venerdì 26 luglio 2024

Via dell’Amore, il nuovo museo delle Cinque Terre


Fabrizia Pecunia, Sindaca di Riomaggiore: “E’ un orgoglio aver concluso con successo questo progetto. Adesso dobbiamo guardare alla sua sostenibilità”




In ogni famiglia di Riomaggiore e Manarola c’è almeno un nonno, uno zio, un cugino che ha costruito con le proprie mani la Via dell’Amore. Volontari che negli anni Trenta del Novecento hanno congiunto due tratti, creati come deposito per l’ampliamento della ferrovia Genova/La Spezia  e collegato, finalmente in pianura, i due centri abitati di Riomaggiore e Manarola distanti meno di un chilometro l’uno dall’altro, eppure due comunità allora divise da un territorio aspro, roccioso e impervio, come sono le Cinque Terre.


La Via dell’Amore oggi ritorna ai cittadini e ai turisti, - di nuovo percorribile dopo 12 anni dalla frana del 2012, in sicurezza, grazie ad un lungo e complicato cantiere -  e questa inaugurazione  - è l’occasione per proporre un cambiamento radicale: trasformare l’intero tragitto in un museo a cielo aperto, riconosciuto a livello internazionale. Non solo ripristinare il tracciato, ma far rivivere quello spirito che ha portato alla sua realizzazione quasi cent’anni fa. Una strada per congiungere, per mettere in relazione e quindi sì, anche “dell’amore”, mettendo a sistema i diversi punti di interesse culturale sul territorio” afferma Fabrizia Pecunia, Sindaca di Riomaggiore.

Una trasformazione dovuta ai numeri del turismo che con la riapertura della Via dell’Amore non possono che aumentare. L’arrivo di oltre quattro milioni di visitatori pone la riflessione, infatti, sulla sostenibilità di un’economia che, seppur ricca per le comunità, rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza ambientale, culturale e sociale del territorio.

Per far fronte a questa sfida, l’Amministrazione Comunale ha preso provvedimenti, adottando alcune azioni: lo scorso anno, con la riapertura dei primi 160 metri della Via dell’Amore abbiamo sperimentato un sistema di accesso su prenotazione con visite guidate in abbinamento al Castello di Riomaggiore.




Il successo di questa iniziativa ha incoraggiato l’affidamento di un piano di Destination management, cioè un approccio strategico alla gestione dei flussi, ad un gruppo di esperti, già impegnati a livello nazionale e internazionale su destinazioni note per la loro complessità turistica. 

La fase preliminare di questo piano, che si inserisce in una strategia più ampia in accordo e complementare a quella indicata dal Parco Nazionale delle Cinque Terre - ha stabilito il percorso da seguire: lavorare in sinergia per spostare l’attuale “fama” di Riomaggiore, da meta romantica, di sole, mare e natura ad una destinazione di cultura.

Pianificare quindi lo sviluppo turistico puntando sulle risorse culturali, del patrimonio e naturali del territorio, creando proposte, percorsi e esperienze autentiche per i visitatori, con un’adeguata strategia operativa per la gestione degli accessi, per la diffusione e la conduzione dei flussi, tramite sistemi di prenotazione, contingentamento, destagionalizzando e diversificando l’offerta.

“Siamo così convinti che questa sia la strada da percorrere” – continua Fabrizia Pecunia,– “che il Comune di Riomaggiore da tempo pone la cultura al centro della propria politica per rilanciare il territorio come meta di valore. Lo dimostrano gli eventi in programma durante la stagione estiva, la rassegna letteraria annuale, gli appuntamenti organizzati dall’Amministrazione, l’impegno delle Associazioni e della Proloco per creare occasioni di conoscenza, esperienza e bellezza che vanno oltre il turismo mordi e fuggi. L’ultimo in termini di tempo: la realizzazione di un percorso museale permanente di Virtual Reality Experience - all’interno del Castello di Riomaggiore -  dedicato a scoprire Riomaggiore e Manarola attraverso gli occhi di Telemaco Signorini e alcune delle sue opere più note”

Per sottolineare questa attenzione all’ambito culturale, il Comune si è dotato dell’hashtag #riomaggiorefacultura da utilizzare per indicare le rassegne, i progetti e gli eventi teatrali e sociali che animano –  per tutto l’anno  – Riomaggiore, attraverso il quale il paese si connota sempre di più come destinazione culturale.

