domenica 30 giugno 2024

Il 4 luglio a Firenze la mostra dell'artista catanzarese Giovanni Duro






Giovedì 4 luglio 2024, alle ore 18, negli spazi della Galleria San Gallo, nell’omonima via di Firenze, si terrà il
vernissage della personale dell’artista Giovanni Duro, dal titolo “Tempo presente”, curata da Loredana Barillaro
e fruibile fino al 21 luglio. La pittura di Giovanni Duro - ricca di particolari vivaci e accattivanti - dà vita ad una mostra che si sviluppa nel salone centrale della galleria e che segna un ulteriore momento di ricerca nell’avviata programmazione espositiva della stessa, confermandone la vocazione ad una proposta plurale e all’accoglimento di stili e maniere differenti.

Scrive Loredana Barillaro: "E’ una quotidianità semplice quella di Giovanni Duro, quella che compare nei sui dipinti. E’ quella semplicità che ci manca, che non sappiamo di avere, che pensiamo di non volere o che qualcosa ci spinge a non considerare. Le tele in mostra sono intrise di una bellezza antitetica, rara, poiché spesso condizionata da canoni a cui ci siamo dovuti adeguare per essere “al passo con i tempi”. Esse sono cariche di entusiasmo, un entusiasmo che l’artista non ha paura di mostrare, di esprimere scegliendo cromie non sempre rintracciabili in quanto ci circonda.

Vasi di fiori, tazzine da caffè, frutta, interni, libri e oggetti personali, è la realtà così com’è, così come l’artista la coglie; egli vi assegna colori, linee, parole per redigere la trama di un racconto intimo, ma che qui si espone allo sguardo altrui, trasformandosi in un’ambientazione comune. Che sia la maniglia di una porta, un frutto stranamente blu, il cartone di una pizza, tutto è degno di essere trattenuto e mostrato sulla tela. E ad insistere è anche una componente “pop” nettamente suggerita dall’uso di colori irriverenti, capaci di trasformare e accendere gli oggetti più comuni creando un’atmosfera briosa e dai toni ottimistici.

Ma che cosa mettiamo nel nostro quotidiano? “Colori forti e forme semplificate” è quello che ci mette l’artista, in un modo di dipingere quale atto terapeutico, il ritrovarsi in questo o in quell’oggetto, in questo o in quel dettaglio. Giovanni Duro appartiene a quella categoria di artisti che ama dipingere la quotidianità, l’immediatezza di cui sono fatte le nostre vite. Egli sembra dire “sono, mi piace, dunque faccio”, perché in fondo siamo quello che siamo, non abbiamo bisogno di sovrastrutture, di inverosimili background da portarci dietro. Quello di cui ci circondiamo ci racconta, ci identifica, e questo ci basta, perché siamo fatti della stessa pasta di ciò che abbiamo intorno. Non sono forse gli oggetti che acquistiamo a raccontare di noi, le forme che amiamo, i colori di cui vestiamo, i libri che scegliamo, i quadri che appendiamo alle pareti delle nostre case?

L’artista mostra la capacità di farsi ispirare da forme semplici in una pittura che non è però un mero vezzo, ma è capace di parlare della contemporaneità, delle sue sfumature e implicazioni. Non è pertanto solo giovialità quella che abbiamo davanti, la spensieratezza che traspare da un figurativo straniante è anche strumento per riflettere sulle ineguaglianze presenti nella società. Il suo non è uno sguardo veloce alle cose, ma è un soffermarsi sugli aspetti del nostro quotidiano, e l’arte fornisce a Giovanni Duro la possibilità di giocare con la realtà, sì di trasformarla, ma di fornire al suo pubblico una visione scevra da qualsivoglia condizionamento, per collocarsi finalmente, e semplicemente, nel tempo presente.

Fabrizio Del Bimbo 

giovedì 27 giugno 2024

I 250 anni della Guardia di Finanza

 




Ottocento interventi ispettivi fra il 2023 e i primi cinque mesi del 2024, 900 indagini in corso contro la criminalità economica. Sono alcuni dei numeri della Guardia di Finanza a Firenze, nell’anno del 250esimo anniversario del Corpo. Un “compleanno“ che le Fiamme Gialle festeggeranno oggi allo stadio Ridolfi, con una cerimonia militare. "La Guardia di Finanza, con il nome di Legione Truppe Leggere, nacque per volere di Vittorio Amedeo III, Re di Sardegna, il 5 ottobre 1774 - dice il Generale Bruno Salsano, Comandante provinciale di Firenze dal 2022 -, con compiti di vigilanza finanziaria e difesa militare con particolare riferimento alla repressione del contrabbando lungo il confine montano".



