mercoledì 7 settembre 2022

Immobiliare, a Firenze l’inflazione spinge in alto il mattone.



“Nelle aree centrali quasi impossibile trovare immobili per i contratti d’affitto residenziali, perché si punta sul turistico ricettivo” 


Riparte con segnali positivi il mercato immobiliare di Firenze dopo l’estate. Si annuncia un ultimo trimestre all’insegna di un nuovo aumento delle compravendite, con un forte interesse sia da parte di chi cerca una soluzione abitativa più funzionale sia da quanti invece si dicono pronti ad acquistare a fini di investimento. Una scommessa sul mattone come bene rifugio che si accentua in questa congiuntura economica internazionale, che vede in consistente crescita il dato sull’inflazione. Questo nonostante la spinta al rialzo dei tassi di interesse operata dalla Banca Centrale Europea, destinata a riverberarsi anche sui mutui, meno convenienti di quanto lo sono stati per tutto il periodo in cui i tassi di interesse sono scesi ai minimi storici.

“La pandemia ha fatto capire a molte famiglie come disporre di una casa che garantisca una buona vivibilità, con spazi da dedicare anche eventualmente a postazioni di lavoro o verde a disposizione, sia essenziale. Questo ha fatto sì che in questo ultimo periodo - spiega Angelo Mirabelli di ReMax Firenze - si sia assistito a una tendenza a orientarsi verso soluzioni con un maggior numero di metri quadri e quella stanza in più a cui magari si era rinunciato. Una tendenza che prosegue. Le quotazioni immobiliari sono rimaste peraltro pressoché invariate e questo ha aiutato molto, come anche la possibilità di avvalersi di mutui a tassi davvero vantaggiosi. Da questo punto di vista adesso qualcosa potrebbe cambiare, perché il denaro costerà di più, ma i valori di mercato non sono cresciuti nonostante l’inflazione e ciò rende l’investimento immobiliare ancora molto appetibile”. 

“A tenere alto il livello di interesse del comparto immobiliare c’è poi il fatto che Firenze sta riscoprendo una forte presenza turistica, che alimenta in modo consistente la ricerca di immobili nelle aree centrali e semicentrali da destinare a ricettività. Soprattutto nel centro storico infatti è ormai difficile reperire immobili di qualità disponibili per normali contratti di affitto residenziali, che possono generare un rendimento medio fino all’8%, buono ma ovviamente al di sotto di quanto si può pensare di ricavare da una locazione turistica, anche se si tratta di un’attività stagionale. Un fenomeno che via via si sta estendendo anche ad altre zone semicentrali”. 


Fabrizio Del Bimbo 

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