Una meta che rientra in possesso di una delle sue opere più importanti a fianco dei terrazzamenti. La Via dell’Amore rappresenta la determinazione e il coraggio che ha trasformato le Cinque Terre nel parco antropico riconosciuto Patrimonio dell’Umanità, a dimostrazione di come la storia e la cultura di questi luoghi siano radicati in ogni sasso, muro, strada che si incontrano.




Conclude Pecunia: “La Via dell’Amore diventa oggi il nostro museo, e come per Firenze la Galleria degli Uffizi, il simbolo iconico del nostro passato e del futuro che vogliamo intraprendere. Un’opera che non sarebbe stata possibile senza la visione condivisa e alla collaborazione istituzionale con Regione Liguria e il Parco Nazionale delle Cinque Terre che hanno riconosciuto il valore strategico del restauro della Via dell’Amore, monumento nazionale e simbolo dell’Italia nel mondo.


Fabrizio Del Bimbo 

sabato 20 luglio 2024

Doria 1905 e Acqua drll'Elba a Maredamare 2024

 

DORIA 1905 SAILS WITH ACQUA DELL'ELBA

at

MAREDAMARE

International Beach Fair

20/22 luglio

Fortezza da Basso - Stand R




In occasione della Fiera internazionale dedicata al Beachwear Maredamare, che si terrà presso la Fortezza Da Basso dal 20 al 22 luglio 2024, Doria 1905 parteciperà con la capsule collection “Doria 1905 sails with Acqua dell’Elba”, alla esposizione collettiva organizzata da CNA Federmoda.



Nello spazio "WeLoveModainItaly Cruise & Resort” il brand salentino esporrà la speciale capsule collection, un co-branding di successo tra eccellenze Made in Italy, in cui idealmente i cappelli approdano sulle splendide coste dell’Arcipelago Toscano.

I cappelli si ispirano all’essenza del mare e prendono il nome da due incantevoli spiagge dell’Isola: Innamorata – paradiso romantico, tra leggenda e natura - e Sansone – fra le più belle e rappresentative spiagge dell’isola. Due modelli, per lui e per lei, creati ad hoc nel laboratorio di Doria 1905, unendo i modelli più iconici di Doria 1905 con lo spirito creativo e avventuroso del brand toscano di fragranze.


Innamorata, l’intramontabile modello “Drop” con cupola a goccia e ala larga, è interpretata in veste “marina” in leggerissima e tramata tela di puro lino nel colore Pantone, simbolo di Acqua dell'Elba. Decorata da un gros grain in nuance ha un piping in cotone bianco per sottolinearne la freschezza. La fodera, particolarmente leggera, in lino puro, lo rende un capo moderno e insieme intramontabile. Realizzato con gli stessi materiali, il modello Sansone, il classico modello “Drop” ad ala media di casa Doria, rappresenta un vero must, elegante e genderless. Il nastro interno nel colore blu del mare porta il logo dei due marchi, stampato in oro a mano, un dettaglio che lo rende unico e personalizzato.