"Dal 1907 indossiamo le stellette, siamo militari. La tutela dell’Erario iniziò con la lotta al contrabbando, poi ci siamo trasformati in polizia tributaria e oggi, con un provvedimento del 2001, polizia economico-finanziaria. Un concetto più ampio rispetto al passato, che rispetta l’evolversi dei tempi. Polizia finanziaria significa tutela del bilancio dello Stato, dell’Unione Europea, delle Regioni e degli Enti locali, sul versante delle entrate ma anche delle uscite. Polizia economica, per contro, riguarda la tutela degli interessi dei mercati, dei consumatori e della collettività".



"L’azione della Guardia di Finanza si esplica mediante la selezione mirata degli obiettivi che avviene attraverso una preventiva attività di analisi, di intelligence e di controllo economico del territorio, nonché tramite la valorizzazione delle analisi di rischio e delle iniziative progettuali della componente speciale".


"Siamo impegnati su più fronti grazie alle nostre componenti specialistiche. Durante l’alluvione di Campi Bisenzio per esempio siamo stati presenti nei territori colpiti, con le nostre competenze abbiamo concorso alle operazioni di messa in sicurezza della popolazione, anche con operazioni di salvataggio. Anche la GdiF rientra tra le strutture operative del servizio nazionale della protezione civile ed è chiamata a fronteggiare calamità e disastri naturali".


Firenze è una città che attira gli appetiti della criminalità.


"Il Corpo è schierato in prima linea nella lotta alla criminalità economica, soprattutto nel fare luce sulle operazioni di riciclaggio e reimpiego di denaro di origine illecita, allo scopo di intercettare i comportamenti suscettibili di inquinare il tessuto economico legale e danneggiare gli imprenditori onesti".


È di pochi giorni fa la notizia di un’indagine sulle proprietà di numerosi ristoranti del centro.


"La tutela dell’economia legale, strutturata anche i distretti industriali, è uno dei temi su cui investiamo molto. In questi contesti operiamo con un approccio trasversale e multiforme, andando a fondo per capire se in quel circuito economico ci siano infiltrazioni di carattere criminale".


Fabrizio Del Bimbo 

domenica 16 giugno 2024

A Verona il nuovo ristorante Al Condominio convivialità senza tecnologia



Esperienza gastronomica unica nel cuore di Verona, dove il piacere della compagnia e del cibo regna sovrano, lontano dalle distrazioni tecnologiche.




Nella città scaligera c'è un luogo in cui il tempo è più lento, dove la tecnologia non è  protagonista e dove il piacere della compagnia e del cibo è al centro di tutto.  Ecco “Al Condominio“, il nuovo ristorante nel cuore di Verona che sfida le convenzioni e invita gli ospiti a immergersi in un’esperienza gastronomica autentica e priva di distrazioni digitali.


Al ristorante “Al Condominio“, la legge del “tech free” è sacrosanta. Gli ospiti sono invitati a dimenticare i loro cellulari e concentrarsi esclusivamente sul momento presente, godendosi la compagnia dei commensali e assaporando piatti ispirati ai classici personaggi dei condomini italiani, rivisitati con creatività e modernità.




Ma “Al Condominio” non è solo un ristorante, è un’oasi di convivialità dove lo spazio e il tempo assumono nuove dimensioni. L’ambiente, caratterizzato da uno stile condominiale variegato e curato nei minimi dettagli, accoglie gli ospiti con un mix di personalità che spaziano dal classico al retrò e all’industriale.


I piatti, preparati da chef che si definiscono “amministratori” o “giardinieri” della cucina, sono un mix di tradizione e innovazione. La cucina a vista permette agli ospiti di assistere alla preparazione dei piatti, creando un’atmosfera interattiva e coinvolgente che contribuisce a rendere l’esperienza gastronomica ancora più memorabile.


Ma la vera novità di “Al Condominio” è rappresentata da “La Cassetta della Posta”. Qui gli ospiti possono scegliere di depositare i loro smartphone e immergersi completamente nell’esperienza, senza distrazioni tecnologiche. Come ricompensa per questo atto di rinuncia, ricevono una bottiglia di benvenuto, simbolo di un’esperienza autentica da vivere in compagnia.


Le recensioni, secondo l’approccio “tech free” del locale, sono affidate a carta e penna e possono essere lasciate nelle cassette della posta, creando così un ricordo tangibile della serata trascorsa “Al Condominio”.


 www.alcondominio.it


Fabrizio Del Bimbo 


Dal 30 marzo al 28 aprile la Rotonda Brunelleschi nel Museo De’Medici ospita IN LUCE L’OSCURITÀ VOLGENDO

  Dopo la sfilata della collezione "Il cielo per una stella" a Palazzo Pitti al Teatro del Rondò di Bacco nel 2011 e l’esposizione...