati esteri più maturi e competitivi come il Nord America e il Nord Europa, che ricercano sempre di più vini contraddistinti da naturale freschezza, gradevolezza e autenticità, caratteristiche intrinseche e identitarie del nostro Sangiovese della costa. Sarà un piacere rincontrarsi prossimamente per continuare a confrontarci sul Morellino in occasione degli eventi di successo e ormai iconici della nostra denominazione come Maremmma (10 marzo), Rosso Morellino (13-15 giugno) e InGravel (13-14 settembre)”.


Fabrizio Del Bimbo 


giovedì 6 febbraio 2025

Una verticale di Robbione per celebrare la DOC errapetrona


I vini protagonisti della verticale 



Il 3 febbraio 2025 l'azienda Terre di Serrapetrona - Stefano Graidi ha ospitato un evento speciale per celebrare i 20 anni di Serrapetrona DOC: una degustazione verticale di Robbione condotta dall’esperta Cristina Mercuri, 

acclamata Wine Educator e candidata Master of Wine.

La Masterclass è stata preceduta da una  visita all’aziendaper scoprire le caratteristiche del territorio e della denominazione. Nove le diverse annate di Robbione in degustazione, nel dettaglio quelle del  2005, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2015, 2016 e 2017 che sono state selezionate appositamente per mostrare le condizioni del vino dopo diversi anni in bottiglia e per sottolineare  la capacità evolutiva del vitigno. Gli ospiti hanno apprezzato in particolare le annate 2009, 2010 e 2016.


Cristina Mercuri ha messo in luce le caratteristiche di ogni annata, evidenziandone pregi e difetti. 

L'annata 2005 14% alc.  è stata piovosa e  l’appassimento è stato un po’ più spinto, che al naso provoca  un’ossidazione elevata. nIn  bocca si è mantenuto comunque bene.

La 2009 è stata asciutta, rendendo il vino più preciso al naso, con un uso più consapevole del legno. La 2010 è stata un'ottima annata, con un vino elegante con tannini ben integrati. 

La 2010 annata ottima dal punto di vista climatico.N ote di rabarbaro e tenue affumicatura al naso. Tannino quasi succoso in bocca.

La 2011 annata molto regolare, un po’ più siccitosa della precedente. Al naso nota leggera di  ciliegia sotto spirito, mentre in bocca è molto pieno. 

La 2012 è potente ma gentile, di lunga persistenza. Al naso sprigiona note di frutta matura.  In bocca si percepisce subito il residuo zuccherino, cui fa seguito poi una gradevole nota di mentuccia.

La 2013 è ruffiana e invita al secondo calice. In  bocca si percepisce la dolcezza del frutto, supportata da una acidità e da una tannicità che conferiscono una grande bevibilità. 

La 2015 è stata molto calda e fa sentire le note di erba secca e di frutta scura, con tannini vellutati e buona acidità .

La 2016 è stata umida e il vino è un bel connubio tra potenza ed eleganza. Naso espressivo, con rimandi alle erbe aromatiche, fiori leggermente essiccati ed una nota di legno dolcemente affumicato

La 2017 non è stata ancora imbottigliata ed è ancora in divenire. Si nota il sentore di rabarbaro, fil rouge di tutte le annate. Tra 10 anni avrà meno zuccheri, premiando la gioiosità della Vernaccia nera.


Cantina Terre di Serrapetrona -Stefano Graidi


L'azienda Terre di Serrapetrona - Stefano Graidi è situata a 500 metri di altitudine, alle pendici del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. La viticoltura è stata intrapresa dall’azienda alla fine degli anni Novanta, epoca a cui risalgono i primi impianti. Nel 2016 la proprietà è stata rilevata da Stefano Graidi, con l’obiettivo di portare avanti con ferma convinzione il lavoro di valorizzazione dell’antico vitigno autoctono Vernaccia Nera, che rappresenta l’80% del vigneto di proprietà, e di preservare il suo appassimento, ancora oggi svolto in modo naturale, dando vita a vini fermi Serrapetrona DOC e spumanti Vernaccia di Serrapetrona DOCG. Nella tenuta agricola, che si estende per 66 ettari, vengono coltivati anche Pecorino, Sauvignon Blanc e Sangiovese.

Ai metodi di vinificazione tradizionale sono stati affiancati l’esperienza di tecnici esterni, sia in vigneto che in cantina, finalizzati ad uno stile di agricoltura attenta e responsabile nei confronti dell’ambiente, dei collaboratori, della comunità locale e dei consumatori, per ottenere prodotti sostenibili e di qualità, in grado di mostrare le potenzialità dell’antico vitigno nel suo territorio d'origine, Serrapetrona. L'azienda opera in agricoltura biologica e grazie a pratiche quali la produzione di energie rinnovabili e il riciclo dell’acqua, si impegna, insieme agli altri viticoltori della zona ad una denominazione sostenibile a zero di emissioni di CO2­.


La denominazione Serrapetrona DOC è stata creata nel 2004 e non è da confondere con un'altra denominazione del territorio di Serrapetrona: la Vernaccia DOCG, uno spumante anch'esso prodotto con il vitigno Vernaccia Nera.

Il Serrapetrona DOC viene prodotto con uve di Vernaccia Nera, vitigno autoctono. La DOC deve essere vinificata con almeno l’85% di Vernaccia Nera, mentre il restante 15% può provenire da vitigni a bacca nera ammessi alla coltivazione all’interno della provincia di Macerata.

La DOC Serrapetrona può essere prodotta in un territorio molto circoscritto, che comprende l'intero comune di Serrapetrona e parte dei comuni di Belforte del Chienti e San Severino Marche.

 

Info': www.terrediserrapetrona.it



Fabrizio Del Bimbo 






A Firenze tornano le Piaggeliadi

   Le Piaggeliadi, la miniolimpiade di Firenze dedicata ad alunni e studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, è giunta all...