Fabrizio Del Bimbo 


mercoledì 17 luglio 2024

Omaggio a Santa Maria Novella: ecco Binomio Firenze

 




Binomio, nuovo ristorante all’interno dell’Hotel Indigo Florence, presenta linee moderne dal fascino fiorentino e richiami al Rinascimento e ai simboli della città. Ai fornelli Donato Volpe con la sua cucina toscana con un tocco di internazionalità

 A Firenze, nell'affascinante quartiere di Santa Maria Novella, all’interno dell’Hotel Indigo Florence, ha aperto i battenti Binomio, il ristorante in cui tradizione e creatività si incontrano in una location contemporanea ed elegante. Ma Binomio non è solo un ristorante contemporaneo, è anche un moderno e accogliente cocktail bar, pensato per tutti coloro che vogliono semplicemente consumare un aperitivo, un pasto veloce, senza rinunciare alla qualità. È importante sottolineare il desiderio della proprietà di accogliere non solo turisti, ma anche fiorentini curiosi di conoscere questa nuova realtà.

In questo locale dalle linee moderne dal fascino fiorentino, il general manager Davide Grilli ha creato una atmosfera di armonia, privacy e attenzione alle esigenze degli ospiti. Il lusso, il tempo lento e la bellezza sono declinati in stile Binomio, abbinando al  comfort un’estetica nuova. Ogni angolo racconta una storia dettata dal fascino e dal richiamo fiorentino, partendo da uno dei simboli di Firenze: la giraffa, arrivata dall’Egitto nel 1487 e donata alla famiglia Medici, divenuta poi un simbolo raffigurato da diversi artisti. In Binomio è un’icona ripresa  in diversi dipinti e come grande “installazione” collocata nella terrazza interna.

Anche il cocktail bar mostra un richiamo prettamente fiorentino alla Basilica di Santa Maria Novella con i caratteristici archi che ne disegnano la struttura. Infine, i lampadari sono a forma di cappello, il tipico cappello di paglia di Firenze, sintesi di tradizioni e storie medioevali.

Binomio comprende 80 coperti, tra interno e terrazza. All’ingresso gli ospiti sono accolti nell’area lounge, per poi entrare nella zona ristorante  che include il bar visibile in ogn angolo del locale e un’area  "privè” da riservare anche per eventi privati. Giulio Squilloni è il food & beverage manager che ha maturato esperienze a Londra presso Sketch e Amazonico.

Grazie alla sua passione e professionalità, pone attenzione ad un concept basato sulla regionalità con un tocco internazionale, sia nel  menù e nella carta dei vini  del ristorante che nella drink list del cocktail bar. Insieme ai sommelier Emanuele Catalini e Giuseppina Morella, sono state selezionate oltre cento etichette per la carta dei vini rivolgendosi  a piccoli produttori, soprattutto toscani.






Donato Volpe, salernitano, è l’executive chef di Binomio e  sin da piccolo ha coltivato l’amore per la cucina che lo ha portato a lavorare in tutta Italia. Volpe vanta esperienze al Park Hyatt a Milano, Rocco Forte Hotels e Belmond.

La sua cucina guarda alla tradizione toscana con un tocco di internazionalità e un occhio sempre attento alla stagionalità. Tra i piatti “signature” del menu ci sono il “Mezzo pacchero Binomio” con pomodoro, pesto, burrata e basilico e un’interpretazione del “Filetto Rossini” con fegatini di pollo e salsa al Chianti.




 Da non perdere il brunch domenicale, per vivere un’esperienza totale di buona cucina, convivialità e relax.




Sofia Sufi Abdi, di origini somale ma fiorentina a 360 gradi, è la head bartender con la  passione per la mixology.  È  attenta alla ricerca e allo sviluppo di nuove twist che compongono la drink list per il rito dell’aperitivo, ma anche in accompagnamento alla cena o per un momento after dinner.

Da non dimenticare la cornice che circonda Binomio, cioè l'hotel Indigo Florence che fa parte della catena HG. La sua posizione a pochi passi dai principali monumenti storici e dagli esclusivi quartieri dello shopping. Molto stretto il suo legame con il quartiere di Santa Maria Novella con i suoi simboli, come ad esempio il colore rosso tipico del Rinascimento.. Gestito in collaborazione con Grape Hospitality dopo una completa conversione e ristrutturazione, l’hotel offre 160  eleganti camere dotate di ogni comfort. Presto sarà realizzata una piscina che sarà aperta in certi orari anche agli esterni  per mantenere il legame con il tessuto fiorentino 

Hotel Indigo Firenze &B inomio Firenze

Via Jacopo da Diacceto 16/20  Firenze

Fabrizio Del Bimbo 

mercoledì 10 luglio 2024

Ad Asiago (VI)Gran Turismo, la terza mostra del Premio Eccellenti Pittori- Brazzale


Fino al 22 settembre 2024, curata dal critico d'arte Camillo Langone. sponsorizzata da Brazzale, la più antica azienda casearia d’Italia con sede a Zanè (VI).




Ad Asiago, presso il Museo Le Carceri, è aperta laterza edizione della mostra del Premio Eccellenti Pittori-Brazzale che, o gni anno,  premia l’opera d’arte più significativa prodotta in Italia nel corso dell'anno, giunto alla sua decima edizione.


E’ una mostra avente come tema il turismo, anzi il Gran Turismo, ospitata non a caso da un'importante località turistica. Curata dal critico d'arte Camillo Langone, con una formula nobilitante che da un lato strizza l'occhio alla nostalgia per il mondo dei Grand Hotel e delle automobili GT (coupé, spider, fuoriserie...), dall'altro esprime l'anelito contemporaneo, proprio di località montane quali Asiago ma anche lacustri o marine, venete e non venete, a un turismo di alto livello, non di massa bensì attento e qualificato. Dunque un tema al contempo storico e attualissimo, destinato a svilupparsi nel solco di un concetto del tutto contemporaneo, quello della sostenibilità turistica.


Tutti i quadri esposti sono realizzati intorno al tema del Gran Turismo, al contempo storico e attualissimo, inteso come interpretazione della sostenibilità turistica, con uno sguardo che resta attento al turismo d’eccellenza della seconda metà del ‘900 del secolo scorso.


Curata dal critico d’arte Camillo Langone, con una formula nobilitante che da un lato strizza l’occhio alla nostalgia per il mondo dei Grand Hotel e delle automobili GT (coupé, spider, fuoriserie…), dall’altro esprime l’anelito contemporaneo, proprio di località montane quali Asiago ma anche lacustri o marine, venete e non venete, a un turismo di alto livello, non di massa bensì attento e qualificato. Dunque un tema al contempo storico e attualissimo, destinato a svilupparsi nel solco di un concetto del tutto contemporaneo, quello della sostenibilità turistica.




 “Gran Turismo” è il terzo appuntamento espositivo legato al Premio Eccellenti Pittori – Brazzale, sponsorizzato da Brazzale per far conoscere al più vasto pubblico gli esiti recenti della pittura italiana contemporanea. E con questa nostra si festeggiano i 10 anni del Premio che vede in esposizione anche le opere di quattro vincitori delle precedenti edizioni: Massagrande, Robusti, Ottieri e Reggio.


Partecipanti:  Adriano Annino (1983), Andrea Chiesi (1966), Pietro Capogrosso (1967), Luca Conca (1974), Silvia de Bastiani (1981), Gianluca Di Pasquale (1971), Daniele Galliano (1961),  Ester Grossi (1981), Giovanni Iudice (1970), Federico Lombardo (1970), Matteo Massagrande (1959), Raffaele Minotto (1969) Silvia Negrini (1982), Tommaso Ottieri (1971),  Giulia Pada Frascari (1992), Simon Pasini (1976), Linda Randazzo (1979), Mauro Reggio (1971), Enrico Robusti (1957), Luca Rubegni (1993), Domenico Ruccia (1986), Chiara Sorgato (1985), Lorenzo Tonda (1992), Giuseppe Vassallo (1990)


L’Altopiano con il suo grande patrimonio storico è da sempre orientato verso la contemporaneità e sensibile all’Arte nelle sue molteplici forme e per queste ragioni è stata eletta quale sede più appropriata.


Il Premio Eccellenti Pittori (www.eccellentipittori.it), ideato dal giornalista Camillo Langone, e supportato per il decimo anno consecutivo da Brazzale, si pone oggi come un vero “diario della pittura italiana vivente”. I requisiti dei quadri selezionati sono essenzialmente due. Devono essere italiani e dipinti da artisti viventi: “Eccellenti pittori è la casa della pittura che nasce ed è espressione dell’arte vera, viva, che mira a esaltare il talento della pittura italiana. In Italia siamo in presenza di una grande offerta di eccellente pittura – spiega Camillo Langone – qualcosa che non si vedeva dagli anni Sessanta, ma al tempo stesso di una scarsa domanda. Si preferisce per comodità puntare sul nostro passato artistico. Ecco perché i nostri pittori il più delle volte sono costretti a lavorare all’estero per poter fare questo mestiere.”


Fra i premi italiani d’arte, Eccellenti Pittori-Brazzale è l’unico dedicato esclusivamente alla pittura. Il solo la cui giuria non sia formata unicamente da addetti ai lavori, bensì da illustri amanti del bello. L’unico riconoscimento concentrato sulla necessità di dare visibilità alla migliore pittura italiana prodotta degli ultimi dodici mesi. Senza discriminazioni di età, stile, curriculum, senza esigere quote di iscrizione o disponibilità delle opere, e tutto ciò per avere un panorama più completo della migliore produzione pittorica contemporanea.

Durante il tempo dell’esposizione si terranno incontri e conversazioni sui temi della pittura vivente che avranno per protagonisti artisti e critici d’arte, nonché  momenti musicali organizzati  in collaborazione con Asiagofestival.


Camillo Langone vive a Parma, dopo avere collezionato un buon numero di città (Potenza, Vicenza, Verona, Caserta, Viterbo, Pisa, Bologna, Reggio Emilia, Trani…). Ha pubblicato dieci libri, fra i quali “Eccellenti Pittori. Gli artisti italiani di oggi da conoscere, ammirare, collezionare” (Marsilio). Scrive sul Foglio (sulle cui pagine ha inventato la figura del critico liturgico) e su Il Giornale, occupandosi in particolar modo di letteratura, architettura, enogastronomia, oltre che ovviamente di arte contemporanea.


In contemporanea, nelle sale del primo piano del Museo, la mostra fotografica WHY, il senso della vita in 14 fotografie

Le opere di un padre e di un figlio, il celebre violoncellista Julius Berger sr e il fotografo Julius Berger jr, raccolte in una mostra che invita ad interrogarsi sulla ricerca del significato ultimo dell’esistenza. Un viaggio tra luci e le ombre, tra colori e bianco e nero, tra realtà e immaginazione.


Il  museo: è aperto dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

https://eccellentipittorimostra.it


Fabrizio Del Bimbo 

martedì 9 luglio 2024

"Ritratti - Tra realtà e mito", mostra collettiva alla Galleria del Palazzo Coveri di Firenze

 



Dal 10 al 27 luglio 2024, con la collaborazione di Enrico Coveri Maison, la Galleria del Palazzo, in Lungarno Guicciardini 19, in occasione della chiusura estiva, ospita la mostra collettiva "Ritratti - Tra realtà e mito" per un suggestivo viaggio nel mondo del ritratto nelle rappresentazioni che propongono gli artisti sul tema.




Fra i fotografi: Avedon, Bryan Aris, Brel Genovese, Enrico Coveri, Maurizio Galimberti, Pescatori, fra i pittori da Britto, Sharp, Mara Gnesi, Renato Guttuso, Daze, Carlo Multinedu, Ciro Palumbo, Donatella Isola, Luciano Bartolini, Laura Lodigiani, Giuseppe Ciccia, Manari, Salvatore Fiume, P. Gabriel, Antonio Recalcati, Giambaccio, Ruby Ruiz fino alla Caricatura di una top model di Peter Glebo e il bronzo di Reza Yay Yaei.




In questo affascinante e curioso percorso le opere sono immagini senza tempo che spaziano dal verismo della fotografia al racconto sintetico del mito nel titolo dell'opera.


Orario: martedì-sabato 11.00/13.00 - 14.00/18.00


Ingresso libero


Per maggiori informazioni: info@galleriadelpalazzo.com 


Fabrizio Del Bimbo 

Nicoletta Curradi


mercoledì 3 luglio 2024

Migranti, Fondazione Solidarietà Caritas Firenze: “Solo 30% di chi ha protezione internazionale ha avuto accesso alla casa”

 



Se ne è parlato al convegno “Immigrazione e abitare”, in programma oggi e domani alla biblioteca delle Oblate.

Paolo Santagata (Coordinatore progetto Sai Firenze): “L’inclusione passa anche dal diritto ad abitare”


 

 “Nel 2023 soltanto il 30% dei titolari di protezione internazionale e di altre forme di permessi di soggiorno che abbiamo accolto è riuscito ad avere un alloggio proprio. L’integrazione effettiva sul territorio fiorentino passa anche dalla casa, ma a Firenze resta una partita complessa”. Lo afferma Paolo Santagata, coordinatore del progetto Sai di Firenze, che ha come ente titolare il Comune di Firenze e come gestori la Fondazione Solidarietà Caritas e il Consorzio Co&So, con la cooperativa “Il Girasole”. 


 


Se ne è parlato al convegno “Immigrazione e abitare: criticità, esperienze e prospettive”, in programma oggi e domani (3-4 luglio) alla biblioteca delle Oblate, in via dell’Oriulo 24.


 


“Il Sai – commenta Paolo Santagata, coordinatore del progetto – è finalizzato all’accoglienza dei titolari di protezione internazionale e coltiva l’obiettivo principale di includere sul territorio le persone ospitate tramite l’apprendimento della lingua italiana, l'inserimento in corsi di formazione, e la ricerca attiva di un lavoro tramite un percorso personalizzato secondo i bisogni e gli obiettivi delle persone accolte. L’ultima tappa per l'inclusione è la ricerca di una casa con la stipulazione di un contratto di affitto o di compravendita. Proprio il tema dell'abitare, ormai da anni, è lo scalino più difficile da sormontare per una completa inclusione”. 


 


Una situazione di difficoltà che si inserisce, del resto, all’interno di un quadro di generalizzata emergenza abitativa in città. Secondo l’ultimo report di Sunia (il sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari), infatti, oggi a Firenze 20mila famiglie si trovano in condizioni di disagio abitativo e gli affitti al metro quadro, dopo Milano, sono quelli più cari del paese. Oltre a questo, vengono convalidati circa 2500 sfratti all’anno e ogni mese si registrano 100 esecuzioni con forza pubblica. Ad oggi, poi, 800 alloggi di case popolari risultano sfitti. 


 


Temi che sono stati oggetto da subito del confronto odierno (dalle 9 alle 13) al quale hanno preso parte Marzio Mori (direzione area immigrazione e marginalità fondazione solidarietà Caritas Ets), Tancredi Attina (Abitare Toscana), Gabriele Danesi (Auser laboratorio casa Aps), Gianluigi Chiaro (Caritas italiana), Laura Grandi (Sunia), Francesco Guarguaglini (Sindaco Radicondoli), Gabriele Panerai (Cooperativa Il Girasole) e Massimo Colombo (Fondazione Michelucci). La mattinata di domani (4 luglio) sarà invece dedicata alle testimonianze raccolte sul progetto Sai, sul tema dell’abitare e sulla situazione del mercato immobiliare in città. Entrambi gli appuntamenti verranno moderati da Paolo Santagata e Chiara Sacconi (Fondazione Solidarietà Caritas Ets).


Fabrizio Del Bimbo 


martedì 2 luglio 2024

Da Tamburini passione di famiglia per i buoni vini

 



 L' attività agricola della famiglia Tamburini inizia già prima dell’inizio del 1900, e per ben 5 generazioni, la passione per la coltivazione della vite e dell’olivo è stata alla base del lavoro quotidiano.

Oggi l’azienda conta 50 ettari di terreno, situati nel cuore delle colline toscane, in provincia di Firenze, nella zona storica del Chianti; la produzione segue i  dettami dell'agricoltura biologica e offre un'ampia selezione di vini toscani, come Chianti e Brunello. Dal 2002, poi, è in corso un processo di rinnovamento sia agronomico che tecnologico, che interessa sia il vigneto che le mille piante di olivi; questo sta favorendo l'ingresso dell'azienda sui mercati nazionali e internazionali, con prodotti che si distinguono, oltre che per l'alta qualità della materia prima, per tipicità e autenticità. Oggi, alla guida dell'azienda,ci sono Emanuela Tamburini, enologa e appartenente all'ultima generazione della famiglia Tamburini, e Michele Jermann, figlio di Silvio Jermann che ha rivoluzionato il vino friulano; sono loro che, stanno proiettando la cantina nel futuro, grazie anche all'adozione di tecniche produttive avanzate e alla sperimentazione di nuovi blend ed etichette. Così portano avanti quello che Mauro Tamburini ha iniziato quando decise di restaurare la cantina e i magazzini a partire dalle pietre locali, quelle tolte dai campi, Emanuela e Michele non fanno altro che ribadire, con il loro lavoro, il legame indissolubile tra la famiglia e il territorio in cui vivono.

Al momento, nel catalogo vini aziendale, troviamo: "Il Castelluccio", bianco e rosso, il primo prodotto a partire da uve trebbiano e malvasia, mentre il secondo è un sangiovese con parte di merlot e cabernet sauvignon; "Il Massiccio" e "Il Moraccio", entrambi connubio di sangiovese e merlot; "The Boss" e "Italo", due Chianti DOCG; "Somnio", un Brunello di Montalcino DOCG; una Grappa e un Vin Santo. 


Ecco alcuni vini che consigliamo:


THE BOSS

Chianti DOCG

Sangiovese 90% Canaiolo 10%.

Intenso al naso e complesso, è caratterizzato da note di frutta a bacca nera e aromi floreali di rosa e violetta. Morbido, caldo e intenso al palato  il The Boss presenta un finale molto piacevole



ITALO

Chianti DOCG Riserva

Sangiovese 90%, vitigni autoctoni della zona Chianti tra cui colorino e canaiolo 10%.

“Italo” è di colore rosso rubino intenso con riflessi granati. Il suo profumo è intenso, speziato, morbido ed elegante, con tipici sentori di viola, frutta rossa, ciliegia e marasca. In bocca è strutturato ed equilibrato, grazie a tannini morbidi bilanciati da una giusta acidità.




MIKE

100 % Sangiovese 

Colore rosso rubino intenso, al naso spiccano profumi fruttati con un richiamo deciso alla prugna, alla mora e al ribes rosso. Note tostate di vaniglia, tabacco, sul finale cuoio, polvere di cacao con un accenno balsamico. Al palato i tannini sono vivaci e di carattere, spicca una notevole freschezza e una decisa sapidità.  


La sede storica dell’Azienda si trova all’interno di un monastero medievale a Gambassi Terme. Quale luogo più suggestivo per assaporare i vini Tamburini?


Info: www.agricolatamburini.it


Fabrizio Del Bimbo 

A Firenze tornano le Piaggeliadi

   Le Piaggeliadi, la miniolimpiade di Firenze dedicata ad alunni e studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, è giunta all...